bio.wikisort.org - Plantae

Search / Calendar

Mentha L., 1753 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni della famiglia delle Lamiaceae.[1]

Disambiguazione – "Menta" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Menta (disambigua).
Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Menta
Mentha × piperita
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Lamiaceae
Sottofamiglia Nepetoideae
Tribù Mentheae
Sottotribù Menthinae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Lamiales
Famiglia Lamiaceae
Tribù Mentheae
Genere Mentha
L., 1753
Specie

Etimologia


Il nome "Menta" per una pianta è stato usato per la prima volta da Gaio Plinio Secondo (Como, 23 – Stabiae, 25 agosto 79), scrittore, ammiraglio e naturalista romano, e (secondo una delle tante mitologie su questo nome) deriva dal nome greco "Μίνθη" (Minthe o Myntha) di una ninfa dei fiumi sfortunata, figlia del dio Cocito (ma è anche il nome di un fiume mitologico), che è stata trasformata in un'erba da Persefone perché amante di Dite.[2][3][4]

Secondo un'altra versione la ninfa era amata dal dio degli Inferi Ade e venne trasformata in pianta da Persefone, moglie di Ade.[5]

Il nome scientifico del genere fu definito da Linneo nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.[6][7]


Descrizione


Il portamentoMentha arvensis
Il portamento
Mentha arvensis
Le foglieMentha spicata
Le foglie
Mentha spicata
InfiorescenzaMentha longifolia
Infiorescenza
Mentha longifolia
I fioriMentha aquatica
I fiori
Mentha aquatica

Le piante di questo genere arrivano ad una altezza di 30–120 cm. I portamenti variano da erbacei annuali (raramente) o perenni a subarbustivi o arbustivi. La forma biologica prevalente è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Raramente è presente anche la forma biologica emicriptofita reptante (H rept). Queste piante in genere sono pubescenti per peli semplici e diritti, ma anche per peli ghiandolosi. Sono presenti sostanze aromatiche (oli eterei) contenute all'interno di peli ghiandolari. Tutte le piante sono fortemente aromatiche, dal tipico sapore pungente e piccante, ma con ben definite sfumature che possono essere percepite anche tra una e l'altra popolazione. Spesso sono presenti forme ginodioiche.[2][8][9][10][11][12][13]


Radici


Le radici sono secondarie da rizoma, il quale può essere strisciante.


Fusto


La parte aerea del fusto è ascendente con la superficie più o meno pubescente e striata. Il fusto ha una sezione quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave.


Foglie


Le foglie sono sessili (soprattutto quelle superiori) ma anche picciolate (quelle basali) e sono disposte in verticilli alternati a 2 a 2 in modo opposto. La lamina, semplice, è oblunga con forme da lanceolate a ellittiche; l'apice è acuto e i bordi sono seghettati, dentati o crenati. La superficie è percorsa da semplici nervature poco sporgenti e ricoperta da peli semplici; il colore in genere è verde brillante. Le stipole sono assenti.


Infiorescenza


Le infiorescenze, posizionate all'apice del fusto o all'ascella delle foglie intermedie, sono formate da numerosi fiori raccolti o in una spiga apicale a forma piramidale appuntita oppure in forme globulari. Il numero dei verticilli floreali varia da 1 - 2 fino a 6 (possono essere presenti più verticillastri inferiori distanziati). Ogni verticillo può essere (oppure no) sotteso da una coppia di brattee con forme da lanceolate a lineari. I fiori sono quasi sessili o brevemente pedicellati, sono simpetali e più o meno irregolari, sono inoltre piccoli. La fioritura avviene in piena estate e prosegue fino all'autunno, e parte dal basso verso l'alto.


Fiore


I fiori sono ermafroditi (ma anche solo femminili), zigomorfi, tetrameri (4-ciclici), ossia con quattro verticilli (calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (5-meri: la corolla e il calice - il perianzio - sono a 5 parti). I fiori sono proterandri (protezione contro l'autoimpollinazione).

  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X, K (4/5), [C (2+3), A 2+2] G (2), (supero), drupa, 4 nucule[9][11]

Frutti


Il frutto è uno schizocarpo composto da 4 nucule con forme da ovoidi a cilindroidi con la superficie da liscia a rugosa. La deiscenza è basale o laterale.


