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La digitale gialla piccola (nome scientifico Digitalis lutea L., 1753) è una pianta erbacea e perenne dai fiori gialli, appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.[1]

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Digitale gialla piccola
Digitalis lutea
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Plantaginaceae
Sottofamiglia Digitalidoideae
Tribù Digitalideae
Genere Digitalis
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Scrophulariales
Famiglia Scrophulariaceae
Genere Digitalis
Specie D. lutea
Nomenclatura binomiale
Digitalis lutea
L., 1753

Etimologia


Il primo studioso ad introdurre il nome del genere (Digitalis) fu il botanico e fisico germanico Leonhart Fuchs (17 gennaio 1501 – 10 maggio 1566); il termine significa “ditale” e indubbiamente il fiore ricorda questo utile oggetto. In seguito fu il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (Aix-en-Provence, 5 giugno 1656 – Parigi, 28 dicembre 1708) ad elevare questo termine a valore di genere ed infine fu Carl von Linné a completare questo genere con una dozzina di specie.[2] Il termine specifico (lutea) significa giallo e deriva dal latino "lutum".[3][4]

Il nome scientifico della specie è stato definito da Linneo (1707 – 1778), conosciuto anche come Carl von Linné, biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum - 1: 622"[5] del 1753.[6]


Descrizione


Il portamento
Il portamento
Le foglie
Le foglie
Infiorescenza
Infiorescenza
I fiori
I fiori

Queste piante arrivano ad una altezza massima di 5 - 10 dm. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.[2][7][8][9][10]


Radici


Le radici sono ramose, eventualmente con una parte ingrossata al centro (un rizoma orizzontale legnoso colorato di bruno scuro).


Fusto


Il fusto è eretto, verde, foglioso sotto l'infiorescenza e affusolato. È inoltre semplice (non ramificato) e ingrossato alla base.


Foglie


Le foglie si dividono in:

  • foglie basali: sono semplici, picciolate, addensate in rosette, con una forme lineari-spatolate, acute all'apice e grossolanamente dentate sui bordi; dimensione delle foglie basali: larghezza 2 – 3 cm; lunghezza 9 – 14 cm;
  • foglie cauline: stessa forma delle basali ma progressivamente minori e sessili. La disposizione lungo il caule è alterno.

Infiorescenza


L'infiorescenza è formata da un folto racemo terminale bratteale (alla base di ogni pedicello è presente una brattea). La maggior parte dei fiori sono disposti in un senso (per torsione del pedicello), pochi altri in quello contrario. I singoli fiori sono inoltre penduli, questo per proteggere il polline e il nettare dalla pioggia, e distanziati (almeno quelli inferiori).


Fiore


I fiori sono ermafroditi, leggermente attinomorfi quasi zigomorfi, tetraciclici (composti da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo), pentameri (calice e corolla divisi in cinque parti).

  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[8]
  • Calice: il calice (gamosepalo) è diviso profondamente in cinque lacinie ovali-lanceolate; le divisioni arrivano fin quasi alla base del calice stesso. Dei cinque lobi quello posteriore è più stretto degli altri. Sul calice sono presenti dei peli ghiandolari. Dimensione delle lacinie: larghezza 2,8 mm; lunghezza 9 mm.
  • Corolla: la corolla, più sottile della specie simile (Digitalis grandiflora), è simpetala a forma sub-campanulata con fauci oblique ed ha il colore giallo chiaro con lievi nervature brune nella parte interna; nella zona dell'ovario è lievemente contratta e prende una forma più tubolare (è la parte che contiene il nettare). La corolla termina in cinque lobi non molto incisi e più o meno della stessa lunghezza; quello superiore è ricurvo, dentellato e più corto; mentre quello inferiore è più lungo degli altri (per questo può essere considerata debolmente bilabiata). La corolla nel suo interno è ricoperta di macchie (simili a quelle del leopardo) che nella fase finale dell'antesi s'inscuriscono; sempre nella parte interna della corolla sono presenti delle setole pelose. Dimensioni della corolla: larghezza 5 – 7 mm; lunghezza 16 – 19 mm.
  • Androceo: gli stami sono quattro (cinque in alcuni casi) didinami (due lunghi e due corti). Sono inclusi nella campana corollina e sono posizionati contro il lato posteriore o superiore della corolla. Le antere maturano prima dello stigma (Proterandrìa).
  • Gineceo: l'ovario, con forme ovoidi e coniche, è supero formato da due carpelli. Lo stilo, posizionato sopra l'ovario è unico con stimma bilobo. Sotto l'ovario inoltre è posto l'anello nettare.
  • Fioritura: da giugno a luglio.

Frutti


Il frutto è del tipo a capsula prolungata in un becco acuto e dall'aspetto peloso-ghiandoloso. All'interno sono disposte due logge a deiscenza “septicida” (ossia è un frutto che si apre per fenditure longitudinali) : vengono così dispersi al vento un gran numero di piccolissimi semi. La forma dei semi è angolosa con testa reticolata. Nella fruttificazione inoltre il calice è persistente.


Riproduzione



Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta  (Distribuzione regionale[11] – Distribuzione alpina[12])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[11] – Distribuzione alpina[12])

Fitosociologia



Areale alpino

Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[12]

  • Classe: Epilobietea angustifolii
  • Ordine: Atropetalia bella-donae
  • Alleanza: Atropion

Areale italiano

Per l'areale completo italiano la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[13]

  • Classe: Querco roboris-Fagetea sylvaticae Br.-Bl. & Vlieger in Vlieger, 1937
  • Ordine: Quercetalia pubescenti-Petraeae Klika, 1933
  • Alleanza: Carpinion orientalis Horvat, 1958
  • Suballeanza: Laburno anagyroidis-Ostryenion carpinifoliae (Ubaldi, 1995) Blasi, Di Pietro & Filesi, 2004

Descrizione: la suballeanza Laburno anagyroidis-Ostryenion carpinifoliae è relativa a boschi sia mesofili che semimesofili misti di carpino nero, orniello, rovella e cerro su suoli poco profondi derivati dalle marne calcareo-arenacee della formazione dello Schlier e simili. La suballeanza si sviluppa nelle aree collinari e submontane dell’Appennino settentrionale e nelle aree a termotipo mesotemperato lungo tutta la catena appenninica (dall’Emilia Romagna alla Calabria).[13]

Specie presenti nell'associazione: Ostrya carpinifolia, Fraxinus ornus, Quercus cerris, Quercus pubescens, Acer opalus subsp. obtusatum, Acer campestre, Sorbus torminalis, Rosa canina, Sorbus aria, Laburnum anagyroides, Lilium bulbiferum subsp. croceum, Cornus sanguinea, Cornus mas, Crataegus monogyna, Lonicera xylosteum, Epipactis helleborine, Brachypodium rupestre, Sesleria autumnalis, Melittis melissophyllum, Campanula trachelium, Fragaria vesca, Helleborus bocconei subsp. bocconei, Sanicula europaea, Melampyrum italicum, Polypodium (gr. vulgare), Carex digitata, Bromus ramosus, Calamintha sylvatica, Bunium bulbocastanum, Euonymus latifolius, Epipactis helleborine, Hepatica nobilis, Lilium martagon, Tilia plathyphyllos, Sesleria italica, Lonicera xylosteum, Doronicum columnae.[13]


Tassonomia


La famiglia di appartenenza (Plantaginaceae) è relativamente numerosa con un centinaio di generi, mentre il genere Digitalis comprende una ventina di specie di cui mezza dozzina sono presenti nella flora spontanea italiana.

La classificazione tassonomica della specie di questa voce è in via di definizione in quanto fino a poco tempo fa il suo genere apparteneva alla famiglia delle Scophulariaceae (secondo la classificazione ormai classica di Cronquist); ora con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) è stata assegnata alla famiglia delle Plantaginaceae; anche i livelli superiori sono cambiati (vedi il box tassonomico iniziale).

Questa pianta appartiene alla tribù delle Digitalideae (Dumort.) Dumort., 1829 (sottofamiglia Digitalidoideae (Dumort.) Luerss., 1882).

Il numero cromosomico di D. lutea è: 2n = 56.[14]


Sottospecie


Per questa specie sono riconosciute le seguenti sottospecie:[1][10][15]


Subsp. australis

- altezza della pianta: 5 - 9 dm;
- la forma della lama varia da lineare-spatolata (le foglie basali) a lineare-lanceolata e progressivamente ridotta (quelle cauline); i contorni sono appena dentellati; dimensione delle foglie basali: larghezza 1 - 2 cm; lunghezza 12 - 20 cm (dei quali 4 - 5 cm del picciolo); dimensione delle foglie cauline: quelle inferiori 1 - 8 cm, quelle superiori 0,3 - 2 cm;
- l'infiorescenza è unilaterale e compatta con i fiori contigui; lunghezza del pedicello: 2 mm;
- dimensione delle lacinie del calice: 1,5 x 5 mm;
- dimensione della corolla: 2 - 3 x 9 - 11 mm.

Altre sottospecie


Sinonimi


Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]

Sinonimi per la subsp. australis


Questioni scientifiche


I vari botanici si sono chiesti l'utilità delle macchie e delle setole pelose all'interno della corolla. Probabilmente le macchie hanno una funzione di guida alla ricerca del nettare da parte degli insetti pronubi; mentre la presenza delle setole pelose non trova tutti concordi in una univoca spiegazione (c'è chi dice che servano a tenere lontani certi insetti troppo piccoli, o chi al contrario che le setole servano come punto di appoggio).[2]


Altre notizie


La digitale gialla minore in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:


Usi


Avvertenza
Avvertenza
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Le foglie contengono glucosidi come la digitonina, la digitossina, la digitofillina e la digitalina, usate anche come principi attivi in farmacologia per la loro azione sul battito cardiaco e sulla pressione sanguigna.


Note


  1. Digitalis lutea L. — The Plant List, su The Plant List. URL consultato l'11 agosto 2018.
  2. Motta 1960, Vol. 2 - pag. 15.
  3. David Gledhill 2008, pag. 244.
  4. Botanical names, su calflora.net. URL consultato l'11 agosto 2018.
  5. BHL - Biodiversity Heritage Library, su biodiversitylibrary.org. URL consultato l'11 agosto 2018.
  6. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato l'11 agosto 2018.
  7. Kadereit 2004, pag. 394.
  8. Judd et al 2007, pag. 493.
  9. Strasburger 2007, pag. 852.
  10. Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 551.
  11. Conti et al. 2005, pag. 87.
  12. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 212.
  13. Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. Digitalis lutea. URL consultato l'11 agosto 2018.
  14. Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato l'11 agosto 2018.
  15. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato l'11 agosto 2018.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàLCCN (EN) sh85037988
Portale Biologia
Portale Botanica

На других языках


[en] Digitalis lutea

Digitalis lutea, the straw foxglove or small yellow foxglove, is a species of flowering plant in the plantain family Plantaginaceae, that is native to western and southern Europe and North West Africa.

[es] Digitalis lutea

La digital amarilla (Digitalis lutea) es una planta perenne nativa de Europa central y occidental. Las flores con inflorescencias más pequeñas y densas que en D. purpurea son de color amarillo y tubulares con puntos amarillos en su corola.

[fr] Digitalis lutea

Digitalis lutea
- [it] Digitalis lutea



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