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Il Senecione sudafricano (nome scientifico Senecio inaequidens DC, 1838) è una pianta erbacea annua (o perenne) appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

Come leggere il tassobox
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Senecione sudafricano
Senecio inaequidens
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi II
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Senecioneae
Sottotribù Senecioninae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Senecioneae
Genere Senecio
Specie S. inaequidens
Nomenclatura binomiale
Senecio inaequidens
DC, 1838

Etimologia


Il nome generico deriva da un vocabolo latino (senex) che significa “vecchio uomo” in riferimento al caratteristico pappo formato da esili e sottili peli biancastri tutti della stessa lunghezza. La prima volta questo nome apparve in uno scritto di Plinio.[1] L'epiteto specifico (inaequidens) si riferisce alla dentatura irregolare dei bordi delle foglie.
Il binomio scientifico attualmente accettato (Senecio inaequidens) è stato proposto dal botanico e micologo svizzero Augustin Pyrame de Candolle (1778 – 1841) nella pubblicazione ”Prodromus Systematis Naturalis Regni Vegetabilis” del 1838.[2]


Descrizione


Il portamento
Il portamento

L'altezza di queste piante varia da 4 a 6 dm (massimo 100 cm). La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme, inoltre sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. In certi casi la forma biologica può essere definita anche camefita suffruticosa (Ch suffr). In questo caso sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm, le cui porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose. Queste piante possiedono al loro interno delle sostanze chimiche quali i lattoni sesquiterpenici e gli alcaloidi pirrolizidinici.[3]


Radici


Le radici sono secondarie da rizoma non molto sviluppate.


Fusto



Foglie


Le foglie
Le foglie

Le foglie sono intere con lamina a forma lineare e lievemente carenate. Sono dentate irregolarmente sui brodi. Alla base sono auricolate (ossia sono presenti delle setole patenti). La superficie è percorsa da brevi tubercoli cartilaginei. Quelle superiori sono progressivamente più piccole con picciolo più breve e in alcuni casi sono sub-sessili. Dimensioni delle foglie: larghezza 2 – 3 mm; lunghezza 60 –70 mm.


Infiorescenza


L'involucro con le squame
L'involucro con le squame

L'infiorescenza è formata da capolini in formazione corimbosa. I capolini sono reclinati prima dell'antesi. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro piriforme composto da circa 21 squame (o brattee), brunastre all'apice, disposte su un unico rango e tutte uguali fra loro, che fanno da protezione al ricettacolo più o meno piano e nudo (senza pagliette)[4] sul quale s'inseriscono 12 - 13 fiori periferici (ligulati) e i fiori più numerosi, tubulosi del disco centrale. Il colore dei fiori è giallo. Alla base dell'involucro sono presenti alcune squame esterne (da 10 a 12) più brevi di colore purpureo. Altre squame (1 o 2) possono essere presenti sotto il capolino. Diametro dei capolini: 1,5 - 2,5 mm. Dimensioni dell'involucro: larghezza 6 – 7 mm; lunghezza 6 – 8 mm; in alto può restringersi fino a 4 mm. Lunghezza delle squame interne: 5 – 7 mm.


Fiore


I due tipi di fiori (ligulati e tubulosi)
I due tipi di fiori (ligulati e tubulosi)

I fiori in genere sono zigomorfi (in particolare actinomorfi quelli tubulosi) e tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi) sono bisessuali.

* K 0, C (5), A (5), G 2 (infero)[5]

Frutti


I frutti con il pappo
I frutti con il pappo

I frutti sono degli acheni cilindrici e pubescenti. Sono inoltre provvisti di un pappo biancastro formato da esili e sottili peli tutti della stessa lunghezza.


Biologia



Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta(Distribuzione regionale[7] – Distribuzione alpina[8])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[7] – Distribuzione alpina[8])

Fitosociologia


Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[8]:

Formazione: delle comunità perenni nitrofile
Classe: Artemisietea vulgaris

Sistematica


La famiglia di appartenenza del Senecio inaequidens (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[11] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[12]). Il genere Senecio Mill. contiene oltre 1000 specie distribuite in tutto il mondo.
Il numero cromosomico di Senecio inaequidens è: 2n = 40.[13]


Variabilità


La variabilità di questa pianta (soprattutto nella capacità di adattarsi ad ambienti più disparati) è data dalla presenza di diversi livelli di poliploidia. Alcuni studi[14] hanno dimostrato che mentre nei campioni sudafricani si sono riscontrati individui soprattutto diploidi, in quelli europei i campioni esaminati erano solamente tetraploidi. In questo studio si fa inoltre l'ipotesi che la tetraploidia europea sia derivata da un evento di ibridazione tra due tipi con DNA diploide nella zona del Lesotho. Questo evento potrebbe spiegare la rapida diffusione in Europa di questa specie in quanto, come già detto sopra, i tipi poliploidi sono in grado di adattarsi più facilmente ai nuovi ambienti (come quello europeo).


