Il nome della tribù deriva dal suo genere tipo Globularia L. la cui etimologia fa riferimento alla particolare infiorescenza di queste piante: una piccola sfera o globo.[3][4] Il primo botanico a nominare queste piante è stato il francese Joseph Pitton de Tournefort (Aix-en-Provence, 5 giugno 1656 – Parigi, 28 dicembre 1708).[5]
Il nome scientifico della tribù è stato definito dal botanico, ornitologo e illustratore tedesco Ludwig Reichenbach (1793–1879) nella pubblicazione "Handbuch des Naturlichen Pflanzensystems - 195. 1-7 Oct 1837"[6] e perfezionato dal botanico contemporaneo Kerry A. Barringer (1954-) nella pubblicazione "Novon; a Journal for Botanical Nomenclature. St. Louis, MO - (Novon 3(1): 17, 1993".[7][8]
Il portamento delle specie di questa tribù è erbaceo perenne oppure arbustivo (anche subarbustivo). Alla base possono essere legnose.[9][10][11][12][5][13]
Le foglie sono semplici a disposizione alterna, la consistenza è coriacea (o succulenta) e sono prive di stipole; sessili o subsessili in Campylanthus. La forma varia da lanceolata a suborbicolare o spatolata. Talvolta nella parte apicale sono presenti alcuni brevi denti. Spesso le foglie formano una rosetta basale.
Le infiorescenze usualmente sono capitate (raramente sono a spiga) e con un involucro formato da numerose brattee. I fiori sono molto piccoli e sono inseriti in un ricettacolo scaglioso. In Campylanthus le infiorescenze sono di tipo racemoso.
I fiori, ermafroditi, zigomorfi o debolmente attinomorfi, sono sottesi da alcune brattee; sono inoltre tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo), tetrameri (i verticilli del perianzio hanno più o meno 4 elementi ognuno) e ipogini.
Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[11]
Il calice, gamosepalo, è formato da cinque lobi acuti o denti embricati. In Globularia i lobi sono lunghi quanto il tubo. In Campylanthus il calice è campanulato con 5 profondi lobi o denti.
La corolla, gamopetala, è formata da un tubo terminante in Poskea in modo debolmente bilabiato con struttura 1/4 o 1/3 (termina più o meno con 5 lobi ineguali), mentre in Globularia la struttura è 3/2 (il labbro superiore è formato da tre corti denti o profonde lacinie, quello inferiore da due lobi lineari, talvolta mancanti o solo uno presente). Il colore della corolla è blu, porpora, rosa o bianca.
L'androceo è formato da 4 stami didinami (2 in Campylanthus) inseriti nella parte superiore (epipetali) o nel mezzo della corolla e sono alterni ai petali della corolla. Le antere sono reniformi con due teche confluenti (all'antesi) con singola apertura longitudinale. Il polline è tricolpato.
Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario (biloculare) è supero con forme ovoidi ed è circondato da un disco o alcune ghiandole. Ogni loculo contiene un solo ovulo. L'ovulo è anatropo e pendulo. Lo stilo è corto ed ha uno stigma bifido o capitato.
I frutti sono delle capsule (nucule monosperme) indeiscenti (con deiscenza loculicida o setticida in Camptlanthus) e contenute nel calice persistente. I semi contengono un embrione diritto e lungo (o largo) circondato da scarso endosperma.
Riproduzione
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) quali soprattutto lepidotteri.[13]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
L'habitat è mediterraneo o subtropicale con una distribuzione dal Sud Europa alla Somalia e Socotra (Poskea).
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[11] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[12], o anche 117 generi e 1904 specie[1] o 90 generi e 1900 specie[14]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù.
Filogenesi
Storicamente due generi (Poskea e Globularia) hanno sempre fatto parte della famiglia Globulariaceae (secondo la classificazione ormai classica di Cronquist) ora non più assegnata.[9] In passato (ma anche recentemente) alcuni Autori (Bentham e Hooker) avevano proposto la fusione di questo gruppo con la famiglia delle Scrophulariaceae.[5][15] Attualmente con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) sono stati assegnati alla famiglia delle Plantaginaceae.[14]
Il genere Campylanthus Roth., 1821 occupa un posto a parte in questo gruppo in quanto in passato ha trovato diverse sistemazioni tassonomiche:
Come Incertae sedis nella famiglia (non più assegnata) Veronicaceae.[1]
Attualmente in base a studi recenti è risultato essere "gruppo fratello" del clade Poskea-Globularia[2][16], anche se da un punto di vista morfologico non presenta nessuna somiglianza con Globularia. In Campylanthus inoltre non sono presenti alcuni iridoidi caratteristici del gruppo Plantago.[2]
Alcune ricerche indicano in 28 milioni di anni la data più probabile di formazione di questo gruppo (o distacco dal ceppo principale delle Plantaginaceae).[14]
Composizione della tribù
La tribù si compone di 3 generi e circa 40 specie:[1][9][16]
Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p.496, ISBN978-88-299-1824-9.
Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN88-7287-344-4.
D. C. Albach, H. M. Meudt and B. Oxelman, Piecing together the “new” Plantaginaceae, in American Journal of Botany, vol.92, n.2, 2005, p.297-315 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
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