La muffolaria azzurra (nome scientifico Anarrhinum bellidifolium (L.) Desf., 1798 ) è una pianta dai piccoli fiori azzurri appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.[1]
Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV. Il taxon oggetto di questa voce deve essere sottoposto a revisione tassonomica.
Il nome generico (Anarrhinum) deriva da due parole greche "ana" (= senza)[2] e "rhin" (= naso)[3], ossia senza naso (in riferimento alla particolare forma della corolla)[4]. L'epiteto specifico (bellidifolium) significa "con foglie come il genere Bellis" (pratolina).[5]
Il nome scientifico della specie è stato definito inizialmente da Linneo (1707 – 1778) e perfezionato successivamente dal botanico francese René Louiche Desfontaines (Tremblay, 14 febbraio 1750 – Parigi, 16 novembre 1831) nella pubblicazione "Flora Atlantica: sive historia plantarum quae in Atlante, agro tunetano et algeriensi crescunt. Parisiis - 2: 51" del 1798.[6]
Descrizione
Il portamentoLe foglieInfiorescenzaI fioriI frutti
Queste piante arrivano ad una altezza di 15 – 30cm (massimo 60cm). La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Per queste piante è prevista anche la forma biologica emicriptofita bienne (H bienn) con un ciclo vitale biennale (in genere nel primo anno si presentano solamente con le foglie, quindi nel secondo anno fioriscono).[4][7][8][9][10]
Radici
Le radici sono secondarie da fittone.
Fusto
La parte aerea del fusto è eretta e angolosa (ha una sezione quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave). La parte alta è pubescente per peli ghiandolari.
Foglie
Le foglie sono dimorfe: quelle basali formano una densa rosetta con forme oblanceolato-spatolate con 3 - 5 nervi e bordi grossolanamente dentati; quelle superiori (cauline) sono palmatosette, divise in segmenti lineari, con lamina a forma lineare-spatolata. Dimensione delle foglie basali: larghezza 1 - 1,5cm; lunghezza 4 – 5cm. Dimensione delle foglie cauline: larghezza 1 – 2mm; lunghezza 12 – 25mm.
Infiorescenza
Le infiorescenze sono dei racemi allungati lineari, apicali e generalmente unidirezionali. I fiori sono pedicellati. Lunghezza del pedicello: 1mm.
Fiore
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo) e tetrameri (i verticilli del perianzio hanno 4 elementi).
Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[8]
Il calice, tuboloso-campanulato, più o meno attinomorfo e gamosepalo, è profondamente pentalobato con lobi subuguali. I lobi hanno delle forme più o meno lanceolate. Alla fruttificazione il calice è più piccolo del frutto.
La corolla, gamopetala e tubolare (con forme da cilindriche a campanulate) del tipo bilabiata con 5 lobi patenti. Il tubo è lungo e la forma terminale della corolla è personata con chiusura delle fauci nel labbro inferiore e senza sporgenze palatali. Il labbro superiore è bilobo ed eretto; quello inferiore con tre lobi (quello mediano in genere è più piccolo di quelli laterali). È presente abassialmente uno sperone cilindrico appuntito spesso ripiegato in avanti (è 2 - 4 volte più lungo che largo). Il colore della corolla è azzurro o violaceo. Dimensione della corolla: 3 - 4 (5) mm. Dimensione dello sperone: larghezza 0,2 - 0,4 mm; lunghezza 1 mm.
L'androceo è formato da 4 stami didinami tutti fertili. I filamenti sono adnati alla corolla e sono inclusi o poco sporgenti. Le antere, formanti una struttura simile ad un anello, sono composte da due teche distinte; la deiscenza è longitudinale attraverso due fessure. I granuli pollinici sono tricolporati.
Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario è supero con placentazione assile e forme subglobose. Gli ovuli per loculo sono numerosi, hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[11]. I loculi a volte sono molto ineguali. Lo stilo ha uno stigma da capitato a fortemente bilobo. Il disco nettarifero è distinto e presente.
Fioritura: da (maggio) giugno a settembre (ottobre).
Frutti
I frutti sono delle capsule subsferiche con deiscenza porocide ed ogni poro è aperto da una singola ligulata valva. I semi sono numerosi da forme ellissoidi a reniformi e con delle teste tubercolate.
Riproduzione
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) quali imenotteri, lepidotteri o ditteri o il vento (impollinazione anemogama)[7] oppure, nei tropici, tramite colibrì (impollinazione ornitogama).[12][13]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
Distribuzione della pianta (Distribuzione regionale[14] – Distribuzione alpina[15])
Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Nord Ovest Mediterraneo (Eurimediterraneo).
Distribuzione: in Italia è una specie rara e si trova solamente nel Nord-Ovest. Nelle Alpi è presente nella provincia di Como; all'estero, sempre nelle Alpi, si trova in Francia dipartimento di Drôme. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nel Massiccio Centrale e nei Pirenei.[15]
Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono i pendii aridi e le sabbie (a composizione silicea); ma anche ripari sotto le rocce, ghiaioni, pietraie e ruderi in generale. Il substrato preferito è siliceo con pH acido, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.[15]
Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 400 ms.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: quello collinare e quello planiziale – a livello del mare.
Fitosociologia
Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]
Formazione: comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni.
Classe: Adiantetea
Ordine: Galeopsietalia
Alleanza: Galeopsion segetum
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questa specie (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[8] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[9], o anche 117 generi e 1904 specie[16] o 90 generi e 1900 specie[17]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù. Il genere della specie di questa voce appartiene alla sottofamiglia Antirrhinoideae (tribù Antirrhineae) e si compone di 8 specie distribuite dal Mediterraneo all'Etiopia.[7]
La specie Anarrhinum bellidifolium fino a poco tempo fa era circoscritta nella famiglia Veronicaceae o Scrophulariaceae a seconda dei vari Autori.[7] L'attuale posizione tassonomica è stata realizzata con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG).[17]
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18.[7]
Il basionimo per questa specie è: Antirrhinum bellidifolium l., 1753.[15]
Sottospecie
Per questa specie è riconosciuta la seguente sottospecie:[1]
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