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La succiamele delle fave (nome scientifico Orobanche crenata Forssk., 1775) è una pianta parassita, appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae.[1]

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Succiamele delle fave
Orobanche crenata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Orobanchaceae
Tribù Orobancheae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Scrophulariales
Famiglia Orobanchaceae
Genere Orobanche
Specie O. crenata
Nomenclatura binomiale
Orobanche crenata
Forssk., 1755
Nomi comuni

Orobanche delle fave


Etimologia


Il nome generico (Orobanche) deriva da due termini greci òrobos (= legume) e anchéin (= strozzare) e indicano il carattere parassitario di buona parte delle piante del genere di questa specie soprattutto a danno delle Leguminose (nell'antica Grecia questo nome era usato per una pianta parassita della "veccia" - Vicia sativa).[2][3] L'epiteto specifico (crenata) fa riferimento alla particolare forma del bordo dei petali (contorno crenato o con denti arrotondati).[4]

Il nome scientifico di questa specie è stato definito per la prima volta dall'esploratore, orientalista e naturalista svedese Peter Forsskål (1732-1763) nella pubblicazione "Flora Aegyptiaco-Arabica. Sive Descriptiones Plantarum, Quas per Aegyptum Inferiorem et Arabium Felicem Detexit, Illustravit Petrus Forskal. Prof. Haun. Post Mortem Auctoris editit Carsten Niebuhr. Accedit Tabula Arabiae Felicis Geographico-Botanica. Hauniae - 113. 1775" del 1775.[5]


Descrizione


Queste piante sono alte da 20 a 40 cm. La forma biologica è terofita parassita (T par), sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Non contengono clorofilla per cui sono piante provviste di organi sotterranee specifici per nutrirsi della linfa di altre piante (piante parassite); inoltre nel secco si colorano di bruno.[2][6][7][8]


Radici


Le radici sono fascicolate e si diramano da un bulbo o rizoma centrale. Nella parte finale sono provviste di austori succhianti che parassitano l'apparato radicale delle piante ospiti.


Fusto


La parte aerea del fusto è eretta e semplice (non ramosa), angolosa e densamente pubescente. Gli scapi terminali sono sempre fioriferi (mai sterili).


Foglie


Le foglie sono ridotte a delle squame spiralate ed hanno delle forme lanceolate. Dimensione delle foglie: larghezza 4 – 6 mm; lunghezza 15 – 25 mm.


Infiorescenza


Le infiorescenze, a forma di spiga o racemo più o meno denso, sono interrotte alla base, mentre l'apice è tronco. Le brattee dell'infiorescenza sono del tipo lanceolato. Dimensione dell'infiorescenza: larghezza 3 – 4 cm; lunghezza 8 – 16 cm. Dimensione delle brattee: larghezza 3 – 4 mm; lunghezza 13 – 18 mm.


Fiore


I fiori sono ermafroditi, zigomorfi (del tipo bilabiato), tetrameri, ossia con quattro verticilli (calice – corolla - androceo – gineceo) e pentameri (la corolla è a 5 parti, mentre il calice anch'esso a 5 parti spesso è ridotto). In questa specie i fiori alla base sono avvolti da 3 elementi: in posizione centrale è presente una brattea; su entrambi i lati è presente una lacinia calicina profondamente bifida (non sono presenti le bratteole). Lunghezza totale del fiore: 18 – 28 mm.

X, K (4/5), [C (2+3), A 2+2], G (2), (supero), capsula

Frutti


Il frutto è una capsula loculicida a forma più o meno ovoidale. I semi, molti e minuti dalle dimensioni quasi microscopiche, contengono un embrione rudimentale indifferenziato e composto da poche cellule; sono colorati di nero. Lunghezza della capsula: 7 – 12 mm.


Riproduzione



Biologia


Queste piante non contengono clorofilla per cui possiedono organi specifici per nutrirsi della linfa di altre piante. Le loro radici infatti sono provviste di uno o più austori connessi alle radici ospiti per ricavare sostanze nutritive.[6][9][10] Inoltre il parassitismo di Orobanche crenata è tale per cui anche i semi per germogliare hanno bisogno della presenza delle radici della pianta ospite; altrimenti le giovani piantine sono destinate ad una precoce degenerazione.

In genere questa specie è parassita delle colture di leguminose come fave, veccia, lenticchie, ma anche dei comuni trifogli.[8] Nella regione mediterranea l'Orobanche crenata può provocare perdite anche nei raccolti del pisello.[11]


Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta  (Distribuzione regionale[12] – Distribuzione alpina[13])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[12] – Distribuzione alpina[13])

Fitosociologia


Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[13]

Formazione: delle comunità terofiche pioniere nitrofile
Classe: Stellarienea mediae

Sistematica


La famiglia di appartenenza della specie (Orobanchaceae) comprende soprattutto piante erbacee perenni e annuali semiparassite (ossia contengono ancora clorofilla a parte qualche genere completamente parassita) con uno o più austori connessi alle radici ospiti. È una famiglia abbastanza numerosa con circa 60 - 90 generi e oltre 1700 - 2000 specie (il numero dei generi e delle specie dipende dai vari metodi di classificazione[15][16]) distribuiti in tutti i continenti.

La classificazione del genere Orobanche è problematica in quanto le varie specie differiscono una dall'altra per piccoli caratteri soprattutto nella forma del calice-corolla e per i vari colori delle parti floreali che presto tendono al bruno appena la pianta "entra" nel secco. Molte specie hanno una grande specificità dell'apparato radicale per cui una possibile distinzione è possibile tramite l'individuazione della pianta parassitata (vedi il paragrafo "Biologia").[8]


Filogenesi


Secondo una recente ricerca di tipo filogenetico[9] la famiglia Orobanchaceae è composta da 6 cladi principali nidificati uno all'interno dell'altro. Il genere Orobanche si trova nel terzo clade (relativo alla tribù Orobancheae) insieme ai generi Boschniakia C. A. Mey. ex Bong. 1833, Cistanche Hoffmans. & Link 1809, Conopholis Wallr.1825, Epifagus Nutt. 1818, Eremitilla Yatsk. & J. L. Contr., 2009, Kopsiopsis (Beck) Beck 1930, Mannagettaea Harry Sm. 1933. Orobanche è monofiletico e rappresenta il core del clade ed è “gruppo fratello” del genere Mannagettaea e quindi di tutto il resto del gruppo.[17]

All'interno del genere Orobanche la specie Orobanche crenata appartiene alla sezione Orobanche L.[18] caratterizzata soprattutto dalla forma del calice a tre parti ossia quattro sepali saldati 2 a 2 tipo lacinie ben separate o collegate alla base, più una brattea. L'altra sezione presente in Italia (Trionychon Wallr.) è caratterizzata dal calice diviso in 5 parti: in posizione centrale è presente una brattea, mentre su entrambi i lati sono presenti una bratteola lineare e una lacinia calicina profondamente bifida.[8] Nella sezione Orobanche O. crenata, secondo una ricerca del 2003[19], è “gruppo fratello” (sono vicine geneticamente) della specie Orobanche ballotae A. Pujadas; queste due specie a loro volta sono “gruppo fratello” di Orobanche foetida Poir. e Orobanche densiflora Bertol..

Il numero cromosomico di O. crenata è: 2n = 38.[20]


Sinonimi


Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[21]


Note


  1. Orobanche crenata, su The Plant List. URL consultato il 21 marzo 2015.
  2. Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta Vol. 3, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 167.
  3. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 15 marzo 2015.
  4. David Gledhill 2008, pag. 124.
  5. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 22 marzo 2015.
  6. Judd, pag. 496.
  7. Strasburger, pag. 852.
  8. Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 611.
  9. Bennet, Mathews.
  10. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 18 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  11. Prota4U, su prota4u.info, p. Pisum sativum. URL consultato il 21 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  12. Conti et al. 2005, pag. 137.
  13. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 286.
  14. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 22 marzo 2015.
  15. Strasburger, p. 850.
  16. Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 20 ottobre 2014.
  17. McNeal, Bennet, Wolfe, Mathews.
  18. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 16 marzo 2015.
  19. Roman, Alfaro, Torres, Moreno, Satovic, Pujadas e Rubiales.
  20. Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 21 marzo 2015.
  21. Orobanche crenata, su The Plant List. URL consultato il 22 marzo 2015.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Biologia
Portale Botanica

На других языках


[en] Orobanche crenata

Orobanche crenata is a species of broomrape, commonly known as bean broomrape.[2] It is a common parasite of the faba bean, Vicia faba.[3] It is native to the Mediterranean basin in Europe and North Africa, the Arabian Peninsula, and Western Asia through to Iran. It has been introduced elsewhere, including Ethiopia.[1] It has no chlorophyll, and gets its carbohydrates from the host's phloem, and water and minerals from the host's xylem. It is a constant threat to legume production.[3]

[fr] Orobanche crenata

Orobanche crenata, l'orobanche crénelée, est une plante herbacée parasite de la famille des Orobanchaceae. Elle est dépourvue de chlorophylle.
- [it] Orobanche crenata



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