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Rosa L., 1753 è un genere della famiglia delle Rosacee che comprende oltre 250 specie, diffuse in Nord America, Europa, Africa e Asia.[1] È l'unico genere della tribù Roseae Lam. & DC. (sottofamiglia Rosoideae)[2].

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Rosa
Rosa chinensis
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Eurosidi I
Ordine Rosales
Famiglia Rosaceae
Sottofamiglia Rosoideae
Tribù Roseae
Lam. & DC.
Genere Rosa
L., 1753
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Rosales
Famiglia Rosaceae
Genere Rosa
Specie

vedi Specie di Rosa

Comprende specie cespugliose, sarmentose, rampicanti, striscianti, arbusti e alberelli a fiore grande o piccolo, a mazzetti, pannocchie o solitari, semplici o doppi, frutti ad achenio contenuti in un falso frutto (cinorrodo); le specie spontanee in Italia sono oltre 30, di cui ricordiamo la R. canina (la più comune), la R. gallica (poco comune nelle brughiere e luoghi sassosi), la R. glauca (frequente sulle Alpi), la R. pendulina o R. alpina (comune sulle Alpi e l'Appennino settentrionale) e la R. sempervirens.


Etimologia


Ferdinand Georg Waldmüller,
Rose, 1843, olio su tavola, Collezione Liechtenstein
Ferdinand Georg Waldmüller, Rose, 1843, olio su tavola, Collezione Liechtenstein

Il nome generico deriva dal latino rosa, con tradizione dotta o semidotta (assenza di dittongo ascendente -uo- e pronuncia sonora della -s- anche nella parlata toscana), forse perché la tradizione della coltivazione di rose si era interrotta nell'Alto Medioevo ed era iniziata di nuovo in età carolingia[3]. Il latino rosa non è di origine indoeuropea, anche se ci sono collegamenti con il greco antico Ϝρόδον wródon e l'iranico *wr̻d- (cfr. persiano gul)[4], da cui[5] l'armeno vard[4]. È probabile un'origine mediterranea della parola[4], da una forma approssimativa wr(o)d(ya)-[5]. Rosa è poi passato al celtico insulare (irlandese rós) e al germanico (anglosassone róse, alto tedesco antico rosa)[3].

(EN)

«What does a name mean?
The thing we call a rose
would smell just as sweet
if we called it by any other name
»

(IT)

«Che cosa significa un nome?
Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa
avrebbe lo stesso dolce profumo
se fosse chiamata in qualsiasi altro modo
»

(William Shakespeare, Romeo e Giulietta, Giulietta: atto II, scena II)

Tipi di rose


Rosa canina
Rosa canina
Rosa gallica var. Officinalis (Conosciuta dal XIII secolo).
Rosa gallica var. "Officinalis" (Conosciuta dal XIII secolo).
Rosa sericea omeiensis pteracantha
Rosa sericea omeiensis pteracantha
Rosa piccola in vaso
Rosa piccola in vaso

Rose botaniche

Rose che crescono spontanee, quasi sempre non rifiorenti. Producono molti polloni dando vita a cespugli aggrovigliati, con rami lunghi e flessibili. I fiori sono nelle tonalità del bianco e del rosa, solo nelle Foetida possono essere anche gialli.[6] Tra le specie più note:

Rose antiche

Rosa alba Maiden's Blush (1400)
Rosa alba "Maiden's Blush" (1400)
Rosa bifera Quatre Saisons Continue. (prima del 1633)
Rosa bifera "Quatre Saisons Continue". (prima del 1633)
Rosa Lanchester 'Rose de Rescht', (prima del 1840 - Iran o Persia)
Rosa Lanchester 'Rose de Rescht', (prima del 1840 - Iran o Persia)
Rosa rubiginosa.
Rosa rubiginosa.