Riproduzione



Distribuzione e habitat


Le specie di questo gruppo crescono in modo massiccio in tutta Europa, in Asia e in Africa e prediligono sia le posizioni in pieno sole che la mezza ombra, ma possono resistere anche a basse temperature. Delle otto specie presenti sul territorio italiano, sei si trovano nell'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine[19].

SpecieComunità
vegetali
Piani
vegetazionali
SubstratopHLivello troficoH2OAmbienteZona alpina
Mentha aquatica6montano
collinare
Ca - SineutromediobagnatoA3tutto l'arco alpino
Mentha arvensis2montano
collinare
Ca/Si - SiacidoaltomedioB1tutto l'arco alpino
Mentha longifolia11subalpino
montano
collinare
Ca - Ca/Sibasico-neutrobassoumidoA4tutto l'arco alpino
Mentha pulegium11collinareCa - SineutroaltobagnatoA4 B5tutto l'arco alpino
ma in modo discontinuo
Mentha spicata5montano
collinare
Ca - SineutrobassobagnatoB9Alpi occidentali e orientali
ma in modo discontinuo
Mentha suaveolens11collinareCa/Si - SiacidobassoumidoA4 B2 F3Alpi occidentali e centrali
Legenda e note alla tabella.

Substrato con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 2 = comunità terofitiche pioniere nitrofile; 5 = comunità perenni nitrofile; 6 = comunità delle megaforbie acquatiche; 11 = comunità delle macro- e megaforbie terrestri.
Ambienti: A3 = ambienti acquatici come rive, stagni, fossi e paludi; A4 = ambienti umidi, temporaneamente inondati o a umidità variabile; B1 = campi, colture e incolti; B2 = ambienti ruderali, scarpate; B5 = rive, vicinanze corsi d'acqua; F3 = prati e pascoli mesofili e igrofili; B9 = coltivi umani.


Tassonomia


La famiglia di appartenenza del genere (Lamiaceae), molto numerosa con circa 250 generi e quasi 7000 specie[11], ha il principale centro di differenziazione nel bacino del Mediterraneo e sono piante per lo più xerofile (in Brasile sono presenti anche specie arboree). Per la presenza di sostanze aromatiche, molte specie di questa famiglia sono usate in cucina come condimento, in profumeria, liquoreria e farmacia. La famiglia è suddivisa in 7 sottofamiglie: il genere Mentha è descritto nella tribù Mentheae (sottotribù Menthinae) appartenente alla sottofamiglia Nepetoideae.[20]

Il genere Mentha è di difficile circoscrizione in quanto la maggior parte delle sue specie sono poliploidi (con alti numeri cromosomici) e facilmente si ibridano tra di loro (ibridazione interspecifica). Inoltre sono piante molto variabili che si adattano facilmente alla situazione e alla natura del luogo dove crescono. Delle centinaia di specie descritte, almeno per l'areale Centro-Europeo (e quindi italiano), possono essere considerate "principali" solamente le seguenti cinque specie sessuali: M. arvensis, M. aquatica, M. spicata, M. longifolia e M. suaveolens. Mentre queste specie sono molto variabili, gli ibridi da esse generate sono invece più stabili con una riproduzione soprattutto per via vegetativa (molti sono sterili). Specifici studi fatti sulle specie, varietà e ibridi del genere[21] hanno dimostrato come sia difficile circoscrivere i vari gruppi anche se i vari incroci e re-incroci a volte hanno generato una scia di entità ben caratterizzate sul piano morfologico, dette "notomorfi".[10]

Al di là della "tassonomia ufficiale" in Italia, soprattutto ad uso della farmaceutica e dell'industria estrattiva, ma anche del giardinaggio si usa suddividere il genere in quattro sezioni:[2]

  • Pulegium: il calice è quasi bilabiato con denti villosi all'interno e fauci tappate da peli; la corolla è gibbosa nella parte basale; specie: M. pulegium e M. requienii.
Le sezioni seguenti hanno tutte un calice attinomorfo con peli interni ma prive di peli chiudenti le fauci del calice; le corolle sono diritte;
  • Spicatae: le infiorescenze sono composte da verticillastri formati da spighe; le fauci della corolla sono prive di peli; specie: M. spicata e M. longifolia.
  • Capitatae: le infiorescenze sono composte da verticillastri formati da capolini globosi; le fauci della corolla sono pelose; specie: Mentha x piperita.
  • Verticillatae: le infiorescenze sono composte da verticillastri tutti ascellari (l'asse principale termina con un fascio di foglie); le fauci della corolla sono pelose; specie: M. arvensis.

