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Campanula (Campanula L., 1753) è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Campanulaceae (sottofamiglia Campanuloideae), dall'aspetto di erbacee annuali-biennali o perenni dal tipico fiore a forma di campana.[1][2]

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Campanula
Campanula persicifolia
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Campanulaceae
Sottofamiglia Campanuloideae
Genere Campanula
L. 1753
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Campanulales
Famiglia Campanulaceae
Sottofamiglia Campanuloideae
Tribù Campanuleae
Sottotribù Campanulinae
Genere Campanula
L. 1753
Specie
(Vedi: Specie di Campanula)

Etimologia


Il nome del genere (“campanula”) deriva dalla forma a campana del fiore; in particolare il vocabolo deriva dal latino e significa: piccola campana.
Dalle documentazioni risulta che il primo ad usare il nome botanico di “Campanula” sia stato il naturalista belga Rembert Dodoens, vissuto fra il 1517 e il 1585. Tale nome comunque era in uso già da tempo, anche se modificato, in molte lingue europee. Infatti nel francese arcaico queste piante venivano chiamate “Campanelles” (oggi si dicono “Campanules” o “Clochettes”), mentre in tedesco vengono dette “Glockenblumen” e in inglese “Bell-flower” o “Blue-bell”. In italiano vengono chiamare “Campanelle”. Tutte forme queste che derivano ovviamente dalla lingua latina.[3]
Da un punto di vista scientifico il nome del genere è stato pubblicato per la prima volta da Carl von Linné (1707–1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum – 1:. 163 1753"[4] del 1753.[5]


Descrizione


Il portamento:

Le specie del genere Campanula sono piante erbacee (raramente legnose), normalmente perenni (esistono anche specie annuali e bienni) alte da pochi centimetri (5 cm) fino a 2 m con portamento variabile da specie a specie. Quasi tutte contengono delle sostanze lattiginose.[6][7][8]


Radici


Le radici sono quasi sempre grosse (rizomatose), ricche di lattice e spesso sono commestibili.


Fusto


Il fusto in genere è eretto, non molto foglioso e poco ramoso; quasi sempre è pubescente e a volte può essere tomentoso (raramente glabro).


Foglie


Le foglie:


Infiorescenza


Infiorescenza:

L'infiorescenza è ricca di fioriture colorate di bianco, celeste, rosa-lilla, viola-blu, gialle. I fiori sono sessili o peduncolati e sono solitari o riuniti in racemi (lassi o densi) o spighe generalmente terminali. A volte si presentano in capolini privi di brattee.


Fiori


I fiori:

I fiori sono formati da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo (in questo caso il perianzio è ben distinto tra calice e corolla) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono gamopetali, ermafroditi e attinomorfi.

K (5), C (5), A (5), G (2-5), infero, capsula

Frutti


I frutti sono generalmente delle capsule ovate (erette o pendule) contenenti numerosi semi. Le logge possono essere 3 o 5 (in C. medium) corrispondentemente all'ovario e sono deiscenti per pori (capsula poricida: i pori di deiscenza si aprono inferiormente ai denti del calice che è persistente al frutto).


Riproduzione



Distribuzione e habitat



Distribuzione e habitat delle specie alpine italiane


Delle circa 50 specie spontanee della flora italiana buona parte vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza i dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle principali specie o gruppi alpini:[9]