Le rose antiche vengono classificate in base a parametri storici, botanici e genetici, con talvolta risultati discordanti a causa dell'origine spesso incerta. Le denominazioni indicate per i gruppi sono quelle utilizzate da Edward A. Bunyard in Old Garden Roses, del 1978, mentre tra parentesi è indicato il nome della specie capostipite[7]. I colori delle rose antiche vanno dal bianco a tutte le tonalità di rosa, fino al cremisi e violetto. Spesso la fioritura è unica, ma opulenta.

Rose moderne

Ibrido di tea, Chippendale (Tantau 2005)
Ibrido di tea, "Chippendale" (Tantau 2005)
Rosa ad alberello Polluce (Barni,1987)
Rosa ad alberello "Polluce" (Barni,1987)

1867: nasce la prima «rosa moderna», il primo Ibrido di Tea, 'La France'; questa data si considera, per convenzione, una sorta di spartiacque tra le rose antiche e quelle moderne.[8] I colori delle rose moderne abbracciano tutti quelli dello spettro, tranne il blu scuro[9]. La rifiorenza di solito è prolungata fino all'autunno inoltrato.


Forme del fiore


[9]


I cinorrodi


Il cinorrodo della rosa è chiamato anche frutto, ma in realtà si tratta di un falso frutto, poiché deriva dall'ingrossamento del ricettacolo del fiore invece che dall'ovario. I veri frutti della rosa sono gli acheni, contenuti all'interno del cinorrodo.[10] I cinorrodi, con forme, dimensioni e colori anche molto diversi da una specie all'altra, sono un elemento distintivo dal valore ornamentale.


Le spine


«Non c'è rosa senza spine»

(Proverbio)

Le spine, o aculei, possono avere forme e colori diversi a seconda della varietà e dell'età.


Usi


Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Giardinaggio


Come pianta ornamentale nei giardini, per macchie di colore, bordure, alberelli, le sarmentose o rampicanti per ricoprire pergolati, tralicci o recinzioni, le specie nane dalle tinte brillanti e con fioriture prolungate per la coltivazione in vaso sui terrazzi o nei giardini rocciosi.

Industrialmente si coltivano le varietà a fusti eretti e fiori grandi, per la produzione del fiore reciso, che occupa in Italia circa 800 ettari, localizzati per oltre la metà in Liguria, il resto in Toscana, Campania e Puglia.


Uso in medicina


I petali vengono utilizzati per le proprietà medicinali, per l'estrazione dell'essenza di Rosa e degli aromi utilizzati in profumeria, nell'industria essenziera, nella cosmetica, pasticceria e liquoristica. È una delle basi immancabili più utilizzate in profumeria.

Come pianta medicinale si utilizzano oltre ai petali con proprietà astringenti, anche le foglie come antidiarroico, i frutti ricchi di vitamina C diuretici, sedativi, astringenti e vermifughi, i semi per l'azione antielmintica, e perfino le galle prodotte dagli insetti del genere Cynips ricche di tannini per le proprietà diuretiche e sudorifere.

In aromaterapia vengono attribuite all'olio di rosa proprietà afrodisiache, sedative, antidepressive, antidolorifiche, antisettiche, toniche del cuore, dello stomaco, del fegato, regolatrici del ciclo mestruale.[11]


Uso in cucina


Sono vari gli utilizzi delle rose in cucina, sia come elemento decorativo che come alimento, ma è importante che le piante non siano state trattate chimicamente. Ad esempio, le giovani foglie delle rose spontanee servono per la preparazione di un tè di rosa, i petali possono essere consumati in insalata o utilizzati per la preparazione dello sciroppo di rose[12], i frutti della rosa sono impiegati nella preparazione di confetture.


Profumeria e dermatologia


John William Waterhouse, The Soul of the Rose, 1908 circa, olio su tela, 88.2x59 cm. Collezione privata
John William Waterhouse, The Soul of the Rose, 1908 circa, olio su tela, 88.2x59 cm. Collezione privata

Estratti di rose nobili trovano impiego in profumeria e dermatologia.

L'olio di rose è usato da tempo antichissimo, tanto che è ricordato nell'Iliade quando Afrodite cura le ferite di Ettore, ed era ottenuto tramite macerazione.

La distillazione ha origine principalmente in Persia, già nella prima metà del sec. IX d. C., fu introdotta nell'Europa occidentale da arabi e crociati.

La separazione dell'essenza di rose dall'acqua distillata fu eseguita per la prima volta in Europa, circa nel 1580, da Rossi e Della Porta.[13]


Metodi di coltivazione


Si adatta a qualunque tipo di terreno purché lavorato in profondità, ben concimato con stallatico maturo. Le piante vengono collocate a dimora in autunno o alla fine dell'inverno nelle zone con forti geli, la concimazione si effettua all'inizio della ripresa vegetativa, incorporando nel terreno letame maturo.

La potatura delle piante è importantissima per una buona fioritura.

Le varietà rifiorenti non destinate alla forzatura si potano alla fine dell'inverno o inizio primavera, togliendo i rami vecchi e accorciando quelli nuovi e lasciando da 2 a 6 gemme per ramo a seconda del vigore e varietà; generalmente le potature energiche favoriscono la fioritura ad esclusione delle varietà molto vigorose per cui vale la regola contraria.

Nelle specie rifiorenti si eliminano man mano i rametti che hanno già fiorito per stimolare la produzione di nuovi fiori.

Le rose Polyantha vanno potate a fine inverno, dopo la prima fioritura di maggio e nelle fioriture successive fino all'autunno.

Le 'rose sarmentose' non rifiorenti, come gli ibridi di R. wichuraiana che hanno forti cacciate, lunghe anche alcuni metri, richiedono l'eliminazione dei rami di 3 anni, la curvatura delle cacciate di 1 anno, che fioriranno nell'anno successivo.

Le 'rose rampicanti' rifiorenti, vanno potate in base al vigore vegetativo, asportando i rami vecchi (legno vecchio) e raccorciando i rami nuovi.

La moltiplicazione avviene di norma per talea di getti dell'anno già lignificati e piantati in cassone a fine estate, o per innesto ad occhio vegetante in primavera estate.

Nelle coltivazioni industriali con le varietà coltivate per il fiore reciso, viene praticato l'innesto su soggetto R. indica var. major che fornisce al nesto il giusto vigore.

Per avere piante resistenti alla siccità o al gelo si utilizza come soggetto la R. canina ottenuta con la semina, ottenendo però oggetti poco vigorosi e a scarso sviluppo.


Avversità


Boccioli di rosa attaccati da adulti di afide grande (Macrosiphum rosae)
Boccioli di rosa attaccati da adulti di afide grande (Macrosiphum rosae)
Foglie colpite da macchia nera (Diplocarpon rosae).
Foglie colpite da macchia nera (Diplocarpon rosae).

Simbologia


Lo stesso argomento in dettaglio: Rosa (araldica) e Rosa (simbolo).

La rosa e il Rosario


Nella religione cattolica la rosa è simbolicamente una componente della corona del santo Rosario, essendo il fiore molto vicino alla Vergine Maria insieme al quale è stata in molte occasioni rappresentata. Nella storia si riporta che Beato Angelico ebbe una visione mentre era per strada recitando il Rosario; vide apparire la Santa Vergine in compagnia di uno stuolo di angeli che cantavano e lodavano la Vergine intrecciando una corona di rose. Meravigliato per quella visione, interruppe la preghiera, e gli angeli si fermarono, quando riprese a pregare vide che ad ogni Ave gli angeli inserivano una rosa nella corona da offrire a Maria. La Madonna del Rosario è una delle tradizionali raffigurazioni nelle quali la Chiesa cattolica venera Maria: la Vergine è rappresentata con una veste azzurra e una corona del Rosario tra le mani.


