Lembotropis Griseb., 1843 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Fabaceae (o Leguminose)[1], dall'aspetto di piccoli arbusti perenni con infiorescenze racemose.
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Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV.
Il taxon oggetto di questa voce deve essere sottoposto a revisione tassonomica. |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi I |
Ordine | Fabales |
Famiglia | Fabaceae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Fabales |
Famiglia | Fabaceae |
Sottofamiglia | Faboideae |
Tribù | Genisteae |
Genere | Lembotropis Griseb., 1843 |
Specie | |
(Vedi testo) | |
Il fusto è legnoso con i rami eretti più o meno pubescenti.
Le foglie sono disposte in modo alternato lungo il fusto; sono trifogliate (a tre segmenti o lobi o foglioline) di forma lanceolata (3 volte più lunghi che larghi) con apice acuto. La pagina superiore dei lobi è percorsa da nervi che però non raggiungono il margine del lobo stesso. Il margine delle foglie è intero, sono inoltre picciolate e il colore è verde scuro.
L'infiorescenza è del tipo a racemo eretto terminale afillo con fiori privi di brattee. I fiori sono disposti in modo patente e sono peduncolati.
I fiori sono ermafroditi, pentameri, zigomorfi, eteroclamidati (calice e corolla ben differenziati) e diplostemoni (gli stami sono il doppio dei petali).
Il frutto è un legume glabro, appiattito e arcuato alle estremità, deiscente, senza tubercoli ghiandolari ma con fitti peli appressati. I semi (giallastri e scuri) di forma lenticolare, alla base presentano una appendice callosa.
Il ciclo biologico di queste piante è perenne, mentre la forma biologica prevalente è del tipo nano-fanerofita (NP), quindi sono piante legnose con gemme svernanti poste tra i 30 cm e i 60 cm (massimo 1 metro) dal suolo.
La diffusione di questo genere è relativa all'emisfero boreale e principalmente all'areale corologico Eurasiatico; mentre l'habitat tipico sono le zone boschive o a cespuglieti.
Il genere Lembotropis appartiene alla famiglia delle Fabaceae, che raccoglie 650 generi circa con oltre 12.000 specie. Nelle classificazioni più vecchie è chiamata Leguminosae o Papilionaceae.
Lembotropis appartiene alla tribù delle Genisteae, caratterizzata dall'avere tutti e 10 gli stami monadelfi; mentre un suo specifico carattere morfologico (fatto per cui alcuni botanici ne fanno un genere a parte) è dovuto alle sue infiorescenze lunghe, compatte e prive di brattee.
Le specie di questo genere sono a volte molto somiglianti con altre specie di generi vicini dal punto di vista tassonomico. In effetti le specie di Lembotropis inizialmente appartenevano al genere Cytisus ora smembrato in più parti. Da ciò si capisce perché nelle diverse flore la classificazione di questo e altri generi affini vari anche notevolmente appesantendo la nomenclatura e creando non poca confusione. Pignatti, ad esempio, nella sua opera “Flora d'Italia” si lamenta che i limiti artificiali tra i vari generi qui contemplati siano poco evidenti[2]. Per dare una quadro completo di questa situazione, nel paragrafo “Generi simili”, vengono elencati i generi che più si avvicinano a quello di questa scheda.
Il genere Lembotropis comprende attualmente (marzo 2015) due specie e due sottospecie:[1]