Si tratta di piccole falene diurne, piuttosto primitive, con nervatura alare di tipo eteroneuro e apparato riproduttore femminile provvisto di un'unica apertura per l'accoppiamento e per l'ovodeposizione.[3][4][5][6][7][8][9]
Il capo è ricoperto di fitte scaglie piliformi giallastre o arancioni, che appaiono addossate alla capsula cefalica particolarmente in prossimità del vertice.[3][10][12]
Gli occhi sono scuri e moderatamente grandi. Gli ocelli sono assenti, come pure i chaetosemata. I palpi mascellari sono ben sviluppati, con quattro o cinque articoli; quelli labiali sono essi pure ben sviluppati, ascendenti e trisegmentati; la spirotromba è molto ridotta, priva di scaglie o con scaglie solo in prossimità della base.[3][10][11][12][13][14]
Le antenne hanno lunghezza pari ai tre quarti della costa dell'ala anteriore; nel maschio sono pettinate, così come in I. pectinea, mentre nella femmina sono moniliformi ma non clavate; lo scapo non è conformato a formare una "visiera".[3][10][11][12]
Torace
L'ala anteriore è lanceolata, con un rapporto lunghezza/larghezza pari grosso modo a 3; il colore di fondo è marrone scuro, anche più intenso rispetto a I. pectinea; sono nettamente visibili due macchie biancastre triangolari lungo il margine posteriore: una più grande a circa un terzo della lunghezza, e l'altra in corrispondenza del tornus, che qui risulta appena individuabile; nel complesso, nell'insetto a riposo, le due ali anteriori congiunte formano sulla linea dorsale il disegno di due rombi biancastri; va segnalato che la forma e le dimensioni delle due macchie biancastre possono variare, fino addirittura a fondersi in alcuni esemplari, e possono essere presenti anche piccole macchie bianche a metà della costa; sempre nell'ala anteriore, l'apice è acuto, il termen presenta una lieve frangiatura e manca una macchia discale. Le nervature anali sono due.[3][11][12]
L'ala posteriore è più corta e squadrata rispetto all'anteriore, con una colorazione grigio-brunastra abbastanza omogenea, seppure lievemente più chiara nella fascia basale; l'apice è arrotondato e non sono visibili macchie colorate; è presente una frangiatura terminale più marcata, in particolar modo nella zona anale. Sono assenti le nervature trasversali, mentre quelle longitudinali sono ridotte e poco ramificate. Le nervature anali sono tre.[3][11][12][13]
L'accoppiamento alare è di tipo frenato (con frenulum più robusto nei maschi), mentre è presente l'apparato di connessione tra ala anteriore e metatorace (spinarea); si può inoltre riscontrare un ponte precoxale.[3][11][13][15][16]
Maschio
Nelle zampe, l'epifisi è assente, mentre gli speroni tibiali hanno formula 0-2-4. I femori sono grigiastri, mentre tibie e tarsi appaiono marroncini. Le tibie delle zampe posteriori si mostrano ricoperte da una folta peluria.[3][10][11][13]
La superficie dorsale del torace ha una colorazione assimilabile a quella dell'ala anteriore.[11]
Addome
L'addome è bianco-argentato nella parte ventrale e brunastro sulla superficie dorsale.[11]
Nell'apparato genitale maschile le valve appaiono alquanto appiattite, soprattutto se confrontate con quelle di I. pectinea, che risultano ruotate di 90°; non si nota, su ogni valva, la struttura a pettine definita pectinifer, ma sono invece osservabili piccole spine appiattite di forma simile a delle scaglie.[3][11][13]
Nel genitale femminile, l'ovopositore è ben sviluppato e di tipo perforante, tipico degli Adeloidea, tale da consentire l'inserimento delle uova all'interno dei tessuti fogliari della pianta ospite.[3][5][13]
Larva
Uovo
Le uova vengono inserite una ad una nei tessuti della pianta ospite, cosicché assumono la forma della "tasca" che le ospita.[3][10]
Larva
Il bruco possiede un capo prognato e più pigmentato rispetto al resto del corpo, con lo sclerite adfrontale che si estende fino alla sutura epicraniale; gli stemmata sono sei, disposti grosso modo lungo una linea ellissoidale. La setola adfrontale AF1 è posizionata circa a metà dello sclerite adfrontale, mentre la AF2 è assente.[3][17]
Nel torace, le zampe sono presenti e funzionali, mentre le pseudozampe sono vestigiali, con uncini disposti su singolo ordine nei segmenti addominali dal III al VI, e assenti nel X. Le setole laterali L sono tre su ogni segmento, mentre le subventrali SV sono due nel I segmento e una sola nel II e III segmento.[3][10][17]
Nell'addome sono presenti tre setole subventrali nei segmenti dal III al VI, e due soltanto negli altri segmenti.[17]
Pupa
La pupa è exarata e relativamente mobile, con appendici libere e ben distinte (pupa dectica).[3][17][18]
Le uova vengono deposte a maggio una per volta, solitamente al di sotto dell'epidermide della pianta ospite, in prossimità del picciolo di una foglia. La larva, che è una minatrice fogliare, si fa strada verso la lamina della foglia, producendo mine di forma caratteristica.[19]
Verso giugno, al termine della fase di accrescimento all'interno della mina, la larva si ritaglia un involucro ovale a partire dai lembi della mina stessa, e si rinchiude all'interno di questo fodero, che lascia come ultimo risultato una sorta di foro ovoidale nella pagina della foglia; quando la larva ha raggiunto l'ultimo stadio di maturazione, il fodero si stacca e cade sul terreno, e la larva può ulteriormente alimentarsi delle foglie marce presenti sul terreno; l'impupamento avviene all'interno di questa struttura e la pupa rappresenta lo stadio con cui specie supera l'inverno. L'adulto emerge all'inizio della primavera successiva, spesso dopo aver espulso l'exuvia della pupa.[19]
Periodo di volo
La specie è univoltina, con adulti che volano tra aprile e giugno.[19]
Le larve di I. masculella prediligono le rosaceae dei generi Crataegus e Rosa, ma essendo alquanto polifaghe, possono accrescersi anche su piante nutrici di famiglie diverse; tra queste citiamo:[20][21]
La specie è diffusa esclusivamente in Europa; in particolare ne è stata segnalata la presenza nei seguenti paesi:[2][22]
Portogallo continentale, Spagna continentale, Irlanda, Irlanda del Nord, Gran Bretagna (comprese le isole del Canale), Francia (compresa la Corsica), Belgio, Paesi Bassi, Norvegia continentale, Svezia, Danimarca, Germania, Svizzera, Austria, Italia continentale, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Albania, Macedonia, Grecia continentale, Oblast' di Kaliningrad, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Turchia europea, Finlandia, Estonia, Bielorussia, Ucraina, Russia Europea nordoccidentale e settentrionale, centrale e regione del Volga; non è certa la presenza in Lussemburgo.
L'habitat è rappresentato da boschi e foreste a latifoglie.[3]
Tassonomia
Incurvaria masculellaDenis & Schiffermüller, 1775 - Ank. syst. Schmett. Wienergegend: 143 - locus typicus: zona di Vienna.[1]
La designazione quale specie tipo del genere Incurvaria fu effettuata da Curtis, 1836, Br. Ent.6: 607.[12][23]
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Bibliografia
Pubblicazioni
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