Il nome generico (Kickxia) è stato dato in ricordo del botanico e crittogamico belga Jean Kickx (1775-1831), autore di una "Flora Bruxellensis" (1812).[2][3] L'epiteto specifico (spuria) significa falsa, dubbia o bastarda.[4][5]
Il nome scientifico della specie è stato definito inizialmente da Linneo (1707 – 1778), con la denominazione basionomica Antirrhinum spurium, perfezionato successivamente nella denominazione attuale dal botanico, naturalista e politico belga Barthélemy Charles Joseph Dumortier (Tournai, 3 aprile 1797 – 9 giugno 1878) nella pubblicazione "Florula Belgica" del 1827.[6]
Descrizione
Il portamentoLe foglieInfiorescenza
Queste piante arrivano ad una altezza di (10) 20 – 40cm. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. La pianta è più pelosa e arruffata rispetto alla specie simile K. elatine.[7][8][9][10]
Radici
Le radici sono del tipo a fittone.
Fusto
La parte aerea del fusto è prostrata-ascendente. La superficie è ricoperta con peli patenti lunghi 1mm o più.
Foglie
Le foglie, picciolate, lungo il fusto sono disposte in modo alterno. La lamina ha una forma ovata più o meno cuoriforme con base arrotondata.
Infiorescenza
Le infiorescenze sono formate da fiori peduncolati e solitari all'ascella delle foglie superiori.
Fiore
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo) e tetrameri (i verticilli del perianzio hanno 4 elementi). Dimensione del fiore: da 8 a 11mm.
Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[8]
Il calice, tuboloso-campanulato, più o meno attinomorfo e gamosepalo, è formato da cinque lacinie (o lobi) con forme ovate-cuoriformi. Dimensione delle lacinie: larghezza 2 – 3mm; lunghezza 4 – 5mm. Alla fruttificazione le dimensioni dei lobi sono: larghezza 2 – 4mm; lunghezza 4,5 – 8mm.
La corolla, gamopetala e tubolare è del tipo bilabiato, ed è completamente chiusa da un rigonfiamento del labbro superiore (corolla personata). Inoltre uno sperone (o un sacco) curvo è presente all'altezza delle fauci della gola della corolla in posizione abassiale. Il colore della corolla è giallastro con il labbro superiore violetto che spesso diventa brunastro.
L'androceo è formato da 4 stami didinami tutti fertili. I filamenti sono adnati alla base della corolla e sono inclusi o poco sporgenti. Le antere sono formate da due teche distinte e divaricate e formano una struttura simile ad un anello. La deiscenza è longitudinale attraverso due fessure. I granuli pollinici sono tricolpoporati. Il nettare si trova nello sperone e può essere raggiunto solamente dagli insetti che riescono a entrare nelle fauci chiuse dal rigonfiamento del labbro superiore.[11]
Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario è supero con placentazione assile e forma da ovoidi a subglobose. Gli ovuli per loculo sono numerosi, hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[12]. Lo stilo ha uno stigma da capitato a fortemente bilobo.
Fioritura: da giugno a ottobre.
Frutti
Il frutto è una capsula avvolta dal calice accrescente. Dimensioni della capsula 5mm. I semi (lunghi 1 - 1,25mm), numerosi con forme da reniformi a ellissoidi, hanno una superficie ricoperta da una rete di creste, delimitanti aree alveolate. Al momento della maturazione i semi fuoriescono da due fori (opercoli) che si aprono nella parte superiore del frutto (capsula porocida).
Riproduzione
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) quali imenotteri, lepidotteri o ditteri o il vento (impollinazione anemogama).[13]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
Distribuzione della pianta (Distribuzione regionale[14] – Distribuzione alpina[15])
Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Eurasiatico o anche Mediterraneo.
