Il nome deriva dal grecoδιπλόος, diplòos, cioè doppio, duplice, duplicato, e οὐρὰ, urà, cioè coda proprio per la caratteristica di possedere una doppia coda, ed il suffisso -idae, che designa l'appartenenza ad una famiglia.
Caratteristiche
I ragni di questa famiglia posseggono una doppia appendice posteriore, una doppia coda più o meno manifesta. Non hanno il rastellum (spazio ravvicinato di creste parallele) su ognuno dei cheliceri. La filiera di mezzo è molto più corta di quelle laterale e posteriore, composte di tre segmenti molto allungati, fino a toccare l'opistosoma.
Hanno una certa variabilità di dimensioni, a partire da Microhexura montivaga (specie in via di estinzione) che misura solo 3 millimetri, fino ai 15 millimetri di specie del genere Euagrus. La specie troglobia Masteria caeca è completamente priva di occhi.
Comportamento
Gli appartenenti a questa famiglia costruiscono ragnatele a forma di imbuto piuttosto grossolane ed irregolari in crepe del terreno, sotto alberi caduti o fogliame. I generi Diplura, Trechona e alcuni Linothele formano cunicoli rigati di seta al posto delle tele.
Distribuzione
Dipluridae - distribuzione
All'altezza dei tropici sono ragni pressoché cosmopoliti. La maggior parte si reperisce in America centrale e meridionale e alcuni generi in Australia.
Il genere Indothele in India e Sri Lanka. Il genere Ischnothele è neotropicale, cioè diffuso in America centro-meridionale, con alcune specie in India. I generi Leptothele e Thelechoris sono reperibili in Africa e Madagascar. Il genere Phyxioschema in Asia centrale. Negli Stati Uniti è comune l'Euagrus che costruisce le sue ragnatele sotto le pietre dei canyon dell'Arizona.
Interazione umana
Non vi è prova diretta della pericolosità del suo veleno, ma è bene prendere precauzioni nei confronti delle specie di taglia più grande appartenenti ai generi Diplura, Harmonicon, Linothele e Trechona. Il velenosissimo genere Atrax era inizialmente collocato in questa famiglia, ora fa parte degli Hexathelidae.
Tassonomia
Attualmente, a novembre 2020, si compone di 7 generi per complessive 92 specie e comprende anche tre generi e tre specie fossili[1], raggruppati qui in sottofamiglie seguendo la classificazione di Joel Hallan[2]:
Genere appartenente alla sottofamiglia Ischnothelinae, che è stata elevata al rango di famiglia (Ischnothelidae), a seguito di un lavoro dell'aracnologa Opatova et al., 2020
Genere o sottofamiglia appartenente alla sottofamiglia Euagrinae, che è stata elevata al rango di famiglia (Euagridae), a seguito di un lavoro dell'aracnologa Opatova et al., 2020
Trasferito alla famiglia Macrothelidae a seguito di uno studio degli aracnologi Mirza, Sanap e Kunte del 2017
Genere trasferito alla famiglia Anamidae a seguito di uno studio di Harvey et al., 2020
Riconosciuto come sinonimo posteriore di Fufius Simon, 1888 a seguito di uno studio effettuato dagli aracnologi Bertani, Fukushima & Nagahama, 2012
Bibliografia
Simon, 1889 - Arachnides. Voyage de M. E. Simon au Venezuela (décembre 1887-avril 1888). 4° Mémoire. Annales de la Société Entomologique de France, ser. 6, vol.9, p.169-220.
Murphy, John & Francis, 2000 - An Introduction to the Spiders of South East Asia, with notes on all the genera. Malaysian Nature Society, Kuala Lumpur, pp.1–625
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