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L'orobanche nana (nome scientifico Orobanche nana (Reut.) Beck, 1890) è una pianta parassita, appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae.[1]

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Orobanche nana
Orobanche nana
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Orobanchaceae
Tribù Trionychon
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Scrophulariales
Famiglia Orobanchaceae
Genere Orobanche
Specie O. nana
Nomenclatura binomiale
Orobanche nana
(Reut.) Beck, 1890

Etimologia


Il nome generico (Orobanche) deriva da due termini greci òrobos (= legume) e anchéin (= strozzare) e indicano il carattere parassitario di buona parte delle piante del genere di questa specie soprattutto a danno delle Leguminose (nell'antica Grecia questo nome era usato per una pianta parassita della "veccia" - Vicia sativa).[2][3] L'epiteto specifico (nana) fa riferimento al portamento minuto della pianta.[4]

Il binomio scientifico della specie è stato definito inizialmente dal botanico francese George François Reuter (Parigi, 30 novembre 1805 – Ginevra, 23 maggio 1872), perfezionato successivamente dal botanico austriaco Günther Ritter Beck von Mannagetta und Lerchenau (25 agosto 1856 in Pressburg, ora Bratislava – 23 giugno 1931 in Praga) nella pubblicazione "Bibliotheca Botanica. Kassel - 19: 91 1890" del 1890.[1][5]


Descrizione


Queste piante sono alte da 15 a 25 cm. La forma biologica è terofita parassita (T par), sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Non contengono clorofilla per cui nel secco si colorano di bruno.[2][6][7][8]


Radici


Le radici sono fascicolate e si diramano da un bulbo o rizoma centrale. Nella parte finale sono provviste di austori succhianti che parassitano l'apparato radicale delle piante ospiti.


Fusto


La parte aerea del fusto è eretta, sottile e generalmente semplice; la forma è cilindrica con un ingrossamento alla base. Gli scapi terminali sono sempre fioriferi (mai sterili).


Foglie


Le foglie sono scarse e ridotte a delle squame spiralate ed hanno delle forme generalmente lanceolate. Dimensione delle foglie: larghezza 3 – 4 mm; lunghezza 8 – 10 mm.


Infiorescenza


Le infiorescenze sono a forma di spiga o racemo lineare allungato con fiori ben distanziati. Le brattee dell'infiorescenza sono del tipo ovato oppure ovato-aristato. Dimensione dell'infiorescenza: larghezza 1 - 1,5 cm; lunghezza 6 – 15 cm. Dimensione delle brattee: larghezza 2 – 4 mm; lunghezza 5 – 9 mm.


Fiore


I fiori sono ermafroditi, zigomorfi (del tipo bilabiato), tetrameri, ossia con quattro verticilli (calice – corolla - androceo – gineceo) e pentameri (la corolla è a 5 parti, mentre il calice anch'esso a 5 parti spesso è ridotto). In questa specie i fiori alla base sono avvolti da 5 elementi distinti: in posizione centrale (all'esterno) è presente una brattea; su entrambi i lati è presente una lacinia calicina profondamente bifida e una bratteola lineare. Lunghezza totale del fiore: 10 – 15 mm.

X, K (4/5), [C (2+3), A 2+2], G (2), (supero), capsula

Frutti


Il frutto è una capsula loculicida a forma più o meno ovoidale. I semi, molti e minuti dalle dimensioni quasi microscopiche, contengono un embrione rudimentale indifferenziato e composto da poche cellule; sono colorati di nero. Dimensione della capsula: 7 – 12 mm.


Riproduzione



Biologia


Queste piante non contengono clorofilla per cui possiedono organi specifici per nutrirsi della linfa di altre piante. Le loro radici infatti sono provviste di uno o più austori connessi alle radici ospiti per ricavare sostanze nutritive.[6][9][10] Inoltre il parassitismo di Orobanche nana è tale per cui anche i semi per germogliare hanno bisogno della presenza delle radici della pianta ospite; altrimenti le giovani piantine sono destinate ad una precoce degenerazione.

Normalmente le specie di questa voce sono parassite di alcune piante coltivate (Cannabis, Solanum, Nicotiana e Zea) e in genere delle Leguminose, delle Labiate e delle Composite.[8]


Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta  (Distribuzione regionale[11] – Distribuzione alpina[12])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[11] – Distribuzione alpina[12])

Fitosociologia


Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[12]

Formazione: delle comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche;
Classe: Lygeo-Stipetea
Ordine: Brachypodietalia phoenicoidis

Sistematica


La famiglia di appartenenza della specie (Orobanchaceae) comprende soprattutto piante erbacee perenni e annuali semiparassite (ossia contengono ancora clorofilla a parte qualche genere completamente parassita) con uno o più austori connessi alle radici ospiti. È una famiglia abbastanza numerosa con circa 60 - 90 generi e oltre 1700 - 2000 specie (il numero dei generi e delle specie dipende dai vari metodi di classificazione[14][15]) distribuiti in tutti i continenti.

