Centaurea L. è un genere di piante angiosperme dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Compositae o Asteraceae, che comprende oltre 700 specie di piante annuali, biennali o perenni. Centaurea è anche l'unico genere del gruppo tassonomico informale Centaurea Group.[1][2]
Come leggere il tassobox
Centaurea
Centaurea aspera
Classificazione APG IV
Dominio
Eukaryota
Regno
Plantae
(clade)
Angiosperme
(clade)
Mesangiosperme
(clade)
Eudicotiledoni
(clade)
Eudicotiledoni centrali
(clade)
Superasteridi
(clade)
Asteridi
(clade)
Euasteridi
(clade)
Campanulidi
Ordine
Asterales
Famiglia
Asteraceae
Sottofamiglia
Carduoideae
Tribù
Cardueae
Sottotribù
Centaureinae
Infratribù
Centaurea Group
Genere
Centaurea L., 1753
Classificazione Cronquist
Dominio
Eukaryota
Regno
Plantae
Divisione
Magnoliophyta
Classe
Magnoliopsida
Sottoclasse
Asteridae
Ordine
Asterales
Famiglia
Asteraceae
Sottofamiglia
Cichorioideae
Tribù
Cardueae
Sottotribù
Centaureinae
Genere
Centaurea L., 1753
Specie
vedi Specie di Centaurea
vedi Specie italiane di Centaurea
Etimologia
Secondo la leggenda dell'Orto del centauro, toponimo del Pizzo Deta di San Vincenzo Valle Roveto (AQ), il nome del genere sarebbe ispirato al mitologico centauroChirone, che al contrario degli altri centauri aveva un'indole mite e saggia. A lui gli antichi attribuivano le più grandi virtù nella profezia e nella medicina e lo considerarono maestro di Esculapio, Ercole, Giasone, Castore e Polluce. Questa sua fama si ritrova anche in altri nomi di piante ritenute in gran conto, quali Erythraea centaurium e Opopanax chironium (forse la panacea degli antichi).[3]
Le specie di questo genere sono piante annuali, biennali o perenni con portamenti erbacei oppure arbustivi. Queste piante normalmente sono prive di spine e a volte si presentano irsute-scabrose o tomentose-aracnose con peli ghiandolari sessili (raramente sono glabre).[4][5][6][7][8][2][9]
In genere sono presenti sia foglie basali che cauline. Le foglie lungo il caule normalmente sono a disposizione alternata. Quelle basali spesso possono formano delle rosette. La forma della lamina (semplice o segmentata) è più o meno lanceolato; i bordi possono essere continui o dentati. Le stipole sono assenti. Talvolta quelle basali sono decorrenti lungo gli steli.
Le infiorescenze sono composte da capolini terminali o ascellanti, scaposi-solitari, o raccolti in formazioni corimbose o di altro tipo. I capolini, più o meno disciformi o radiati e eterogami (raramente sono omogami), sono formati da un involucro a forma cilindrica, emisferica o ovoide subglobosa composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: tubulosi (centrali) e ligulati (periferici). Le brattee disposte in più serie in modo embricato e scalato sono di varie forme e tipi, soprattutto scariose (raramente a consistenza fogliacea) con appendici membranose, variamente dentate o fimbriate o lacerate; gli apici sono spinosi oppure no. Il ricettacolo, a forma piatta o più o meno conica, è ricoperto da pagliette oppure, più raramente, è nudo.
I fiori sia quelli tubulosi che ligulati sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori centrali in genere sono tubulosi (actinomorfi); quelli periferici sono di tipo ligulato (zigomorfi). In genere i fiori sono ermafroditi (bisessuali) e feritili. Quelli periferici sono sterili (neutri) e talvolta con staminoidi.
Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
Corolla: i fori tubolosi centrali si aprono in cinque profondi lobi; quelli ligulati della periferia (perlopiù sterili) sono più o meno bilabiati e molto lunghi (raramente sono ridotti). Il colore va dal rosa, al porpora e il violetto, ma esistono anche specie a fiore giallo.
Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, glabri o papillosi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo. Le antere in genere hanno una forma sagittata con base caudata. Il polline normalmente è tricolporato a forma sferica o schiacciata ai poli.
Gineceo: lo stilo è filiforme con due stigmi divergenti e glabri; un ciuffo di peli è presente all'apice dello stilo. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. L'ovulo è unico e anatropo.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio in genere è oblunga e compressa (raramente è obconica); è colorato di marrone-nero. Il pericarpo può essere di tipo parenchimatico, altrimenti è indurito (lignificato) radialmente; la superficie è liscia o a coste. Il carpoforo (o carpopodium - il ricettacolo alla base del gineceo) è anulare. I pappi, formati da due serie di setole (quelle esterne sono pennate o piumose; quelle interne sono più piccole e lacerate), sono direttamente inseriti nel pericarpo o connati in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio. Raramente il pappo può essere nullo. L'ilo è laterale.
Biologia
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Queste piante presentano una particolare sensibilità al tatto nei filamenti delle antere. Questi si irritano allorquando avviene uno stimolo tattile qualsiasi, come lo strofinio di un pronubo; contemporaneamente dalle antere esce del polline e lo stillo si raddrizza per riceverlo prontamente. Avviene così una auto-impollinazione.[3]
Distribuzione e habitat
La distribuzione delle specie di questo genere è soprattutto Mediterranea, ma anche Asiatica e in particolare Irano-Turanica.[7]
Sistematica
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]
La tribù Cardueae (della sottofamiglia Carduoideae) a sua volta è suddivisa in 12 sottotribù (la sottotribù Centaureinae è una di queste).[14][15][16][17]
Filogenesi
La classificazione della sottotribù rimane ancora problematica e piena di incertezze. Il genere di questa voce è inserito nel gruppo tassonomico informale Centaurea Group formato dal solo genere Centaurea. La posizione filogenetica di questo gruppo nell'ambito della sottotribù è definita come il "core" della sottotribù; ossia è stato l'ultimo gruppo a divergere intorno ai 10 milioni di anni fa.[16][17][18][19]
Il genere Centaurea è di difficile trattazione essendo altamente polimorfo. Forse è un complesso polifiletico ancora poco conosciuto. Frequenti sono i fenomeni di ibridazione; sono presenti fusti pesanti e con pappo nullo o inefficiente, e quindi poco adatto alla disseminazione a distanza: si generano così una moltitudine di taxa locali segregati, che non sono separati da barriere sessuali, ma da ristrette separazioni geografiche.[4]
Di seguito sono elencate alcune suddivisioni del genere (l'elenco non è esaustivo) in maggioranza derivate dalle analisi di sequenze del DNA:
subgen. Centaurea (ex Jacea group) con circa 120 specie;
subgen. Acrocentron con circa 100 specie;
subgen. Cyanus con circa 30 specie (questo gruppo è anche definito come sezione).[20]
In particolare Centaurea e Cyanus risultano essere in relazione di “gruppo fratello”, mentre la connessione di questi due sottogeneri con Acrocentron non è ancora ben chiara.[8]
I sottogeneri sono a loro volta divisi in sezioni. Qui di seguito sono elencate alcune:[7]
sect. Stephanochilus, con acheni a forma obconica.
sect. Cnicus, con acheni a coste e pappo a setole rigide.
Altre sezioni appartengono al gruppo Centaurea-Jacea:[21]
sect. Jacea (Mill.) DC.
sect. Fimbriatae (Hayek) Dostál
sect. Nigrescentes (Hayek) Dostál
sect. Phrygia Pers.
La sect. Cyanus (Mill.) DC., 1838 è suddivisa (in base al ciclo biologico delle piante) in due sottosezioni:[20]
Centaurea L. sect. Cyanus (Mill.) DC. subsect. Cyanus (specie annue).