La rosa: la Vergine Maria, le iconografie cattoliche


Elisabetta Sirani, Madonna della rosa (dettaglio), 1661, Museo di Stato di San Marino.
Elisabetta Sirani, Madonna della rosa (dettaglio), 1661, Museo di Stato di San Marino.

Nelle litanie lauretane Maria è definita anche Rosa mistica. In molti luoghi di culto compare la denominazione della rosa: Madonna del Roseto, Madonna delle Rose, Santa Maria della Rosa, e simili.

Le raffigurazioni di santi si avvalgono di attributi che li identificano, ed è possibile trovare le rose nelle iconografie delle seguenti sante: santa Elisabetta d’Ungheria, santa Elisabetta del Portogallo, santa Cecilia, santa Rita, santa Rosa da Lima, santa Rosa da Viterbo, santa Rosalia, santa Teresa di Lisieux, santa Zita.

Le rose scolpite sui confessionali sono simbolo del sacro vincolo della segretezza che ogni sacerdote deve mantenere nei riguardi dei penitenti che si rivolgono a lui nella confessione, infatti la locuzione latina “sub rosa” aveva appunto il significato di una cosa rivelata in assoluta segretezza e confidenza[14].


La rosa nella letteratura



Galleria d'immagini



Note


  1. (EN) Rosa, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew.
  2. (EN) Chen X., Li J., Cheng T. et al., Molecular systematics of Rosoideae (Rosaceae), in Plant Syst Evol, vol. 306, 2020.
  3. Carlo Battisti, Giovanni Alessio, Dizionario etimologico italiano, Firenze, Barbera, 1950–57.
  4. Alfred Ernout, Antoine Meillet, Dictionnaire étimologique de la langue latine – Histoire de mots, Parigi, Klincksieck, 1979.
  5. Giacomo Devoto, Avviamento all'etimologia italiana, Milano, Mondadori, 1979.
  6. Classificazione rose, su floricolturalari.com. URL consultato il 6 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2018).
  7. Anna Maria Bosi, Rose antiche, Edagricole, Edizioni Calderini, Bologna, 1998.
  8. Michela Mollia, Rose moderne, Calderini Edagricole, Bologna, 2001.
  9. Rose, The Royal Orticultural Society, Guide Botaniche, Fabbri Editori, 1998.
  10. C. Cavalli, Rose belle e profumate, Mariotti Publishing, Milano., p. 34.
  11. "Aromaterapia", di Sheila Lavery, Gruppo Editoriale Armenia, Milano, 1997, pag. 46-47
  12. Fondazione Slow Food, https://www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/sciroppo-di-rose/.
  13. ROSA, di Enrico CARRARA - Carlo GAMBA - Andrea DELLA CORTE - Enciclopedia Italiana (1936), su treccani.it.
  14. LA ROSA NEI MITI, NELLE RELIGIONI, NELLE LEGGENDE E NEI SIMBOLI, su lacompagniadellerose.com.

Voci correlate



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Collegamenti esterni


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На других языках


[es] Rosa

El género Rosa está compuesto por un conocido grupo de arbustos generalmente espinosos y floridos representantes principales de la familia de las rosáceas. Se denomina rosa a la flor de los miembros de este género y rosal a la planta.

[fr] Rosier

Le Rosier, ou l'Églantier (Rosa), est un genre de plantes de la famille des Rosaceae, originaires des régions tempérées et subtropicales de l'hémisphère nord. Ce sont des arbustes et arbrisseaux sarmenteux et épineux. Suivant les avis souvent divers des botanistes, le genre Rosa comprend de 100 à 200 espèces qui s'hybrident facilement entre elles[1].
- [it] Rosa (botanica)

[ru] Шиповник

Шипо́вник (лат. Rōsa) — род растений семейства Розовые (Rosaceae) порядка Розоцветные (Rosales). По этому роду были названы и семейство, и порядок, к которым он относится. Имеет множество культурных форм, разводимых под названием Роза. Розой в ботанической литературе часто называют и сам шиповник.



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