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Il falso gaviale o tomistoma[2] (Tomistoma schlegelii (Müller, 1838))[3] è un rettile appartenente alla famiglia Crocodylidae, diffuso nel Sud-est asiatico. Rappresenta l'unica specie vivente del genere Tomistoma Müller, 1846.[4][5]

Come leggere il tassobox
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Falso gaviale
Tomistoma schlegelii
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Reptilia
Sottoclasse Diapsida
Infraclasse Archosauromorpha
Superordine Crocodylomorpha
Ordine Crocodylia
Famiglia Crocodylidae
Genere Tomistoma
Müller, 1846
Specie T. schlegelii
Nomenclatura binomiale
Tomistoma schlegelii
(Müller, 1838)
Sinonimi

Crocodilus (Gavialis) schlegelii
Müller, 1838
Tomistoma schlegelii
King & Burke, 1989
Tomistoma schlegelii
Cox et al., 1998
Tomistoma schlegelii
Chan-Ard et al., 1999

Areale


Etimologia


Il nome del genere si forma a partire dai termini greci τομός (tomós = tagliente, acuto) e στóμα (stóma = bocca), ad indicare la forma appuntita delle fauci.[6]

L'epiteto specifico è stato dato in onore dell'erpetologo tedesco Hermann Schlegel (1804-1884).[5]

Cranio di T. schlegelii
Cranio di T. schlegelii

Descrizione


È caratterizzato dalla forma del cranio, che presenta una parte anteriore stretta e lunga, munita di 76-84 denti aguzzi, tanto da ricordare i gaviali (da qui il nome comune), sebbene l'affinità sia dovuta esclusivamente ad una convergenza evolutiva. Presenta un corpo affusolato, con coda muscolosa, occhi e narici nella zona superiore della testa, oltre che una valvola sita nel palato. atta ad impedire l'ingresso di acqua durante le fasi di immersione. La lunghezza è di 4–5 m, ma sono stati osservati anche esemplari di dimensioni maggiori. Il peso degli adulti varia da 93 a 201 kg. Come gli individui più giovani, anche gli adulti mostrano una colorazione bruno-grigiastra, con striature nerastre sul corpo e sulla coda; sono inoltre osservabili macchie più scure in corrispondenza delle fauci. La zona ventrale varia dal bianco al color crema. Il dimorfismo sessuale è di fatto limitato alle dimensioni, che sono maggiori nei maschi.[7][8][9][10]

Nonostante la mascella sia fragile e inadatta a catturare grosse prede, anche perché non può afferrare, il falso gaviale possiede uno dei morsi più potenti in natura, proprio come tutti i coccodrilli[11]. La forza esercitata è dell'ordine di 15.000 N ma può anche essere molto superiore nei grandi esemplari, mentre la pressione mascellare registrata è di 400 kg/cm2[12].Per stabilire un paragone, la forza del suo morso è sei volte maggiore di quella di uno squalo bianco.[13] Le mascelle si chiudono con enorme velocità (oltre 400 km/h), senza lasciare scampo ai pesci che vi passano attraverso[13].


Biologia



Comportamento


Tomistoma schlegelii trascorre la maggior parte del tempo immerso in pozze poco profonde, lasciando in superficie soltanto gli occhi e le narici, in attesa di una possibile preda. Occasionalmente possono occupare tane nel terreno.[8][9][10]


Alimentazione


La dieta è onnivora, sebbene tendenzialmente carnivora: è stato visto predare il macaco cinomolgo ed altre specie di macaco, oltre a cinghiali, traguli, cani, lontre, pesci, tartarughe, uccelli, serpenti, varani, insetti, crostacei ed altri invertebrati terrestri e acquatici, e persino piante.[7][8][9][10][14]

Esemplare conservato al Natural History Museum di Londra
Esemplare conservato al Natural History Museum di Londra

Riproduzione


Si conosce poco il comportamento riproduttivo della specie, sebbene sia stato possibile osservarla in cattività negli zoo. La maturità sessuale si raggiunge a circa vent'anni di età in ambo i sessi, e l'aspettativa di vita è di sessanta-ottant'anni. Il corteggiamento e l'accoppiamento avvengono due volte l'anno, durante la stagione delle piogge: tra novembre e febbraio e tra aprile e giugno. Il maschio avvicina una femmina nuotandole intorno ed in alcuni casi i due iniziano a darsi vicendevolmente lievi colpi con la coda. A questo punto inizia l'accoppiamento vero e proprio, col maschio che sale sul dorso della compagna e la contorna con la coda. La copula avviene una volta al giorno per diversi giorni, talvolta per una settimana, ed è accompagnata dall'emissione di un odore intenso. La specie è monogama e ovipara. I nidi sono costruito a forma di tumulo, con un diametro di 90–110 cm ed un'altezza di 45–60 cm, sfruttando anche le radici degli alberi, oltre a terra, sassi e materiale di varia origine. Dopo una gestazione che varia da 90 a 115 giorni, vengono deposte da venti a sessanta uova di grandi dimensioni (fino a 9,5 cm di lunghezza e 6,2 cm di diametro, per un peso di 155 g). In seguito la femmina ricopre le uova con foglie ed altro materiale vegetale. La schiusa avviene dopo 90-100 giorni. Il maschio non attua cure parentali dopo l'accoppiamento. La femmina al contrario è stata vista appoggiarsi sui nidi e persino difenderli calpestando il terreno intorno; tuttavia, qualora disturbata, tende a scappare. Al contrario, non è mai stata osservata una femmina accompagnare i piccoli verso l'acqua, come accade in altre specie di Crocodylia.[7][8][9][10][14]


Distribuzione e habitat


L'areale della specie comprende l'Indonesia (Sumatra, Borneo, Kalimantan, Giava e Sulawesi), la Malaysia (Penisola malese e Sarawak) ed il Vietnam. Si considera estinta in Thailandia.[1][5]

Il locus typicus è rappresentato dal fiume Karau, dal Lago Lamoeda e dal fiume Doeson, nel Borneo meridionale.[3]

L'habitat è costituito da paludi, fiumi, canali e laghi.[1]


Tassonomia



Sinonimi


Sono stati riportati i seguenti sinonimi:[5]


Sottospecie


Non sono state individuate sottospecie.[5]


Conservazione


Da studi effettuati negli anni novanta[15] è emerso che T. schlegelii occupa un areale esteso, ma con scarsa densità. Il drenaggio dei canali e la caccia, per il commercio di pelle e uova, rappresentano le minacce più consistenti. Per queste ragioni la Lista rossa IUCN ha attribuito a questa specie lo status "VU" (vulnerabile).[1]

Questo taxon è anche stato inserito nell'Appendice I della CITES.[1][16]


Galleria d'immagini



Note


  1. (EN) Crocodile Specialist Group, 2000, Tomistoma schlegelii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. Jenni Bruce, Karen McGhee, Luba Vangelova e Richard Vogt, L'Enciclopedia degli animali, Milano, Areagroup media, 2005.
  3. (DE) S. Müller, Waarnemingen over de Indische Krokodillen en Beschrijving Van Enne Nieuwe Soort, in Tijdschrift voor Natuurlijke Geschiedenis en Physiologie, vol. 5, 1838, pp. 61-87, tav. 3.
  4. (DE) S. Müller, Ueber den Character der Thierwelt auf den Inseln des indischen Archipels, ein Beitrag zur zoologischen Geographie, in Archiv für Naturgeschichte, vol. 12, n. 1, 1846, pp. 109-128.
  5. Tomistoma schlegelii, in The Reptile Database. URL consultato il 10 novembre 2013.
  6. Schenkl, F.; Brunetti, F., Dizionario Greco-Italiano/Italiano-Greco, in Meldi D. (a cura di), La creatività dello spirito, Berrettoni G. (nota bibliografica), La Spezia, Casa del Libro - Fratelli Melita Editori, dicembre 1991 [1990], pp. xviii, 972, 14 tavv.,  538, ISBN 978-8840366937, OCLC 797548053.
  7. Bezuijen, M.; Shwedick, B.; Sommerlad, R.; Stevenson, C.; Steubing, R., Tomistoma Tomistoma schlegelii. In S. Manolis, C. Stevenson (eds.). Crocodile: Status Survey and Conservation Action Plan, Darwin, Crocodile Specialist Group, 2010, pp. 133-138.
  8. Britton, A., Tomistoma schlegelii, in Crocodilians: Natural History and Conservation, 2012. URL consultato il 10 novembre 2013.
  9. Mathew, A.; Ganesan, M.; Majid, R.; Beastall, C., Breeding of False Gharial (Tomistoma schlegelii) at Zoo Negara, Malaysia (PDF), su zoonegaramalaysia.my, 2011. URL consultato il 10 novembre 2013.
  10. Staniewicz, A., Diet and demography of Tomistoma schlegelii in Mesangat Lake, East Kalimantan, Indonesia (PDF), su southeastasiacampaign.org, EAZA IUCN/SSC Southeast Asia Campaign, 2011. URL consultato il 10 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2013).
  11. Crocodiles Have Strongest Bite Ever Measured, Hands-on Tests Show, su National Geographic News, 15 marzo 2012. URL consultato il 6 agosto 2019.
  12. (EN) Crocodiles Have the Most Powerful Bite Force on Earth, su Roaring Earth, 8 novembre 2016. URL consultato il 6 agosto 2019.
  13. (EN) Does an Alligator Have a Stronger Bite Than a Croc?, su animals.mom.me. URL consultato il 6 agosto 2019.
  14. Pfaff, C., North American Regional False Gavial Studbook (PDF) [collegamento interrotto], su library.sandiegozoo.org, San Diego Zoo, 2004. URL consultato il 10 novembre 2013.
  15. Sebastian, A.C., The Tomistoma, Tomistoma schlegelii in Southeast Asia, a status review and priorities for conservation. In: Crocodiles. Proceedings of the 12th Working Meeting of the Crocodile Specialist Group, Vol 1, Gland, Switzerland and Cambridge, UK, IUCN - The World Conservation Union, 1994.
  16. Tomistoma schlegelii, in CITES. URL consultato il 10 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2013).

Bibliografia



Pubblicazioni



Testi



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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Portale Rettili

На других языках


[es] Tomistoma schlegelii

El falso gavial, gavial malayo o falso gavial malayo (Tomistoma schlegelii) es una especie de saurópsido crocodilio de la familia Gavialidae que vive en ríos de Malasia e Indonesia Occidental. Es verde con manchas negras y mide hasta 4 m. Durante mucho tiempo se creyó que su parecido con el gavial (Gavialis gangeticus) era debido a convergencia evolutiva, sin embargo estudios bioquímicos recientes lo incluyen en la misma familia.[2]

[fr] Faux-gavial de Malaisie

Tomistoma schlegelii
- [it] Tomistoma schlegelii

[ru] Гавиаловый крокодил

Гавиаловый крокодил[1] (лат. Tomistoma schlegelii) — вид пресмыкающихся, единственный современный в роде гавиаловых крокодилов[1] и подсемействе Tomistominae. Родовое название Tomistoma происходит от греч. τόμος — острый, и στόμα — рот, пасть; видовое schlegelii дано в честь первооткрывателя вида, голландского зоолога Германа Шлегеля (1804—1884). Систематики не определились, в какому семейству относится род Tomistoma и подсемейство Tomistominae: настоящих крокодилов[2][3], что установлено на основании морфологических признаков, или гавиаловых — на основании молекулярно-генетических методов[4][5].



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