Il nome generico (Kickxia) è stato dato in ricordo del botanico e crittogamico belga Jean Kickx (1775-1831), autore di una "Flora Bruxellensis" (1812).[2][3] L'epiteto specifico (elatine) derivato da elatinoj o elatinos è un antico nome greco per alcune piante usato da Dioscoride (Anazarbe, 40 circa – 90 circa), medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone e Gaio Plinio Secondo (Como, 23 – Stabiae, 25 agosto 79]) che è stato uno scrittore, ammiraglio e naturalista romano, forse per la pianta Linaria spuria (L.) Mill. (sinonimo di Kickxia spuria (L.) Dumort.).[4][5]
Il nome scientifico della specie è stato definito inizialmente da Linneo (1707 – 1778), con la denominazione basionomica Antirrhinum elatine, perfezionato successivamente nella denominazione attuale dal botanico, naturalista e politico belga Barthélemy Charles Joseph Dumortier (Tournai, 3 aprile 1797 – 9 giugno 1878) nella pubblicazione "Florula Belgica" del 1827.[6]
Descrizione
Il portamentoLe foglieInfiorescenzaI fiori
Queste piante arrivano ad una altezza di 1 - 3 dm (massimo 40cm). La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.[7][8][9][10]
Radici
Le radici sono del tipo a fittone.
Fusto
La parte aerea del fusto è prostrata-ascendente. La superficie è ricoperta con peli patenti lunghi 1mm o più.
Foglie
Le foglie, picciolate, lungo il fusto sono disposte in modo alterno. La lamina ha una forma ovata con apice arrotondato, bordi grossolanamente dentati e base astata (o al minimo con due appendici divergenti). Lunghezza del picciolo: 1 – 4mm. Dimensione delle foglie: larghezza 13 – 22mm; lunghezza 18 – 26mm.
Infiorescenza
Le infiorescenze sono formate da fiori peduncolati e solitari all'ascella delle foglie superiori. Lunghezza del peduncolo: 6 – 30mm.
Fiore
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo) e tetrameri (i verticilli del perianzio hanno 4 elementi). Dimensione del fiore: da 7 a 10mm.
Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[8]
Il calice, tuboloso-campanulato, più o meno attinomorfo e gamosepalo, è formato da cinque lacinie con forme lanceolate. Dimensione delle lacinie: larghezza 1,5mm; lunghezza 3 – 4mm. Il calice è accrescente fino a 5mm.
La corolla, gamopetala e tubolare è del tipo bilabiato, ed è completamente chiusa da un rigonfiamento del labbro superiore (corolla personata). Inoltre uno sperone (o un sacco) diritto è presente all'altezza delle fauci della gola della corolla in posizione abassiale. Il colore della corolla è giallastro con il labbro superiore violetto.
L'androceo è formato da 4 stami didinami tutti fertili. I filamenti sono adnati alla base della corolla e sono inclusi o poco sporgenti. Le antere sono formate da due teche distinte e divaricate e formano una struttura simile ad un anello. La deiscenza è longitudinale attraverso due fessure. I granuli pollinici sono tricolpoporati. Il nettare si trova nello sperone e può essere raggiunto solamente dagli insetti che riescono a entrare nelle fauci chiuse dal rigonfiamento del labbro superiore.[11]
Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario è supero con placentazione assile e forma da ovoidi a subglobose. Gli ovuli per loculo sono numerosi, hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[12]. Lo stilo ha uno stigma da capitato a fortemente bilobo.
Fioritura: da maggio a ottobre.
Frutti
Il frutto è una capsula avvolta dal calice accrescente. Dimensioni della capsula 4 - 4,5mm. I semi, numerosi con forme da reniformi a ellissoidi, hanno una superficie ricoperta da una rete di creste, delimitanti aree alveolate. Al momento della maturazione i semi fuoriescono da due fori (opercoli) che si aprono nella parte superiore del frutto (capsula porocida).
Riproduzione
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) quali imenotteri, lepidotteri o ditteri o il vento (impollinazione anemogama).[13]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
Distribuzione della pianta (Distribuzione regionale[14] – Distribuzione alpina[15])
Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Euri-Mediterraneo oppure Ovest-Europeo
Distribuzione: in Italia è presente ovunque (comune sulla Penisola e nelle Isole), rara al Nord. Nelle Alpi ha una presenza discontinua. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (dipartimenti di Hautes-Alpes, Drôme, Savoia e Alta Savoia), in Svizzera (cantoni Berna, Vallese e Ticino), in Austria (Länder del Austria Inferiore) e in Slovenia. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Alpi Dinariche, Monti Balcani e Carpazi.[15] Nell'areale europeo e del Mediterraneo la specie Kickxia elatine si trova dalla Spagna alla Grecia e dalla Gran Bretagna alla Sicilia; è presente anche nell'Anatolia, Israele, Egitto e Tunisia.[16]
Habitat: l'habitat tipico di questa pianta sono le colture (è considera una malerba), vigne e incolti aridi. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.[15]
Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1.100 ms.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e in parte quello montano (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Fitosociologia
Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]
Formazione: delle comunità terofiche pioniere nitrofile
Classe: Stellarietea mediae
Ordine: Papaveretalia rhoeadis
Alleanza: Caucalidion lappulae
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questa specie (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[8] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[9], o anche 117 generi e 1904 specie[17] o 90 generi e 1900 specie[18]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù. Il genere della specie di questa voce appartiene alla sottofamiglia Antirrhinoideae (tribù Antirrhineae) e si compone di una decina di specie distribuite soprattutto dal Mediterraneo occidentale fino all'Asia sud-occidentale.[7]
La specie Kickxia elatine fino a poco tempo fa era circoscritta nella famiglia Veronicaceae o Scrophulariaceae a seconda dei vari Autori.[7] L'attuale posizione tassonomica è stata realizzata con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG).[18]
Il basionimo per questa specie è: Antirrhinum elatine L., 1753.[15]
Il numero cromosomico di K. elatine è: 2n = 36.[19]
Sottospecie
Per questa specie sono riconosciute due sottospecie:[1][10]
Sottospecie elatine
Nome scientifico: Kickxia elatine subsp. elatine.
Descrizione: le foglie medie sono astate, quelle superiori sono sagittate, entrambe con apice acuto; i peduncoli fiorali sono lunghi 3 - 6 volte la lunghezza del calice; la corolla è lunga 7 – 10mm.
Distribuzione: in Italia è il tipo più diffuso.
Sottospecie crinita
Nome scientifico: Kickxia elatine subsp. crinita (Mabille) Greuter, 1967.
Descrizione: le foglie medie sono più o meno ovate, debolmente astate con apice ottuso, quelle superiori sono da ottuse a astate; i peduncoli fiorali sono lunghi 2,5 - 3 volte la lunghezza del calice; la corolla è lunga 10 – 15mm.
Distribuzione: in Italia è presente soprattutto nel Meridione e nelle Isole.
Sinonimi
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]
Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p.496, ISBN978-88-299-1824-9.
Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
D. C. Albach, H. M. Meudt and B. Oxelman, Piecing together the “new” Plantaginaceae, in American Journal of Botany, vol.92, n.2, 2005, pp.297-315 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
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