Per le specie di questo gruppo sono presenti i seguenti numeri cromosomici: 2n = 18, 20, 24, 36, 40, 42, 48, 54, 60, 66, 72, 78, 84, 90, 96, 108, 120, 132.[8]


Filogenesi


Cladogramma del genere
Cladogramma del genere

Da un punto di vista filogenetico, studi basati sulle sequenze del DNA del cloroplasto dimostrano che il genere così come è descritto attualmente potrebbe essere monofiletico.[22] Tuttavia altre ricerche più recenti indicano che il genere è parafiletico (ossia nella circoscrizione tradizionale del genere non sono compresi tutti i discendenti dal progenitore comune di Mentha).[23]

La struttura interna del genere è organizzata in alcune sezioni che diversi Autori hanno circoscritto variamente. Nel cladogramma a lato è indicata l'attuale struttura filogenetica del genere evidenziando anche le varie sezioni definite tradizionalmente.[24]

All'interno della sottotribù Menthinae il genere occupa una posizione centrale tra i generi Clinopodium, Ziziphora, Bystropogon, Cyclotrichium e il clade New World clade.[23]


Specie spontanee italiane


Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della flora italiana) l’elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue una specie dall'altra).[10][25][26]

  • Mentha cervina L. - L'altezza di questa pianta varia da 1 a 5 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Steno-Mediterraneo Occidentale; l'habitat tipico per questa specie sono i luoghi umidi e le pozze effimere; è una pianta rarissima (non più individuata dai tempi di Tenore) con una distribuzione sul territorio italiano relativa agli Abruzzi.
  • Gruppo 2A: i denti del calice non sono uguali (calice subbilabato); le fauci a maturità si presentano ostruite da un tappo di peli;
  • Mentha requienii Bentham - Menta di Requiem: l'altezza di questa pianta varia da 2 a 6 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico per questa specie sono i luoghi umidi presso le sorgenti; è una pianta rara e si trova in Sardegna fino ad un'altitudine compresa tra 500 e 1600 m s.l.m..
  • Mentha pulegium L. - Menta di poleggio: l'altezza di questa pianta varia da 1 a 6 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Subcosmopolita; l'habitat tipico per questa specie sono le sponde, gli stagni effimeri e gli ambienti umidi inondati in primavera e disseccati in estate; è una pianta comune e si trova su tutto il territorio italiano fino ad un'altitudine di 1200 m s.l.m..
  • Gruppo 2B: i denti del calice sono uguali (calice attinomorfo); le fauci sono più o meno villose senza un tappo di peli;
  • Gruppo 3A: le infiorescenze sono allungate, formate da verticillastri all'ascella di foglie normali; il fusto termina con ciuffo di foglie o un glomerulo di fiori;
  • Mentha arvensis e suoi ibridi
  • Gruppo 4A: il tubo corollino all'interno ha un anello di peli;
  • Gruppo 5A: la pianta ha un odore acre; il calice ha la forma di un cono e l'interno è quasi glabro; i denti del calice sono triangolari subequilateri;
  • Gruppo 6A: la base delle foglie è più o meno arrotondata;
  • Gruppo 6B: la base delle foglie è ristretta a cuneo;
  • Mentha arvensis subsp. austriaca (Jacq.) Briq.: la pianta ha una pelosità densa; il picciolo delle foglie è più breve del verticillastro. Distribuzione: Alpi Orobiche.
  • Mentha arvensis subsp. parietariifolia (Becker) Briq.: la pianta ha una pelosità scarsa; il picciolo delle foglie è più lungo del verticillastro. Distribuzione: Alpi Orobiche.
  • Gruppo 5A: la pianta ha un odore aromatico simile alla Mentha aquatica; il calice ha la forma di un cilindro e l'interno è villoso; i denti del calice sono ridotti alla sola nervatura (forma subulata);
  • Mentha x verticillata L., 1759 (Ibrido tra M. arvensis e M. aquatica)[27]: è un ibrido raro. Distribuzione: Alpi e Pianura Padana.
  • Gruppo 4B: il tubo corollino è glabro e con pochi peli interni (è privo dell'anello di peli);
  • Gruppo 7A: il calice è villoso fino alla base; i denti del calice sono più lunghi che larghi;
  • Gruppo 8A: il colore delle piante varia da grigiastro a biancastro con portamento abbastanza slanciato; il fusto è ricoperto da peli semplici e appressati; la forma delle foglie è stretta, con base acuta e nervatura appena reticolata;
  • Mentha x dalmatica Tausch, 1828 (Ibrido tra M. arvensis e M. longifolia)[28]: abbastanza comune. Distribuzione: Trieste.
  • Gruppo 8B: il colore delle piante varia da verdastro a grigiastro con portamento meno slanciato; il fusto è ricoperto da peli più o meno diritti misti a peli crespi (poco ramosi); la forma delle foglie è allargata, con base cuneata o più meno arrotondata;
