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Fraxinus L., 1753 è un genere di piante spermatofite, dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Oleaceae[1] che comprende oltre 60 specie di alberi o arbusti a foglie decidue, originarie delle zone temperate dell'emisfero settentrionale. Fraxinus è anche l'unico genere della tribù Fraxininae (Vent.) Wallander & V. Albert, 2000.[2][3]

Disambiguazione – "Frassino" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Frassino (disambigua).
Come leggere il tassobox
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Frassino
Fraxinus xanthoxyloides
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Oleaceae
Tribù Oleeae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Scrophulariales
Famiglia Oleaceae
Genere Fraxinus
L., 1753
Specie

vedi testo


Etimologia


Il nome del genere (Fraxinus) risale al latino classico usato già da Virgilio e in tempi più moderni dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (Aix-en-Provence, 5 giugno 1656 – Parigi, 28 dicembre 1708)[4][5]; ma potrebbe discendere anche dal verbo greco "frassein" ( = assiepare).[6] Il nome scientifico del genere è stato definito da Linneo (1707 – 1778), nella pubblicazione "Species Plantarum - 1057" del 1753[3]; mentre il nome scientifico della sottotribù è stato definito dai botanici contemporanei Wallander e V. Albert nella pubblicazione "American Journal of Botany 87(12): 1827–1841. 2000." del 2000.[7]


Descrizione


Fraxinus ornus
Fraxinus ornus
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[9][10]
* K (4), [C (4), A 2], G (2), supero, samara.
  • Il calice è assente oppure ha una forma campanulata e termina con più o meno 4 lobi.
  • La corolla è assente oppure ha 2 - 4 petali quasi liberi (saldati solamente alla base). Il colore dei petali in genere è bianco o giallastro.
  • L'androceo è formato da 2 stami (raramente 4) ipogini (adnati all'ovario). I filamenti sono brevi e sporgono all'antesi. Le antere sono formate da due teche con deiscenza longitudinale. Il polline è tricolpato.
  • Il gineceo è bicarpellato (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli) ed ha un ovario supero, biloculare con due ovuli penduli per loculo. Lo stilo è unico, breve e termina con due stigmi.

Riproduzione



Distribuzione e habitat


Le specie di questo gruppo hanno generalmente una crescita rapida, riuscendo a sopravvivere in condizioni ambientali difficili come zone inquinate, con salsedine o forti venti, resistendo bene anche alle basse o elevate temperature. In genere il loro habitat si trova nelle regioni temperate e subtropicali dell'emisfero settentrionale[3], ma anche tropicali come il Messico, Cuba, Giava e le Filippine.[6] Le specie più diffuse in Italia sono il Fraxinus excelsior conosciuto col nome comune di Frassino maggiore; il Fraxinus ornus noto come Orno o Orniello, utilizzato per la produzione della manna e chiamato comunemente anche Frassino da manna o Albero della manna; Fraxinus angustifolia noto col nome di Frassino meridionale (Fraxinus oxycarpa Bieb. nella "Flora d'Italia").

Tutte e 3 le specie spontanee della flora italiana vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine[12].

SpecieComunità
vegetali
Piani
vegetazionali
SubstratopHLivello troficoH2OAmbienteZona alpina
Fraxinus angustifolia14collinareCa - Ca/SibasicomedioumidoB9 I2VA PN UD
Fraxinus excelsior14montano
collinare
Ca - Ca/SineutroaltomedioB9 G4 I2tutto l'arco alpino
Fraxinus ornus14collinareCa - Ca/SibasicobassoseccoB9 G4 I3tutto l'arco alpino
Legenda e note alla tabella.

Substrato con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 14 = comunità forestali.
Ambienti: B9 = coltivi umani; G4 = arbusteti e margini dei boschi; I2 = boschi di latifoglie; I3 = querceti submediterranei.


Tassonomia


La famiglia di appartenenza di questo genere (Oleaceae) comprende 25 generi e circa 600 specie[3] (29 generi e 600 specie secondo altri Autori[9][13] oppure 24 generi con 615 specie[14]) raggruppati in 5 tribù e 4 sottotribù con una distribuzione cosmopolita dalle regioni tropicali fino a quelle temperate. Il genere di questa voce appartiene alla tribù Oleeae.[2]

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 46.[3]


Sistematica del genere


Le specie del genere tradizionalmente sono suddivise in base alla struttura dei fiori e ai rapporti cronologici tra l'inizio della fioritura e la comparsa delle foglie:[6]

Le sezioni a loro volta sono suddivise in sottosezioni. Le specie spontanee italiane appartengono alla prima sezione (sottosezione Euornus per la specie F. ornus) e alla terza sezione (sottosezione Bumelioides per le specie F. excelsior e F. angustifolia).[6]


Filogenesi


Cladogramma del genere
Cladogramma del genere

Nell'ambito della tribù Oleeae, la sottotribù Fraxininae dal punto di vista filogenetico occupa una posizione più interna e risulta "gruppo fratello" della sottotribù Oleinae. La sottotribù Fraxininae (e quindi il suo unico genere Fraxinus) è monofiletica. La monofilia è comprovata, oltre che dai dati molecolari, anche dai dati morfologici. Le specie di Fraxinus sono caratterizzate dalle grandi foglie pennate e dai frutti tipo samara (ad esempio nell'ambito della famiglia le fibre dell'ala terminale "corrono" longitudinalmente, mentre nelle altre specie sono perpendicolari-oblique).[7]

Il cladogramma tratto dallo studio citato (e semplificato) mostra l'attuale struttura filogenetica di alcune specie del genere.[7]


Specie del genere


Il genere comprende le seguenti specie:[1]


Specie spontanee italiane


Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della flora italiana) l'elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue una specie dall'altra).[8]

  • Gruppo 1A: i segmenti delle foglie sono 2 - 3 volte più lunghi che larghi; la fioritura è successiva alla comparsa delle foglie; la corolla è formata da 4 petali bianchi;
  • Fraxinus ornus L. - Frassino da manna: l'altezza varia da 1 a 10 metri; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è fanerofita arborea (P scap), ma anche fanerofita cespugliosa (P caesp); il tipo corologico è Euri-Nord Mediterraneo / Pontico; l'habitat tipico sono le boscaglie degradate nell'area submediterranea; la distribuzione sul territorio italiano è completa fino ad un'altitudine di 1400 m s.l.m..
  • Gruppo 1B: i segmenti delle foglie sono 3 - 5 volte più lunghi che larghi; la fioritura è antecedente alla comparsa delle foglie; la corolla è assente;
  • Gruppo 2A: le gemme sono colorate di nero o nero-bruno; i segmenti delle foglie hanno un numero maggiore di dentelli rispetto alle nervature secondarie;
  • Fraxinus excelsior L. - Frassino comune: l'altezza varia da 8 a 40 metri; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è fanerofita arborea (P scap); il tipo corologico è Europeo Caucasico; l'habitat tipico sono i boschi riparii (che crescono lungo le sponde dei corsi d'acqua) e le forre umide; la distribuzione sul territorio italiano è al Nord e al Centro fino ad un'altitudine di 1500 m s.l.m..
  • Gruppo 2B: le gemme sono colorate di verde-bruno; i segmenti delle foglie hanno un numero di dentelli più o meno uguale alle nervature secondarie;
  • Fraxinus angustifolia Vahl. - Frassino meridionale (Fraxinus oxycarpa Bieb. nella "Flora d'Italia"): l'altezza varia da 5 a 25 metri; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è fanerofita arborea (P scap); il tipo corologico è Sud Est Europeo (Pontico); l'habitat tipico sono i boschi umidi e le forre; la distribuzione sul territorio italiano è completa al Sud e discontinua al Nord fino ad un'altitudine di 1000 m s.l.m..

Specie spontanee europee


In Europa e nell'areale del Mediterraneo sono presenti le seguenti specie:[15]


Sinonimi


L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[15]


Coltivazione


Il frassino gradisce generalmente esposizione in pieno sole o mezz'ombra, si adatta a qualunque tipo di terreno purché profondo e fresco, sopporta bene i terreni umidi e con scarso drenaggio; per le specie coltivate come piante ornamentali occorre prevedere un buon apporto idrico nella stagione secca e la lotta contro i frequenti parassiti; la moltiplicazione avviene con la semina e il trapianto di piantine di 2-4 anni.


Avversità



Proprietà medicinali


Avvertenza
Avvertenza
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Il legno di frassino


Legno di frassino comune
Legno di frassino comune

Il legno di frassino è largamente utilizzato perché è robusto e nello stesso tempo leggero e flessibile. In passato era impiegato per la realizzazione dei raggi delle ruote in legno dei carri agricoli a trazione animale e per la realizzazione di archi, racchette da tennis e da neve; attualmente con il legno di frassino si fabbricano sci, eliche per aeroplani, vari utensili per giardinaggio, manici per martelli, strumenti musicali e molti altri oggetti che richiedono un legno forte e resistente.

Il legno di frassino è anche un ottimo combustibile e i tronchi di questa pianta possono ardere bene anche quando sono ancora freschi, perché contengono una sostanza infiammabile.

In Italia, si trova il frassino maggiore che abbonda nei boschi e produce ottimo legname. È noto anche il frassino orniello, dalla cui corteccia si ricava la manna.


Il frassino nella cultura


Il frassino assume un ruolo simbolico nella mitologia norrena dove è noto come Yggdrasil ovvero "Albero del Mondo". Il primo essere vivente di sesso maschile, Askr, prende vita da un tronco di frassino.

Gli Slavi credevano invece che il suo legno fosse una buona arma con cui ferire o uccidere un vampiro.

Per i Celti il frassino era carico di significati. Simbolo di rinascita, trasformazione ed iniziazione era usato dai druidi in varie cerimonie rituali. Esso era associato ai giovani guerrieri ai quali veniva consegnata una lancia con cui il giovane avrebbe superato una serie di prove. Era apprezzato per le sue qualità magiche e miracolose, quindi aveva valenza apotropaica (rimedio contro il malaugurio scagliato dalle donne contro gli uomini, antidoto per i pastori al fine di allontanare i serpenti dalle greggi).

In Irlanda la leggenda vuole che Fintan Mac Bochra,[16] druido primordiale che giunse nell'isola con la prima invasione mitica e unico a sopravvivere al Diluvio trasformandosi in salmone, piantasse cinque alberi magici che avevano il compito di segnare i confini delle province (Leinster, Munster, Connaught, Ulster e Meath): tre erano frassini. Per i guerrieri celti il frassino era il pilastro al centro dell'Irlanda.[17]

Negli Stati Uniti il legno di frassino è molto diffuso e per le sue proprietà elastiche è il legno con cui si producono le mazze da baseball.

In araldica il frassino è simbolo di padronanza assoluta per la sua capacità, si dice, di elevarsi potente sino a sacrificare tutti gli alberi che gli stanno dattorno, con la sola eccezione dell'olmo.


Alcune specie



Note


  1. (EN) Fraxinus, in The Plant List. URL consultato il 9 settembre 2022 (archiviato il 25 gennaio 2022).
  2. Olmstead 2012.
  3. Kadereit 2004, pag. 302.
  4. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 23 luglio 2016.
  5. David Gledhill 2008, pag. 170.
  6. Motta 1960, Vol. 2 - pag. 247.
  7. Wallander et al. 2001.
  8. Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 322.
  9. Judd 2007, pag. 490.
  10. Lamiaceae (Labiatae), su dipbot.unict.it. URL consultato il 9 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  11. (EN) eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 9 settembre 2022 (archiviato l'8 aprile 2022).
  12. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 180-182.
  13. Strasburger 2007, pag. 850.
  14. (EN) Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 9 settembre 2022 (archiviato il 1º settembre 2022).
  15. (EN) EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 9 settembre 2022 (archiviato il 31 marzo 2022).
  16. Fintan mac Bochra (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2014).
  17. Medioevo, agosto 2014, pag. 61, Il frassino presso i Celti.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàThesaurus BNCF 11275 · LCCN (EN) sh85008581 · GND (DE) 4615420-6 · BNF (FR) cb12012125r (data) · J9U (EN, HE) 987007295507405171
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На других языках


[es] Fraxinus

Fraxinus[3] (del nombre del fresno en latín clásico) su especie es Fraxinus uhdei[4] es un género de la familia de las oleáceas, conocidos generalmente como fresnos. Contiene 45-65 especies de árboles de porte mediano a grande, de hoja caduca en general, aunque unas pocas especies subtropicales son perennifolias.

[fr] Frêne

Le frêne, arbre du genre Fraxinus, appartient à la famille des Oléacées ; une soixantaine d'espèces de frênes sont connues, elles vivent essentiellement dans les forêts tempérées. Caractérisées par des feuilles composées pennées, elles sont reconnaissables à leurs grappes de samares simples surnommées localement « langues d'oiseau ».
- [it] Fraxinus

[ru] Ясень

Я́сень (лат. Fraxinus) — род древесных растений из семейства Маслиновые (Oleaceae).



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