Il nīm (Hindi: नीम, nīm), conosciuto anche come neem, secondo l'adattamento in lingua inglese, è un albero (Azadirachta indica) della famiglia delle Meliacee nativo del Bangladesh, dell'India e della Birmania. È una delle tre specie del genere Azadirachta. Le altre specie sono Azadirachta siamensis (Val) e Azadirachta excelsa (Jack) Jacobs. L'albero di Azadirachta indica è anche conosciuto come Margosa, Margosier o Amargosa in varie lingue europee, Veppei in Tamil, Mimpa in Indonesiano.[1] I semi sono un'importante fonte di limonoidi, composti triterpenoidi presenti anche in una certa misura nelle foglie, nella corteccia e in altri tessuti.[2]
![]() |
Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV.
Il taxon oggetto di questa voce deve essere sottoposto a revisione tassonomica. |
![]() |
![]() |
Questa voce o sezione sull'argomento forme di vita ha problemi di struttura e di organizzazione delle informazioni.
|
![]() | |
---|---|
![]() | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Sapindales |
Famiglia | Meliaceae |
Genere | Azadirachta |
Specie | A. indica |
Nomenclatura binomiale | |
Azadirachta indica A.Juss., 1830 | |
Sinonimi | |
| |
Nell'albero sono stati individuati oltre 100 composti biologicamente attivi. I principali: azadiractina, azadiradione, fraxinellone, nimbina, salannina, salannolo, vepinina, vilasinina ecc..[3][4]
Ha numerose proprietà medicamentose tanto che in India lo chiamano "la farmacia del villaggio".[5] Per secoli gli indiani sono ricorsi a questa pianta per curare dolore, febbre e infezioni, inoltre si puliscono i denti con i suoi rametti, curano i disturbi della pelle con il succo ricavato dalle foglie e ne bevono l'infuso come tonico.[6]
Negli ultimi anni gli scienziati hanno manifestato crescente interesse per il nīm. Tuttavia una relazione scientifica che illustra i possibili impieghi di questa pianta avverte: «Anche se pare che le possibilità siano quasi illimitate, non si sa ancora nulla di preciso sul nīm. Gli scienziati più entusiasti di questa pianta e dei suoi possibili impieghi ammettono che nella fase attuale le prove a sostegno delle loro aspettative non sono definitive». Nondimeno la relazione dice anche: «Due decenni di ricerche hanno messo in luce risultati promettenti in così tanti campi che questa oscura specie potrebbe tornare enormemente utile sia ai paesi poveri che a quelli ricchi. Perfino alcuni dei ricercatori più cauti dicono che il 'nīm merita di essere definito una pianta portentosa».[7]
Il neem, presente nelle regioni tropicali, appartiene alla famiglia del mogano. Raggiunge 30 metri di altezza e circa 2,5 metri di circonferenza. Dato che raramente perde le foglie, fornisce ombra tutto l'anno. Cresce in fretta, richiede poche cure e sopravvive bene nei terreni poveri.
Fu introdotto nell'Africa occidentale all'inizio del XX secolo per fornire ombra e impedire al deserto del Sahara di estendersi a sud. I selvicoltori hanno introdotto questo albero anche nelle Figi, nelle isole Mauritius, in Arabia Saudita, nell'America centrale e meridionale e nelle isole caraibiche. Negli Stati Uniti ci sono piantagioni sperimentali nelle zone meridionali dell'Arizona, della California e della Florida.
Oltre a fornire ombra tutto l'anno nei Paesi in cui fa molto caldo, questo albero può fornire legna da ardere; inoltre il suo legno inattaccabile dalle termiti è utilizzato in edilizia e in falegnameria.[8]
L'uso di prodotti neem per l'alimentazione degli animali rimane limitato. Mentre le foglie di neem possono essere un foraggio occasionale per i ruminanti e conigli, derivati dall'estrazione dell'olio di semi interi o decorticati (torta di semi di neem), di solito è considerata una torta di olio non commestibile da utilizzare solo come fertilizzante azotato organico.[9] La torta di semi di Neem è un ingrediente ricco di proteine e il suo uso da parte degli agricoltori è stato registrato, per esempio nell'India meridionale[10]. Tuttavia, la sua sgradevolezza e tossicità hanno impedito il suo uso diffuso in Europa per l'alimentazione del bestiame. Questo prodotto è stato descritto come un promettente potenziale ingrediente per mangimi nonostante le problematiche tossicologiche.[8]
Agli abitanti dell'India è noto da molto tempo che le foglie del nīm allontanano gli insetti molesti; per questo mettono foglie di nīm nei letti, nei libri, nei recipienti, nelle credenze e negli armadi. Nel 1959 un entomologo tedesco e i suoi allievi, dopo avere assistito nel Sudan a un'impressionante piaga di locuste durante la quale miliardi di esse divorarono le foglie di tutti gli alberi tranne quelle del neem, si misero a studiare questa pianta con grande impegno.
Gli scienziati hanno appreso da allora che il complicato arsenale chimico dell'albero è efficace contro oltre 200 specie di insetti e pure contro vari acari, nematodi, funghi, batteri. L'industria produce oggi un fitofarmaco biologico, basato su limonoidi del neem, usato come antiparassitario su cani e gatti, contro pulci e zecche.
Estratti dall'albero di neem, ad alto tenore di limonoiodi sono registrati in vari paesi per la loro azione insettorepellente, biocida, pesticida.[11][12] Gli estratti di neem agiscono come un fagorepellente (agente disgustante) e come inibitori della crescita, bloccando l'azione dell'ecdisone negli insetti.[13] In India sono stati sviluppati vari pesticidi a base di neem. Estratti di Neem possono proteggere le piante dagli insetti che mangiano il fogliame senza influenzare gli insetti impollinatori come le api mellifere.
Parti ed estratti dall'albero di neem non sono utilizzati a scopo alimentare ma nell'Ayurveda[14], Unani[15] e altre medicine tradizionali possono essere indicati nel trattamento di una vasta gamma di afflizioni.[16][17][18] Le indicazioni più frequentemente riportate sono malattie della pelle, infiammazioni e febbri, e più recentemente disturbi reumatici[18][19][20] Il neem ha una lunga storia di uso umano in India e nelle regioni circostanti per una varietà di scopi terapeutici.
Tuttavia, ci sono pochi studi peer review che valutano gli effetti sull'uomo e le prove di efficacia sono non conclusive.
Attualmente sul mercato sono presenti spray per uso topico contente olio di neem che trovano applicazione nella cura di lesioni cutanee e piaghe da decubito . Gli usi tradizionali di vari estratti dal neem comprendono il trattamento della febbre, della lebbra, della malaria[21], dell'oftalmia e della tubercolosi. Vari rimedi popolari per il neem includono l'uso come antielmintico, disgustante, antisettico, diuretico, emmenagogo, contraccettivo, spermicida, febbrifugo, parassiticida, pediculocida e insetticida. Vengono indicati nella medicina tradizionale per il trattamento di tetano, orticaria, eczema, scrofola ed erisipela. Le vie di somministrazione tradizionali includevano l'uso orale, vaginale e topico.[1][3][5][16][18]
I derivati e estratti di neem possono contenere varie sostanze tossiche (incluse alcune concentrate o aggiunte per aumentarne il presunto effetto terapeutico) ed sono stati la causa di morte, specie di bambini.[22][23] Sono riportati diversi casi di un loro utilizzo anche con intenzioni suicide, anche se i casi di intossicazione con esito funesto sono relativamente pochi. L'intossicazione da derivati del neem nell'uomo produce tipicamente: diarrea, nausea, vomito, acidosi, encefalopatia, etc.[22][23][24][25][26]
Altri progetti
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh85081065 · J9U (EN, HE) 987007550978305171 |
---|
![]() |