  • Mentha x carinthiaca Host, 1831 (Ibrido tra M. arvensis e M. suaveolens)[29]: la base delle foglie è arrotondata e la nervatura sulla pagina inferiore è sporgente e reticolata; talvolta le foglie superiori sono più grandi di quelle mediane. È un ibrido rarissimo. Distribuzione: Carnia e Verona. (sinonimo Mentha x muellerana F.W. Schultz)
  • Mentha x gentilis L., 1753[29] subhyb. veronensis (Ibrido tra M. aquatica e M. spicata subsp. spicata): la base delle foglie è cuneata e la nervatura è appena sporgente; le foglie superiori sono sempre più piccole di quelle mediane. È un ibrido abbastanza comune. Distribuzione: Prealpi Vicentine e Verona.
  • Gruppo 7B: il calice è glabro (spesso è ghiandoloso);
  • Mentha x gentilis L., 1753[29] subhyb. piperita (Ibrido tra M. aquatica e M. spicata subsp. glabrata): le foglie sono opache, quelle superiori sono sessili e molto poco più piccole di quelle inferiori; il calice ha una forma conica (campanulata) con dei denti triangolari acuti e brevi. È un ibrido talvolta coltivato negli orti. Distribuzione: Italia Settentrionale.
  • Mentha x smithiana R.A. Graham, 1949 (Ibrido tra M. arvensis, M. aquatica e M. spicata)[30]: le foglie sono più o meno lucide, quelle superiori sono brevemente picciolate e molto più piccole di quelle inferiori (spesso sono bratteiformi); il calice ha una forma cilindrica con i denti ridotti alla sola nervatura. È un ibrido molto raro; talvolta è coltivato negli orti. Distribuzione: Friuli, Carnia, Verona e Alto Adige.
  • Gruppo 3B: le infiorescenze sono terminali e compatte (spiga o testa sferica) senza foglie e alcuni verticillastri ridotti sottostanti;
  • Gruppo 9A: le foglie sono picciolate (picciolo più lungo di 2 mm); le infiorescenze sono più o meno sferiche con alcuni verticillastri sottostanti;
  • Mentha aquatica e suoi ibridi
  • Gruppo 10A: (specie Mentha aquatica non ibridata) i fiori sono raccolti in una testa emisferica principale (in posizione apicale) e in alcuni verticilli sottostanti di minori dimensioni;
  • Gruppo 11A: la lamina delle foglie è largamente ovata (1,2 - 2 volte più lunga che larga) con base tronca;
  • Gruppo 11B: la lamina delle foglie è lanceolata (2 - 3 volte più lunga che larga) con base acuta;
  • Mentha aquatica subsp. ortmanniana (Opiz.) Lemke: è una sottospecie rara. Distribuzione: Alpi Orobiche e Pianura Padana.
  • Gruppo 10B: (ibridi con la specie Mentha spicata esistenti solamente allo stato coltivato) i fiori sono raccolti in una spiga abbastanza larga, formata da più verticilli riuniti e altri (1 - 2) più o meno distanti;
  • Gruppo 12A: le piante sono quasi glabre, ossia sono pelose solamente sugli angoli del fusto e sui nervi della pagina inferiore delle foglie; la base del calice è glabra;
  • Mentha x piperita L., 1753 subhyb. piperita (Ibrido tra Mentha aquatica e Mentha spicata subsp. glabrata)[31]: la lamina delle foglie è ovale più o meno larga (almeno sul fusto principale) con apice spesso acuto. Queste forme sono coltivate nell'Italia Settentrionale e Centrale.
  • Mentha x piperita L., 1753 subhyb. citrata Ehrh. (Ibrido tra Mentha aquatica e Mentha aquatica subsp. ortmanniana): la lamina delle foglie è larga con apice ottuso; l'infiorescenza è ridotta ad un glomerulo più o meno sferico su tutti i fusti della pianta.
  • Gruppo 12B: le piante di questo gruppo sono molto villose specialmente nella parte superiore; la superficie del calice è villosa;
  • Gruppo 13A: i peli sono solamente quelli di tipo semplice;
  • Mentha x dumetorum Schultes, 1809 (Ibrido tra Mentha aquatica e Mentha longifolia)[32]: è un ibrido raro. Distribuzione: Italia Settentrionale e Appennini fino alla Basilicata. Di questa entità si conoscono diversi "notomorfi" (ibridi ben definiti morfologicamente i cui caratteri sono fissati e trasmessi per via vegetativa).
  • Gruppo 13B: i peli, a volte poco numerosi e difficili da individuare, sono sia semplici che ramificati e si trovano sulla pagina inferiore delle foglie;
  • Gruppo 14A: la lamina delle foglie è largamente ovale (1,2 - 1,8 volte più lunga che larga), arrotondata o più o meno cuoriforme alla base;
  • Mentha x maximilianea F.W. Schulz, 1854 (Ibrido tra Mentha aquatica e Mentha suaveolens)[33]: è un ibrido raro. Distribuzione: Liguria, Penisola e Sicilia. Di questa entità si conoscono diversi "notomorfi" (ibridi ben definiti morfologicamente i cui caratteri sono fissati e trasmessi per via vegetativa).
  • Gruppo 14B: la lamina delle foglie varia da lanceolata a ovale-ellittica (1,8 - 3 volte più lunga che larga), da arrotondata fino a cuneata alla base;
  • Gruppo 15A: le foglie sono larghe 2 - 4 cm; il picciolo è lungo 3 - 12 mm;
