Celtis L., 1753 è un genere di alberi o arbusti della famiglia Cannabaceae, con distribuzione cosmopolita[1].
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Eurosidi I |
Ordine | Rosales |
Famiglia | Cannabaceae |
Genere | Celtis L., 1753 |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Urticales |
Famiglia | Ulmaceae |
Genere | Celtis |
Specie | |
Nell'Italia peninsulare il genere è rappresentato dalla specie Celtis australis, il bagolaro. In Sicilia è inoltre presente la sottospecie Celtis tournefortii aetnensis, noto come bagolaro dell'Etna o bagolaro siciliano.
Il nome del genere Celtis deriva dal latino celtis. Secondo Plinio il Vecchio sarebbe questo il nome della pianta chiamata in Africa loto, citata anche da Erodoto, Dioscoride e Teofrasto. Anche Omero nel libro IX dell'Odissea cita l'incontro di Ulisse con i lotofagi, i mangiatori di loto. Secondo altri autori invece questa pianta sarebbe da identificarsi con il giuggiolo (Ziziphus jujuba).
La classificazione tradizionale (Sistema Cronquist) assegnava il genere Celtis alla famiglia delle Ulmacee[2].
La moderna classificazione APG, sulla base delle risultanze degli studi filogenetici, lo attribuisce alla famiglia delle Cannabacee[3].
Il genere comprende le seguenti specie[1]:
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