SpecieComunità
vegetali
Piani
vegetazionali
SubstratopHLivello troficoH2OAmbienteZona alpina
C. alpestris3alpino
subalpino
Ca – Ca/SibasicomediomedioC3CN TO AO
C. alpina10alpino
subalpino
Ca/Si – SiacidobassomedioF5 G1BL (?)
C. barbata10alpino
subalpino
Ca – SiacidobassomedioF5 G1 I1tutto l'arco alpino
C. bononiensis11montano
collinare
Ca – Ca/SibasicobassoseccoB6 F7 G4tutto l'arco alpino
(escl. CO)
C. carnica3subalpino
montano
collinare
CabasicobassoseccoC2BS TN BZ BL UD
C. cenisia3alpinoCabasicobassomedioC3CN TO AO VC NO VA SO
C. cervicaria11montano
collinare
Ca – SineutromediomedioF2 F7 G4CN VC NO SO TN UD
C. cespitosa3alpino
subalpino
montano
CabasicobassomedioC3BZ TN VR BL UD PN VI TV
C. cochleariifolia3alpino
subalpino
montano
Ca-Ca/SibasicobassoumidoB5 F2 F3tutto l'arco alpino
C. elatines3montano
collinare
SiacidobassoseccoC2CN TO
C. elatinoides3montanoCabasicobassoaridoC2CO BG BS
C. erinus4collinareCabasicoaltoaridoC2 F2CN TO VR
C. excisa3alpino
subalpino
SiacidobassoseccoC3TO AO
C. glomerata9montano
collinare
Ca – Ca/SibasicomedioseccoF2 F3 F7tutto l'arco alpino
(escl. CO BG UD PN)
C. latifolia14montanoCa – Ca/SineutroaltoumidoG2 I2tutto l'arco alpino
(escl. AO BZ)
C. medium11montano
collinare
CabasicomedioseccoB2 F7 G3 G4IM SV CN TO
C. morettiana3alpino
subalpino
CabasicobassomedioC2TN BZ VR BL
C. patula11montano
collinare
Ca/SineutromediomedioC2tutto l'arco alpino
(più o meno)
C. persicifolia14montano
collinare
Ca – Ca/SibasicobassoseccoB6 F7 G4 I1 I2 I3tutto l'arco alpino
C. petraea3montanoCabasicobassoseccoC2TN VR
C. pyramidalis3collinareCabasicobassoaridoC2UD
C. raineri3subalpino
montano
CabasicobassoseccoC2CO BG BS TN VI
C. ramosissima2collinareCa – Ca/SibasicoaltoseccoC2 F2NO CO
C. rapunculoides11montano
collinare
Ca – SineutromedioseccoB6 F2 F7 G4tutto l'arco alpino
C. rapunculus11montano
collinare
Ca – Ca/SibasicomedioseccoF7 G4tutto l'arco alpino
C. rhomboidalis11subalpino
montano
Ca – SineutroaltomedioF3CN TO AO VC NO
C. rotundifolia9montano
collinare
Ca – SineutrobassoseccoF2 F4 F5 F7 G4 I1 I2tutto l'arco alpino
C. sabatia3collinareCabasicobassoaridoC3SV IM
C. scheuchzeri10alpino
subalpino
Ca – SineutromediomedioF3 F5 G2tutto l'arco alpino
C. sibirica9collinareCabasicobassoaridoF2TO BG BS TN UD
C. spicata9montano
collinare
Ca – SineutrobassoaridoF2tutto l'arco alpino
C. trachelium14montano
collinare
Ca – SineutromediomedioB6 I2 I3tutto l'arco alpino
C. thyrsoides10alpino
subalpino
CabasicomedioseccoF5CN TO AO SO BZ
Legenda e note alla tabella.

Substrato con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 2 = comunità terofitiche pioniere nitrofile; 3 = comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni; 4 = comunità pioniere a terofite e succulente; 9 = comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche; 10 = comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite; 11 = comunità delle macro- e megaforbie terrestri; 14 = comunità forestali
Ambienti: B2 = ambienti ruderali, scarpate; B5 = rive, vicinanze corsi d'acqua; B6 = tagli rasi forestali, schiarite, strade forestali; B7 = parchi, giardini, terreni sportivi; C1 = ambienti sabbiosi, affioramenti rocciosi; C2 = rupi, muri e ripari sotto roccia; C3 = ghiaioni, morene e pietraie; F2 = praterie rase, prati e pascoli dal piano collinare al subalpino; F3 = prati e pascoli mesofili e igrofili; F5 = praterie rase subalpine e alpine; F7 = margini erbacei dei boschi; G1 = lande e popolamenti a lavanda; G2 = praterie rase dal piano collinare a quello alpino; G4 = arbusteti e margini dei boschi; H1 = ontaneti verdi, saliceti subalpini; H2 = boscaglie di pini montani; H4 = arbusteti, siepi, margini di boschi; I1 = boschi di conifere; I2 = boschi di latifoglie; I3 = querceti submediterranei


Sistematica


La famiglia di appartenenza (Campanulaceae) è relativamente numerosa con 89 generi per oltre 2000 specie (sul territorio italiano si contano una dozzina di generi per un totale di circa 100 specie); comprende erbacee ma anche arbusti, distribuiti in tutto il mondo, ma soprattutto nelle zone temperate. Il genere di questa voce appartiene alla sottofamiglia Campanuloideae (una delle cinque sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Campanulaceae) comprendente circa 50 generi (Campanula è uno di questi). Il genere Campanula a sua volta comprende 449 specie (51 nella flora italiana) a distribuzione soprattutto circumboreale.[10][11][12]
Il Sistema Cronquist assegna al genere Campanula la famiglia delle Campanulaceae e l'ordine delle Campanulales mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine delle Asterales (stessa famiglia). Sempre in base alla classificazione APG IV sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella all'inizio a destra).