  • Mentha x piperita L., 1753 subhyb. nepetoides Lej. (Ibrido tra Mentha aquatica e Mentha spicata subsp. spicata): è molto simile a Mentha x dumetorum. Di questa entità si conoscono diversi "notomorfi" (ibridi ben definiti morfologicamente i cui caratteri sono fissati e trasmessi per via vegetativa).
  • Gruppo 15B: le foglie sono minori; il picciolo è lungo 2 - 4 mm;
  • Mentha x pyramidalis Ten. (Ibrido tra Mentha aquatica e Mentha microphylla[1])[34]: è un ibrido raro. Distribuzione: dall'Umbria alla Calabria e Sicilia.
  • Gruppo 9B: le foglie sono picciolate con picciolo più breve di 2 mm, oppure sono sessili; le infiorescenze sono delle spighe cilindriche o piramidali con alcuni verticillastri più o meno separati;
  • Gruppo di Mentha spicata
  • Gruppo 16A: il fusto, le foglie e le brattee sono più o meno glabre; mentre sono glabri del tutto i peduncoli e le basi dei calici;
  • Mentha spicata L. - Menta romana: queste piante arrivano ad una altezza massima di 3 - 10 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Eurimediterraneo; l'habitat tipico sono gli incolti, i margini delle strade e dei sentieri, e i prati; sul territorio italiano è una pianta comune e si trova ovunque fino ad un'altitudine di 1200 m s.l.m..
  • Gruppo 16B: tutta la pianta è pelosa;
  • Gruppo 17A: la pubescenza è formata solamente da peli semplici e diritti; la forma della lamina delle foglie è lanceolata con larghezza massima verso la metà della foglia; le nervature delle foglie è più o meno semplice e poco sporgente; le piante sono fertili;
  • Mentha longifolia L. - Menta selvatica: queste piante arrivano ad una altezza massima di 3 - 12 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Paleotemperato; l'habitat tipico sono le aree lungo le strade, i prati, i sentieri e i bordi dei torrenti; sul territorio italiano è una pianta comune (isole escluse) e si trova ovunque fino ad un'altitudine compresa tra 900 e 2000 m s.l.m..
  • Gruppo 17B: la pubescenza è formata da peli ramificati crespi insieme a peli semplici diritti; le piante sono fertili o sterili; la larghezza massima della lamina delle foglie si trova vicino alla base della foglia;
  • Gruppo 18A: le piante sono sterili, incapaci di produrre semi;
  • Mentha x villosa Huds., 1778 (Ibrido triploide tra Mentha suaveolens e Mentha spicata)[35]: la forma della lamina delle foglie varia da ovale-arrotondata a lanceolata; la pubescenza è formata da abbondanti peli ramificati. In Italia è un ibrido comune.
  • Mentha x villosa-nervata Opiz, 1831 (Ibrido tra Mentha longifolia e Mentha spicata)[36]: la forma della lamina delle foglie in genere è stretta; nella pubescenza mancano quasi del tutto i peli ramificati. In Italia è molto rara, forse estinta.
  • Gruppo 18B: le piante sono fertili con numerosi semi;
  • Gruppo 19A: la pubescenza è formata da abbondanti peli ramificati e crespi; le foglie sono lunghe al massimo il doppio della larghezza;
  • Mentha suaveolens Ehrh. - Menta a foglie rotonde: le foglie sono larghe 2 - 4 cm e sono lunghe meno del doppio della larghezza; i verticillastri superiori dell'infiorescenza sono ravvicinati. Queste piante arrivano ad una altezza massima di 3 - 9 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Eurimediterraneo; l'habitat tipico sono gli incolti, i bordi dei campi, dei sentieri, lungo i fossi e luoghi umidi in genere; sul territorio italiano è una pianta comune (un po' meno comune al settentrione) e si trova ovunque fino ad un'altitudine di 600 m s.l.m..
  • Mentha spicata subsp. condensata (Briq.) Greuter & Burdet - Menta a foglie piccole: le foglie sono larghe 0,5 - 2 cm e sono lunghe più o meno il doppio della larghezza; i verticillastri superiori dell'infiorescenza sono distanziati. Queste piante arrivano ad una altezza massima di 2 - 6 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Est - Mediterraneo; l'habitat tipico sono gli incolti umidi in genere; sul territorio italiano è una pianta rara e si trova solo al Sud (isole comprese) fino ad un'altitudine di 1800 m s.l.m.. (= Mentha microphylla K.Koch in Pignatti)
  • Gruppo 19B: la pubescenza è formata da pochi peli ramificati e crespi; le foglie sono lunghe più del doppio della larghezza;
  • Mentha spicata L. - Menta romana: la lamina delle foglie varia da lanceolata a ovale-lanceolata, è grigiastra; le foglie sono lisce o rugose (vedi Gruppo 16A).
  • Mentha x rotundifolia (L.) Huds., 1762 (Ibrido diploide tra Mentha suaveolens e Mentha longifolia)[37]: le foglie sono molto variabili, la lamina varia da ellittico-lanceolata a ovale-lanceolata e sono più larghe e più rugose. (Mentha x niliaca Jacq., 1777 in Pignatti)

