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Le Lamiales Bromhead, 1838 sono un ordine di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla divisione botanica delle Angiosperme.[1]

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Lamiales
Mentha piperita
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Lamiales
Bromhead, 1838
Famiglie[1]

Etimologia


Il nome dell'ordine deriva dal suo "genere tipo" Lamium (tribù Lamieae, famiglia Lamiaceae). Uno dei primi studiosi dell'antichità ad usare questo nome è stato Gaio Plinio Secondo (Como, 23 – Stabia, dopo l'8 settembre 79), scrittore e naturalista latino, il quale ci indica anche una possibile etimologia: questo termine discenderebbe da un vocabolo greco ”laimos” il cui significato è “fauci – gola”. Ma potrebbe discendere anche da altre parole greche: ”lamos” (= larga cavità), oppure dal nome di una regina libica ”Làmia”. In quest'ultimo caso il collegamento esiste in quanto le mamme greche, per far star buoni i loro bambini, descrivevano questa regina come un mostro capace di ingoiarli (come del resto fa il fiore di queste piante quando un bombo entra nel tubo corollino in cerca del nettare)[2].

Il nome scientifico dell'ordine è stato definito dal matematico e fisico Edward Bromhead (26 March 1789 – 14 March 1855) nella pubblicazione "Magazine of Natural History. London, ser. 2, 2: 210." del 1838.[3]


Descrizione


Il portamentoPhyllarthron madagascariensis(Bignoniaceae)
Il portamento
Phyllarthron madagascariensis
(Bignoniaceae)
Le foglieOlea dioica(Oleaceae)
Le foglie
Olea dioica
(Oleaceae)
InfiorescenzaDigitalis parviflora(Plantaginaceae)
Infiorescenza
Digitalis parviflora
(Plantaginaceae)
I fioriJusticia aurea(Acanthaceae)
I fiori
Justicia aurea
(Acanthaceae)
  • Formula fiorale generale valida per la maggior parte delle famiglie dell'ordine:
X, K (3/4/5), [C (4/5 o 2+3), A (2+2 o 2 o 2+2+1)] G (2), (supero/infero), drupa, capsula/bacca[4]
  • Calice: il calice, gamosepalo e più o meno attinomorfo (a volte debolmente zigomorfo), è normalmente formato da 3, 4 o 5 lobi (fino a 8 lobi in Nyctanthes - famiglia Oleaceae) o denti uguali o subuguali, diritti o patenti, con forme lanceolate, triangolari o subulate; a volte sono spinescenti. Se il calice si presenta debolmente bilabiato i lobi possono essere raggruppati variamente: 2/3, oppure 3/2 oppure 3/2 oppure 1/4 (in quest'ultimo caso il lobo posteriore è quello più corto). In alcune specie alcuni (o uno solo) lobi sono più grandi o più piccoli degli altri. Il tubo del calice, con forma da tubolari a campanulate, ha da 5 a 10 e più venature superficiali. In alcune specie il calice è sotteso da 1 o 2 bratteole che diventano carnose con la maturità.
  • Corolla: la corolla, gamopetala e normalmente zigomorfa, ha la forma di un tubo (a volte dilatato nella parte distale) terminante con due più o meno evidenti labbra con 5 lobi. In genere la struttura della corolla è 2/3; ma sono possibili anche altre distribuzioni dei lobi. In Jasmineae (famiglia Oleaceae) i lobi sono 4, 5, 6 fino a 12. In alcune specie il labbro posteriore (in realtà quello superiore) è corto o moderatamente allungato con bordo intero o smarginato (a volte è anche mucronato). Il labello (il labbro inferiore) è piatto ed ha un portamento patente e in generale è formato da tre lobi con quello centrale più grande; altre volte i tre lobi sono uguali. In altre specie il labbro superiore, ascendente, è più o meno incappucciato (normalmente più piccolo di quello inferiore) con margini interi o appena crenati; il labbro inferiore ha la forma di una scarpa o di una sacca più o meno gonfia oppure può essere simile ad una sacca aperta obliquamente e arrotondata al basso. L'indumento della corolla a volte può presentarsi densamente pubescente, altre volte è glabro. Le fauci internamente sono circondate (oppure no) da un anello di peli (caratteristica comune a molte "labiate" che ha lo scopo di impedire l'accesso ad insetti più piccoli e non adatti all'impollinazione).[8] In alcune specie si ha una particolare disposizione dei petali, definita "quinconciale"[9], due esterni, due interni e un quinto con un lato coperto dai due esterni e il lato opposto sovrapposto ai due interni. In altre specie la corolla è resupinata di 180° per torsione del tubo. Durante la gemmazione i lobi possono essere contorti generalmente a sinistra (lobi embricati). Spesso la corolla è stretta alla base, oppure è gibbosa nella parte adassiale; inoltre può essere speronata. I colori della corolla sono moltissimi.
  • Androceo: l'androceo è composto da 2 - 4 - 5 stami (raramente 3 o 6 - fino a 8 nella famiglia Plantaginaceae), uno (o due o tre) dei quali è per lo più sterile e ridotto ad uno staminoide poco visibile; se sono quattro (caso più corrente) sono didinami. I filamenti sono adnati alla corolla, liberi nella parte alta e pubescenti o glabri. Le antere possono essere ravvicinate a coppie e sono sia glabre che pubescenti. Le teche sono 2 (biloculari) e poco o ben distinte (raramente possono essere uniloculari); sono inoltre parallele o divergenti; le forme sono oblungo-sagittate oppure ovate (o oblunghe); la deiscenza è longitudinale (raramente è a valve). I granuli pollinici sono del tipo da tricolpato a esacolpato. Il nettario a forma di disco o con lobi è ben sviluppato e abbondante.
  • Gineceo: l'ovario è supero (infero o semiinfero nelle Gesneriaceae) formato da due (o raramente tre) carpelli saldati (normalmente ovario bicarpellare) ed è 2-3-4-loculare per la presenza di falsi setti divisori all'interno dei carpelli. La placentazione è assile. Gli ovuli sono da 2 a 10 (fino a 100 in alcune specie), hanno un tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[9] Lo stilo inserito alla base dell'ovario (stilo ginobasico) è del tipo filiforme. Lo stigma è bifido con lobi uguali o leggermente ineguali.

Riproduzione



Portamento, habitat e distribuzione delle famiglie


La seguente tabella, per ogni famiglia, descrive brevemente il portamento, la distribuzione e l'habitat.[6][17]

FamigliaPortamentoHabitatDistribuzione
AcanthaceaeLa maggior parte delle specie sono erbe tropicali o arbusti. Sono presenti anche specie rampicanti e specie epifite.Da tropicali a temperati (meno spesso): foreste fitte, aperte o di mangrovie, aree boscose, valli umide e paludi, zone costiere e marine.Cosmopolita. I principali centri di distribuzione sono: Indonesia, Malaysia, Africa, Brasile e America centrale.
BignoniaceaeL'habitus è soprattutto legnoso (alberi, arbusti, liane e viticci). Meno spesso erbaceo.Tropicale e subtropicale. Diverse specie frequentano habitat montani a quote alte.Soprattutto America tropicale e Madagascar.
ByblidaceaeErbaceo a ciclo biologico annuale o perenne arbustivo sempreverde.Aree con abbondanti piogge come le savane aperte o le brughiere.Australia e Nuova Guinea.
CalceolariaceaeArbustivo (cespugli di piccole dimensioni) o erbaceo.Zone tropicali montane fino a 2400 m s.l.m. di altitudine.Centro e Sud America.
CarlemanniaceaeErbaceo perenne o arbustivo. A volte la consistenza di queste piante può essere carnosa.Soprattutto foreste montagnose e torrenti delle zone collinari sempreverdi.Parte tropicale del sud est asiatico (da Assam a Sumatra).
GesneriaceaeErbe perenni, subarbusti, arbusti, piccoli alberi (altezza massima di 15 metri), vigne, rampicanti e piante epifite.Quello tipico tropicale o subtropicale, raramente temperato.Dall'America centrale a quella meridionale, ma anche il Vecchio Mondo, soprattutto Asia, Nuova Guinea, Australia e areale del Pacifico.
LamiaceaeErbaceo annuale o perenne oppure arbustivo o lianoso. Spesso sono piante aromatiche.Da subtropicale a temperato (climi umidi o secchi).Cosmopolita. Soprattutto zone temperate.
LentibulariaceaeAnnuale o perenne sia terrestre, epifita che acquatico. Sono piante carnivore (insettivore).Terreni acquitrinosi (stazioni umide), dei fiumi e dei bacini idrici delle regioni intertropicali e foreste pluviali.Vecchio Mondo e Nuovo Mondo.
LinderniaceaeErbaceo (annuale o perenne) o suffruticoso con fusti da prostrati a eretto-ascendenti.Soprattutto zone tropicali.Africa tropicale, Asia orientale, areale australiano e in America (una sola specie è presente in Europa).
MartyniaceaeErbaceo annuale, raramente perenne, da eretto a prostrato. Alcune piante sono robuste con forti rami che possono arrivare fino a 3 metri di altezza. L'indumento è formato da peli mucillaginosi. I frutti hanno ganci e uncini.Regioni calde e aride con habitat subtropicali e tropicali.Nuovo Mondo.
MazaceaeErba con cicli biologici annuali o perenni con bassa crescita.Ambienti umidi in pianura o in montagna.Cina, Giappone, sud-est asiatico, Australia e Nuova Zelanda.
OleaceaeArbustivo o arboreo (piccoli alberi), anche liane; raramente è erbaceo.Temperati e subtropicali (ma anche tropicali). Poche specie sono presenti nell'area mediterranea.Cosmopolita.
OrobanchaceaeErbe o arbusti alti al massimo 1 m. Quasi tutte le specie sono parassite sulle radici di altre piante - oloparassiti o emiparassiti (completamente o parzialmente parassiti).Temperati e subtropicali (ma anche tropicali). Alcune specie sono presenti nell'area mediterranea.Cosmopolita.
PaulowniaceaeArboreo o lianoso ed emiepifitico.Clima da temperato a temperato-caldo.La maggior parte delle specie di questa famiglia si trovano in Asia.
PedaliaceaeVario: da erbaceo perenne o annuale o arbustivo fino a piccoli alberi (alti al massimo 8 metri). L'indumento è formato da peli mucillaginosi. I frutti hanno ganci e uncini.Climi più o meno sub-tropicali e tropicali.Africa.
PeltantheraceaeArboreo con altezze variabili da 5 a 22 metri.Foreste pluviali a quote medie: 650 - 1.300 m s.l.m..Endemismo dell'America centrale e del Sud (parte settentrionale-occidentale).
PhrymaceaeErbaceo perenne anche suffrutescente o arbustivo con fusti eretti ascendenti, striscianti o prostrati; in alcuni casi è erbaceo annuale acquatico o semi-acquatico.Climi tropicali o sub-tropicali.America e in parte resto del mondo compresi i deserti, le rive dei fiumi e le montagne.
PlantaginaceaeErbaceo (annuale, bienne o perenne) che arbustivo; sono presenti anche piccoli alberi. Occasionalmente può essere anche acquatico o subemergente.Vari (subtropicali, temperati, alpini e altro).Cosmopolita.
PlocospermataceaeArbusti dioici o piccoli alberi, molto ramosi e dalla superficie pubescente.Foreste non troppo umide.Centro-Americana (Costa Rica, Guatemala e Messico).
SchlegeliaceaeArboreo o arbustivo da terrestre a epifita; sono presenti anche liane.Ambienta da tropicali a subtropicali.Centro America e Sud America.
ScrophulariaceaeErbaceo perenne, biennale o annuale. Sono presenti anche specie con rosette basali e steli allungati oppure portamenti suffruticosi e arbustivi o piccoli alberi.Vari: tropicali (comprese le montagne) o subtropicali ma soprattutto temperati.Cosmopolita.
StilbaceaeDa piccoli arbusti a alberi, ma è anche formato da erbe perenni con portamento rosulato.Da tropicali a subtropicali. Diverse specie vegetano a quote montane.Soprattutto sudafricana.
TetrachondraceaePiccole erbe perenni.Sia aree secche che acquatiche.Dagli Stati Uniti all'America del Sud e alla Nuova Zelanda.
ThomandersiaceaeArbustivo e arboreo. Di solito sono piante legnose.Tropicale.Africa centrale e occidentale.
VerbenaceaeErbaceo (annuale o perenne), subarbustivo o arbustivo, ma anche formato da piccoli alberi.Per lo più tropicali.Americana con alcuni generi cosmopoliti.

Tassonomia


L'ordine della Lamiales comprende 25 famiglie, 18 sottofamiglie, 92 tribù, 32 sottotribù, 1.064 generi e circa 23.160 specie.[1][6][18]


Panorama storico


Nella classificazione di Wettstein, sistema di classificazione delle piante proposto dal botanico Richard von Wettstein (1863 - 1931), non è presente l'ordine Lamiales; la maggior parte delle famiglie delle Lamiales sono posizionate nell'ordine delle "Tubiflorae" (subclasse "Sympetalae", classe "Dicotyledones" subdivisione "Angiospermae"). La famiglia Lamiaceae in questa classificazione si chiama Labiatae.

Nella classificazione Sistema Cronquist, sistema di classificazione botanica sviluppato da Arthur Cronquist (1919 – 1992) l'ordine Lamiales (sottoclasse "Asteridae", classe "Magnoliopsida") comprende solamente 4 famiglie (Lennoaceae, Boraginaceae, Verbenaceae e Lamiaceae), mentre le altre famiglie sono distribuite tra gli ordini "Scrophulariales", "Callitrichales" e Plantaginales.

Attualmente secondo la recente classificazione filogenetica del gruppo APG in base ad analisi di tipo filogenetico sul DNA dei cloroplasti e altri nuclei cellulari appartengono al clade Euasteridi I che insieme al clade Euasteridi II formano il gruppo monofiletico Asteridi (clade Tricolpate basali e clade Eudicotiledoni delle Angiosperme) caratterizzato dall'avere i fiori con stami epipetali e in numero uguale (o inferiore) ai lobi della corolla e un gineceo formato da due carpelli fusi tra di loro. Le Lamiales (nel clade Euasteride I) sono classificate insieme agli ordini Solanales e Gentianales con fiori a corolla simpetala.[1]


Filogenesi


L'ordine è chiaramente monofiletico. In particolare le specie delle Lamiales sono caratterizzate soprattutto per la presenza di oligosaccaridi, la produzione di flavoni 6-ossigenati, da peli a testa glandulosa, estensione del tessuto parenchimatico nelle antere, presenza di stomi circondati da cellule sussidiarie, embrioni di tipo particolare (onagroide), endosperma con austore micropilare, inclusioni proteiche nei nuclei delle cellule del mesofillo. All'interno del clade Asteridi le Lamiales occupano una posizione centrale caratterizzate dalle corolle simpetale, con gli ovuli con un solo tegumento e tenuinucellati. Ordini affini alle Lamiales sono gli ordini Gentianales e Solanales (insieme alle Lamiales formano il clade Euasteridi I.[4]

Filogenesi delle famiglie (dalla più "basale"[1]) in dettaglio. Le varie età di separazione delle famiglie sono abbastanza indicative a causa delle difficoltà della raccolta dei dati e calcolo dei tempi.

Età: l'età di formazione dell'unica specie della famiglia in base alle varie ricerche oscilla attorno a 100 milioni di anni (altri Autori tuttavia propongono date più recenti).[1]
Età: le Carlemanniaceae (insieme alle Oleaceae) potrebbero essersi separate dal resto dell'ordine attorno ai 69 milioni di anni fa.[1]
Sinapomorfie: le gemme sono numerose da 2 a molte sovrapposte; gli stami sono 2.[4]
Età: ritrovamenti fossili di legni identificati come Oleinae sono stati trovati in strati geologici del Deccan datati 67 - 65 milioni di anni fa; resti di Fraxinus sono stati trovati in depositi dell'Eocene (circa 44 milioni di anni fa). Questi dati comunque per il momento risultano incompatibili con alcune date molecolari.[1]
Età: le stime sulla variazione della sequenza del DNA suggeriscono che i due generi della famiglia si sono separati dal resto dell'ordine circa da 46 milioni di anni fa.[1]
Età: le tre famiglie si sono separate (da un punto di vista evolutivo) dal resto dell'ordine circa 71 - 52 milioni di anni fa.[1]
Età: le Carlemanniaceae (insieme alle Oleaceae) potrebbero essersi separate dal resto dell'ordine attorno ai 69 milioni di anni fa.[1]
Età: il "nodo" Calceolariaceae+Gesneriaceae potrebbe avere una età compresa tra 87 e 39 milioni di anni.[1]
Sinapomorfie: le antere saldate in coppie o tutte insieme; la placentazione parietale degli ovuli.[4]
Età: il "nodo" Calceolariaceae+Gesneriaceae potrebbe avere una età compresa tra 87 e 39 milioni di anni.[1]
Sinapomorfie: la testa dei peli è priva di divisioni verticali; un precoce sviluppo dell'androceo rispetto al gineceo.[4]
Età: la separazione della famiglia dal nucleo principale delle Lamiales è avvenuta circa 70/60 milioni di anni fa, mentre i cladi interni risultano tutti più giovani (attorno ai 40 milioni di anni fa).[1]
Sinapomorfie. Famiglia: le teche confluenti; la deiscenza è mediante una sola fessura distale; la base delle antere non e sagittata; gli ovuli sono crassinucellati (nucella pluricellulare molto sviluppata). Tribù Hemimerideae: assenza di secrezioni oleifere. Tribù Teedieae: l'infiorescenza a foglia tipica dei generi Oftia, Teedia e Dermatobotry.[4]
Età: secondo vari studi l'età per questa famiglia oscilla tra i 68 - 50 milioni di anni.[1]
Età: questa famiglia potrebbe essersi separata dal resto dell'ordine circa 37 milioni di anni fa.[1]
Età: nel Sud Australia è stato trovato un singolo seme, probabilmente assegnato a questa famiglia, datato al Medio Eocene (circa 40 milioni di anni fa).[1][28]
Età: la formazione della famiglia si stima a circa 48 milioni di anni fa.[1]
Età: per il "nodo" [Pedaliaceae [Martyniaceae + Acanthaceae]] si stima una età di separazione compresa tra 57 e 51 milioni di anni.[1]
Età: per il "nodo" [Pedaliaceae [Martyniaceae + Acanthaceae]] si stima una età di separazione compresa tra 57 e 51 milioni di anni.[1]
Sinapomorfie. Sottofamiglia Acanthoideae: i tricomi igroscopici sui semi; gli ammassi di calcare nelle cellule dell'epidermide delle foglie (cistoliti); le antere monoloculari; i frutti con funicolo persistente o retinacolo più o meno uncinato; le capsule esplosive; la particolare disposizione dei lobi della corolla. Sottofamiglia Nelsonioideae: la disposizione cocleare dei lobi della corolla durante la gemmazione; l'assenza delle bratteole alla base del calice.[4]
Età: l'età della famiglia (quando si è separata dal resto dell'ordine) può essere compresa circa tra 90 - 50 milioni di anni fa (secondo i vari studi).[1]
Sinapomorfie: le foglie pennato-composte e/o palmato-composte; le placente divise (due per loculo); la peculiarità del frutto (allungato); i semi alati e privi di endosperma.[4]
