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Il poligono persicaria (Persicaria maculosa (Raf.) S.F. Gray, 1821 – ex Polygonum persicaria L. 1753) è una pianta di tipo arbustivo della famiglia delle Polygonaceae con piccoli fiori bicolore raccolti a spiga.

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Poligono persicaria
Persicaria maculosa
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
Ordine Caryophyllales
Famiglia Polygonaceae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Caryophyllidae
Ordine Polygonales
Famiglia Polygonaceae
Genere Persicaria
Specie P. maculosa
Nomenclatura binomiale
Persicaria maculosa
(Raf.) S.F. Gray, 1821
Nomi comuni

Salcerella
Persicaria


Sistematica


La famiglia di questo genere è mediamente numerosa (una cinquantina di generi per circa un migliaio di specie), mentre il genere Persicaria comprende una cinquantina di specie, di cui una dozzina circa sono spontanee della nostra flora. Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Polygonaceae all'ordine delle Polygonales mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine delle Caryophyllales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella a destra). Il genere di questa pianta è relativamente nuovo in quanto fino a qualche decennio fa questa pianta e altre specie simili facevano parte del genere Polygonum. Questa ristrutturazione tassonomica non è accettata unanimemente da tutti i botanici, infatti tuttora ci sono ancora diverse classificazioni che non contemplano un'esistenza autonoma per il genere Persicaria. All'inizio dell'altro secolo il botanico italiano Adriano Fiori (1865 – 1950) aveva sistemato questa pianta nella sezione “PERSICARIA” del genere Polygonum; sezione caratterizzata dall'avere foglie lanceolate, ocree ad angolo retto, fusti ramosi con infiorescenza a spiga e cotiledoni “accombenti”, ossia nel seme le “radicicole” sono piegate sul margine dei cotiledoni, e si sviluppano sulla linea di fenditura di separazione degli stessi[1]. Questa sezione ora è stata convertita in un genere autonomo. All'interno del genere la specie maculosa appartiene al gruppo Gruppo di Persicaria lapathifolia formato, oltre che dalla specie descritta in questa scheda, dalla specie Persicaria lapathifolia L. (ex Polygonum lapathifolium), e anche da varianti e sottospecie.


Variabilità


La pianta è allotetraploide e da studi fatti[2] sembra che uno dei “genitori” sia Persicaria lapathifola. Questo significa anche che siamo in presenza di una specie morfologicamente variabile e di difficile classificazione tassonomica. Basta pensare alla recente suddivisione, oppure alla consistente lista di specie simili elencate nel paragrafo “Specie simili” oppure alle varietà di ibridi che la specie della presente scheda forma con altre specie (vedere paragrafo “Ibridi”); ma è anche significativo il lungo elenco di sinonimi. Nell'elenco che segue sono indicate alcune varietà e sottospecie (l'elenco può non essere completo e alcuni nominativi sono considerati da altri autori dei sinonimi della specie principale o anche di altre specie):


(Queste varietà sono relative alla vecchia denominazione della specie)


Ibridi


Nell'elenco che segue sono indicati alcuni ibridi intraspecifici :


Sinonimi


La specie di questa scheda, in altri testi, può essere chiamata con nomi diversi. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:


Specie simili



Negli Stati Uniti piante molto simili sono la Persicaria pensylvanica (L.) G. Maza e la Persicaria caespitosa var. longiseta (Bruijn) C.F.Reed (specie non presenti in Italia).


Etimologia


Il nome del genere (Persicaria) deriva semplicemente dal fatto che le foglie sono molto simili a quelle del pesco. L'epiteto specifico (maculosa) deriva invece da una caratteristica macchia scura posta al centro delle foglie. Il binomio scientifico Persicaria maculosa è stato definito dal botanico britannico Samuel Frederick Gray (1766 – 1828) nella sua opera The Natural Arrangement of British Plants del 1821. In realtà la pianta era stata precedentemente studiata e documentata (oltre che da altri) dal botanico e naturalista svedese Carl von Linné (1707 – 1778) col nome di Polygonum persicaria nella pubblicazione Species Plantarum del 1753. Gli inglesi chiamano questa pianta Red leg ma anche Redshank; i francesi la chiamano Renouée persicaire oppure Pied rouge; i tedeschi la chiamano Floh-Knöterich.