Tabella degli ibridi

La tabella seguente evidenzia i principali rapporti di ibridazione delle mente italiane:[10]

Specie sessualiM. aquaticaM. arvensisM. longifoliaM. spicataM. suaveolens
M. aquaticaM. aquaticaM. x verticillataM. x dumetorumM. x piperitaM. x maximilianea
M. arvensisM. x verticillataM. arvensisM. x dalmaticaM. x gentilisM. x muellerana
M. longifoliaM. x dumetorumM. x dalmaticaM. longifoliaM. x villosa-nervataM. x rotundifolia
M. spicataM. x piperitaM. x gentilisM. x villosa-nervataM. spicataM. x villosa
M. suaveolensM. x maximilianeaM. x muelleranaM. x rotundifoliaM. x villosaM. suaveolens

Specie Euro-mediterranee


In Europa e nell'areale del Mediterraneo sono presenti le seguenti 10 specie (comprese quelle presenti sul territorio italiano):[25]


Elenco delle specie


Elenco completo delle specie di Mentha compresi gli ibridi riconosciuti:[1]


Sinonimi


L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[25]


Coltivazione


Di facile coltivazione, predilige una zona poco ombrosa e umida.

La moltiplicazione avviene per talea, oppure per divisione dei cespi, a fine settembre. Alla base della pianta si formano degli "stoloni" da cui hanno origine nuovi germogli che verranno usati per rinnovare le colture. Se coltivata in zone di scarsa umidità, la pianta guadagnerà in ricchezza di essenza ma perderà in sviluppo.

La pianta della menta è facilmente attaccata da funghi parassiti (Puccinia menthae); i suoi steli e le foglie si riempiono di rigonfiamenti e puntini rossastri che poi si evolvono in macchioline nerastre, le piante infette vanno eliminate e bruciate. Viene, inoltre, attaccata dalle lumache che ne sono ghiotte.