Età: pollini fossili che ricordano da vicino la morfologia del polline delle specie del genere Jacaranda sono stati trovati a Porto Rico risalenti all'Oligocene (da 23 a 33 milioni di anni fa).[6] Mentre del genere Catalpa sono state trovate impronte fogliari in relitti fossili del Cenozoico (l'ultima delle tre ere geologiche del Fanerozoico) dell'America Settentrionale e semi sempre nel Terziario di Aix-en-Provence.[2] I fossili più antichi sono dei semi e dei frutti ritrovati nello stato di Washington datati a circa 49 milioni di anni fa (Eocene).[1]
Età: un'età di possibile separazione per questo gruppo dal resto delle Lamiales potrebbe essere di poco superiore ai 40 - 30 milioni di anni fa.[1]
Sinapomorfie: le erbe insettivore, acquatiche o di ambienti umidi; le foglie provviste di trappole con peli secernenti mucillagini ed altri enzimi digestivi; le infiorescenze indefinite con fiori laterali; il numero di stami 2; lo stigma asimmetricamente bilobato; il disco nettarifero assente; l'embrione più o meno indifferenziato.[4]
Età: un'età di possibile separazione per questo gruppo dal resto delle Lamiales è di circa 40 - 30 milioni di anni fa.[1]
Età: l'età del "nodo" [Thomandersiaceae + Verbenaceae] è circa 39 milioni di anni.[1]
Sinapomorfie. Famiglia: le infiorescenze indefinite (racemose); polline con esina ispessita in prossimità delle aperture; lo stigma cospicuo e con il tessuto ricettivo ben sviluppato. Tribù Casselieae: l'assenza dello staminoide adassiale; l'infiorescenze composte con molte fioriture solamente ascellari ("pleiobotrya omotetica"). Tribù Neospartoneae: i fiori sessili; le ovaie unicarpellate. Tribù Priveae: l'abitudine suffrutescente. Tribù Verbeneae: l'abitudine suffrutescente; i fiori sessili; i frutti a 4 mericarpi.[4]
Età: per questa famiglia è stata calcolata come età di formazione attorno a circa 42 milioni di anni fa (55 - 23 milioni di anni fa).[1].
Sinapomorfie: gli ovuli sono attaccati lateralmente (sui falsi setti della placenta).[4]
Età: questa famiglia ha incominciato ad evolversi separatamente dal resto dell'ordine tra circa 55 e 40 milioni di anni fa.[1]
Età: per il "nodo" [Mazaceae [Phrymaceae [Paulowniaceae + Orobanchaceae]]] si stima una età di separazione attorno ai 50 milioni di anni.[1]
Età: queste tre famiglie si sono separate dal resto dell'ordine circa 67 milioni di anni fa; mentre a 40 milioni di anni può essere posizionata la definitiva separazione delle Phrymaceae dal resto del gruppo.[1]
Età: le Orobanchaceae insieme alle Paulowniaceae sono state le ultime famiglie dell'ordine ad evolversi. La loro età è stimata tra i 64 e 38 milioni di anni.[1] Documentazioni fossili forniscono prove che alberi di Paulownia erano presenti in Europa e nel Nord America durante il Cenozoico.[39]
Sinapomorfie: l'emiparassitismo e l'oloparassitismo; le radici provviste di uno (grosso) o più (piccoli) austori; l'orobanchina (composto chimico che provoca l'annerimento delle foglie quando secche); i peli ghiandolari privi di setti verticali; le infiorescenze in genere indefinite (racemose).[4]
Età: le Orobanchaceae insieme alle Paulowniaceae sono state le ultime famiglie dell'ordine ad evolversi. La loro età è stimata tra i 64 e 38 milioni di anni.[1]

Il seguente cladogramma mostra l'attuale conoscenza filogenetica dell'ordine Lamiales.[1][42]

Plocospermataceae

Carlemanniaceae

Oleaceae

Tetrachondraceae

Peltantheraceae

Calceolariaceae

Gesneriaceae

Plantaginaceae

Scrophulariaceae

Stilbaceae

Byblidaceae

Linderniaceae

Pedaliaceae

Martyniaceae

Acanthaceae

Bignoniaceae

Schlegeliaceae

Lentibulariaceae

Thomandersiaceae

Verbenaceae

Lamiaceae

Mazaceae

Phrymaceae

Paulowniaceae

Orobanchaceae


Composizione dell'ordine


Per ogni famiglia sono indicati il numero delle sottofamiglie, tribù, sottotribù, generi e specie:[1][6][18]