Distribuzione: in Italia è presente ovunque. Nelle Alpi italiane ha una distribuzione discontinua. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (tutti i dipartimenti alpini), in Svizzera (cantoni Berna e Vallese), in Austria (Länder del Vorarlberg e Austria Inferiore) e in Slovenia. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Alpi Dinariche, Monti Balcani e Carpazi.[15] Nel resto dell'Europa e dell'areale del Mediterraneo K. spuria è presente dalla Spagna alla Grecia (fino ai confini verso la Russia) e dalla Gran Bretagna alla Sicilia; è presente anche nell'Anatolia, Asia mediterranea, Egitto e Magreb.[16]
Habitat: l'habitat tipico di questa pianta sono i campi e le vigne. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.[15]
Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1.000 ms.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e in parte quello montano (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Fitosociologia
Areale alpino
Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]
Formazione: delle comunità terofiche pioniere nitrofile
Classe: Stellarietea mediae
Ordine: Papaveretalia rhoeadis
Alleanza: Caucalidion lappulae
Areale italiano
Per l'areale completo italiano la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[17]
Macrotipologia: vegetazione erbacea sinantropica, ruderale e megaforbieti
Subclasse: Stellarienea mediae
Ordine: Solano nigri-polygonetalia convolvuli (Sissingh in Westhoff, Dijk, Passchier & Sissingh 1946) O. Bolòs, 1962
Descrizione: l'alleanza Diplotaxion erucoidis è relativa alle comunità terofitiche infestanti delle colture sarchiate e fertilizzate (non irrigate durante il periodo estivo) quali: oliveti, vigneti e frutteti, che si sviluppano su suoli calcarei, argillosi e marnosi (piani termo- e mesomediterranei). La distribuzione di questa alleanza e relativa soprattutto alla Sicilia e nella penisola meridionale italiana. È distribuita anche nelle zone più calde dell’Europa meridionale (Francia meridionale, Spagna centrale e meridionale, Dalmazia e Balcani) e in Nord-Africa. Il livello di conservazione di queste cenosi è fortemente variabile a causa dei continui disturbi e rimaneggiamenti dei suoli, per effetto delle operazioni agricole, del calpestìo, ecc.[18]
La specie Kickxia elatine insieme a quella di questa voce sono considerate malerbe che crescono nei campi di cereali dopo che è stato completato il raccolto. Probabilmente si tratta di piante la cui dispersione è dovuta all'uomo e di origine remota (piante archeofite).[10]
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questa specie (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[8] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[9], o anche 117 generi e 1904 specie[19] o 90 generi e 1900 specie[20]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù. Il genere della specie di questa voce appartiene alla sottofamiglia Antirrhinoideae (tribù Antirrhineae) e si compone di una decina di specie distribuite soprattutto dal Mediterraneo occidentale fino all'Asia sud-occidentale.[7]
La specie Kickxia spuria fino a poco tempo fa era circoscritta nella famiglia Veronicaceae o Scrophulariaceae a seconda dei vari Autori.[7] L'attuale posizione tassonomica è stata realizzata con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG).[20]
Il basionimo per questa specie è: Antirrhinum spurium L., 1753.[15]
Il numero cromosomico di K. spuria è: 2n = 18.[21]
Sottospecie
Per questa specie è riconosciuta la seguente sottospecie:[1][10]
Nome scientifico: Kickxia spuria subsp. integrifolia (Brot.) R.Fern., 1971
Descrizione: il portamento è più gracile e flessuoso; le foglie sono più piccole; le lacinie del calice misurano 1,5 - 2,5 x 3 – 4mm, mentre la capsula è lunga 3 – 4mm con semi lunghi 0,75 – 1mm.
Distribuzione italiana: la distribuzione di questa sottospecie è discontinua (Liguria, Abruzzi, Calabria e Sicilia).[14]
Distribuzione europea: la sottospecie integrifolia è presente solamente lungo le coste del Mediterraneo dalla Spagna alla Grecia (compresa anche la Bulgaria, Romania e Crimea).[22]
Sinonimi
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]
Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p.Kickxia spuria subsp. integrifolia. URL consultato il 29 marzo 2018.
Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p.39A.3.3 ALL. DIPLOTAXION ERUCOIDIS BR.-BL. IN BR.-BL., GAJEWSKI, WRABER & WALAS 1936 EM. BRULLO & MARCENÒ 1980. URL consultato il 29 marzo 2018.
Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p.496, ISBN978-88-299-1824-9.
Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
D. C. Albach, H. M. Meudt and B. Oxelman, Piecing together the “new” Plantaginaceae, in American Journal of Botany, vol.92, n.2, 2005, pp.297-315 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
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