La raccolta della menta viene fatta quando la pianta è completamente fiorita e portata nelle apposite distillerie, mentre per uso domestico viene essiccata in luogo fresco e arieggiato.


Specie coltivate



Uso alimentare


Un bicchiere di acqua e menta
Un bicchiere di acqua e menta

Ogni specie o ibrido ha differenti usi alimentari. Mentre la menta piperita, di gusto rinfrescante trova applicazione in caramelle e gomme da masticare, la Mentha pulegium, ad esempio viene indicata nelle preparazioni a base di carne.


Proprietà e usi



Galleria d'immagini



Note


  1. (EN) Mentha, in The Plant List. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  2. Motta 1960, Vol. 2 - pag. 855.
  3. David Gledhill 2008, pag. 256.
  4. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 6 novembre 2016.
  5. Mintha in William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology
  6. BHL - Biodiversity Heritage Library, su biodiversitylibrary.org. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  7. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  8. Kadereit 2004, pag. 237.
  9. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 7 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  10. Pignatti, vol. 2 – pag. 494.
  11. Judd, pag. 504.
  12. Strasburger, pag. 850.
  13. Flora of China: Mentha
  14. Musmarra 1996.
  15. Pignatti, vol. 2 – pag. 437.
  16. Strasburger, pag. 776.
  17. Blamey, M. & Grey-Wilson, C. (1989). Flora of Britain and Northern Europe. ISBN 0-340-40170-2
  18. Huxley, A., ed. (1992). New RHS Dictionary of Gardening. Macmillan ISBN 0-333-47494-5.
  19. AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004, pag.156-158.
  20. Olmstead 2012.
  21. Saric et al 2009.
  22. Bunsawat et al 2004.
  23. Drew et al 2012.
  24. Bunsawatt 2002.
  25. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 7 dicembre 2016.
  26. Mentha, su The Plant List. URL consultato il 6 dicembre 2016.
  27. Mentha x verticillata, su The Plant List. URL consultato il 14 novembre 2016.
  28. Mentha x dalmatica, su The Plant List. URL consultato il 14 novembre 2016.
  29. Mentha x carinthiaca, su The Plant List. URL consultato il 14 novembre 2016.
  30. Mentha x smithiana, su The Plant List. URL consultato il 14 novembre 2016.
  31. Mentha x piperita, su The Plant List. URL consultato l'8 novembre 2016.
  32. Mentha x dumetorum, su The Plant List. URL consultato l'8 novembre 2016.
  33. Mentha x maximilianea, su The Plant List. URL consultato l'8 novembre 2016.
  34. Mentha x pyramidalis, su The Plant List. URL consultato l'8 novembre 2016.
  35. Mentha x villosa, su The Plant List. URL consultato il 26 novembre 2016.
  36. Mentha x villosa-nervata, su The Plant List. URL consultato il 26 novembre 2016.
  37. Mentha x villosa, su The Plant List. URL consultato il 26 novembre 2016.
  38. Mentha × citrata, su The Plant List. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  39. Mentha viridis, su The Plant List. URL consultato il 5 dicembre 2016.
  40. P.Campagna. Farmaci vegetali. Minerva Medica ed. 2008
  41. La menta contro il mal di testa

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàThesaurus BNCF 23748 · LCCN (EN) sh85083723 · J9U (EN, HE) 987007565557205171 · NDL (EN, JA) 00562840
Portale Biologia
Portale Botanica

На других языках


[es] Mentha

Mentha es un género de plantas herbáceas vivaces, perteneciente a la familia Lamiaceae (lamiáceas o labiadas). Se estima que cuenta con 13 a 18 especies, aunque la diferencia entre ellas es aún incierta.[2] La hibridación entre algunas especies se da de forma natural, además de existir numerosos cultivares.

[fr] Menthe

Les menthes forment un genre (Mentha) de plantes herbacées vivaces de la famille des Lamiacées (Labiées), sous-famille des Nepetoideae, tribu des Mentheae, sous-tribu des Menthinae. Ce genre comprend de nombreuses espèces, dont beaucoup sont cultivées comme plantes aromatiques et condimentaires, ornementales ou médicinales. Le principal producteur est le Maroc notamment pour la préparation du thé à la menthe[1].
- [it] Mentha

[ru] Мята

Мя́та (лат. Méntha) — род растений семейства Яснотковые (Lamiaceae). Все виды сильно ароматичны, большинство из них содержит много ментола.[обтекаемое выражение]



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2024
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии