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Hepatica nobilis (Schreb., 1771), comunemente nota come erba trinità, è una piccola pianta erbacea, primaverile, appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, originaria di Europa continentale e Siberia[2].

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Erba trinità
Hepatica nobilis
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni basali
Ordine Ranunculales
Famiglia Ranunculaceae
Sottofamiglia Ranunculoideae
Tribù Anemoneae
Genere Hepatica
Specie H. nobilis
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Magnoliidae
Ordine Ranunculales
Famiglia Ranunculaceae
Sottofamiglia Ranunculoideae
Tribù Anemoneae
Genere Hepatica
Specie H. nobilis
Nomenclatura binomiale
Hepatica nobilis
Schreb., 1771
Sinonimi

Anemone angulosa
Lam.
Anemone hepatica
L.
Anemone praecox
Salisb.
Anemone triloba
Stokes
Hepatica anemonoides
Vest
Hepatica angulosa
(Lam.) DC.
Hepatica hepatica
(L.) H.Karst.
Hepatica hepatica var. vulgaris
Farw.

Nomi comuni

Anemone epatica
Fegatella
Trifoglio epatico


Sistematica


Il genere Hepatica è un piccolo gruppo di piante comprendente circa una decina di specie, una sola delle quali (quella di questa scheda) appartenente alla flora spontanea italiana. La famiglia delle Ranunculaceae invece comprende oltre 2500 specie distribuite su 58 generi[3].
Inizialmente questa specie, ad opera di Linneo (nel 1735), venne catalogata come Polyandria polygynia. Vent'anni più tardi però, lo stesso Linneo, la trasferì al genere Anemone chiamandola Anemone hepatica. Per molto tempo quindi la specie di questa scheda rimase nel genere Anemone, sezione Hepatica. Solo più tardi, insieme ad altre due specie (Hepatica acutiloba e Hepatica angulosa), venne “promossa” in un genere tutto suo: Hepatica[4].
Secondo gli ultimi studi di filogenetica il genere Hepatica, e quindi anche la pianta di questa scheda, dovrebbe essere inclusa come una sezione nel genere Anemone.


Variabilità


La variabilità di questa specie si manifesta attraverso i seguenti caratteri:

Nell'elenco che segue sono indicate alcune varietà e sottospecie (l'elenco può non essere completo e alcuni nominativi sono considerati da altri autori dei sinonimi della specie principale o anche di altre specie):


Sinonimi


La specie di questa scheda ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:


Etimologia


Il nome generico (Hepatica) venne introdotto dal botanico scozzese Philip Miller (Chelsea, 1691 – Chelsea, 1771) in una pubblicazione del 1754 e deriva dal greco antico “hèpar” oppure ”hèpatos” (= fegato), nome derivato dalla forma particolare delle foglie ma anche dal colore della pagina inferiore della foglie stesse[4].
L'epiteto specifico (nobilis) deriva dal latino (= notabile, noto, conosciuto), probabilmente per la “notorietà” che questa pianta aveva nel passato per le sue supposte proprietà farmacologiche. Inoltre non va dimenticato l'antico concetto della “Signatura” (principio delle affinità formali) col quale si collegava certi effetti terapeutici sul fegato con il colore della pagina inferiore delle sue foglie.
Il nome comune "erba trinità" deriva dal Medioevo in quanto negli affreschi di carattere religioso spesso le foglie di questa pianta servivano a simboleggiare uno dei dogmi cristiano-cattolici relativi alla natura di Dio.
Il binomio scientifico attualmente accettato (Hepatica nobilis) è stato proposto dal naturalista germanico Johann Christian Daniel von Schreber (Weißensee, Turingia, 1739 — Erlangen, 1810) in una pubblicazione del 1771.
In lingua tedesca questa pianta si chiama Leberblümchen; in francese si chiama Hépatique à trois lobes ; in inglese si chiama: Liverleaf.


Morfologia


Descrizione delle parti della pianta
Descrizione delle parti della pianta
Il portamentoLocalità : Casteldardo, Trichiana (BL), 389 m s.l.m. - 28/02/2007
Il portamento
Località : Casteldardo, Trichiana (BL), 389 m s.l.m. - 28/02/2007

L'erba trinità è una pianta perenne, alta dai 5 ai 15 cm. L'apparato principale di questa pianta è quello radicale rizomatoso dal quale si sviluppa completamente tutta la pianta. La forma biologica è geofita rizomatosa (G rhiz), ossia sono piante con organi sotterranei portanti gemme, dotate di rizoma, un fusto sotterraneo dal quale, ogni anno, si dipartono radici, foglie e scapi fioriferi. Queste piante contengono diversi alcaloidi della benzilisochinolina[3].