FamigliaSottofamiglieTribùSottotribùGeneriSpecie
Acanthaceae
Juss., 1789
4513183Circa 3.850
Bignoniaceae
Jussieu, 1789
882Circa 830
Byblidaceae
Domin, 1922
16
Calceolariaceae
Raf. ex Olmstead, 2001
2240 - 270
Carlemanniaceae
Airy Shaw, 1965
25
Gesneriaceae
Rich. & Juss. ex DC., 1816
3101543.280
Lamiaceae
Martinov, 1820
7169235Circa 6.840
Lentibulariaceae
Rich., 1808
3180 - 300
Linderniaceae
Borsch, Kai Müll. & Eb.Fisch., 2005
14Circa 200
Martyniaceae
Horam., 1847
5Circa 16
Mazaceae
Reveal, 2011
333
Oleaceae
Hoffmanns. & Link, 1809
5425Circa 620
Orobanchaceae
Vent., 1799
9296Circa 2.000
Paulowniaceae
Nakai, 1949
38
Pedaliaceae
R.Br., 1810
31373
Peltantheraceae
Molinari, 2016
11
Phrymaceae
Schauer, 1847
410173
Plantaginaceae
Juss., 1789
4134108Circa 1.900
Plocospermataceae
Hutc., 1973
11
Schlegeliaceae
(A.H.Gentry) Reveal, 1996
436
Scrophulariaceae
Juss., 1789
866Circa 1.756
Stilbaceae
Kunth, 1831
31546
Tetrachondraceae
Skottsb. ex R.W.Sanders & P.D.Cantino, 1984
23
Thomandersiaceae
Baill., 1891
16
Verbenaceae
J.St.-Hil., 1805
835900- 1.000

Chiave per le famiglie


Per meglio comprendere ed individuare le varie famiglie dell'ordine (solamente le principali), l'elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue una famiglia dall'altra).[4]

