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La scorzonera delle argille (nome scientifico Scorzonera cana (C.A.Mey.) O.Hoffm., 1893 ) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Come leggere il tassobox
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Scorzonera delle argille
Scorzonera cana
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Sottotribù Scorzonerinae
Genere Scorzonera
Specie S. cana
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Genere Scorzonera
Specie S. cana
Nomenclatura binomiale
Scorzonera cana
(C.A.Mey.) O.Hoffm., 1893

Etimologia


Il nome del genere (Scorzonera) ha una etimologia incerta; potrebbe derivare da più radici quali "scorzon" in francese antico, "Scorsone" in italiano e "escorzonera" in spagnolo, il cui significato è "scorza nera"; ma anche "vipera", forse dall'uso delle sue radici come antidoto al morso dei serpenti.[3]. L'epiteto specifico (cana = color cenere, grigio, canuto) fa probabilmente riferimento al colore dei petali.[4]

Il binomio scientifico di questa pianta è stato proposto dai botanici Carl Anton von Meyer (1795-1855) e Karl August Otto Hoffmann (1853-1909) nella pubblicazione "Naturlichen Pflanzenfamilien" ( Nat. Pflanzenfam. [Engler & Prantl] 4(5): 365 ) del 1893.[5]


Descrizione


Il portamento
Il portamento
Le foglie
Le foglie
Infiorescenza
Infiorescenza
I fiori
I fiori

Habitus. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.[6][7][8][9][10][11]

Fusto.

Foglie. Le foglie si dividono in basali e in cauline. Quelle basali, ragnatelose, hanno una lamina a forma pennatosetta con 3 - 4 paia di segmenti lineari subopposti (quello apicale è lineare-lanceolato); il rachide è largo 1,5 mm. Le foglie cauline sono simili ma ridotte e sessili. Lunghezza delle foglie basali: 6 – 8 cm. Dimensione dei segmenti delle foglie inferiori: larghezza 1 mm; lunghezza 10 mm.

Infiorescenza. Le infiorescenze sono composte da alcuni capolino terminali. I capolini sono formati da un involucro di tipo cilindrico composto da diverse brattee (o squame) disposte su parecchie serie all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. Le brattee con forme lanceolate spesso all'apice hanno una punta eretta. Il ricettacolo è nudo, ossia privo di pagliette a protezione della base dei fiori. Diametro dei capolini: 1,5 – 3 cm. Dimensioni dell'involucro: larghezza 8 mm; lunghezza 15 mm. Alla fruttificazione l'involucro si allunga fino a 4 cm.

Fiori. I fiori sono tutti del tipo ligulato[12] (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e zigomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo formato da setole piumose. L'achenio è bruno ed è lungo 8 – 10 mm; alla base è cavo. Il pappo è grigiastro ed è lungo 10 – 13 mm.


Biologia



Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta(Distribuzione regionale[17] – Distribuzione alpina[18])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[17] – Distribuzione alpina[18])

Fitosociologia



Areale alpino

Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[18]

Formazione: delle comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche
Classe: Festuco-Brometea

Areale italiano

Per l'areale completo italiano questa sottospecie appartiene alla seguente comunità vegetale:[19]

Macrotipologia: vegetazione erbacea sinantropica, ruderale e megaforbieti;
Classe: Artemisietea vulgaris Lohmeyer, Preising & Tüxen ex Von Rochow, 1951;
Ordine: Podospermo laciniati-elytrigetalia athericae Biondi, Allegrezza & Pesaresi in Biondi, Allegrezza, Casavecchia, Galdenzi, Gasparri, Pesaresi, Vagge & Blasi, 2014
Alleanza: Podospermo laciniati-elytrigion athericae Pirone, 1995.

Descrizione: l'alleanza Podospermo laciniati-elytrigion athericae appartiene alle comunità pioniere emicriptofitiche, camefitiche e alofile delle aree argillose spesso affette da processi di erosione rapida dei suoli. Questa comunità è distribuita prevalentemente nella variante submediterranea del macrobioclima temperato e si estende dai calanchi e biancane dell'Italia centro-settentrionale fino al Molise.[20]


Sistematica


La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[21], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[22] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[23]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][9][10]


Filogenesi


Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Scorzonerinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Scorzonerinae è il secondo clade che si è separato dalla tribù.[10]

Con gli ultimi studi filogenetici da questo genere (Scorzonera) sono stati scorporati diverse sezioni (Takhtajaniantha, Lipschitzia, Ramaliella, Epilasia e altre ancora trasformate in generi autonomi). Da questa operazione Scorzonera è risultato un genere monofiletico con quattro cladi maggiori e poche specie isolate. La specie S. cana appartiene al "Podospermum clade", individuato dai seguenti caratteri: l'habitus è erbaceo aromatico; le foglie sono pennate; le brattee esterne dell'involucro hanno un corno apicale; il carpoforo è presente; l'epidermide degli acheni è glabra. In Italia di questo clade fa parte anche la specie S. laciniata.[24]

Il numero cromosomico di S. cana è: 2n = 14.[11]

Nella "Flora d'Italia" di Sandro Pignatti questa specie è indicata come Podospermum canum C.A. Mey.[11]. Nella pubblicazione "An annotated checklist of the Italian Vascular Flora" questa specie è indicata come Scorzonera jacquiniana (W.D.J.Koch) Boiss..[18]


Sinonimi


Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[2]


Note


  1. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 7 dicembre 2021.
  3. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 6 gennaio 2013.
  4. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 7 dicembre 2021.
  5. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 7 dicembre 2021.
  6. Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  7. Strasburger 2007, pag. 860.
  8. Judd 2007, pag.517.
  9. Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 198.
  10. Funk & Susanna 2009, pag. 347.
  11. Pignatti 2018, vol.3 pag.1055.
  12. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 12.
  13. Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  14. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  15. Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  16. Judd 2007, pag. 523.
  17. Conti et al. 2005, pag. 161.
  18. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 638.
  19. Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. Plantago maritima. URL consultato il 9 febbraio 2016.
  20. Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 34.7.1 ALL. PODOSPERMO LACINIATI-ELYTRIGION ATHERICAE PIRONE 1995. URL consultato il 9 febbraio 2016.
  21. Judd 2007, pag. 520.
  22. Strasburger 2007, pag. 858.
  23. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  24. Zaika et al. 2020.

Bibliografia



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