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Il fiordaliso giallo-roseo (nome scientifico Centaurea dichroantha A.Kern., 1874) è una pianta erbacea, angiosperma dicotiledone, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Come leggere il tassobox
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Fiordaliso giallo-roseo
Centaurea dichroantha
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Carduoideae
Tribù Cardueae
Sottotribù Centaureinae
Infratribù Centaurea Group
Genere Centaurea
Specie C. dichroantha
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cardueae
Sottotribù Centaureinae
Genere Centaurea
Specie C. dichroantha
Nomenclatura binomiale
Centaurea dichroantha
A.Kern., 1874
Nomi comuni

Centaurea a fiori bicolori


Etimologia


Il nome generico (Centaurea) deriva dal Centauro Chirone. Nella mitologia greca si racconta che Chirone, ferito ad un piede, guarì medicandosi con una pianta di fiordaliso.[3][4] L'epiteto specifico di questa pianta ( dichroantha ) indica che le corolle sono colorate di due colori diversi: giallo e rosa.
Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto dal botanico austriaco Anton Joseph Kerner (1831-1898) nella pubblicazione ”Oesterreichische Botanische Zeitschrift. Gemeinnütziges Organ für Botanik” del 1874.[5]


Descrizione


Il portamentoLocalità: Giardino Botanico Alpino Giangio Lorenzoni, Pian Cansiglio, Tambre d'Alpago (BL), 1000 m s.l.m.  - 04/07/2008
Il portamento
Località: Giardino Botanico Alpino "Giangio Lorenzoni", Pian Cansiglio, Tambre d'Alpago (BL), 1000 m s.l.m. - 04/07/2008

L'altezza di queste piante varia da 2,5 a 7 dm. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di (o con poche) foglie.[6][7][8][9][10][11]


Radici


Le radici sono secondarie da rizoma.


Fusto



Foglie


Le foglieLocalità: Giardino Botanico Alpino Giangio Lorenzoni, Pian Cansiglio, Tambre d'Alpago (BL), 1000 m s.l.m.  - 16/07/2009
Le foglie
Località: Giardino Botanico Alpino "Giangio Lorenzoni", Pian Cansiglio, Tambre d'Alpago (BL), 1000 m s.l.m. - 16/07/2009

Le foglie, verdi e glabre, hanno una lamina a contorno pennatosetto completamente diviso in segmenti strettamente lanceolati o lineari (simili a lacinie). Le lacinie all'apice possiedono una punta callosa e cartilaginea (una spinula breve) inizialmente tomentosa, in seguito liscia. I segmenti lineari sono larghi 1 - 1,7 mm; sono lunghi 15 – 30 mm.


Infiorescenza


L’involucroLocalità: Giardino Botanico Alpino Giangio Lorenzoni, Pian Cansiglio, Tambre d'Alpago (BL), 1000 m s.l.m.  - 04/07/2008
L’involucro
Località: Giardino Botanico Alpino "Giangio Lorenzoni", Pian Cansiglio, Tambre d'Alpago (BL), 1000 m s.l.m. - 04/07/2008

Le infiorescenze sono formate da capolini solitari all'apice del fusto o dei rami laterali. I capolini, peduncolati, sono formati da un involucro composto da diverse squame disposte in modo embricato al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori. L'involucro ha una forma più o meno globosa. Le squame sono glabre (quelle inferiori sono più o meno tomentose) e cigliate sui bordi (lunghezza delle ciglia 1 – 2 mm), sono striate e colorate di verde pallido. La parte apicale delle squame interne ha una forma sub-rotonda con bordo lacero-pettinato e una spina lunga 0,8 – 1 mm; quelle esterne hanno una punta triangolare spinosa (un fascetto di spine rigide e acute lunghe 0,9 - 1,9 mm) di colore nero o bruno; il margine può essere decorrente. Dimensioni dell'involucro: diametro 14,5 – 20 mm; lunghezza 27 – 20 mm. Diametro del capolino: 30 – 40 mm.