Radici


Le radici sono secondarie da rizoma.


Fusto



Foglie


Le foglieLocalità : Pasa, Sedico (BL), 356 m s.l.m. - 02/04/2008
Le foglie
Località : Pasa, Sedico (BL), 356 m s.l.m. - 02/04/2008

Le foglie (unicamente basali o radicali) sono trilobate (a 3 lobi) e carnose quasi coriacee; hanno un colore verde scuro (ma lucente) marcate da bande biancastre sulla pagina superiore e violetto (o bruno-rossicce) in quella inferiore; il margine è inoltre bordato e più scuro; sono inoltre glabre. Sono lungamente picciolate; quest'ultimo è di colore brunastro e pubescente come gli scapi fiorali. Le foglie sono persistenti (anzi generalmente appaiono dopo la fioritura) e rimangono verdi anche durante l'inverno. Lunghezza del picciolo: 5 – 15 cm. Dimensioni delle foglie: larghezza 7 – 9 cm; lunghezza 5 – 6.


Infiorescenza


L'infiorescenza è composta da scapi fiorali uniflori inseriti direttamente sul rizoma (all'ascella di squame ellittiche). Questi sono interamente afilli, pubescenti (quasi lanosi) e di colore brunastro. Lunghezza degli scapi: 5 – 15 cm.


Fiore


Il fioreLocalità : Le Laste, Limana (BL), 661 m s.l.m. - 07/04/2009
Il fiore
Località : Le Laste, Limana (BL), 661 m s.l.m. - 07/04/2009

I fiori di questa specie sono considerati di tipo arcaico e sono più o meno “aciclici” (non hanno una struttura ben definita in calice, corolla e parte riproduttiva). Il perianzio[5](o anche più esattamente il perigonio[3]) di questo fiore è derivato dal perianzio di tipo “diploclamidato”, formato cioè da due verticilli: i tepali e i nettari (che in questo caso specifico sono assenti). I fiori sono inoltre attinomorfi e ermafroditi. Diametro dei fiori: 20 – 30 mm.

* K 3, C 6-10, A molti, G 1-molti (supero)[6]
Il caliceLocalità : Madonna del Parè, Limana (BL), 474 m s.l.m. - 17/02/2009
Il calice
Località : Madonna del Parè, Limana (BL), 474 m s.l.m. - 17/02/2009
L'apparato riproduttivoLocalità : Madonna del Parè, Limana (BL), 474 m s.l.m. - 17/02/2009
L'apparato riproduttivo
Località : Madonna del Parè, Limana (BL), 474 m s.l.m. - 17/02/2009

Frutti


I frutti
I frutti

I frutti (degli acheni non piumosi) sono degli aggregati di follicoli oblunghi pubescenti e rostrati (= stilo persistente terminale). I semi sono piccoli (con un minuto embrione) ma con abbondante endosperma.


Distribuzione e habitat



Fitosociologia


Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale[7]:

Formazione : delle comunità forestali
Classe : Carpino-Fagetea sylvaticae

Usi


Avvertenza
Avvertenza
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Farmacia



Giardinaggio


Viene coltivata nelle zone in mezz'ombra dei giardini rocciosi e alpini. È utilizzata soprattutto per la sua precoce fioritura. Esistono delle varianti ornamentali (“cultivar”) a fiori doppi. Teme il caldo eccessivo ma non il freddo, mentre il terreno deve essere moderatamente umido. La moltiplicazione viene fatta per divisione dei rizomi (procedura comunque già impiegata dalla natura per generare spontaneamente nuove piante).


Simbolismo


In Svezia il fiore, in versione gialloblu, è il simbolo del partito nazionalista dei Democratici Svedesi


Galleria d'immagini



Note


  1. https://www.iucnredlist.org/species/203403/2764917
  2. (EN) Hepatica nobilis Schreb. | Plants of the World Online | Kew Science, su Plants of the World Online. URL consultato il 6 febbraio 2021.
  3. Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Vol.2, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, p. 817, ISBN 88-7287-344-4.
  4. Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Vol. 2, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 432.
  5. Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume primo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 277, ISBN 88-506-2449-2.
  6. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 15 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2008).
  7. AA.VV., Flora Alpina. Vol.1, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 144.
  8. Roberto Chej, Piante medicinali, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1982.
  9. Plants For A Future, su pfaf.org. URL consultato il 15 agosto 2009.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


- [it] Hepatica nobilis

[ru] Печёночница благородная

Печёночница благоро́дная, или Печёночница обыкнове́нная (лат. Hepática nóbilis) — травянистое зимнезелёное растение; вид рода Печёночница (Hepatica) семейства Лютиковые.



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