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Lamiidi o Euasteridi I nella classificazione filogenetica indica un clade, ovvero un gruppo monofiletico, di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla divisione botanica delle Angiosperme; è uno dei due cladi in cui viene suddiviso il gruppo delle asteridi.[1]

Come leggere il tassobox
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Lamiidi
Galeopsis speciosa
(famiglia Lamiaceae)
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Lamiidi
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Sinonimi

Euasteridi I
Lamiidae

Ordini

Etimologia


Il termine Lamiidi deriva dal nome del "genere tipo" Lamium della famiglia (Lamiaceae (ordine Lamiales). Secondo Gaio Plinio Secondo (Como, 23 – Stabia, dopo l'8 settembre 79), scrittore e naturalista latino, l'etimologia di questo termine deriva da un vocabolo greco ”laimos” il cui significato è “fauci – gola”, e si riferisce alla bocca spalancata della corolla delle piante di questo genere. Ma potrebbe discendere anche da altre parole greche: ”lamos” (= larga cavità), oppure dal nome di una regina libica ”Làmia”.[2][3].

Il nome scientifico del clade, chiamato anche Lamiidae (o Euasteridi I), è stato definito inizialmente dai botanici contemporanei Armen Takhtajan (1910 - 2009) e James Lauritz Reveal (1941 - 2015) nella pubblicazione "Phytologia 74: 178. 25 Mar 1993"[4], perfezionato in seguito dai botanici R.G.Olmstead e W.S.Judd in una pubblicazione del 2007.[5]


Descrizione


Il portamentoPhyllarthron madagascariensis(Bignoniaceae)
Il portamento
Phyllarthron madagascariensis
(Bignoniaceae)
Le foglieOlea dioica(Oleaceae)
Le foglie
Olea dioica
(Oleaceae)
InfiorescenzaDigitalis parviflora(Plantaginaceae)
Infiorescenza
Digitalis parviflora
(Plantaginaceae)
I fioriJusticia aurea(Acanthaceae)
I fiori
Justicia aurea
(Acanthaceae)
  • Formula fiorale generale valida per la maggior parte delle famiglie dell'ordine delle Lamiales (il gruppo più numeroso del clade):
X, K (3/4/5), [C (4/5 o 2+3), A (2+2 o 2 o 2+2+1)] G (2), (supero/infero), drupa, capsula/bacca[6]
  • Calice: il calice, gamosepalo e più o meno attinomorfo (a volte debolmente zigomorfo), è normalmente formato da 3, 4 o 5 lobi. Se il calice si presenta debolmente bilabiato i lobi possono essere raggruppati variamente: 2/3, oppure 3/2 oppure 3/2 oppure 1/4.
  • Corolla: la corolla, gamopetala e normalmente zigomorfa, ha la forma di un tubo (a volte dilatato nella parte distale) terminante con due più o meno evidenti labbra con 5 lobi. In genere la struttura della corolla è 2/3; ma sono possibili anche altre distribuzioni dei lobi.
  • Androceo: l'androceo è composto da 2 - 4 - 5 stami (raramente 3 o 6 - fino a 8), uno (o due o tre) dei quali è per lo più sterile e ridotto ad uno staminoide poco visibile; se sono quattro (caso più corrente) sono didinami. I filamenti sono adnati alla corolla, liberi nella parte alta e pubescenti o glabri. Le antere possono essere ravvicinate a coppie e sono sia glabre che pubescenti. Le teche sono 2 (biloculari) e poco o ben distinte (raramente possono essere uniloculari); sono inoltre parallele o divergenti; le forme sono oblungo-sagittate oppure ovate (o oblunghe); la deiscenza è longitudinale (raramente è a valve). I granuli pollinici sono del tipo da tricolpato a esacolpato. Il nettario a forma di disco o con lobi è ben sviluppato e abbondante.
  • Gineceo: l'ovario è supero (infero o semiinfero) formato da due (o raramente tre) carpelli saldati (normalmente ovario bicarpellare) ed è 2-3-4-loculare per la presenza di falsi setti divisori all'interno dei carpelli. La placentazione è assile. Gli ovuli sono da 2 a 10 (fino a 100 in alcune specie), hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[10] La formazione dell'endosperma è cellulare. Lo stilo inserito alla base dell'ovario (stilo ginobasico) è del tipo filiforme. Lo stigma è bifido con lobi uguali o leggermente ineguali. Il gineceo cenocarpico (ossia i carpelli fusi tra di loro e concresciuti in un unico pistillo[11]) è una delle principali caratteristiche di questo clade.

Biologia



Tassonomia


La tassonomia del gruppo del clade Lamiidi si è potuta concretizzare solamente in questi ultimi decenni per merito delle analisi di tipo filogenetico del DNA (soprattutto quello del plastidio).[1] Il clade è composto da oltre 45.000 specie e rappresenta circa il 15% della diversità delle angiosperme.[17] Si presume che il nucleo Lamiidi si sia irradiato da una linea ancestrale di alberi tropicali in cui i fiori erano poco appariscenti e il frutto grande, drupaceo e spesso a seme singolo.[18]

In precedenti classificazioni, come quella del Cronquist (1980), la maggior parte delle specie del clade Lamiidi erano descritte all'interno della sottoclasse Asteridae (classe Magnoliopsida - dicotiledoni). Prima ancora (1900) nella classificazione di Wettstein erano inserite nella sottoclasse Sympetalae (classe Dicotyledoni).


