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Il timo precoce (nome scientifico Thymus praecox Opiz, 1824) è una pianta perenne della famiglia delle Lamiaceae.[1]

Come leggere il tassobox
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Timo precoce
Thymus praecox
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Lamiaceae
Sottofamiglia Nepetoideae
Tribù Mentheae
Sottotribù Menthinae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Lamiales
Famiglia Lamiaceae
Tribù Mentheae
Genere Thymus
Specie T. praecox
Nomenclatura binomiale
Thymus praecox
Opiz, 1824

Etimologia


Il nome generico (Thymus) deriva da un antico nome greco usato da Teofrasto (371 a.C. – Atene, 287 a.C.), un filosofo e botanico greco antico, discepolo di Aristotele, autore di due ampi trattati botanici, per una pianta profumata utilizzata come incenso nei sacrifici.[2][3] L'epiteto specifico (praecox) indica una pianta con fioritura (o maturazione) precoce.[4][5]

Il nome scientifico è stato definito per la prima volta dal botanico e guardia forestale ceco-tedesco Philipp Maximilian Opiz (Cáslav, 5 giugno 1787 – Praga, 20 maggio 1858) nella pubblicazione "Naturalientausch. - n. vi. (1824) 40; et in Flora, vii. (182)) Beil. 84." del 1824.[6]


Descrizione


Il portamento
Il portamento
Le foglie
Le foglie
Infiorescenza
Infiorescenza
I fiori
I fiori

Queste piante arrivano ad una altezza di 3 – 10 cm. La forma biologica è camefita reptante (Ch rept), sono piante che si distinguono per l'accrescimento degli organi aderente al suolo, con carattere strisciante; ma sono presenti anche altre forme biologiche come camefita suffruticosa (Ch suffr), sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm (le porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose). In questa pianta sono presenti delle ghiandole essenziali (è una pianta aromatica).[3][7][8][9][10][11]


Radici


Le radici sono fascicolate e secondarie dai nodi del fusto.


Fusto


La parte aerea del fusto è repente, ossia i fusti sono lungamente striscianti e radicanti ai nodi e terminano con un apice solamente foglioso (i fiori si trovano solamente sui rami laterali eretti a inserzione distica). Il portamento del fusto è anche "a spalliera", è inoltre tetragono, con una sezione quadrangolare, a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici. La superficie è ricoperta da peli deflessi (ripiegati verso il basso) lunghi 0,3 - 0,4 mm olotrichi (i peli sono distribuiti tutto intorno al fusto).


Foglie


Le foglie, picciolate, lungo il fusto sono disposte in modo opposto (in genere a 2 a 2) e ogni coppia successiva è disposta ad angolo retto rispetto alla sottostante (disposizione decussata). La forma può essere ovata o subrotonda. La proporzione fra larghezza/lunghezza varia da 1:1 a 1:2. Le foglie lungo il fusto possono essere progressivamente più grandi verso l'alto oppure no. La superficie superiore è glabra e lucida con nervi forti (i nervi sono più sporgenti e colorati diversamente, paglierino, rispetto alla superficie della foglia). Le foglie inferiori sono riunite in fascetti basali (4 - 6 paia di foglie); le stipole sono assenti.


Infiorescenza


Le infiorescenze sono formate da alcuni fiori raccolti in verticilli spicati eretti a forma da sferica a ovoide (le infiorescenze si trovano nella porzione superiore dei fusti che sono provvisti di peli patenti lunghi 0,5 - 0,7 mm). I verticilli sono terminali o (nel caso di infiorescenze allungate) ascellari distribuiti lungo il fusto più o meno spaziati. Le brattee dell'infiorescenza sono simili alle foglie. La fioritura è precoce.


Fiore


I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetrameri (4-ciclici), ossia con quattro verticilli (calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (5-meri: la corolla e il calice, ossia il perianzio, sono a 5 parti). Lunghezza del fiore: 4 – 6 mm.

