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Lentibulariaceae Rich., 1808 è una famiglia di piante spermatofite dicotiledoni carnivore, appartenente all'ordine delle Lamiales.[1][2]

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Lentibulariaceae
Pinguicula agnata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Lentibulariaceae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteride
Ordine Scrophulariales
Famiglia Lentibulariaceae
Rich., 1808
Generi

Etimologia


Il nome della famiglia deriva da un suo genere tipo Lentibularia, ora soppresso[3], la cui etimologia (incerta) deriva dalla parola "lenticolare" che di solito si riferisce alle vesciche a forma di lenticchia di alcune piante del genere.[4] Il nome scientifico della famiglia è stato definito dal botanico francese Louis-Claude Marie Richard (Versailles, 4 ottobre 1754 – Parigi, 7 giugno 1821) nella pubblicazione "Fl. Paris. (Flora Parisiensis) [Poiteau & Turpin] 1: 23 (ed. fol.), 26 (ed. qto.)" del 1808.[5] Il botanico John Kunkel Small propose come nome della famiglia Pinguiculariaceae (da Pinguicola L. genere assai rappresentativo della famiglia). Proposta non accettata dalla maggioranza dei botanici.[3]


Descrizione


Il portamentoPinguicula alpina
Il portamento
Pinguicula alpina
Le foglieGenlisea aurea
Le foglie
Genlisea aurea
InfiorescenzaPinguicula esseriana
Infiorescenza
Pinguicula esseriana
I fioriUtricularia benthamii
I fiori
Utricularia benthamii
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante la formula fiorale è la seguente:[7]
X, K (4-5), [C (2+3), A 2], G (2), (supero), capsula
  • Calice: il calice, più o meno gamopetalo, termina con 2 - 5 lobi (o divisioni) liberi o saldati con struttura 3 + 2 (se i lobi sono 5); i segmenti sono aperti o embricati. Spesso il calice è persistente.
  • Corolla: la corolla, gamopetala e zigomorfa, ha la forma di un tubo terminante con cinque lobi embricati. La forma è più o meno bilabiata. Il labbro superiore è bilobo; il labbro inferiore è trilobo e posteriormente ha la forma di un sacco o sperone. Colori: blu, violetto, malva, rosa e giallo.
  • Androceo: l'androceo possiede due stami epipetali e adnati alla base del tubo corollino. Spesso sono presenti due staminoidi. Le antere, dorsofisse, hanno una sola loggia (teca) strozzata nella parte centrale (in questo modo sembra che l'antera abbia due logge). La deiscenza è longitudinale. I granuli pollinici sono tri-policolporati. Il disco del nettario (presente in altre famiglie dell'ordine) è assente; il nettare è contenuto nella sacca o sperone della corolla.
  • Gineceo: l'ovario è supero monoloculare, ma bicarpellare (formato da due carpelli iniziali poi fusi insieme). La placentazione è centrale e libera. Gli ovuli sono anatropi, numerosi e tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[11] Lo stilo è unico con stigma sessile o irregolarmente bilobato.

Riproduzione



Biologia


Le specie di questa famiglia sono provviste di piccoli lobi (simili a foglioline) contenenti particolari meccanismi per catturare minuscole prede natanti. In altre specie è la superficie delle foglie ad essere ricoperta da ghiandole glutinose che con le loro sostanze vischiose intrappolano piccoli animali (insetti).[3] I meccanismi di "predazione" sono diversi nelle specie dei tre generi della famiglia:[7]


Distribuzione e habitat


L'habitat tipico per le specie di questa famiglia sono i terreni acquitrinosi (stazioni umide), dei fiumi e dei bacini idrici delle regioni intertropicali e foreste pluviali del Vecchio e del Nuovo Mondo.[3] Alcune specie (Pinguicola) sono epifite di foreste umide tropicali montane.[7]


Tassonomia


Tradizionalmente questa famiglia in passato era assegnata all'Ordine delle "Tubiflorae"[3]; in tempi più recenti il "Sistema Cronquist" l'ha inclusa nell'ordine delle Scrophulariales; attualmente con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) è stata assegnata all'ordine delle Lamiales, cambiando anche i livelli tassonomici superiori. In realtà la forma del fiore delle Lentibulariaceae è molto simile a quella delle Scrophulariaceae, ma è una somiglianza superficiale in quanto le prime si distinguono per il numero degli stami (due), per la placentazione (libero-centrale), ma soprattutto per la presenza di specifici meccanismi di cattura per i piccoli insetti.


Filogenesi


Cladogramma della famiglia
Cladogramma della famiglia

La famiglia Lentibulariace è monofiletica sia da analisi morfologiche che da alcune sequenze del DNA. Tuttavia l'esatta collocazione del gruppo nell'ordine Lamiales è problematica. Alcune ricerche posizionano questa famiglia in un gruppo non meglio definito contenente le famiglie Calceolariaceae, Gesneriaceae, Plantaginaceae "gruppo fratello" del "core" dell'ordine.[7] Altre ricerche[1] posizionano la famiglia più vicino alle Lamiaceae insieme alle Schlegeliaceae (con le quali formano un "gruppo fratello") insieme ad un altro "gruppo fratello" (Verbenaceae + Tetrachondraceae). Altre ancora[10] in un grupo formato dalle famiglie Verbenaceae, Acanthaceae, Bignoniaceae, Martyniaceae, Pedaliaceae e altre famiglie minori.

Anche i tre generi in base alle analisi filogenetiche del DNA risultano monofiletici.[12] All'interno della famiglia Pinguicola rappresenta probabilmente il "gruppo fratello" di un clade formato dagli altri due generi. Anche dalle analisi morfologiche delle ghiandole sia mucillaginose che digestive dei tre generi risulta che Pinguicola, Genlisea e Utricularia avevano un antenato comune; poi in un secondo tempo si è separato il clade Genlisea + Utricularia.[10][13] Risulta anche che le varie specializzazioni morfologiche attuate dalle specie dei tre generi (la crescita stolonifera, l'abitudine epifita e quella acquatica sospesa) potrebbero essersi evolute più volte in modo indipendente.[12]

Le possibili sinapomorfie per questa famiglia sono:[7]

Altri caratteri distintivi sono:[7]

Questo gruppo si è separato dal resto delle Lamiales circa 40 - 30 milioni di anni fa.[1]


Elenco dei generi


La famiglia è composta da 3 generi e da 180 a oltre 300 specie:[1][2][7][8][14]

GenereSpecieNumero cromosomicoDistribuzioneHabitat
Genlisea A. St.-Hil., 183320 - 30Sud America e AfricaTropicale
Pinguicula L., 175350 - 802n = 16, 18, 22, 24, 32, 48, 64CosmopolitaCircumboreale
Utricularia L., 1753da 120 fino a 2202n = 14, 16, 18, 20, 22, 24, 28, 30, 36, 42, 44, 48CosmopolitaIn prevalenza tropicale

Chiave per i generi


Per meglio comprendere ed individuare i tre generi, l'elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue un gruppo dall'altro).[2]

  • Gruppo 1A: le radici sono presenti; tutte le foglie sono epigee con margini revoluti e la faccia superiore ricoperta di ghiandole; i peduncoli sono privi di brattee; il calice è a 5 parti; la gola della corolla è aperta (non si distingue un palato);
  • Pinguicola.
  • Gruppo 1B: le radici sono assenti (nelle specie terrestri sono presenti delle foglie simili a radici); le foglie sono dimorfiche, quelle vicine al terreno sono provviste di trappole per catturare piccoli insetti; i peduncoli sono provvisti di brattee; il calice è a 2 - 4 - 5 parti; nella corolla si distingue un palato;
  • Gruppo 2A: il portamento di queste piante è terrestre o raramente subemerso; le foglie epigee hanno delle forme spatolate, quelle più o meno ipogee sono provviste di trappole per catturare piccoli insetti; il calice ha 5 parti;
  • Gruppo 2B: il portamento di queste piante è terrestre o acquatico (raramente è epifita); le foglie sono estremamente diverse (da lamine intere a divise, da pennate a segmenti sottili, con forme circolari, reniformi o peltate); il calice ha 2 - 4 parti;

Specie presenti in Italia


Nella flora spontanea italiana sono presenti le seguenti specie:[6][15]

  • Pinguicula alpina L. - Erba-unta bianca.
  • Pinguicula crystallina Sibth. & Sm. - Erba-unta amalfitana (P. hirtiflora Ten. in Pignatti).
  • Pinguicula fiorii Tammaro & Pace
  • Pinguicula leptoceras Rchb. - Erba-unta bianco-maculata.
  • Pinguicula poldinii Steiger & Casper
  • Pinguicula reichenbachiana Schindl. - Erba-unta di Reichenbach.
  • Pinguicula vulgaris L. - Erba-unta comune.
  • Utricularia australis R. Rb. - Erba-vescica delle risaie.
  • Utricularia bremii Heer
  • Utricularia intermedia Hayne - Erba-vescica intermedia.
  • Utricularia minor L. - Erba-vescica minore.
  • Utricularia ochroleuca R.W. Hartm. - Erba-vescica giallastra.
  • Utricularia stygia G. Thor
  • Utricularia vulgaris L. - Erba-vescica comune.

In Europa complessivamente sono presenti 21 specie del genere Pinguicola e 7 specie del genere Utricularia.[16]


Sinonimi


L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[2]


Usi


L'interesse per queste piante è da parte della comunità scientifica per lo studio dei vari adattamenti biologici relativi ai meccanismi di cattura soprattutto per gli organismi che galleggiano sulle acque libere o stagnanti. Alcune specie vengono coltivate come curiosità botaniche.[7] Anticamente le foglie di Pinguicula venivamo usate per la coagulazione del latte oppure i succhi vischiosi trovavano impiego come pomata fissante per i capelli.[3]


Altre notizie


Questa famiglia in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:[3]


Alcune specie



Genere Genlisea



Genere Pinguicula



Genere Utricularia



Note


  1. Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 21 aprile 2016.
  2. Kadereit 2004, pag. 276.
  3. Motta 1960, Vol. 2 - pag. 649.
  4. David Gledhill 2008, pag. 233.
  5. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 21 aprile 2016.
  6. Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 623.
  7. Judd, pag. 501.
  8. Strasburger, pag. 854.
  9. Watson 1992.
  10. Fleischmann 2011.
  11. Musmarra 1996.
  12. Jobson 2003.
  13. ICPS.
  14. Olmstead 2012.
  15. Conti et al. 2005.
  16. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 24 aprile 2016.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàThesaurus BNCF 71893
Portale Biologia
Portale Botanica

На других языках


[de] Wasserschlauchgewächse

Die Wasserschlauchgewächse (Lentibulariaceae) sind eine Pflanzenfamilie aus der Ordnung der Lippenblütlerartigen (Lamiales). Die Familie umfasst ca. 350 Arten in drei Gattungen, die alle fleischfressende Pflanzen sind.

[es] Lentibulariaceae

Lentibulariaceae es una familia de plantas carnívoras con tres géneros dentro del orden Lamiales.

[fr] Lentibulariaceae

La famille des Lentibulariacées se compose de plantes dicotylédones. Selon Watson & Dallwitz elle comprend 245 espèces réparties en deux à quatre genres.
- [it] Lentibulariaceae

[ru] Пузырчатковые

Пузырча́тковые (лат. Lentibulariáceae) — семейство двудольных растений, входящее в порядок Ясноткоцветные, включающее в себя 3 рода и более 180 видов. Представители семейства распространены по всему земному шару. Все виды семейства — плотоядные растения.



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