Morfologia


Descrizione delle parti della pianta
Descrizione delle parti della pianta
Portamento
Località Villa Prima, Limana (BL), quota 350 m s.l.m. 16/9/2006
Portamento Località Villa Prima, Limana (BL), quota 350 m s.l.m. 16/9/2006

La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia si tratta di una pianta a ciclo biologico annuo (raramente biennale) con fusto allungato e non molto foglioso. L'altezza alla quale questa pianta può arrivare e di circa 120 cm (misure medie : 10 – 70 cm). Sono considerate piante sempreverdi : mantengono il fogliame durante l'inverno (nelle zone temperate), mentre in estate inoltrata le foglie si colorano di bianco.


Radici


La radice è fittonante.


Fusto


Fusto rossiccio
Località Villa Prima, Limana (BL), quota 350 m s.l.m. 16/9/2006
Fusto rossiccio Località Villa Prima, Limana (BL), quota 350 m s.l.m. 16/9/2006
Ocrea alla base dell'infiorescenza
Località Villa Prima, Limana (BL), quota 350 m s.l.m. 4/8/2008
Ocrea alla base dell'infiorescenza Località Villa Prima, Limana (BL), quota 350 m s.l.m. 4/8/2008

La ramosità del fusto si presenta fin dalla base e porta una spiga all'apice di ogni ramo. La sua superficie è glabra e rossiccia. Il portamento è ascendente. I nodi del fusto sono inoltre arrossati (o bruni) per la presenza di ocree pubescenti (sono delle stipole cilindriche, membranose, ciliato - fimbriate e guainanti il fusto) provviste sul bordo di corte setole (dentelli lesiniformi sul prolungamento dei nervi) e ingrossate alla base; queste strutture sono tipiche di questa e altre specie del genere Persicaria e possono essere trasparenti quasi argentate. Dimensioni delle ocree: lunghezza 4 – 15 mm; lunghezza delle setole delle ocree : 1 – 3,5 mm.


Foglie


Foglie macchiate
Località Villa Prima, Limana (BL), quota 350 m s.l.m. 16/9/2006
Foglie macchiate Località Villa Prima, Limana (BL), quota 350 m s.l.m. 16/9/2006

Le foglie hanno una forma lanceolata quasi lineare - lanceolata e sono disposte in modo alterno lungo il fusto; sono acuminate all'apice mentre la base è lievemente arrotondata ma anche acuta. Sono fornite di un breve picciolo (a volte sono quasi sub - sessili). La lamina è fondamentalmente intera (il bordo è molto finemente seghettato o eroso o cigliato); caratteristica è una macchia scura a forma di “V” rovesciata (quasi triangolare) con l'apice rivolto verso la punta della foglia. A volte la pagina superiore della foglie presenta delle ghiandole puntiformi. Dimensioni delle foglie : larghezza 2 cm, lunghezza 11 cm; dimensione del picciolo : 1 – 2 mm.


Infiorescenza


Infiorescenza
Località Villa Prima, Limana (BL), quota 350 m s.l.m. 16/9/2006
Infiorescenza Località Villa Prima, Limana (BL), quota 350 m s.l.m. 16/9/2006

L'infiorescenza è composta da sottili spighe peduncolate, terminali, dense e con asse diritto, disposte all'ascella delle foglie; si presentano erette a forma ovoidale ma allungata. I fiori sono pedicellati, a colori misti (biancheggianti all'antesi, rosa in seguito). Dimensioni dell'infiorescenza: larghezza 1 cm, lunghezza 5 – 8 cm; lunghezza del peduncolo 1 – 5 cm. Lunghezza del pedicello del singolo fiore : 1 – 2,5 mm.


Fiori


Fiori
Località Villa Prima, Limana (BL), quota 350 m s.l.m. 4/8/2008
Fiori Località Villa Prima, Limana (BL), quota 350 m s.l.m. 4/8/2008

La struttura dei fiori di questa specie è diversa dal “classico” fiore delle Angiorsperme in quanto il calice e la corolla non sono ben differenziati; abbiamo quindi un perigonio con diversi tepali (e non un perianzio con un calice e i suoi sepali e una corolla con i suoi petali). Questa “diversità” non sempre è chiara e ben definita, o accettata dai vari botanici, per cui in alcuni casi strutture di questo tipo si definiscono come “perianzio corollino con tepali”[3] oppure “perianzio aciclico”[4]
I fiori sono ermafroditi, attinomorfi, pentameri e persistenti.

* P 5, A 8, G 3[5]

Frutti


Il frutto è un achenio uniloculare (e quindi un seme solo) a forma ovale appiattito (forma lenticolare) o trigono in altri casi; la superficie è liscia con un aspetto quasi lucido e di colore marrone-nero. Dimensione dell'achenio : 1,9 x 2,2 mm.


Distribuzione e habitat



Fitosociologia


Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale :

Formazione : comunità terofitiche pioniere nitrofile
Classe : Stellarietea mediae

Usi


Avvertenza
Avvertenza
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Farmacia



Cucina


Le sue foglie possono essere usate (trattate opportunamente) al posto del pepe (sono aromatiche molto piccanti); se sono giovani si possono usare come insalata. Ma sembra che possano causare danni al fegato per cui è meglio non usarle; possono inoltre contenere minime quantità di acido ossalico (sostanza nociva). In certe zone vengono considerati eduli anche i semi.


Industria, agricoltura e pascolo


L'industria tessile ricava da queste piante dei coloranti giallo-rossastri soprattutto per la tintura del lino. Per l'agricoltura la specie “Poligono persicaria” è una pianta infestante; comunque il tipo di danno è limitato in quanto si risolve in spazio sottratto a specie più utili. In genere è una pianta non molto appetibile agli animali da pascolo; invece i semi sono molto ricercati dagli uccelli.


Giardinaggio


La “persicaria” una pianta abbastanza facile da coltivare; va messa in luoghi luminosi (la luce del sole deve essere abbastanza diretta); teme il freddo, non sopporta temperature sotto lo zero, quindi se l'inverno è troppo rigido è bene ricoprire gli arbusti con teli o almeno ricoprire la base della pianta con paglia e foglie secche.


Galleria d'immagini



Note


  1. 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
  2. Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 1º dicembre 2008.
  3. Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  4. Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta, Milano, Federico Motta Editore, 1960.
  5. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 24 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2009).

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Persicaria maculosa

Persicaria maculosa (syn. Polygonum persicaria) is an annual plant in the buckwheat family, Polygonaceae. Common names include lady's thumb,[2] spotted lady's thumb, Jesusplant, and redshank.[3][4] It is widespread across Eurasia from Iceland south to Portugal and east to Japan.[5][6] It is also present as an introduced and invasive species in North America, where it was first noted in the Great Lakes region in 1843 and has now spread through most of the continent.[7][8]

[es] Persicaria maculosa

Persicaria maculosa es una planta anual perteneciente la familia de las Polygonaceae, comúnmente conocida como persicaria. También llamada cresta de gallo, duraznillo común,[1] hierba de santa María,[1] hierba pejiguera[1] y moco de pavo.

[fr] Renouée persicaire

Persicaria maculosa
- [it] Persicaria maculosa

[ru] Горец почечуйный

Горе́ц почечу́йный, или Почечу́йная трава́[2], или Персика́рия пятни́стая, или Геморройная трава[3] (лат. Persicária maculósa) — вид растений рода Персикария (Persicaria) семейства Гречишные (Polygonaceae). Ранее вид относили к роду Горец (Polygonum).



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