bio.wikisort.org - Plantae

Search / Calendar

Il radicchio pallottolino (nome scientifico Hedypnois rhagadioloides (L.) F.W.Schmidt, 1795) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Radicchio pallottolino
Hedypnois rhagadioloides
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Sottotribù Hypochaeridinae
Genere Hedypnois
Specie H. rhagadioloides
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Genere Hedypnois
Specie H. rhagadioloides
Nomenclatura binomiale
Hedypnois rhagadioloides
(L.) F.W.Schmidt, 1795
Nomi comuni

Radicchio di Creta


Etimologia


Il nome del genere (Hedypnois) deriva da due parole greche "ἠδύς" (hedys = dolce) e "νόησις" (pneo = spirito) ed è stato Plinio (Come, 23 - Stabia, 79) a tramandare questo nome per la cicoria selvatica di questa voce.[3] L'epiteto specifico ("rhagadioloides") significa "avente la forma o somiglianza con il genere Rhagadiolus".[4]

Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto inizialmente da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum" del 1753, perfezionato successivamente dal botanico Franz Wilibald Schmidt (1764-1796) nella pubblicazione "Sammlung physikalisch-oekonomischer Aufsatze. Zur Aufnahme der NAturkunde und deren damit verwandten Wissenschaften in Bohmen" ( Samml. Phys.-Oekon. Aufsatze 1: 279) del 1795.[5]


Descrizione


Il portamento
Il portamento
Le foglie
Le foglie
Infiorescenza
Infiorescenza
I fiori
I fiori

Habitus. La forma biologica della specie è terofita scaposa (T scap), ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme, sono inoltre munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.[6][7][8][9][10][11][12][13][14]

Radici. Le radici sono del tipo a tubero.

Fusto. La parte aerea del fusto è prostrata e robusta. La parte del fusto sotto il capolino dopo l'antesi s'ingrossa a clava (diametro 2 – 6 mm). L'altezza di queste piante varia da 3 a 25 cm (massimo 40 cm).

Foglie. Le foglie sono concentrate alla base ed hanno una lamina a forma lineare-spatolata con bordi dentellati in modo ottuso (verso l'apice). La superficie è ricoperta da sparse setole lucide. Dimensioni delle foglie: larghezza 0,5 – 1 mm; lunghezza 3 – 6 cm.

Infiorescenza. Le infiorescenze sono composte da capolini terminali su peduncoli. I capolini sono formati da un involucro a forma cilindrica composto da diverse brattee (o squame) disposte su due serie all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. Le squame esterne hanno una forma triangolare (sono lunghe 1 – 2 mm); quelle interne sono lineari (larghezza 1 mm; lunghezza 8 mm), arrossate all'apice; la faccia abassiale può essere glabra oppure scabrosa per peli ispidi. All'antesi le squame sono ricurve e il capolino diventa subsferico. Il ricettacolo è "nudo", ossia privo di pagliette a protezione della base dei fiori. Diametro dell'involucro: 4 mm. Diametro del capolino: 8 – 12 mm. Lunghezza del peduncolo: 2 – 5 cm.

Fiore. I fiori sono tutti del tipo ligulato[15] (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono tutti ermafroditi e zigomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[16]

Frutti. I frutti sono degli acheni subcilindrici, curvi e scabri con pappo. Gli acheni sono dimorfici: quelli più periferici hanno un pappo a forma di coroncina; quelli più interni hanno un pappo formato da squame lesiniformi. Dimensione degli acheni: 5 – 9 mm. Lunghezza del pappo: 0,1 - 0,5 mm nel primo caso; oppure 2 – 5 mm nel secondo.


Biologia



Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta(Distribuzione regionale[19] – Distribuzione alpina[20])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[19] – Distribuzione alpina[20])

Fitosociologia


Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[20]

Formazione: delle comunità pioniere a terofite e succulente
Classe: Thero-Brachypodietea
Ordine: Thero-Brachypodietalia

Sistematica


La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[21], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[22] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[23]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][11][12]

Il genere Hedypnois è composto da poche specie una delle quali è presente nella flora spontanea italiana.


Filogenesi


Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hypochaeridinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hypochaeridinae fa parte del "quarto" clade della tribù; in questo clade è posizionata nel "core" del gruppo , vicina alle sottotribù Crepidinae e Chondrillinae.[12]

I seguenti caratteri sono distintivi per la sottotribù:[11]

  • l'indumento delle piante è formato da peli grossolani;
  • le setole del pappo hanno delle sporgenze laterali rigide costituite da un'unica cellula tubolare gigante.

Il nucleo della sottotribù Hypochaeridinae è l'alleanza Hypochaeris - Leontodon/Picris e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello". Rispetto a precedenti raggruppamenti delle Hypochaeridinae, diversi generi sono stati esclusi dalla circoscrizione rivista sulla base di recenti analisi filogenetiche molecolari. Il gruppo attualmente si presenta monofiletico (a parte l'enigmatica Prenanthes purpurea attualmente descritta nelle Lactucinae).[13] Il genere di questa voce, nell'ambito della sottostribù occupa una posizione vicina la "core" (profondamente nidificato) ed è "fratello" del genere Leontodon. È l'unico genere della sottotribù privo di pappo piumato; questo indica un'inversione nell'evoluzione dal pappo piumato a uno scabro o squamoso.[24] Recenti indagini filogenetiche indicano che le specie di Hedypnois sono pressoché indistinguibili dal genere Leontodon, quindi la specie di questa voce andrebbe designata come Leontodon rhagadioloides (L.) Enke & Zidorn.[14]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[11][14]

  • il portamento delle piante è erbaceo annuale;
  • la corolla dei fiori è sempre gialla;
  • gli acheni sono lunghi 5 - 9 mm.
  • gli acheni esterni sono persistenti, parzialmente o completamente racchiusi nell'involucro persistente;
  • il pappo degli acheni centrali è formato da setole pinnulate, quegli periferici hanno un pappo simile ad una coroncina.

Il numero cromosomico di H. rhagadioloides è: 2n = 8, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 18.[7]


Variabilità e sottospecie


Questa specie è abbastanza variabile. I caratteri soggetti maggiore variabilità sono:[6]

  • la glabrescenza più o meno presente su tutta la pianta;
  • la ramificazione del fusto: da scapi semplici e afilli a scapi abbondantemente ramificati con numerose foglie cauline;
  • la forma delle foglie che possono essere pennatosette;
  • il diametro della strozzatura del peduncolo sotto il capolino.

Alcuni autori individuano la specie Hedypnois cretica (L.) Dum.Cours. separata da quella di questa voce.[13]

Nella "Flora d'Italia" sono indicate due sottospecie:[14]

Sottospecie rhagadioloides

  • Nome scientifico: subsp. rhagadioloides.
  • Descrizione: i fusti sono ramificati con diversi capolini; i peduncoli non s'ingrossano alla fruttificazione.
  • Distribuzione in Italia: dalla Liguria al Sud.
  • Distribuzione altitudinale: da 0 a 1.000 m s.l.m..
  • Numeri cromosomici: 2n = 8 e 13.

Sottospecie tubaeformis

  • Nome scientifico: subsp. tubaeformis (Ten.) Hayek
  • Nome comune: radicchio tubuloso.
  • Descrizione: i fusti sono indivisi con un solo capolino; i peduncoli alla fruttificazione s'ingrossano in modo evidente (diametro 2 - 6 mm); la pelosità è variabile.
  • Distribuzione in Italia: Centro e Sud.
  • Distribuzione altitudinale: da 0 a 600 m s.l.m..
  • Numero cromosomico: 2n = 16.

Sinonimi


Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[2]


Note


  1. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2022.
  3. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 17 ottobre 2012.
  4. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 18 marzo 2022.
  5. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 18 marzo 2022.
  6. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 228.
  7. eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 18 ottobre 2012.
  8. Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  9. Strasburger 2007, pag. 860.
  10. Judd 2007, pag.517.
  11. Kadereit & Jeffrey 2007, pag.196.
  12. Funk & Susanna 2009, pag. 352.
  13. Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  14. Pignatti 2018, Vol. 3 - pag. 1057.
  15. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 12.
  16. Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  17. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  18. Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  19. Conti et al. 2005, pag. 102.
  20. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 624.
  21. Judd 2007, pag. 520.
  22. Strasburger 2007, pag. 858.
  23. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  24. Enke et al. 2012.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Biologia
Portale Botanica

На других языках


[en] Hedypnois rhagadioloides

Hedypnois rhagadioloides, the Cretanweed[2] or scaly hawkbit,[3] is a species of plant in the tribe Cichorieae within the family Asteraceae. It is native to the Mediterranean Region and neighboring areas from Canary Islands to Iran,[4] and naturalized in Australia and in parts of the Americas (southwestern United States, Baja California in Mexico, central Chile).[5][6][7]
- [it] Hedypnois rhagadioloides

[ru] Гедипноис критская

Гедипноис критская (лат. Hedypnois rhagadioloides) — вид цветковых растений семейства Астровые (Asteraceae).



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2025
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии