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Barbarea W.T.Aiton, 1812 è un genere di piante angiosperme eudicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Brassicaceae,[1] dall'aspetto di piccole erbacee bienni o perenni dalla tipica infiorescenza recemosa con fiori gialli.

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Barbarea
Barbarea vulgaris (Erba di Santa Barbara comune)
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Eurosidi II
Ordine Brassicales
Famiglia Brassicaceae
Genere Barbarea
W.T.Aiton, 1812
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Dilleniidae
Ordine Capparales
Famiglia Brassicaceae
Genere Barbarea
Specie
(Vedi : Specie di Barbarea )

Sistematica


La famiglia delle Brassicaceae (assieme alle Asteraceae) è una delle più numerose delle Angiosperme con circa 350 generi e 3000 specie[2], diffusa principalmente nella fascia temperata e fredda del nostro globo. Il genere Barbarea comprende circa 22 specie, 7 delle quali sono presenti spontaneamente sul territorio italiano.

Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Brassicaceae all'ordine Capparales mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine delle Brassicales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella a destra).

Nelle classificazioni più vecchie la famiglia del genere Barbarea era chiamata anche Crociferae e a volte Cruciferae.

Nelle prime classificazioni scientifiche di Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778) i fiori dell'"Erba di Santa Barbara" erano compresi nel genere Erysimum.

Qui di seguito è indicata la classificazione scientifica di questo genere[3][4]:

Famiglia : Brassicaceae definita dal botanico inglese Gilbert Thomas Burnett (15 aprile 1800 – 27 luglio 1835) in una pubblicazione del 1835.
Sottofamiglia : Arabidoideae definita sempre dal botanico Burnett nel 1835.
Tribù : Arabideae definita dal botanico e micologo svizzero Augustin Pyrame de Candolle (Ginevra, 4 febbraio 1778 – 9 settembre 1841) in una pubblicazione del 1821.
Genere : Barbarea R.Br.

Specie spontanee della flora italiana


Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della flora italiana) l'elenco che segue utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche[5].

  • Barbarea vulgaris R. Br. - Erba di Santa Barbara comune : l'infiorescenza è glabra; la lunghezza dei petali è doppia rispetto ai sepali; lo stilo è lungo 2 -3 mm; i frutti sono divergenti rispetto all'asse dell'infiorescenza. L'altezza della pianta varia da 30 a 60 cm; il ciclo biologico è perenne (o bienne); la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Eurosiberiano; l'habitat tipico sono i fanghi umidi e le sponde dei ruscelli; la diffusione sul territorio italiano è praticamente completa (a parte la Sardegna); questa pianta può arrivare fino ad una altitudine di 1600 m s.l.m..
  • Barbarea stricta Andrz. - Erba di Santa Barbara stretta : l'infiorescenza è pubescente; la lunghezza dei petali è un terzo più grande rispetto ai sepali; lo stilo è lungo 0,5 – 1,5 mm; i frutti sono appressati all'asse della infiorescenza. L'altezza della pianta varia da 40 a 70 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Eurosiberiano; l'habitat tipico sono i fanghi umidi e le zone incolte; la diffusione sul territorio italiano è discontinua al nord e al centro (pianta rara); questa pianta può arrivare fino ad una altitudine di 1000 m s.l.m..
  • Barbarea bracteosa Guss. - Erba di Santa Barbara bratteata : l'altezza della pianta varia da 30 a 50 cm; il ciclo biologico è perenne (o biennale); la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita – Sud Mediterraneo; l'habitat tipico sono gli incolti umidi; la diffusione sul territorio italiano è soprattutto sugli Appennini; questa pianta vegeta ad una altitudine compresa tra i 500 e 2200 m s.l.m..
  • Gruppo 1B : l'infiorescenza non è fogliosa;
  • Gruppo 2A : i frutti sono lunghi da 10 a 30 mm;
  • Barbarea intermedia Boreau - Erba di Santa Barbara di Aosta : i peduncoli dei frutti sono lunghi 3 – 5 mm; il diametro della siliqua è di 2 mm. L'altezza della pianta varia da 20 a 80 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Ovest - Europeo; l'habitat tipico sono gli incolti e ruderi umidi; la presenza di questa pianta è stata segnalata solo in Val d'Aosta e vegeta ad una altitudine compresa tra i 500 e 1600 m s.l.m..
  • Barbarea sicula Presl - Erba di Santa Barbara di Sicilia : i peduncoli dei frutti sono lunghi 4 – 8 mm; il diametro della siliqua è di 1 – 1,5 mm. L'altezza della pianta varia da 30 a 60 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono gli incolti umidi presso i ruscelli; si trova in Calabria e Sicilia; vegeta ad una altitudine compresa tra i 1000 e 1700 m s.l.m..
  • Gruppo 2B : i frutti sono lunghi da 30 a 70 mm;
  • Barbarea verna (Miller) Asch. - Erba di Santa Barbara vernale : le foglie basali sono provviste di numerosi segmenti laterali; i petali sono lunghi 5 – 7 mm. L'altezza della pianta varia da 10 a 50 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Ovest - Europeo; l'habitat tipico sono i campi incolti e umidi; si trova al nord-ovest e centro dell'Italia; vegeta fino ad una altitudine di 1200 m s.l.m..
  • Barbarea rupicola Moris - Erba di Santa Barbara di Sardegna : le foglie basali possono avere al massimo due segmenti per lato; i petali sono lunghi 7 – 10 mm. L'altezza della pianta varia da 5 a 40 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono le rocce umide; si trova solo in Sardegna; vegeta ad una altitudine compresa tra i 300 e 2000 m s.l.m..

