Il pipistrello della frutta paglierino (Eidolon helvum Kerr, 1792) è un pipistrello appartenente alla famiglia degli Pteropodidi, diffuso nell'Africa subsahariana.[1][2]
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Stato di conservazione | |
![]() Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Chiroptera |
Sottordine | Megachiroptera |
Famiglia | Pteropodidae |
Genere | Eidolon |
Specie | E.helvum |
Nomenclatura binomiale | |
E.helvum Kerr, 1792 | |
Sinonimi | |
E.buettikoferi, E.leucomelas, E.mollipilosus, E.palaceus, E.palmarum, E.stramineus | |
Pipistrello di medie dimensioni con lunghezza la lunghezza della testa e del corpo tra 161 e 227 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 105 e 135 mm, la lunghezza della coda tra 4 e 24 mm, la lunghezza del piede tra 24 e 37 mm, la lunghezza delle orecchie tra 22 e 33 mm, un'apertura alare fino a 95 cm e un peso fino a 350 g.[3]
La pelliccia è corta ed è sparsa sulla testa. Le parti dorsali variano dal giallastro, giallo-brunastro o grigio-giallastro chiaro al grigio-olivastro o brunastro, la testa e la parte dorsale tra le scapole sono più scure, mentre le parti ventrali sono giallo-brunastre chiare lungo i fianchi e marroni chiare al centro. Un collare di lunghi peli rigidi bruno-giallastri chiari o arancioni brillanti è presente sulla gola. Il muso è lungo ed affusolato, le labbra sono sottili e lisce, gli occhi sono grandi. Le orecchie sono grandi, arrotondate, marroni scure e prive di peli. Le ali sono marroni scure, in forte contrasto con il resto del corpo, e sono attaccate sulla schiena molto vicine tra loro, in maniere tale da lasciare soltanto una sottile striscia di peluria sul dorso e posteriormente sul primo dito del piede. Il pollice è molto lungo e munito di un potente artiglio uncinato. La coda è relativamente lunga, mentre l'uropatagio è ridotto ad una sottile membrana lungo la parte interna degli arti inferiori, i quali sono lunghi. Il numero cromosomico è 2n=34.
Forma colonie di alcune migliaia, se non addirittura di milioni di individui sopra grandi alberi esposti alla luce del sole e talvolta si rifugia tra le rocce di scarpate. Il volo è lento, regolare e con una velocità media di 4,5 m/s. Ha caratteristiche fortemente migratorie all'interno del suo areale, disperdendosi in numerosi piccoli gruppi. Diviene attivo al tramonto, quando gruppi si alzano in volo fino a 100-200 metri di quota e percorrono fino a 59 km per cercare nutrimento.
Si nutre di frutti di Anacardium occidentale, mango, varie specie di Pseudospondias, Spondias mombin, specie di Annona, Carica papaya, Musanga cecropioides, Parinari excelsa, specie di Terminalia e Codia; Bridelia ferruginum, Sapium ellipticum, Persea americana, specie di Anthocleista, Azadirachta indica, Antiaris africana, specie di Artocarpus e di Ficus; Morina lucinda, varie specie di Musa, Pycnathus angolensis, Guava, specie di Syzygium, Borassus aethiopum, specie di Elaeis, Phoenix dactylifera, Phoenix dactylifera, Adenia cissampeloides, varie specie di Passiflora, Maesopsis e Rhaphiolepis; Vitellaria paradoxum, Solanum anomalum, Varie specie di Cola, Celtis e Vitex; foglie di specie di Albizia e di Erythrina; Chlorophora excelsa, Theobroma cacao e fiori di Kigelia aethiopica, Kigelia pinnata, Adansonia digitata, Bombax buonopozense, Kapok, Ochroma pyramidale, Ipomoea albivenia, Parkia clappertoniana, Parkia filicoidea, Parkia roxburghii e varie specie di Eucalyptus.[4]
Gli accoppiamenti avvengono tra aprile e luglio con l'inizio della stagione delle piogge e dopo un ritardo nell'impianto embrionale di 3-5 mesi, le nascite avvengono tra febbraio ed aprile, nuovamente durante la stagione piovosa più lunga. Vengono svezzati dopo circa un mese. L'aspettativa di vita è fino a 21 anni e 10 mesi.
Questa specie è diffusa nell'Africa subsahariana e nella Penisola Arabica.
Vive in diversi tipi di habitat fino a 2.000 metri di altitudine. È comune nelle foreste tropicali umide e secche, nelle foreste costiere fluviali, Mangrovie, Savane alberate e secche. Si trova spesso anche nei parchi delle città.[1]
Sono state riconosciute 3 sottospecie:
La IUCN Red List, considerato che la popolazione è in declino di oltre il 30% negli ultimi 15 anni a causa della caccia e del suo utilizzo nella medicina tradizionale, classifica E.helvum come specie prossima alla minaccia (NT).[1]
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