  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X, K (5), [C (2+3), A 2+2] G (2), supero, 4 nucule[8][10]

Frutti


Il frutto è uno schizocarpo composto da 4 nucule (tetrachenio) secche, con forme da ovoidi a oblunghe, con superficie liscia e glabra. L'endosperma è scarso o assente.


Riproduzione



Tassonomia


La famiglia di appartenenza della specie (Lamiaceae), molto numerosa con circa 250 generi e quasi 7000 specie[10], ha il principale centro di differenziazione nel bacino del Mediterraneo e sono piante per lo più xerofile (in Brasile sono presenti anche specie arboree). Per la presenza di sostanze aromatiche, molte specie di questa famiglia sono usate in cucina come condimento, in profumeria, liquoreria e farmacia. La famiglia è suddivisa in 7 sottofamiglie: il genere Thymus è descritto nella tribù Mentheae (sottotribù Menthinae) appartenente alla sottofamiglia Nepetoideae.[7][14]

Il numero cromosomico di T. praecox è: 2n = 24.[15]


Variabilità interspecifica e specie simili


Il genere Thymus è molto difficile da "trattare" in quanto le varie specie sono molto simili ad un esame superficiale. Solamente dopo una analisi completa del portamento compreso l'apice vegetativo e i rami laterali è possibile identificare un campione.[9] Fondamentalmente si possono trovare tre tipi di portamento:

Importante nell'identificare le varie specie è anche il riconoscimento del carattere dei peli lungo il fusto: tipo, lunghezza e distribuzione. In particolare si riconoscono tre tipi di distribuzione dei peli:

Anche il tipo di nervatura delle foglie è soggetta a variabilità interspecifica. Si distinguono nervature "forti" quando i nervi sono più sporgenti e colorati diversamente (paglierino) rispetto alla superficie della foglia; e nervature "deboli" per nervi meno rilevanti e colorati più o meno di verde come le foglie.

La pianta di questa voce fa parte del Gruppo di Thymus serpyllum (Serpillo, Serpolino e Pepolino) comprendente (relativamente alla flora spontanea del territorio italiano) le seguenti specie (oltre a Thymus praecox): Thymus alpestris Tausch ex A.Kern., Thymus odoratissimus Mill., Thymus kosteleckyanus Opiz, Thymus oenipontanus Heinr. Braun, Thymus thracicus Velen., Thymus longicaulis C. Presl e Thymus pulegioides L.. Le specie di questo gruppo sono molto simili tra di loro e spesso vengono confuse le une con le altre; i caratteri comuni a questo gruppo sono:[9]

L'habitat tipico per queste specie sono i prati aridi di tipo steppico, le pietraie e le rupi soleggiate.


Sottospecie


Per la specie di questa voce sono riconosciute valide le seguenti sottospecie:[1]


Sottospecie britannicus

Sottospecie britannicus
Sottospecie britannicus
Formazione : comunità pioniere a terofite e succulente
Classe : Koelerio - Corynephoretea
Ordine : Sedo - Scleranthetalia

Sottospecie caucasicus


Sottospecie grossheimii


Sottospecie jankae


Sottospecie ligusticus


Sottospecie polytrichus

Distribuzione della pianta  (Distribuzione regionale[22] – Distribuzione alpina[23])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[22] – Distribuzione alpina[23])
Sottospecie polytrichus
Sottospecie polytrichus
Formazione: comunità pioniere a terofite e succulente
Classe: Koelerio-Corynephoretea

Nella pubblicazione "Flora d'Italia" questo taxon viene indicato con il nome di Thymus polytrichus Kerner (Timo a peli variabili).[25]


Sottospecie praecox

Distribuzione della pianta  (Distribuzione regionale[22] – Distribuzione alpina[23])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[22] – Distribuzione alpina[23])
Sottospecie praecox
Sottospecie praecox
Formazione: delle comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche
Classe: Festuco-Brometea
Ordine: Ononidetalia striatae
Alleanza: Ononidion striatae