I numeri cromosomici delle specie di questo gruppo è: 2n = 14 - 24.
Sinonimi
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
Acosta DC.
× Acostitrapa Rauschert
Acrocentron Cass.
Acrolophus Cass.
Alophium Cass.
Ammocyanus (Boiss.) Dostál
Antaurea Neck.
Behen Hill
Benedicta Bernh.
Calcitrapa Heist. ex Fabr.
Calcitrapoides Fabr.
Carbeni Adans.
Carbenia Adans.
Cardosanctus Bubani
Centaurium Haller
Cestrinus Cass.
Chartolepis Cass.
Cheirolepis Boiss.
Chrysopappus Takht.
Cistrum Hill
Cnicus L.
× Colycea Fern.Casas & Susanna
× Colymbacosta Rauschert
Colymbada Hill
Crepula Hill
Cyanus Mill.
Cynaroides (Boiss. ex Walp.) Dostál
Eremopappus Takht.
Erinacella (Rech.f.) Dostál
Eriopha Hill
Grossheimia Sosn. & Takht.
Heraclea Hill
Hierapicra Kuntze
Hippophaestum Gray
Hookia Neck.
Hyalea Jaub. & Spach
Hymenocentron Cass.
Jacea Mill.
× Jaceacosta Rauschert
× Jaceitrapa Rauschert
Lepteranthus Neck. ex Fourr.
Leucacantha Nieuwl. & Lunell
Leucantha Gray
Lopholoma Cass.
Melanoloma Cass.
Menomphalus Pomel
Mesocentron Cass.
Microlophus Cass.
Paraphysis (DC.) Dostál
Pectinastrum Cass.
Petrodavisia Holub
Phaeopappus (DC.) Boiss.
Phalolepis Cass.
Philostizus Cass.
Phrygia (Pers.) Gray
Piptoceras Cass.
Platylophus Cass.
Plumosipappus Czerep.
Podia Neck.
Polyacantha Gray
Psora Hill
Pterolophus Cass.
Pycnocomus Hill
Rhacoma Adans.
Rhaponticum Ludwig
Sagmen Hill.
Seridia Juss.
Setachna Dulac
Solstitiaria Hill
Sphaerocephala Hill
Spilacron Cass.
Staebe Hill
Stenolophus Cass.
Stephanochilus Coss. ex Maire
Tetramorphaea DC.
Tomanthea DC.
Triplocentron Cass.
Veltis Adans.
Verutina Cass.
Wagenitzia Dostál
Immagini di alcune specie
Centaurea aeolica
Centaurea aspera
Centaurea calcitrapa
Centaurea dealbata
Centaurea phrygia
Centaurea horrida
Centaurea jacea
Centaurea macrocephala
Centaurea montana
Centaurea napifolia
Centaurea nigrescens
Centaurea pullata
Centaurea scabiosa
Centaurea solstitialis
Centaurea sphaerocephala
Centaurea stoebe
Centaurea tauromenitana
Centaurea ucriae
Le centauree infestanti
Alcune centauree infestano i seminativi di cereali con
grave danno nella produttività del frumento
Da alcuni anni in Sicilia si sta assistendo ad un incremento della diffusione di Centaurea napifolia e altre congeneri che, da ruderali, divengono infestanti delle colture di cereali vernini. L'invasione dei seminativi di tutta l'Isola comporta ingenti danni sulla redditività del frumento[22].
Come molte altre specie di piante infestanti, la Centaurea maculosa si diffonde con successo nelle aree degradate degli Stati Uniti. Una volta stabilitasi, continua a diffondere anche negli habitat circostanti. Questa specie si impone su quelle originarie attraverso almeno tre strategie: 1) un sistema radicale che assorbe acqua più rapidamente rispetto alle piante vicine 2) diffusione rapida attraverso la alta produzione di semi, e 3) basso apprezzamento da parte degli erbivori, cosicché è meno probabile che siano scelte come cibo.[23]
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии