bio.wikisort.org - Plantae

Search / Calendar

La campanula di Zois (nome scientifico Favratia zoysii Feer, 1890) è una pianta erbacea perenne, dai fiori blu a forma di campana, appartenente alla famiglia delle Campanulaceae.[1] È anche l'unica specie del genere Favratia Feer, 1890.[2]

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Campanula di Zois
Favratia zoysii
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Campanulaceae
Sottofamiglia Campanuloideae
Genere Favratia
Feer, 1890
Specie F. zoysii
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Campanulales
Famiglia Campanulaceae
Sottofamiglia Campanuloideae
Genere Favratia
Specie F. zoysii
Nomenclatura binomiale
Favratia zoysii
Feer, 1890

Etimologia


L'epiteto specifico (zoysii) è stato dato in onore del dilettante botanico carniolico e collezionista di piante Karl von Zois zu Laibach barone di Edelsetein (1756 - 1799)[3][4] Il binomio scientifico della pianta è stato definito dal botanico svizzero Heinrich Feer (1857-1892) nella pubblicazione "Botanische Jahrbücher für Systematik, Pflanzengeschichte und Pflanzengeographie. Lipsia - 12(5): 610. 1890" del 1890.[5]


Descrizione


Descrizione delle parti della pianta
Descrizione delle parti della pianta

Queste piante raggiungono una altezza di 5 – 10 cm. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Il portamento di questa specie è densamente cespuglioso con fusti inseriti nella roccia; tutte le sue parti sono subglabre e contengono lattice.[4][6][7]


Radici


Le radici sono secondarie da rizoma.


Fusto


La parte aerea del fusto è ascendente o eretta.


Foglie


Le foglie hanno la lamina intera a consistenza un po' carnosa. Si dividono in basali (rosulate) con forme oblanceolato-spatolate e in cauline con forme minori da lanceolate a lineari.


Infiorescenza


Infiorescenza
Infiorescenza

L'infiorescenza è quella tipica dei racemi poco numerosi (racemi lassi) con piccoli fusti. I fiori, peduncolati, sono inclinati o penduli e possono essere sia terminali che ascellari. Lunghezza dei peduncoli: 5 – 10 mm.


Fiore


I fiori sono peduncolati e tetra-ciclici, ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo (in questo caso il perianzio è ben distinto tra calice e corolla) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono gamopetali, ermafroditi e attinomorfi. Lunghezza del fiore: 15 – 20 mm.

K (5), C (5), A (5), G (2-5), infero, capsula

Frutti


I frutti sono delle capsule poricide 3-loculari a forma subsferico-angolosa; la deiscenza avviene tramite pori situati nella parte apicale, sotto i denti del calice. I semi sono molto minuti.


Riproduzione



Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta  (Distribuzione regionale[8] – Distribuzione alpina[9])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[8] – Distribuzione alpina[9])
Habitat e habitus
Habitat e habitus

Fitosociologia


Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[9]

Formazione: delle comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni
Classe: Asplenietea trichomanis
Ordine: Potentilletalia caulescentis
Alleanza: Potentillion caulescentis
Associazione: Physoplexido comosae - Potentillenion caulescentis

Vulnerabilità


Questa specie non è a rischio di estinzione in quanto pur essendo una specie endemica (relativamente al solo areale delle Alpi orientali) e pur avendo bisogno di un habitat piuttosto specifico, nel suo habitat è abbastanza comune con popolazioni stabili, inoltre alcuni dei suoi siti sono protetti. È inserita quindi nella categoria "Least Concern".[10]


Sistematica


La famiglia di appartenenza della Favratia zoysii (Campanulaceae) è relativamente numerosa con 89 generi per oltre 2000 specie (sul territorio italiano si contano una dozzina di generi per un totale di circa 100 specie); comprende erbacee ma anche arbusti, distribuiti in tutto il mondo, ma soprattutto nelle zone temperate. Il genere di questa voce appartiene alla sottofamiglia Campanuloideae (una delle cinque sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Campanulaceae) ed è monospecifico.

Il Sistema Cronquist assegna al genere Favratia la famiglia delle Campanulaceae e l'ordine delle Campanulales mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine delle Asterales (stessa famiglia). Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella all'inizio a destra).
Il numero cromosomico di F. zoysii è: 2n = 34.[6]


Note di sistematica


Questa specie è anche descritta all'interno del genere Campanula con il nome scientifico di Campanula zoysii Wulfen.[4][8][9] Il nuovo genere (Favratia) è stato proposto soprattutto per la particolare struttura della corolla (molto stretta alle fauci e terminante in una stella a cinque punte).[11]


Specie simili



Altre notizie


La campanula di Zois in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:


Note


  1. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 20 gennaio 2020.
  2. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 20 gennaio 2021.
  3. Ottawa Valley Rock Garden & Horticultural Society, su ovrghs.ca, p. Campanula zoysii: "Daughter of the Slovene Mountains". URL consultato il 7 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2006).
  4. Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 686.
  5. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 7 agosto 2014.
  6. Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 42.
  7. Judd 2007, pag. 516.
  8. Conti et al. 2005, pag. 67.
  9. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 304.
  10. RED LIST, su iucnredlist.org, p. Favratia zoysii. URL consultato il 7 agosto 2014.
  11. Catalogazione floristica - Università di Udine, su flora.uniud.it. URL consultato il 7 agosto 2014.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Biologia
Portale Botanica



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2025
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии