Il genere Carica L., 1753 comprende arbusti e piccoli alberi sempreverdi (alti fino a 5–10 m) appartenenti alla famiglia Caricaceae, spontanei nelle regioni tropicali dell'America centrale e meridionale,[1] tra i quali la papaya (Carica papaya) e altre specie affini.
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Eurosidi II |
Famiglia | Caricaceae |
Genere | Carica L. |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Violales |
Famiglia | Caricaceae |
Genere | Carica |
Specie | |
Le piante del genere Carica hanno l'aspetto caratteristico di piccole palme (con le quali non hanno alcuna parentela), grazie al loro tronco non ramificato.
I frutti nascono direttamente sul tronco e hanno aspetto vagamente simile a un melone allungato.
L'areale naturale del genere Carica si estende dal sud del Messico al Perù.[1] Carica papaya è coltivato nelle regioni tropicali di tutto il mondo.
In questo genere sono riconosciute le seguenti specie:[1]
In passato molte più specie erano assegnate a questo genere,[2] la maggior parte delle quali è classificata nel genere Vasconcellea da Plants of the World Online.
Una posizione intermedia è quella di Species 2000[3], che riconosce cinque specie: Carica aprica, Carica augusti, Carica cnidoscoloides, Carica papaya e Carica tunariensis.
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