Filogenesi


Il clade Lamiidi insieme al clade Campanulidi (indicati globalmente come Asteridi) rappresentano le fasi finali dell'evoluzione della Angiosperme. Il Lamiidi è caratterizzato soprattutto da una simpetalia ritardata (ossia il tubo corollino si forma dopo i lembi liberi della corolla). Il clade inoltre non contiene acido ellagico. In genere le asteride hanno fiori con stami epipetali e in numero uguale (o inferiore) ai lobi della corolla; il gineceo è formato da due carpelli connati. I dati molecolari sono chiaramente a favore della monofilia di questo clade.[19] La sinapomorfia più evidente del clade Lamiidi è la presenza di vasi xilematici con perforazioni semplici.[20]

Gli ordini del clade Lamiidi in dettaglio.[1][21]

Il seguente cladogramma mostra l'attuale conoscenza filogenetica del clade Lamiidi.[1] La struttura del "core" Lamiidi rimane ancora incerta, e qui viene presentata la soluzione più probabile.[32] Altri studi propongono diverse strutture filogenetiche.[18]

Icacinales

Metteniusales

Garryales

xxx"core" Lamiidixxx

Gentianales

Solanales

Vahliales

Boraginales

Lamiales


Composizione del clade


Il clade Lamiidi si compone di 8 ordini, 41 famiglie, 2.470 generi e 45.578 specie (le quantità sono indicative):[1][6]

OrdineFamiglieGeneriSpecieDistribuzione prevalenteFoto
Boraginales
Juss. ex Bercht. & J. Presl, 1820
Una famiglia
Boraginaceae Juss., 1789
1342.650Aree temperate e subtropicali
Garryales
Mart., 1835
2214Nord America occidentale
Gentianales
Juss. ex Bercht. & J. Presl, 1820
51.00914.641Cosmopolita delle zone temperate (soprattutto Mediterraneo), subtropicali e tropicali
Icacinales
Tiegh., 1900
253301Pantropicali e Nuova Caledonia
Lamiales
Bromhead, 1838
241.06423.160Cosmopolita (temperato-calda)
Metteniusales
Takht., 1997
Una famiglia
Metteniusaceae H.Karst. ex Schnizl.
17America centrale e meridionale
Solanales
Juss. ex Bercht. & J. Presl, 1820
52064.800Cosmopolita con prevalenza delle regioni Neotropicali
Vahliales
Doweld, 2001
Una famiglia:
Vahliaceae Dandy, 1959
15Dall'Africa all'India

Famiglie


Elenco delle famiglie per ordine. La dicitura "nom. cons." indica un nome che deve essere conservato, ossia nella denominazione scientifica non può essere modificato.[1]

Boraginales

Garryales

Gentianales

Icacinales

Lamiales

Metteniusales

Solanales

Vahliales


Flora spontanea italiana


Nella flora spontanea italiana del clade Lamiidi sono presenti i seguenti ordini e famiglie (generi con quantità indicativa):[9][33]

OrdineFamiglie (generi)
BoraginalesBoraginaceae (31)
GentianalesApocynaceae (9), Gentianaceae (9) e Rubiaceae (8)
LamialesAcanthaceae (2), Bignoniaceae (2), Lamiaceae (35), Lentibulariaceae (2), Linderniaceae (1), Oleaceae (8), Orobanchaceae (12), Pedaliaceae (1), Plantaginaceae (20), Scrophulariaceae (4) e Verbenaceae (1)
SolanalesConvolvulaceae (6) e Solanaceae (16)

Note


  1. APG IV 2016.
  2. Motta 1960, Vol. 2 - pag. 617.
  3. David Gledhill 2008, pag. 229.
  4. Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org. URL consultato il 18 dicembre 2020.
  5. elianto.fisica.unimi.it, p. Lamiidae. URL consultato il 18 dicembre 2020.
  6. Judd, pag. 504.
  7. Strasburger, pag. 845.
  8. Kadereit 2004.
  9. Pignatti 1982, Vol. 2.
  10. Musmarra 1996.
  11. Strasburger, pag. 764.
  12. Judd et al 2007, pag. 489.
  13. Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 18 luglio 2018.
  14. Kadereit 2004, pag. 81.
  15. Kadereit 2004, pag. 181.
  16. Strasburger, pag. 776.
  17. Refulio et al. 2014.
  18. Stull et al. 2015.
  19. Judd, pag. 472.
  20. Baas et al. 2003.
  21. Angiosperm Phylogeny (PDF), su www2.biologie.fu-berlin.de. URL consultato il 20 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2017).
  22. Refulio et al. 2014, pag. 289.
  23. Judd, pag. 477.
  24. Strasburger, pag. 855.
  25. Judd, pag. 455.
  26. Judd, pag. 479.
  27. Strasburger, pag. 847.
  28. Judd, pag. 487.
  29. Strasburger, pag. 850.
  30. Strasburger, pag. 861.
  31. Strasburger, pag. 854.
  32. Refulio et al. 2014, pag.291.
  33. Conti et al. 2005.

Bibliografia



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