  • Gruppo 1A: piante con portamento acquatico; il perianzio è assente (i fiori sono poco appariscenti); androceo con un solo stame;
  • Gruppo 1B: piante terrestri o acquatico; fiori completi; androceo con 2 - 4 stami;
  • Gruppo 2A: piante a portamento tipo mangrovia; foglie con ghiandole secernenti soluzioni ipersaline; frutti monospermi;
  • Sottofamiglia Avicennioideae Miers, 1848 (famiglia Acanthaceae Juss., 1789).
  • Gruppo 2B: erbe e alberi con portamento diverso dalle mangrovie e prive di ghiandole saline; frutti con molti semi;
  • Gruppo 3A: fiori attinomorfi con 4 petali;
  • Gruppo 4A: androceo con 2 stami; gineceo con normalmente 2 ovuli per loculo;
  • Famiglia Oleaceae Hoffmanns. & Link, 1809.
  • Gruppo 4B: androceo con 4 stami; gineceo con numerosi ovuli per loculo;
  • Tribù Plantagineae Barthélemy Charles Joseph Dumortier, 1829 (famiglia Plantaginaceae Juss., 1789): piante con portamento erbaceo; disposizione alterna delle foglie in rosette basali; lamina delle foglie parallelinervia; infiorescenze tipo spighe formate da piccoli fiori; impollinazione di tipo anemogama; frutti a capsula con deiscenza circumscissile o achenio (frutto indeiscente).
  • Tribù Buddlejeae Bartl., 1830 (famiglia Scrophulariaceae Juss., 1789): piante a portamento legnoso; disposizione opposta delle foglie; lamina delle foglie penninervie; infiorescenze cimose con fiori appariscenti; impollinazione di tipo entomogama; frutto a capsula (con deiscenza varia), drupa o samara.
  • Gruppo 3B: fiori zigomorfi con 5 petali (corolla bilabiata con struttura 2/3);
  • Gruppo 5A: le foglie sono disposte in modo opposto; il gineceo ha 2 ovuli per carpello e ogni loculo è diviso da un falso setto; lo stilo è terminale o ginobasico; i frutti sono delle drupe o uno schizocarpo con 4 nucule;
  • Famiglia Verbenaceae J.St.-Hil., 1805: le infiorescenze sono del tipo indefinito: gli ovuli del gineceo sono attaccati direttamente al falso setto; lo stilo è sempre terminale con uno stigma vistosamente lobato.
  • Famiglia Lamiaceae Martinov, 1820: le infiorescenze sono miste (cimose e racemose): gli ovuli del gineceo sono attaccati vicini ai margini involuti dei carpelli; lo stilo è terminale o ginobasico con uno stigma poco evidente.
  • Gruppo 5B: le foglie sono disposte in modo alterno o opposto; il gineceo ha numerosi ovuli, ma se sono due per carpello allora non c'è nessuna divisione; lo stilo è sempre terminale; i frutti sono delle capsule, bacche o drupe;
  • Gruppo 6A: le piante sono insettivore; la placentazione è centrale libera; l'androceo ha due antere;
  • Gruppo 6B: le piante non sono insettivore; la placentazione è assile o parietale; l'androceo ha quattro antere;
  • Gruppo 7A: le antere sono connate o riunite a coppie; l'ovario è supero o infero; la placentazione è parietale;
  • Gruppo 7B: le antere sono libere; l'ovario è supero; la placentazione è assile
  • Gruppo 8A: l'endosperma dei semi è abbondante;
  • Gruppo 9A: le piante sono semiparassite o completamente parassite; la placentazione è sia parietale che assile;
  • Gruppo 9B: le piante sono autotrofe; la placentazione è assile;
  • Famiglia Scrophulariaceae Juss., 1789 (esclusa la tribù Buddlejeae e tribù Myoporeae): i fiori sono da zigomorfi a poco zigomorfi; gli stami sono 2, 4 o 5; le teche delle antere (non sagittate) sono convergenti con deiscenza per mezzo di un'unica fessura distale.
  • Famiglia Plantaginaceae Juss., 1789 (la maggioranza delle specie): i fiori sono più o meno zigomorfi; gli stami sono 2 o 4; le teche delle antere (sagittate) sono separate con deiscenza per mezzo di fessure longitudinali, oppure sono adnate apicalmente e la deiscenza è in comune alle due teche.
  • Gruppo 8B: l'endosperma dei semi è scarso o mancante;
  • Gruppo 10A: possono essere presenti dei cistoliti sulla superficie delle foglie; la deiscenza dei frutti è esplosiva; i semi sono provvisti di funicoli (retinacoli);
  • Famiglia Acanthaceae Juss., 1789 (esclusa sottofamiglia Avicennioideae).
  • Gruppo 10B: cistoliti assenti; i frutti sono deiscenti (ma non esplosivamente) oppure sono indeiscenti; i semi sono privi di funicoli;
  • Famiglia Bignoniaceae Jussieu, 1789: le foglie sono composite e opposte; le lamine fogliari sono prive di punti pellucidi; gli ovuli per loculo sono numerosi; le placente sono bilobate; il frutto è una capsula con forme allungate; i semi hanno forme appiattite e sono alati.
  • Tribù Myoporeae R.Br., 1810 (famiglia Scrophulariaceae Juss., 1789): le foglie sono semplici, alterne e spiralate; le lamine fogliari hanno dei punti pellucidi; gli ovuli sono uno per loculo; le placente non sono bilobate; il frutto è una drupa; i semi non sono appiattiti e non sono alati.

Flora spontanea italiana


Nella flora spontanea italiana dell'ordine Lamiales sono presenti i seguenti generi:[7][43]

FamigliaGeneri (specie)
AcanthaceaeAcanthus (2), Justicia (1)
BignoniaceaeCatalpa (1), Campsis (1)
LamiaceaeAjuga (7), Teucrium (15), Lamium (9), Chaiturus (1), Leonurus (1), Ballota (4), Marrubium (4), Moluccella (1), Phlomis (4), Melittis (1), Prasium (1), Sideritis (5), Stachys (23), Galeopsis (8), Clinopodium (11), Mentha (9), Micromeria (11), Origanum (3), Satureja (5), Thymbra (1), Thymus (15), Ziziphora (1), Dracocephalum (2), Glechoma (3), Hyssopus (1), Nepeta (7), Melissa (1), Salvia (20), Rosmarinus (3), Lycopus (2), Prunella (4), Horminum (1), Ocimum (1), Lavandula (5), Scutellaria (8)
LentibulariaceaePinguicula (7), Utricularia (7)
LinderniaceaeLindernia (3)
OleaceaeFontanesia (1), Forsythia (1), Fraxinus (3), Jasminum (4), Ligustrum (1), Olea (1), Phillyrea (2), Syringa (1)
OrobanchaceaeLathraea (2), Orobanche (36), Tozzia (1), Rhynchocorys (1), Bartsia (2), Rhinanthus (17), Melampyrum (11), Euphrasia (15), Odontites (8), Parentucellia (2), Bellardia (1), Pedicularis (24)
PedaliaceaeSesamum (1)
PlantaginaceaeMisopates (2), Antirrhinum (3), Linaria (23), Cymbalaria (6), Kickxia (5), Anarrhinum (1), Chaenorhinum (3), Callitriche (12), Hippuris (1), Digitalis (5), Erinus (1), Globularia (8), Gratiola 81), Limnophila (1), Plantago (27), Littorella (1), Veronica (30), Pseudolysimachion (4), Paederota (2), Wulfenia (1)
ScrophulariaceaeBuddleja (1), Limosella (1), Scrophularia (14), Verbascum (26)
VerbenaceaeVerbena (4)

Famiglie escluse


Elenco delle famiglie non più valide una volta descritte all'interno all'ordine:[1][6][18]

ex FamigliaPosizione attuale
BuddlejaceaeTribù Buddlejeae (famiglia Scrophulariaceae)
CallitrichaceaeTribù Callitricheae (famiglia Plantaginaceae)
CyclocheilaceaeGruppo "incertae sedis" famiglia Orobanchaceae
GlobulariaceaeTribù Globularieae (famiglia Plantaginaceae)
HippuridaceaeGenere Hippuris (Tribù Callitricheae, famiglia Plantaginaceae)
MyoporaceaeTribù Myoporeae (famiglia Scrophulariaceae)
NesogenaceaeGenere Nesogenes (Tribù Buttonieae, famiglia Orobanchaceae)
RehmanniaceaeGruppo "incertae sedis" famiglia Orobanchaceae
TrapellaceaeGenere Trapella "incertae sedis" famiglia Plantaginaceae
VeronicaceaeTribù Veroniceae (sottofamiglia Digitalidoideae, famiglia Plantaginaceae)

Note


  1. Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 18 luglio 2018.
  2. Motta 1960, Vol. 2 - pag. 617.
  3. Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org. URL consultato il 18 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2013).
  4. Judd, pag. 504.
  5. Strasburger, pag. 850.
  6. Kadereit 2004.
  7. Pignatti 1982, Vol. 2.
  8. Motta 1960, Vol. 2 pag. 617.
  9. Musmarra 1996.
  10. Judd et al 2007, pag. 489.
  11. Tree of Life, su tolweb.org, p. Brillantaisia. URL consultato l'11 aprile 2018.
  12. Kadereit 2004, pag. 81.
  13. Kadereit 2004, pag. 181.
  14. Strasburger, pag. 776.
  15. Encyclopedia Britannica, su britannica.com. URL consultato il 19 giugno 2018.
  16. Subfamilies of the Gesneriaceae, su burwur.net. URL consultato il 26 settembre 2015.
  17. The Worldwide Vegetables, su theworldwidevegetables.weebly.com, p. Order Lamiales. URL consultato il 22 luglio 2018.
  18. Olmstead 2012.
  19. NYBG, su natuurtijdschriften.nl, p. Monographs Details: Peltanthera floribunda Benth.. URL consultato il 17 luglio 2018.
  20. Wageningen, su natuurtijdschriften.nl, p. Note on American Loganiaceae. Revision of Peltanthera.. URL consultato il 17 luglio 2018.
  21. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1-20.
  22. Olmstead et al. 2001.
  23. Smith 1996.
  24. Albach et al 2005.
  25. Tank et al 2006.
  26. Oxelman et al. 2005.
  27. Rodriguez et al. 2014, pag. 294.
  28. Conran et Christophel 2004.
  29. Schäferhoff et al. 2010.
  30. Gormley et al. 2015.
  31. Olmstead et al. 2009, pag. 1735.
  32. Jobson 2003.
  33. Fleischmann 2011.
  34. WORTLEY 2004, pag. 469.
  35. Rodriguez et al. 2014, pag. 293.
  36. Refulio 2014, pag. 290.
  37. Scheen et al. 2010.
  38. Bendiksby et al. 2011.
  39. Freeman et al 2010.
  40. Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 2 marzo 2009.
  41. McNeal, Bennet, Wolfe, Mathews.
  42. Rodriguez et al. 2014.
  43. Conti et al. 2005.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàThesaurus BNCF 36200 · LCCN (EN) sh85074202 · BNF (FR) cb122579945 (data)
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[es] Lamiales

Lamiales es un orden de plantas dicotiledóneas. Anteriormente se las denominaba con más frecuencia Scrophulariales, pero dado que tanto la familia Lamiaceae como Scrophulariaceae han sido clasificadas dentro del mismo orden por los taxónomos cladistas, es posible utilizar ambas nomenclaturas. Sin embargo, en la nomenclatura cladista el clado Lamioide es más basal que el Scrophularioide, razón por la que el APG y muchos taxonomistas consideran Lamiales el nombre más correcto de este orden.[1]

[fr] Lamiales

L'ordre des Lamiales regroupe des plantes dicotylédones, dont la définition varie avec le progrès des découvertes scientifiques.
- [it] Lamiales

[ru] Ясноткоцветные

Ясноткоцве́тные (лат. Lamiáles) — порядок двудольных растений. Согласно системе классификации APG II (2003) входит в группу эвастериды I.



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