Gli Hapalemurinae sono una sottofamiglia di Lemuridi malgasci.
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Euarchontoglires |
(clade) | Euarchonta |
Ordine | Primates |
Sottordine | Strepsirrhini |
Infraordine | Lemuriformes |
Superfamiglia | Lemuroidea |
Famiglia | Lemuridae |
Sottofamiglia | Hapalemurinae |
Generi | |
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Si tratta di animali di dimensioni abbastanza ragguardevoli per dei lemuri, che differiscono dall'affine sottofamiglia dei Lemurinae (assieme ai quali vanno a formare la famiglia Lemuridae) per la costituzione più robusta, resa ancora più massiccia dalla relativa cortezza del muso e delle zampe. La testa, di forma rotonda, presenta grandi occhi da animale notturno ed orecchie glabre, piccole e seminascoste nel pelo, di forma reniforme e straordinariamente simili all'orecchio umano. Il muso, come accennato in precedenza, è schiacciato e simile a quello dei felidi, mentre la coda è lunga a malapena quanto il corpo e non è prensile.
Questi animali hanno abitudini prettamente notturne e solitarie (al massimo li si trova in coppia). Stupisce soprattutto la loro dieta, estremamente specializzata: si nutrono infatti quasi esclusivamente di bambù o papiro, in particolare ciascuna specie predilige una particolare varietà di questa pianta (ad esempio Hapalemur aureus ed H. griseus si nutrono esclusivamente di Cathariostachys madagascariensis). La loro dieta è talmente specializzata che questi animali tollerano nel loro organismo concentrazioni di sostanze tossiche (specialmente cianuri, tipici dei bambù) in concentrazioni fino a 20 volte superiori a quella letale per l'uomo, senza subire alcun danno.
In passato, la sottofamiglia era considerata monotipica, in quanto contenente l'unico genere Hapalemur: alla fine nel 1987, tuttavia, si decise di scorporare la specie Hapalemur simus per assegnarla ad un proprio genere, Prolemur[1].
Attualmente, alla sottofamiglia vengono ascritte 5 specie, raggruppate in due generi:
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