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Il maggiociondolo (Laburnum anagyroides Medik., 1787) è un piccolo albero caducifoglio (alto dai 4 ai 6 metri), appartenente alla famiglia delle Fabaceae. Il nome volgare allude ai fiori a grappoli pendenti che, in maggio, ciondolano.

Disambiguazione – Se stai cercando la specie congenere, vedi Maggiociondolo alpino.
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Maggiociondolo
Laburnum anagyroides
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Fabales
Famiglia Fabaceae
Sottofamiglia Faboideae
Tribù Genisteae
Genere Laburnum
Specie L. anagyroides
Nomenclatura binomiale
Laburnum anagyroides
Medik., 1787
Laburnum anagyroides
Laburnum anagyroides

Descrizione


Dettaglio dei racemi dei fiori
Dettaglio dei racemi dei fiori

Ha portamento arbustivo, la corteccia è liscia, con rami espansi verdi scuri e ramoscelli penduli e pubescenti. Le foglie (composte da tre foglioline) hanno un lungo picciolo, glabre superiormente e pelose inferiormente. I fiori sono di colore giallo oro, molto profumati, sono raggruppati in lunghi racemi penduli (fino a 25 cm) e fioriscono tipicamente in maggio.

I frutti sono legumi dai numerosi semi neri contenenti citisina (un alcaloide), estremamente velenosi (per l'uomo, ma anche per capre e cavalli) specie se immaturi. Alcuni animali selvatici tuttavia (come lepri, conigli e cervi) se ne possono cibare senza problemi, e per questo in alcune regioni è ritenuta una pianta magica.

Il legno è duro e pesante, di colore giallo/bruno, ottimo per pali, lavori al tornio e come combustibile. In passato - ma anche oggi nelle rievocazioni storiche - era utilizzato come ottimo legno per la costruzione degli archi.

L'albero è noto anche come falso ebano (o avorniello) in quanto il legno di esemplari molto vecchi poteva essere usato in sostituzione dell'ebano[1].


Distribuzione e habitat


(Europa meridionale): dalla Francia sud-orientale alle Alpi, Appennini e Penisola balcanica. Vegeta e fiorisce in habitat temperati e moderatamente umidi, specialmente in terreni calcarei, spesso associato a boschi di carpino nero (Ostrya carpinifolia).


Riferimenti


Il poeta inglese Francis Thompson descrisse il laburnum in una sua poesia:

«Mark yonder, how the long laburnum drips
Its jocund spilth of fire, its honey of wild flame!»

(Francis Thompson, Sister Songs, 1895)

Lo scrittore J. R. R. Tolkien si ispirò al laburnum per la creazione di Laurelin, uno dei due alberi mitologici de Il Silmarillion, e la descrizione che ne dà Tolkien è fortemente influenzata dai versi di Thompson.[2]

La poetessa statunitense Sylvia Plath, figlia di due botanici, lo nomina spesso nelle sue poesie e ci si paragona

«I wonder how hungry they are.
I wonder if they would forget me
If just undid the locks and stood back and turned into a tree.
There is the laburnum, its blond colonnades,
And the petticoats of the cherry»

«Chissà se hanno fame.
Chissà se si dimenticherebbero di me
Se tirassi i chiavistelli e mi scostassi diventando albero.
C'è il laburno, con i suoi biondi colonnati,
E le gonnelle del ciliegio.»

(Sylvia Plath,The arrival of the bee box (1962)).[3]

Anche Giovanni Pascoli la nomina:[4]

«Il tempo si cambia: stasera
vuol l'acqua venire a ruscelli.
L'annunzia la capinera
tra li albatri li avornielli:
tac tac.»


Note


  1. Rita, Maggiociondolo: Coltivazione e Cura del Laburnum anagyroides, su L'eden di Fiori e Piante. URL consultato il 7 dicembre 2021.
  2. (EN) J. R. R. Tolkien, The later Quenta Silmarillion, in Christopher Tolkien (a cura di), Morgoth's Ring, Fulham, HarperCollinsPublishers, 1993, p. 157, ISBN 0-261-10300-8.
  3. (EN, IT) Sylvia Plath, Ariel, in I capolavori di Sylvia Plath con un saggio di Joyce Carol Oates, traduzione di Anna Ravano, Milano, Oscar Mondadori Grandi Classici, 2004, pp. 126-127, ISBN 88-04-53140-1.
  4. Digilander Libero, su digilander.libero.it.

Voci correlate



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Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Laburnum anagyroides

Laburnum anagyroides (syn. Cytisus laburnum), the common laburnum, golden chain or golden rain, is a species of flowering plant in the subfamily Faboideae, and genus Laburnum. Laburnum alpinum is closely related. It is native to Central and Southern Europe.

[es] Laburnum anagyroides

Laburnum anagyroides, lluvia de oro,[1] laburno, citiso o falso ébano, es una especie de árbol pequeño de hasta 7 m de altura, perteneciente a la familia de las leguminosas. Es nativa de Europa Central y del Sur. Así como otra especie del género, L. alpinum, y especialmente los híbridos entre ellos, L. × watereri, se utiliza como planta ornamental popular. Todas las partes de la planta contienen el tóxico alcaloide citisina y son venenosas si se consumen. L. anagyroides florece a finales de la primavera con flores amarillas densamente en racimos péndulos 10-20 cm (4-8 en) de largo.

[fr] Laburnum anagyroides

Le Cytise faux ébénier, aussi appelé Cytise à grappes, Cytise aubour ou faux ébénier (Laburnum anagyroides), est une espèce de petit arbre à feuilles caduques de la famille des Fabaceae originaire des régions méditerranéennes et d'Europe centrale.
- [it] Laburnum anagyroides

[ru] Бобовник анагировидный

Бобо́вник анагирови́дный, или Бобо́вник анагироли́стный, или Золото́й дождь[2][3] (лат. Labūrnum anagyroīdes) — древесное растение, вид цветковых растений рода Бобовник, или Лабурнум (Laburnum)[~ 1] семейства Бобовые (Fabaceae). Своё видовое название растение получило из-за сходства своих тройчатых листьев с листьями анагириса. Популярное садовое декоративное растение, родом из гор Центральной Европы. Размножается семенами. Все части растения ядовиты[4].



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