Fiore


I fiori tubulosiLocalità: Giardino Botanico Alpino Giangio Lorenzoni, Pian Cansiglio, Tambre d'Alpago (BL), 1000 m s.l.m.  - 16/07/2009
I fiori tubulosi
Località: Giardino Botanico Alpino "Giangio Lorenzoni", Pian Cansiglio, Tambre d'Alpago (BL), 1000 m s.l.m. - 16/07/2009

I fiori sono tutti del tipo tubuloso[12] (il tipo ligulato, i fiori del raggio, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono ermafroditi (in particolare quelli centrali), tetra-ciclici (sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi).

  • /x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]

Frutti


I frutti sono degli acheni lunghi 4 – 4,9 mm con pappo di colore bruno-purpureo lungo come l'achenio (o più: 4,6 - 6,3 mm).


Biologia



Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta  (Distribuzione regionale[15] – Distribuzione alpina[16])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[15] – Distribuzione alpina[16])

Fitosociologia


Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[16]:

Formazione: delle comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche
Classe: Festuco-Brometea
Ordine: Scorzonero-Chrysopogonetalia
Alleanza: Saturejion subspicatae
Associazione: Centaurenion dichroanthae

Sistematica


La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[17], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[18] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[19]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]

La tribù Cardueae (della sottofamiglia Carduoideae) a sua volta è suddivisa in 12 sottotribù (la sottotribù Centaureinae è una di queste).[20][21][22][23]

Il genere Centaurea elenca oltre 700 specie distribuite in tutto il mondo, delle quali un centinaio sono presenti spontaneamente sul territorio italiano.


Filogenesi


La classificazione della sottotribù rimane ancora problematica e piena di incertezze. Il genere di questa voce è inserito nel gruppo tassonomico informale Centaurea Group formato dal solo genere Centaurea. La posizione filogenetica di questo gruppo nell'ambito della sottotribù è definita come il "core" della sottotribù; ossia è stato l'ultimo gruppo a divergere intorno ai 10 milioni di anni fa.[9][10][22][23]

La C. dichroantha appartiene al Complesso di Centaurea rupestris [24][25]. I caratteri distintivi di questo gruppo sono:

A questo gruppo appartengono le seguenti specie (sono indicati alcuni caratteri distintivi per ogni specie):

Il numero cromosomico di C. dichroantha è: 2n = 20.[25]


Variabilità


Questa specie è variabile; in particolare i carattere soggetti a variabilità sono i seguenti:[6]

Specie con queste caratteristiche si possono trovare nella parte più orientale dell'areale della Centaurea dichroantha.


Ibridi


Secondo Pignatti[24] la C. dichroantha potrebbe essere una specie ibridogena non recente derivante dall'incrocio di Centaurea rupestris L. e Centaurea scabiosa L.. Tuttavia la specie di questa voce è bene separata dai due genitori sia per distribuzione geografica che per ambienti ecologici.


Sinonimi


Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

  • Centaurea alpigena Paulin
  • Centaurea dichroantha subsp. alpigena (Paulin) Á. Löve & D. Löve
  • Centaurea dichroantha subsp. dichroantha
  • Colymbada dichroantha (A.Kern.) Holub
  • Colymbada dichroantha subsp. dichroantha
  • Calcitrapa sordida Sweet


Nomi obsoleti per Centaurea dichroantha:


Altre notizie


La centaurea a fiori bicolori in altre lingue viene chiamata nei seguenti modi:


Note


  1. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1-20.
  2. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 16 giugno 2021.
  3. Motta 1960, Vol. 1 - pag. 314.
  4. Botanical names, su calflora.net.
  5. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 10 giugno 2012.
  6. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 181.
  7. Strasburger 2007, pag. 860.
  8. Judd 2007, pag.517.
  9. Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 144.
  10. Funk & Susanna, pag. 308.
  11. Pignatti 2018, vol.3 pag.982.
  12. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 172.
  13. Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  14. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  15. Conti et al. 2005, pag. 73.
  16. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 598.
  17. Judd 2007, pag. 520.
  18. Strasburger 2007, pag. 858.
  19. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  20. Funk & Susanna 2009, pag. 303.
  21. Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 138.
  22. Barres et al. 2013.
  23. Herrando et al. 2019.
  24. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 180.
  25. Pignatti 2018, pag. 981.

Bibliografia



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