La classificazione del genere Orobanche è problematica in quanto le varie specie differiscono una dall'altra per piccoli caratteri soprattutto nella forma del calice-corolla e per i vari colori delle parti floreali che presto tendono al bruno appena la pianta "entra" nel secco. Molte specie hanno una grande specificità dell'apparato radicale per cui una possibile distinzione è possibile tramite l'individuazione della pianta parassitata (vedi il paragrafo "Biologia").[8]

Il basionimo per questa specie è: Phelypaea mutelii var. nana Reut., 1847.[12]


Filogenesi


Secondo una recente ricerca di tipo filogenetico[9] la famiglia Orobanchaceae è composta da 6 cladi principali nidificati uno all'interno dell'altro. Il genere Orobanche si trova nel terzo clade (relativo alla tribù Orobancheae) insieme ai generi Boschniakia C. A. Mey. ex Bong. 1833, Cistanche Hoffmans. & Link 1809, Conopholis Wallr.1825, Epifagus Nutt. 1818, Eremitilla Yatsk. & J. L. Contr., 2009, Kopsiopsis (Beck) Beck 1930, Mannagettaea Harry Sm. 1933. Orobanche è monofiletico e rappresenta il core del clade ed è “gruppo fratello” del genere Mannagettaea e quindi di tutto il resto del gruppo.[16]

All'interno del genere Orobanche la specie Orobanche nana appartiene alla sezione Trionychon Wallr.L.[17] caratterizzata dal calice diviso in 5 parti: in posizione centrale è presente una brattea, mentre su entrambi i lati sono presenti una bratteola lineare e una lacinia calicina profondamente bifida. L'altra sezione presente in Italia (Orobanche ) è caratterizzata soprattutto dalla forma del calice a tre parti ossia quattro sepali saldati 2 a 2 tipo lacinie ben separate o collegate alla base, più una brattea.[8] Nella sezione Trionychon O. nana occupa una posizione centrale; in particolare, è “gruppo fratello” (è vicina geneticamente) delle specie Orobanche ramosa L. e Orobanche mutelii F.W.Schultz.[18] In effetti più di qualche checklist botanica considera le specie O. nana e O. mutelii sottospecie di O. ramosa.[8][11][12]


Specie simili


La tabella seguente mette a confronto alcuni dati delle varie specie italiane della sezione Trionychon Wallr..[8][13]

SpecieCaratteri principaliTaxa parassitateForma del fiore
Orobanche aegyptiaca
Pers.
Il fusto è ramoso
la corolla è grande (20 – 35 mm)
le antere sono villose
i filamenti sono pelosi alla base
Solanum e Gossypium
Orobanche arenaria
Borkh.
Il fusto è semplice
la corolla è grande (20 – 35 mm)
le antere sono villose
i filamenti sono glabri
Artemisia
Orobanche lavandulacea
Rchb.
Il dente apicale del calice ha una forma triangolare
la corolla è piccola (12 – 18 mm) e all'apice colorata di azzurro
le antere sono villose
Aspalathus linearis e Acanthus
Orobanche mutelii
F. W. Schultz
Il fusto è ramoso
i denti del calice sono triangolari con un prolungamento filiforme
la corolla è lunga 16 – 20 mm
le antere sono glabre
Cannabis, Solanum, Nicotiana e Zea
Orobanche nana
(Reut.) Beck
Il fusto è semplice
i denti del calice sono triangolari con un prolungamento filiforme
la corolla è lunga 10 – 15 mm
le antere sono glabre
Cannabis, Solanum, Nicotiana e Zea
Orobanche purpurea
Jacq.
Il fusto è semplice
la corolla è lunga 18 – 24 mm
le antere sono glabre
Achillea e Artemisia
Orobanche ramosa
L.
Il fusto è ramoso
i denti del calice sono triangolari e regolari
la corolla è lunga 9 – 14 mm
le antere sono glabre
Cannabis, Solanum, Nicotiana e Zea
Orobanche schultzii
Mutel
la corolla è lunga 12 – 18 mm
il dente apicale del calice è lineare
le antere sono villose
Vicia faba, Ferula, Rubia
Inula viscosa e Artemisia

Sinonimi


Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1][13]


Altre notizie


L'orobanche nana in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:


Note


  1. Orobanche nana, su The Plant List. URL consultato il 19 maggio 2015.
  2. Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta Vol. 3, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 167.
  3. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 15 marzo 2015.
  4. David Gledhill 2008, p. 268.
  5. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 25 maggio 2015.
  6. Judd, p. 496.
  7. Strasburger, p. 852.
  8. Pignatti 1982.
  9. Bennet, Mathews.
  10. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 18 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  11. Conti et al. 2005, pag. 138.
  12. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 282.
  13. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 19 maggio 2015.
  14. Strasburger, p. 850.
  15. Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 20 ottobre 2014.
  16. McNeal, Bennet, Wolfe, Mathews.
  17. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 5 maggio 2015.
  18. Roman, Alfaro, Torres, Moreno, Satovic, Pujadas e Rubiales.

Bibliografia



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