Generi simili


La famiglia delle Brassicaceae è molto vasta con tanti generi, molto dei quali a fiori gialli e quindi abbastanza simili al genere Barbarea. Nell'elenco che segue sono indicati i generi che più si avvicinano a quello di questa scheda:

Lo stesso argomento in dettaglio: Specie di Barbarea.

Etimologia


Il nome generico (Barbarea) è stato assegnato dal botanico scozzese Robert Brown (21 dicembre 1773 – 10 giugno 1858) in una pubblicazione del 1812, probabilmente in onore di Santa Barbara. Santa Barbara è la protettrice dei minatori (in particolar modo degli addetti alla preparazione e custodia degli esplosivi) e questa pianta nel passato è servita spesso a guarire le ferite causate da questo pericoloso lavoro (queste piante hanno delle buone proprietà vulnerarie); secondo alcuni testi il nome potrebbe essere derivato da questo impiego.


Morfologia


Alcune piante di questo genere emanano un odore nauseabondo. L'altezza massima (almeno per le specie europee) può essere di un metro. La forma biologica prevalente è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante erbacea con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, dotate di un asse fiorale più o meno eretto e con poche foglie.


Radice


Le radici normalmente sono del tipo a fittone.


Fusto


Il fusto si presenta eretto, ramoso con steli angolosi e striati. Può essere anche legnoso.


Foglie



Infiorescenza


L'infiorescenza è formata da grappoli di piccoli fiori gialli (per alcune specie il colore è bianco) su terminali eretti (struttura di un racemo allungato a pannocchia). In questo tipo di infiorescenza non esiste un singolo fiore apicale. I fiori sono inoltre privi di brattee e sono brevemente peduncolati.


Fiore


I fiori sono ermafroditi, dialipetali, attinomorfi (in realtà sono fiori dissimmetrici – a due piani di simmetria) e tetrameri (calice e corolla composti da 4 parti).

* K 2+2, C 4, A 2+4, G 2 (supero)[6]

Frutti


Il frutto è una siliqua lineare a 4 spigoli ottusi e senza becco. Le valve sono carenate (il nervo mediano è più marcato). I semi all'interno della siliqua sono disposti in un'unica fila ed hanno una forma appiattita. Il peduncolo del frutto in genere è più corto della siliqua stessa. La disposizione dei frutti è divergente rispetto all'asse del racemo. I semi sono sprovvisti di endosperma.


Distribuzione e habitat


Delle sette specie spontanee della flora italiana 5 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla diffusione delle specie alpine[7].

SpecieComunità
vegetali
Piani
vegetazionali
SubstratopHLivello troficoH2OAmbienteZona alpina
Barbarea bracteosa5montano
subalpino
Ca SineutroaltoumidoB2 B4 B5CN AO CO BG SO TN BL UD
Barbarea intermedia5collinare
montano
Ca SineutroaltomedioB2 B5CN TO AO VC BS
Barbarea stricta11collinare
montano
Ca SineutromedioumidoA3 B2 B5 G2AO TN
Barbarea verna2collinare
montano
Ca SineutroaltomedioB2CN TO NO CO BG
Barbarea vulgaris11collinare
montano
Ca SineutroaltomedioA4 B2 B5tutto l'arco alpino

Legenda e note alla tabella.
Per il “substrato” con “Ca - Si” si intendono rocce di carattere calcareo o siliceo; vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province). Comunità vegetali:

2 = comunità terofiche pioniere nitrofile
5 = comunità perenni nitrofile
11 = comunità delle macro- e megaforbie terrestri

Ambienti:

A3 = ambienti acquatici come rive, stagni, fossi e paludi
A4 = ambienti umidi, temporaneamente inondati o a umidità variabile
B2 = ambienti ruderali, scarpate
B4 = riposi del bestiame
B5 = rive, vicinanze corsi d'acqua
G2 = praterie rase dal piano collinare a quello alpino

Usi


Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Farmacia



Cucina


Alcune specie sono eduli come ad esempio la Barbarea praecox. Nel mezzogiorno della Francia questa pianta viene coltivata e utilizzata come il ”crescione d'acqua” (Nasturtium officinale R. Br.), il sapore è solo un po' più pungente. Oppure la Barbarea vulgaris in diverse parti dell'Europa (ad esempio in Inghilterra e Svezia) viene raccolta con le foglie, bollita in acqua e quindi mangiata come ortaggio[9].


Note


  1. (EN) Barbarea W.T.Aiton, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 2 febbraio 2021.
  2. Eduard Strasburger, Trattato di Botanica., Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  3. Crescent Bloom, su crescentbloom.com. URL consultato il 4 agosto 2009.
  4. ZipcodeZoo.com. URL consultato il 4 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2009).
  5. Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  6. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 3 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  7. AA.VV., Flora Alpina. Volume primo, Bologna, Zanichelli, 2004.
  8. Plants For A Future, su pfaf.org. URL consultato il 3 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2009).
  9. Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta, Milano, Federico Motta Editore, 1960.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


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Portale Botanica

На других языках


[es] Barbarea

Barbarea es un género de plantas perteneciente a la familia Brassicaceae, nativo de las regiones templadas del hemisferio norte, con gran cantidad de especies en el sur de Europa y sudeste de Asia. Comprende 99 especies descritas y de estas, solo 29 aceptadas.[2]

[fr] Barbarea

Barbarea (les Barbarées) est un genre de plantes à fleurs de la famille des Brassicaceae.
- [it] Barbarea

[ru] Сурепка

Суре́пка, или суре́пица[2] (лат. Barbaréa[3]) — род травянистых растений семейства Капустные (Brassicaceae), ранее известного под названием Крестоцветные. Род включает около 100[4] видов — это преимущественно небольшие двулетние или многолетние растения с тёмно-зелёными листьями и жёлтыми цветками с четырёхдольным околоцветником.



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