La classificazione (storica) tassonomica del genere Campanula è la seguente:[13]

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è molto variabile: da 2n = 14 a 2n = 102.[7]

Attualmente (gennaio 2021) per il genere di questa voce sono state classificate 449 specie.[2]

Lo stesso argomento in dettaglio: Specie di Campanula.

Filogenesi


Cladogramma del genere
Cladogramma del genere

Storicamente, la sistematica all'interno del genere Campanula si basa su alcune caratteristiche morfologiche quali la forma delle foglie, la struttura esterna del fiore oppure dalla presenza o no nel calice di appendici fogliacee riflesse, ma anche da caratteristiche biologiche in genere come la posizione di deiscenza della capsula: superiore, al centro o inferiore; oppure sul modo di dire, ossia come un frutto libera i suoi semi: per pori, per fenditure o altro. In base a questi e altri caratteri si usa dividere il genere in quattro sezioni principali:[3]

La circoscrizione e la classificazione infragenerica di Campanula e molto controversa. Attualmente in base a ricerche di tipo filogenetico sul DNA del cloroplasto e del nucleo si è cercato di fare luce sulla classificazione interna di questo genere certamente non monofiletico. Dall'esame di diversi campioni del Nord America (circa il 75% delle specie presenti in questo territorio) sono stati individuati due cladi principali: Campanula s.s. clade (distribuzione principale: Nord Africa, Europa e Macaronesia) e Rapunculus clade (distribuzione principale: Nord America, Mediterraneo e Est asiatico) all'interno del quale sono annidati altri due sub-cladi (Rapunculus 1 e Rapunculus 2).[14] I dati raccolti sul suolo Nord Americano confermano più o meno precedenti studi analoghi fatti su campioni europei.[15] Questi ultimi studi includono anche un piccolo clade Musschia clade affine alle campanule e comprendente la Campanula primulifolia Brot. (sinonimo: C. alata Desf.), Campanula peregrina L., Campanula lactiflora M. Bieb. e Musschia aurea (L. f.) Dumort.. I due cladi principali comprendono diverse specie attualmente descritte in generi diversi da Campanula: Edraianthus, Michauxia, Azorina e Trachelium in Campanula s.s. clade; Asyneuma, Phyteuma, Legousia e altri in Rapunculus clade. Sono state proposte alcune soluzioni per risolvere il problema della tassonomia del genere Campanula. Una prevede di considerare come sinonimi tutti i generi che rientrano nei tre cladi sopra descritti (Campanula s.s. cladeRapunculus cladeMusschia clade); in questo caso il genere sarebbe monofiletico. Un'altra proposta è quella di considerare nel genere Campanula solamente il clado Campanula s.s. e descrivere le altre specie in generi diversi. In tutti i casi si dovrebbe stravolgere la attuale tassonomia del genere Campanula.

Il cladogramma a lato tratto dallo studio citato[15] e semplificato (della Campanula sono descritte solamente le specie presenti sul territorio italiano) dimostra chiaramente l'attuale parafilia del genere.


Specie presenti in Italia


Sul territorio italiano sono presenti le seguenti specie di Campanula:[6][12][16]

