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Isognathus leachii (Swainson, 1823) è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in America Meridionale.[1]

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Isognathus leachii
Isognathus leachii (figura in alto) in una illustrazione di William Swainson del 1823
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Lepidoptera
Sottordine Glossata
Infraordine Heteroneura
Divisione Ditrysia
Superfamiglia Bombycoidea
Famiglia Sphingidae
Sottofamiglia Macroglossinae
Tribù Dilophonotini
Sottotribù Dilophonotina
Genere Isognathus
Specie I. leachii
Nomenclatura binomiale
Isognathus leachii
(Swainson, 1823)
Sinonimi

Anceryx cahuchu
Boisduval, 1875
Isognathus metascyron
Butler, 1875
Sphinx leachii
Swainson, 1823


Descrizione



Adulto


La pagina superiore dell'ala anteriore è brunastra, con una macchia basale nerastra di circa 2.5 mm, dalla forma allungata. La nervatura m2-m3 appare chiara, e separa una piccola area brunastra nella cellula discale da una macchia scura ellittica più esterna. Si può osservare una marcata striscia nera tra M3 e CuA1, più o meno connessa con la macchia ricurva posteriore a CuA2. Sono presenti scaglie bianco-grigiastre sparse.[2][3][4][5]
La pagina inferiore ricorda quella di I. excelsior, essendo tinta di un marroncino alquanto uniforme, con striature trasversali di colore più intenso.[4]
L'ala posteriore è gialla per i tre quarti basali, ma mostra una banda marrone che parte dall'ultimo quarto della costa e giunge, con larghezza variabile ed un margine interno dentellato, fino all'angolo anale, dove si stempera in una macchia più sbiadita, occupando l'intera lunghezza del termen.[3][4][5]
La pagina inferiore, anch'essa simile a quella di I. excelsior, rivela invece una larga banda costale marroncina, lievemente più ampia nella femmina, che prosegue anche per tutto il margine esterno fino all'angolo anale; il resto della superficie dell'ala è campito di una tonalità di giallo analoga a quella della superficie dorsale.[4]
L'apice dell'ala anteriore non è falcato. Il termen è marcatamente dentellato in ambo i sessi, ma molto meno nell'ala posteriore.[4]
Le antenne sono filiformi e leggermente uncinate alle estremità, con una lunghezza di poco inferiore alla metà della costa.[3][4][5]
Il torace è scuro dorsalmente, ma risulta grigiastro sulla superficie ventrale.[3][4]
L'addome appare dorsalmente brunastro con anelli trasversali poco distinguibili (caratteristica della specie), mentre sul ventre si mostra grigiastro.[3][4]
L'apertura alare del maschio è di 85 mm, mentre quella della femmina arriva a 94 mm.[5]


Larva


Il bruco è cilindrico, con capo piccolo, tondeggiante e arancione. Una volta giunto al quinto stadio di maturazione, il corpo appare lucido, glabro e bianco con geometrie nere sul dorso e sui lati di ogni singolo segmento. Il cornetto caudale sull'ottavo urotergite è filiforme e lungo oltre la metà del corpo; esso appare di colore nero, con una piccola macchia bianca in prossimità della base.[5]


Pupa


La crisalide è adectica ed obtecta; appare nerastra, lucida e vivacemente striata da linee e bande arancioni, con un cremaster poco sviluppato; si rinviene all'interno di un bozzolo dalle pareti sottili, posto negli strati superficiali della lettiera del sottobosco.[5]


Biologia


L'ornitologo, entomologo e anrtista 
inglese William Swainson (1789-1855), che per primo descrisse la specie nel 1823[1]
L'ornitologo, entomologo e anrtista inglese William Swainson (1789-1855), che per primo descrisse la specie nel 1823[1]

Comportamento


La specie, come le sue congeneri, ha abitudini principalmente crepuscolari. Durante l'accoppiamento, le femmine richiamano i maschi grazie ad un feromone rilasciato da una ghiandola posta all'estremità addominale.[5]
L'adulto emerge dal bozzolo da 8 a 24 giorni dopo l'impupamento.[5]


Periodo di volo


La specie è multivoltina, con adulti che sfarfallano in tutti i mesi dell'anno.[5]


Alimentazione


Gli adulti si nutrono del nettare di fiori come le petunie (Solanaceae).[5]

Le piante ospiti sono membri delle Apocynaceae, tra cui:[5]

L'ecozona neotropicale
L'ecozona neotropicale
Ibridi di Petunia
Ibridi di Petunia
Allamanda blanchetii
Allamanda blanchetii
Allamanda cathartica
Allamanda cathartica

Distribuzione e habitat


L'areale della specie si estende all'interno dell'ecozona neotropicale, comprendendo: Panama, la Colombia, il Venezuela, la Guyana francese (Coralie, Kaw), il Brasile (locus typicus - Pará, Mato Grosso), l'Ecuador, il Perù, la Bolivia (Pando, La Paz, Santa Cruz), il Paraguay e l'Argentina (Misiones); non si dispone di dati certi riguardo alla presenza in Guyana e Suriname.[1][3][4][5][6]

L'habitat è rappresentato da foreste tropicali, e sub-tropicali, dal livello del mare fino a modeste altitudini.[5]


Tassonomia



Sottospecie


Non sono state individuate sottospecie.[4][5][6]


Sinonimi


Sono stati riportati tre sinonimi:[4][6]


Note


  1. (EN) William John Swainson, Zoological Illustrations or Original Figures and Descriptions of New, Rare and Interesting Animals, Selected Chiefly from the Classes of Ornithology, Entomology and Conchology, and Arranged on the Principles of Cuvier and Other Modern Zoologists, (1) 3, Londra, R. and A. Taylor, 1823, pl. 150, figura superiore.
  2. (FR) Jean-Baptiste Alphonse Dechauffour de Boisduval, Histoire Naturelle des Insectes. Species Général des Lépidoptéres Hétérocéres. Tome Premier. Sphingides, Sésiides, Castnides Hist. nat. Ins., Spec. gén. Lépid. Hétérocères, vol. 1, Parigi, Librairie Encyclopédique de Roret, 1875 [1874], 122.
  3. Bernard D'Abrera, Sphingidae Mundi. Hawk Moths of the World. Based on a Checklist by Alan Hayes and the collection he curated in the British Museum (Natural History), 1ª ed., Faringdon, Oxon., SN7 7DR United Kingdom, E.W. Classey Ltd., 1986, pp. 96-97, ISBN 086096 022 6.
  4. CATE Creating a Taxonomic e-Science, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 15 agosto 2012 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2012).
  5. Silkmoths, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 15 agosto 2012.
  6. Funet, su ftp.funet.fi. URL consultato il 15 agosto 2012.
  7. (EN) Arthur Gardiner Butler, Descriptions of new Species of Sphingidæ, in Proceedings of the Zoological Society of London, vol. 1875, Londra, 16 marzo 1875, pp. 258. URL consultato il 15 agosto 2012.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Artropodi
Portale Biologia

На других языках


[fr] Isognathus leachii

Isognathus leachii est une espèce d’insectes lépidoptères de la famille des Sphingidae, de la sous-famille des Macroglossinae, de la tribu des Dilophonotini.
- [it] Isognathus leachii



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