Il nome generico (Staehelina) è stato dato in onore di una famiglia svizzera (Staehelin) di botanici del XVIII secolo.[3] L'epiteto specifico si riferisce a qualche particolare non chiaro della pianta.[4]
Il nome scientifico della specie è stato definito da Linneo (1707–1778), conosciuto anche come Carl von Linné, biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum" (Sp. Pl. 2: 840)[5] del 1753.[6]
Descrizione
Il portamentoLe foglieInfiorescenza
La specie di questa voce comprende piante cespugliose non spinose di tipo monocarpico. La forma biologica è camefita fruticosa (Ch frut), sono piante perenni e legnose (hanno un aspetto arbustivo), con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo. Nelle radici sono sempre presenti dei condotti resinosi, meno frequenti nelle parti aeree; mentre solamente nelle parti aeree sono presenti delle cellule latticifere. I rami possono essere legnosi e all'inizio dello sviluppo sono ricoperti da un tomento grigio. Altezza massima 1 - 3 dm.[7][8][9][10][11][3]
Le foglie sono disposte in modo alternato. Hanno delle forme lineari intere o dentate, eventualmente ondulate sui bordi. Sopra sono sempreverdi (verde scuro) con sotto la superficie tomentosa. Dimensione delle foglie: larghezza 2 – 3mm; lunghezza 25 – 40mm.
Le infiorescenze sono composte da molti capolini (omogami), solitari (o geminati) in aggregazioni corimbose all'apice dei rami. I capolini contengono solo fiori tubulosi[12] e sono formati da un involucro a forma cilindrica composto da poche brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori. Le squame dell'involucro, con forme da ovate (quelle inferiori) a lineri-lesiniformi (quelle superiori), sono acutissime e sono disposte disposte su alcune serie in modo embricato. Il ricettacolo a protezione della base dei fiori è provvisto di ampie, connate basalmente, squame sfrangiate. Dimensione dell'involucro: larghezza 3 – 5mm; lunghezza 15 – 20mm. Dimensioni delle brattee inferiori: larghezza 2mm; lunghezza 4mm. Dimensioni delle brattee superiori: larghezza 2mm; lunghezza 20mm.
I fiori tubulosi sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori in genere sono ermafroditi e actinomorfi.
Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
Corolla: la corolla ha 5 lobi molto lunghi; il colore è purpureo. Alla fine della fioritura è avvolta da un lungo pappo niveo. Lunghezza della corolla: 22mm.
Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e glabri, mentre le antere, sericee, provviste di lunghe appendici lacerate, sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[14]
Gineceo: lo stilo è filiforme; gli stigmi dello stilo sono due. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.
Antesi: da maggio a agosto.
Il frutto è un achenio con un pappo. Gli acheni, con superficie glabra o sericea, hanno delle forme lineari-oblunghe con creste poco pronunciate; il colore è bruno. Il pappo formato da setole è inserito su una piastra apicale all'interno di una anello di tessuto parenchimatico. Le setole sono semplici solamente alla base (eventualmente connate), all'apice sono sfrangiate con 3 - 4 peli paralleli e sono lunghe quanto il pappo. Lunghezza dell'achenio: 5mm.
Biologia
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti le brattee dell'involucro possono agganciarsi ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
Distribuzione della pianta (Distribuzione regionale[15] – Distribuzione alpina[16])
Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Ovest Mediterraneo.
Distribuzione: in Italia è una pianta comune e la distribuzione è relativa al Nord e al Centro. Fuori dall'Italia si trova in Francia
Habitat: l'habitat preferito per queste piante sono i pendii aridi e sassosi, i greti dei fiumi e le garighe. Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo/siliceo con pH neutro, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere arido.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi, in Italia, queste piante si possono trovare fino a 700 ms.l.m.. Nelle Alpi frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e in parte quello montano (oltre a quello planiziale).
Fitosociologia
Arale alpino
Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[16]
Formazione: comunità delle lande di arbusti nani e delle torbiere
Classe: Rosmarinetea
Areale italiano
Per l'areale completo italiano la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[17]
Ordine: Rosmarinetalia officinalis Br.-Bl. ex Molinier, 1934
Alleanza: Rosmarinion officinalis Br.-Bl. ex Molinier, 1934
Descrizione. L'alleanza Rosmarinion officinalis è relativa alle comunità che si sviluppano sulle coste rocciose con pareti a picco, alte e continue del Mediterraneo occidentale. L’alleanza include comunità di gariga, dominate da camefite e nanofanerofite.
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[18], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[19] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[20]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[2]
La tribù Cardueae (della sottofamiglia Carduoideae) a sua volta è suddivisa in 12 sottotribù (la sottotribù Staehelininae è una di queste).[10][11][21][22]
Filogenesi
Il genere di questa voce in precedenti trattamenti era definita incertae sedis.[23] La storia di questo gruppo è abbastanza complicata. Autori più antichi lo hanno descritto all'interno delle Carduinae o delle Mutisieae o Gochnatieae.[11] Solamente ultimamente usando il sequenziamento di nuova generazione, si è avuta la conferma che Staehelina appartiene alle Cardueae e costituisce una sottotribù monotipica Staehelininae con affinità alla sottotribù Xerantheminae.[22]
Di seguito sono indicati alcuni caratteri distintivi per il genere (e quindi per le sue specie):[3][24]
l'habitus è nano-arbustivo ossia è formato da piccoli cespugli;
le foglie sono disposte in modo alterno, sono intere, coriaceo-sempreverdi e spesso con superfici tomentose;
i capolini (omogami) sono numerosi con forme cilindriche;
i fiori per capolino sono pochi, tutti tubulosi ed ermafroditi;
le brattee involucrali hanno forme ovato-lanceolate senza bordi lacerati e scuri;
il ricettacolo e formato da corte squame scariose e frangiate;
le code delle antere sono fortemente lacerate e i filamenti degli stami sono glabri;
i rami dello stilo sono corti e coerenti;
gli acheni, oblunghi con creste poco pronunciate, hanno delle superfici sericee, glabre con un minuto anello apicale;
il pappo è uniseriato con setole basali lisce e all'apice sfrangiate in 3 - 4 peli paralleli.
Il cladogramma seguente, tratto dallo studio citato[22] e semplificato, mostra una possibile configurazione filogenetica del gruppo e quindi della posizione della specie di questa voce.(vedere nota del paragrafo seguente).
Staehelina lobelii
Staehelina petiolata
Staehelina baetica
Staehelina dubia
Staehelina ha una età di divergenza relativamente recente tra i 8 e i 6,5 milioni di anni.[21][22]
Il numero cromosomico della specie è: 2n = 30.[3][10]
Sinonimi
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[1]
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