Nome scientifico – Autore
Nome comune
Breve descrizioneAltezza
cm
Forma biologicaCorologiaHabitatDistribuzioneAltitudine
m s.l.m.
C. alpestris All. Campanula occidentaleL'infiorescenza si presenta con un solo fiore per fusto; la corolla è lunga da 30 a 45 mm.3-10H scap (perenne)SubendemicoDetriti fini e ghiaieNord (rara)tra 2000 e 2800
C. alpina Jacq. Campanula alpinaL'infiorescenza è formata da numerosi fiori raccolti in racemo; la corolla è lunga da 15 a 2010-20H scap (perenne)Orofita – Sud Est EuropeoPascoli calcareiNord – Alpi Bellunesi (rara)tra 1000 e 2000
C. barbata L. Campanula barbataLa corolla ha i margini vistosamente cigliati10-40H scap (perenne)AlpicoPascoli alpini e subalpini su suolo acidoNord (comune)tra 1200 e 2600
C. bononiensis L. Campanula bologneseLa parte inferiore delle foglie è biancastra-tomentosa; la forma dell'infiorescenza è piramidale40-70H scap (perenne)Centro Europeo – Sud SiberianoBoscaglie e ceduiNord/Centro (comune)fino a 1400
C. carnica Mert. & W. D. J. Koch Campanula della CarniaLe foglie cauline sono strettamente lineari; il calice ha delle lunghe lacinie; le corolle sono allungate.10-40H scap (perenne)SubendemicoRupi calcare ombrose (su silice)Nord (comune)tra 200 e 2200
C. cenisia L. Campanula del MoncenisioI denti del calice sono interi; la corolla è lunga 10–15 mm.2-10H scap (perenne)Ovest AlpicoMorene, pietraie, creste e rupi calcareeNord Ovest (rara)tra 2000 e 3800
C. cervicaria L. Campanula ruvidaL'infiorescenza è formata da capolini raccolti in gruppi20-70H scap (perenne)EuropeoPascoli aridi e boscaglieNord e Centro (rara)fino a 1400
C. cespitosa Scop. Campanula cespugliosaLe foglie basali formano delle dense rosette ed hanno delle forme rombiche con bordi dentati10-20H scap (perenne)Endemico – Est AlpicoRupi e ghiaie umideNord Est (comune)tra 300 e 3000
C. cochleariifolia Lam. Campanula dei ghiaioniLa corolla è pendula su brevi fusti5-15H scap (perenne)Orofita – Sud EuropeoGhiaioni e maceretiNord/Centro (comune)tra 800 e 3000
C. dichotoma L. Campanula dicotomaL'infiorescenza è fogliosa con corolle a tubo cilindrico e denti patenti8-12T scap (annua)Steno Mediterraneo – OccidentaleIncolti, muri, vie e massicciateSud e Sicilia (comune)fino a 1300
C. elatines L. Campanula piemonteseLa pianta ha un habitus glabro o sparsamente peloso; il fusto, legnoso alla base e quindi erbaceo, ha un portamento prostrato o pendulo; i denti del calice sono ripiegati.10-20H scap (perenne)EndemicoRupi su gneis e granitoPiemonte (rara)tra 300 e 1800
C. elatinoides Moretti Campanula dell'InsubriaLa pianta ha un habitus bianco-lanoso; il fusto, a consistenza più o meno carnosa, ha un portamento eretto o ascendente; i denti del calice sono stretti.10-20H scap (perenne)EndemicoRupi calcareeLombardia (comune)tra 200 e 1900
C. erinus L. Campanula minoreI fusti hanno un portamento dicotomico, e spesso sono prostrato-ascendenti; la corolla è lunga 3–5 mm con un tubo allungato; la deiscenza della capsula è alla base.5-25T scap (annua)Steno MediterraneoMuri, rupi ombrose e olivetiTutto il territorio (comune)fino a 800
C. excisa Murith Campanula incisaLe foglie cauline sono lineari; la campanula è incisa fino ad ⅓ in lacinie ovali.5-12H scap (perenne)SubendemicoPietraie, rupi siliceeNord Est (comune)tra 1200 e 2500
C. foliosa Ten. Campanula meridionaleLa lamina delle foglie inferiori è 1,3-1,6 volte più lunga che larga e i bordi sono seghettati; la forma dei denti del calice è lesiniforme20-40H scap (perenne)Orofita – Sud Est EuropeoPrati montaniSud – isole escluse (rara)tra 1000 e 1800
C. garganica Ten. Campanula del GarganoI fusti principali terminano in rosette sterili all'ascella delle quali sono inseriti lateralmente i fusti fioriferi; le foglie inferiori sono persistenti e sono più grandi di quelle superiori; l'infiorescenza è formata da pochi fiori; i denti del calice sono stretti (1-2,8 mm)10-20H scap (perenne)EndemicoRupi calcaree e vecchi muriPuglia (comune)fino a 800
C. glomerata L. Campanula agglomerataL'infiorescenza è formata da capolini raccolti in gruppi; la lamina delle foglie inferiori è 2-4 volte più lunga che larga e i bordi sono crenulati; la forma dei denti del calice è lanceolata.40-70H scap (perenne)EurasiaticoPrati aridi e boscaglieÈ comune ovunque (isole escluse)fino a 1500
C. isophylla Moretti Campanula di Capo NoliI fusti fioriferi sono centrali rispetto alle rosette fogliari; le foglie inferiori sono più piccole di quelle superiori e sono scomparse alla fioritura; l'infiorescenza è formata da numerosi fiori raccolti in pannocchia corimbosa; i denti del calice sono larghi 3–4 mm10-40Ch suffr (perenne)EndemicoRupi calcariLiguria (comune)fino a 400
C. justiniana Witasek Campanula di JustinIl fusto è semplice con boccioli eretti e corolla lunga 14–18 mm e antere lunghe il triplo del filamento.10-20H scap (perenne)EndemicoRupi calcari ombroseFriuli Venezia-Giulia (rara)tra 150 e 2000
C. latifolia L. Campanula maggioreI fiori sono eretti e disposti in lunghi grappoli a forma di spiga; le foglie basali hanno la base subcordata e sono scomparse alla fioritura, le altre hanno forme arrotondate o sono ristrette alla base; la corolla ha dimensioni maggiori di 15 mm × 40 mm50-120H scap (perenne)Europeo – CaucasicoBoschi misti di latifoglie, cedui e boscaglieParte continentale (rara)tra 500 e 1500
C. lingulata Waldst. & Kit. Campanula con foglie a linguettaL'infiorescenza è formata da fiori sessili disposti in fascetto apicale20-30H bienn (bienne)Sud Est EuropeoPascoli e boscaglieCampania (rarissima)fino a 1000
C. medium L. Campanula toscanaLe foglie sono lanceolate (spatolate quelle basali e sessili quelle cauline); i suoi fiori (pochi e isolati) sono penduli e molto vistosi dal colore violetto – bluastro.20-60H bienn (bienne)Orofita – Nord Ovest MediterraneoPendii cespugliosi, pietraie e franeNord-Ovest (rara)fino a 1500
C. morettiana Rchb. Campanula di MorettiL'infiorescenza è formata da 1-2 fiori con portamento prostrato; le foglie sono ispide.40-60H scap (perenne)EndemicoRupi verticali compatteNord Est (rara)tra 1700 e 2400
C. patula L. Campanula bienneLe radici sono sottili; i peduncoli dei fiori hanno delle brattee inserite dalla metà in poi:30-70H bienn (bienne)EurasiaticoPrati, cespuglieti e radureNord (comune)tra 300 e 1800
C. persicifolia L. Campanula con foglie di pescoForma dei cespi radicali ramosi e un po' striscianti; le foglie cauline sono linenari – lanceolate molto strette e simili a quelle del pesco (da qui il nome della specie). I fusti sono pauciflori, mentre i fiori sono a forma di campana ampia di colore azzurro – violaceo.50-80H scap (perenne)EurasiaticoBoschi chiari, cedui, boscaglie e cespuglietiÈ comune ovunque (Sicilia esclusa)tra 100 e 1500
C. petraea L. Campanula del Monte BaldoL'infiorescenza è formata da fiori disposti in capolini; lo stilo sporge lungamente dalla corolla.20-40H scap (perenne)SubendemicoRupi, rocce, vecchi muri su calcarePrealpi Veronesi (rara)tra 100 e 1000
C. pyramidalis L. Campanula adriaticaI fiori, raccolti in pannocchie fogliose, sono colorati di azzurro – pallido o violaceo – chiaro; le foglie sono provviste di denti ghiandolosi.40-200H scap (perenne) / H bienn (bienne)IlliricoRupi e pietraieNord Est (rara)fino a 600
C. raineri Perpenti Campanula dell'arciducaI denti del calice hanno uno o più dentelli sui bordi; la corolla è lunga 30–40 mm5 – 10H scap (perenne)EndemicoRupi e fessure calcareeNord Est (rara)tra 600 e 2000
C. ramosissima S. & S. Campanula ramosissimaI fusti non sono dicotomi, e il portamento è eretto o ascendente; la corolla è lunga 10–30 mm con un breve tubo; la deiscenza della capsula è nella metà apicale.20-40T scap (annua)IlliricoIncolti e campiNord (rara)tra 50 e 300
C. rapunculoides L. Campanula serpeggianteLa superficie delle foglie è verde, ispida o subglabra; la forma dell'infiorescenza è unilaterale con fiori penduli.30-100H scap (perenne)Europeo – CaucasicoBoscaglie, cedui, siepi e vigneNord (comune)fino a 1400
Campanula rapunculus L. Campanula commestibileLe radici sono ingrossate e fusiformi; i peduncoli dei fiori hanno delle brattee inserite vicino alla base.30-100H bienn (bienne)PaleotemperatoCampi, incolti, vigne e olivetiOvunque comune (isole escluse)fino a 1500
Campanula reatina Lucchese[17]La pianta è glabra4-20H scap (perenne)EndemicaRupi e vecchi muri ombrosiLaziofino a 1000
C. rhomboidalis L. Campanula romboidaleI fusti sono eretti, elevati e multiflori; le foglie cauline sono larghe e a forma rombica20-50H scap (perenne)Endemico – Ovest AlpicoPrati e pascoliNord Est (comune)tra 900 e 2800
C. rotundifolia L. Campanula soldanellaL'infiorescenza è pauciflori (pochi fiori sciolti; il più delle volte un solo fiore); il colore è blu chiaro o anche in varietà bianche; le antere hanno un delicato colore blu lavanda; alla base del fusto è disposta una rosetta basale di foglie rotonde (o reniforme).10-60H scap (perenne)Nord e Centro EuropeoPrati, pendii sassosi, muri e rupiNord (comune)tra 100 e 2000
C. sabatia De Not. Campanula di SavonaLe infiorescenze sono formate da fiori isolati all'apice di lunghi rami; la capsula è quasi lignificata20-30H scap (perenne)EndemicoRupi calcareeLiguria (comune)fino a 500
C. scheuchzeri Vill. Campanula di ScheuchzerIl fiore è unico (o quasi); il calice è diviso in denti triangolari10-30H scap (perenne)Orofita – Sud EuropeoPascoli alpini, brughiere e cespuglietiNord/Centro (comune)tra 1400 e 2600
C. sibirica L. Campanula siberianaI fiori, di colore lillacino o bianco, sono penduli o reclinati verso il basso; l'infiorescenza è formata da grappoli di 20 o più fiori disposti strettamente.20-60H bienn (bienne)Sud Est Europeo – Sud SiberianoIncolti aridi e margini dei boschiNord (comune) e parte del Centro (regioni adriatiche)fino a 1000
C. spicata L. Campanula spicataL'infiorescenza è di tipo lineare, acuta all'apice; i denti del calice sono 2-3 volte più lunghi che larghi; il colore della corolla è azzurro-violaceo.40-100H scap (perenne) / H bienn (bienne)Endemico – AlpicoPietraie, rupi e greti calcareiNord e Centro (rara)tra 400 e 2500
C. thyrsoides L. Campanula giallaLe foglie e fiori sono sessili; questi ultimi sono raccolti in numero di 40-50 in una spiga dal colore giallastro detta anche “infiorescenza di tirso”.30-70H bienn (bienne) / H bienn (bienne)Orofita – Sud Est EuropeoPascoli montani sassosi e cespugliosiNord (rara)tra 400 e 1800
C. trachelium L. Campanula selvaticai fiori sono raccolti in un'infiorescenza semplice ma a volte anche ramosa; la base delle fogle inferiori è cordata e la superficie è ruvida; dimensioni della corolla: larghezza 14–15 mm, lunghezza 30–40 mm.30-100H scap (perenne)PaleotemperatoBoschi submediterranei, cedui e cespuglietiÈ comune ovunque (Sardegna esclusa)fino a 1500
C. trichocalycina Ten. Campanula delle faggeteIl fusto è eretto e multifloro; le foglie sono lanceolate e sessili; la corolla è divisa profondamente.40-80H scap (perenne)Orofita – Nord Est MediterraneoBoschi di latifoglie (faggete)Sud (rara)tra 1500 e 1900
C. versicolor Hawkins Campanula puglieseIl fusto è multifloro con foglie glabre e lucide; i denti delle foglie non sono ghiandolosi.30-40H scap (perenne)Orofita – Nord Est MediterraneoRupi e maceretiPuglie (rara)fino a 400

Specie presenti in Europa


Oltre alle specie sul suolo italiano nel resto dell'Europa (e areale del Mediterraneo) sono presenti le seguenti specie di Campanula (a lato è indicata la distribuzione europea/mediterranea):[16]

A

B

C

D

E

F

G

H

I

J

K

L

M

N

O

P

Q

R

S

T

U

V

W

Y

Z


Sinonimi


L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[7]


Generi simili


Molti sono i generi che si avvicinano a quello della Campanula per una o più caratteristiche morfologiche; generi che comunque appartengono sempre alla famiglia della Campanulaceae. Di seguito diamo un breve ed incompleto elenco dei generi simili:[6]

In questi generi è possibile trovare più di qualche specie che nel passato faceva parte del genere Campanula (ad esempio la Specularia speculum una volta era una Campanula speculum, oppure la Platycodon grandiflorum si chiamava Campanula grandiflora).


Usi



Cucina


La specie più conosciuta come commestibile è la C. rapunculus. Si consumano le radici carnose raccolte fin prima dell'inizio della fioritura. Altre specie alimentari sono: C. rapuncoloides e C. persicifolia. Le prime notizia di un uso commestibile di queste piante le abbiamo nel XV secolo dall'agronomo francese Oliviero de Serres (1539-1619) nel suo “Théàtre d'agriculture”. Ma altri autori europei come lo scrittore e umanista François Rabelais (1494-1553) nel suo Gargantua e Pantagruel ne consigliavano l'uso come insalate estive o autunnali. In Inghilterra molte specie sono giunte importate inizialmente per la coltivazione orticola, poi rimaste come specie ornamentali. È il caso della C. medium e della C. persicifolia che, individuate in Inghilterra alla fine del Cinquecento dal botanico inglese John Gerard (1545-1612), sono proprie entrambe solamente della nostra flora spontanea, e quindi specie del tutto ignote al clima insulare inglese; ma ancor più eloquente è il caso della C. pyramidalis (sempre raccolte in Inghilterra dal Gerad) che indubbiamente è una specie reperibile allo stato spontaneo solamente nella pianura veneta e friulana.


Giardinaggio


La coltivazione di queste piante, nei giardini o nelle coltivazioni orticole, già nel XVIII secolo comprendeva una 20 di specie. Numero che aumentò nel secolo successivo grazie ad un largo sviluppo delle importazioni europee dagli altri continenti. Oggi questo numero arriva ad una sessantina di specie coltivate soprattutto nel giardinaggio. Esistono tuttavia illustrazioni del XV secolo dove si nota senza dubbio che erano già al tempo coltivate in vasi o conche.
Varie sono le specie coltivate come piante ornamentali che si prestano per formare aiuole e bordure nei giardini, per la coltura in vaso sui terrazzi, e industrialmente per la produzione del fiore reciso[18].
Tra le specie annuali e biennali più utilizzate, ricordiamo la C. longystila a fiore blu-lilla cupo di origine caucasica; la C. ramosissima con grandi fiori colorati di violetto, celeste-lilla e bianco di origine europea; la C. medium con fiori variamente colorati e spesso doppi.
Le specie perenni, coltivate come annuali, scartando quindi le piantine sfiorite, sono: la C. barbata spontanea, con fiori azzurro pallido; la C. thyrsoides dai fiori gialli e la C. isophylla nota volgarmente come Stella d'Italia con grandi fiori bianchi o azzurri numerosissimi, che ricoprono il fogliame verde chiaro, raggiunge i 30 cm e può essere coltivata in vasi pensili per appartamenti o terrazze; tra le perenni coltivate come biennali ricordiamo la C. medium molto decorativa con grandi fiori vistosi, e con varietà come la calycanthea dai colori rosa, viola, ecc.
Tra le specie perenni ricordiamo la C. fragilis dai fiori bianchi e celesti; la C. persicaefolia, spontanea in varie parti del mondo con fiori colorati di blu, azzurro chiaro o bianco, di grande sviluppo, con steli alti fino a 1 m, coltivata per la produzione del fiore reciso; la C. portenschlagiana (sinonimo di C. muralis) con fiori colorati di azzurro brillante, la C. pyramidalis coltivabile in vaso, la C. carpatica, la C. fragilis e la C. alliariifolia per decorare giardini rocciosi.


Coltivazione


Le piante di questo genere preferiscono posizioni a mezzo sole, con terreno soffice, ricco di sostanze organiche e fresco, in zone con buona umidità ambientale.
Le Campanula perenni coltivate in vaso, vanno rinvasate in primavera, utilizzando terriccio universale; è da prevedere la regolare potatura della chioma cimando i getti apicali per favorire un aspetto più compatto e per stimolare la fioritura. Concimazioni ogni due settimane, con fertilizzante liquido nel periodo della fioritura.
Annaffiature generose e frequenti nebulizzazioni nel periodo più caldo.
Le annuali si seminano all'inizio della primavera o in autunno facendo svernare le piantine sottovetro, le biennali o le perenni coltivate come annuali vengono seminate entro giugno con fioritura nella primavera successiva. Le perenni si moltiplicano con la semina, o per via agamica con la divisione dei cespi, separando i numerosi germogli che la pianta emette attorno al vecchio ceppo dopo la fioritura, come nella specie C. persicifolia.

Alcune larve di lepidotteri utilizzano le piante del genere Campanula come alimento. Tra le varie larve citiamo quella della falena Eupithecia vulgata e Eupithecia centaureata (della famiglia delle Geometridae), delle falene Melanchra persicariae, Diarsia mendica e Amphipyra tragopoginis (della famiglia delle Noctuidae).


Note


  1. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 20 gennaio 2021.
  3. Motta, Vol. 1, p. 424.
  4. (EN) BHL – Biodiversity Heritage Library, su biodiversitylibrary.org. URL consultato il 12 luglio 2014.
  5. (EN) The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 12 luglio 2014.
  6. Pignatti, Vol. 2, pp. 682-702.
  7. Kadereit e Jeffrey, p. 41.
  8. Judd, p. 516.
  9. Aeschimann, Vol. 2, pp. 692-704.
  10. Kadereit e Jeffrey, pp. 26-56 e 41.
  11. Pignatti, Vol. 2, p. 679.
  12. Checklist of the Italian Vascular Flora, pp. 66-67.
  13. (EN) Crescent Bloom Database, su crescentbloom.com. URL consultato il 12 luglio 2014 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).
  14. (EN) Barry M. Wendling, Kurt E. Galbreath e Eric G. DeChaine, Resolving the Evolutionary History of Campanula (Campanulaceae) in Western North America, in Plos One, 9 settembre 2011.
  15. (EN) Cristina Roquet, Llorenç Sáez, Juan José Aldasoro, Alfonso Susanna, María Luisa Alarcón e Núria García-Jacas, Natural Delineation, Molecular Phylogeny and Floral Evolution in Campanula, in Systematic Botany, 33(1), 2008, pp. 203–217.
  16. EURO MED – PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 17 luglio 2014.
  17. (EN) Fernando Lucchese, Campanula reatina, a new species restricted to some cliffs in the Sabina area (Lazio, central Italy) (PDF), in Flora Mediterranea, n. 3, 1993, pp. 165-271.
  18. Genere Campanula nel giardinaggio: Coltivazione e Cura, su Eden di Fiori e Piante, 31 maggio 2009.

Bibliografia



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[es] Campanula

Campanula es un género de plantas fanerógamas perteneciente a la familia Campanulaceae. Comprende 1566 especies descritas y de estas, solo 425 aceptadas.[2]

[fr] Campanule

Les campanules (genre Campanula du latin campana, « petite cloche ») sont des plantes herbacées vivaces ou bisannuelles de la famille des Campanulacées. Leurs fleurs — bleues, violettes ou blanches — sont hermaphrodites. Le calice présente cinq dents, souvent assez étroites. La corolle, en cloche, s'ouvre en cinq lobes. Cinq étamines. Ovaire infère. Style solitaire. Le fruit est une capsule à nombreuses graines. Leur large dispersion dans le monde montre qu'il s'agit d'un genre hémérochore. La Campanule regroupe plus de 250 espèces que l'on retrouve principalement en zones tempérées.[1]. Certaines campanules sont comestibles.
- [it] Campanula

[ru] Колокольчик

Колоко́льчик (лат. Campánula) — род исключительно травянистых растений из семейства Колокольчиковые (Campanulaceae). Род включает более 400[3] видов, произрастающих в странах с умеренным климатом. В естественных условиях встречается на Кавказе, в Сибири, Средней и Передней Азии, в Европе, имеет некоторое распространение в Северной Америке.



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