Sinonimi


Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

  • Senecio burchellii Gibbs Russell, WG Welman, E. Reitief, KL Immelman, G. Germishuizen, Pienaar BJ, M. & A. Wyk Nicola (1987)
  • Senecio harveianus MacOwan
  • Senecio linifolius Viegi L., Cela Renzoni, G. & Garbari, (1974)
  • Senecio reclinatus Viegi L., Cela Renzoni, G. & Garbari, (1974)
  • Senecio vimineus Harv.

Usi



Invasività


In Europa il Senecio inaequidens è considerato altamente invasivo. Data la sua facilità con cui si adatta ai vari habitat (vedi il paragrafo “Variabilità”) è in grado in poco tempo di sostituire le specie indigene. In particolare essendo tossica per il bestiame (vedi questo studio[15]) costituisce un grosso problema per l'agricoltura. In Svizzera (ma anche in altri paesi europei) è inserita nella ”Lista Nera della Commissione svizzera per la conservazione delle piante selvatiche”[16]


Altre notizie


Il Senecione sudafricano in altre lingue viene chiamata nei seguenti modi:

http://www.gransassolagapark.it/gallery_video_dettaglio.php?id=1526
  • (DE) Südafrikanisches Greiskraut
  • (FR) Séneçon sud-africain
  • (EN) Narrow-leaved Ragwort

Note


  1. Motta 1960, Vol. 3 – pag 693.
  2. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 12 settembre 2011.
  3. Judd 2007, pag. 523.
  4. Motta 1960, Vol. 3 – pag 694.
  5. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 22 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  6. Dr. Tina Heger and Dr. Hans Jürgen Böhmer, NOBANIS - Invasive Alien Species Fact Sheet (PDF).
  7. Conti et al. 2005, pag. 164.
  8. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 538.
  9. Germplasm Resources Information Network, su ars-grin.gov. URL consultato il 13 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2012).
  10. Pignatti 1982, Vol. 3 – pag 130.
  11. Judd 2007, pag. 520.
  12. Strasburger 2007, pag. 858.
  13. Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 13 settembre 2011.
  14. L. Lafuma, K. Balkwill, E. Imbert1, R. Verlaque & S. Maurice, Ploidy level and origin of the European invasive weed Senecio inaequidens (Asteraceae) (PDF) [collegamento interrotto], in Plant Systemtics and Evolution - no 243 - pag. 59–72 (2003).
  15. Dimande AF, Botha CJ, Prozesky L, L Bekker, Rosemann GM, Labuschagne L, Retief E, The toxicity of Senecio inaequidens DC., in J S Afr Vet Assoc. 2007 Sep; 78(3):121-9..
  16. https://web.archive.org/web/20110906022748/http://www.cps-skew.ch/italiano/piante_esotiche_invasive/lista_nerawatch_list.html (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2011).

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Biologia
Portale Botanica

На других языках


[en] Senecio inaequidens

Senecio inaequidens, known as narrow-leaved ragwort[4] and South African ragwort,[5] is a species of flowering plant in the daisy family Asteraceae.

[fr] Senecio inaequidens

Senecio inaequidens, le séneçon de Mazamet ou séneçon du Cap, est une espèce de plantes dicotylédones de la famille des Asteraceae (Composées), sous-famille des Asteroideae, originaire d'Afrique australe. Cette espèce a été introduite en Europe pour la première fois en Allemagne en 1889, et en France dans les années 1930, et s'est naturalisée dans une grande partie de l'Europe. La plante est parfois appelée « séneçon sud-africain »[2]. Cette plante offre la particularité de fleurir quasiment toute l'année, produit des alcaloïdes toxiques pour l'être humain et le bétail, et représente par là-même un danger pour l'agriculture.
- [it] Senecio inaequidens

[ru] Крестовник неравнозубчатый

Кресто́вник неравнозу́бчатый (лат. Senécio inaequídens) — травянистое растение, вид рода Крестовник (Senecio) семейства Сложноцветные (Asteraceae).



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