Nella pubblicazione "Flora d'Italia" questo taxon viene indicato con il nome di Thymus humifusus Bernh. (Timo nervoso).[27] Sandro Pignatti inoltre descrive una varietà, chiamata Thymus valderius Ronn., ma attualmente definita con un altro nome: Micromeria marginata (Sm.) Chater[28]


Sottospecie widderi

Formazione: delle comunità forestali
Classe: Erico-Pinetea
Ordine: Erico-Pinetalia
Alleanza: Erico-Pinion

Sottospecie zygiformis


Ibridi


Il taxon di questa voce con la specie Thymus kosteleckyanus Opiz forma il seguente ibrido:[31]


Sinonimi


Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]

Sinonimi della sottospecie britannicus[32]

Sinonimi della sottospecie caucasicus[33]

Sinonimi della sottospecie grossheimii[34]

Sinonimi della sottospecie jankae[35]

Sinonimi della sottospecie polytrichus[36]

Sinonimi della sottospecie widderi[37]

Sinonimi della sottospecie zygiformis[38]


Usi



Fitoterapia


Avvertenza
Avvertenza
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

In medicina (fitoterapia) viene usato per estrarre il Timolo principio attivo usato in farmacologia come fungicida.[39]


Cucina


Il Timo viene usato anche come aroma in cucina ma anche per le sue proprietà balsamiche.


Giardinaggio


Di questa specie esistono alcune varianti utilizzate anche in floricoltura e giardinaggio per la varietà delle loro fioriture.


Altre notizie


Il timo precoce in altre lingue è chiamato nei seguenti modi:


Note


  1. Thymus praecox, su The Plant List. URL consultato l'8 febbraio 2017.
  2. David Gledhill 2008, pag. 379.
  3. Motta 1960, Vol. 3 - pag. 841.
  4. David Gledhill 2008, pag. 313.
  5. Botanical names, su calflora.net. URL consultato l'8 febbraio 2017.
  6. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato l'8 febbraio 2017.
  7. Kadereit 2004, pag. 238.
  8. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 7 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  9. Pignatti, vol. 2 – pag. 493.
  10. Judd, pag. 504.
  11. Strasburger, pag. 850.
  12. Musmarra 1996.
  13. Pignatti, vol. 2 – pag. 437.
  14. Olmstead 2012.
  15. Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  16. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 150-152.
  17. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  18. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  19. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  20. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  21. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  22. Conti et al. 2005, pag. 175.
  23. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 150.
  24. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  25. The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-205257. URL consultato il 9 febbraio 2017.
  26. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  27. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 9 febbraio 2017.
  28. The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-205621. URL consultato il 9 febbraio 2017.
  29. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  30. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  31. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  32. The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-205266. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  33. The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-205267. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  34. The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-205270. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  35. The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-205272. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  36. The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-205276. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  37. The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-205279. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  38. The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-205280. URL consultato il 10 febbraio 2017.
  39. Plants For A Future, su pfaf.org. URL consultato l'8 febbraio 2017.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Agricoltura
Portale Botanica

На других языках


[en] Thymus praecox

Thymus praecox is a species of thyme. A common name is mother of thyme,[2] but "creeping thyme" and "wild thyme" may be used where Thymus serpyllum, which also shares these names, is not found. It is native to central, southern, and western Europe.

[es] Thymus praecox

El serpol serrano (Thymus praecox) es una planta de la familia de las lamiáceas.

[fr] Thymus praecox

Le Thym couché ou Thym précoce (Thymus praecox) est une espèce de plantes angiospermes de la famille des Lamiaceae.
- [it] Thymus praecox

[ru] Тимьян ранний

Тимья́н ра́нний (лат. Thýmus praécox) — вид многолетних полукустарников из рода Тимьян (Thymus) семейства Яснотковые (Lamiaceae).



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