Il nome della sottotribù deriva dal suo genere tipo Hickelia A. Camus il cui nome è stato dato in onore del botanico P. Robert Hickel (1865-1935).[4] Il nome scientifico della sottotribù è stato definito dalla botanica francese, specializzata nello studio delle orchidee, Aimée Antoinette Camus (1879 – 1965) nella pubblicazione "Comptes Rendus Hebdomadaires des Séances de l'Academie des Sciences. Paris" (179: 480.) del 1924.[5]
Descrizione
Spighetta generica con tre fiori diversi
Il portamento delle specie di questa sottotribù è arbustivo con culmi legnosi ed eretti con la parte superiore pendente o arcuata (massima altezza dei culmi: 15 metri). In alcune specie (Sirochloa) il portamento è rampicante. Le radici in genere sono del tipo fascicolato derivate da rizomi pachimorfi (allungati fino a 4 metri o ispessiti). Ogni nodo produce molti rami di cui uno è dominante. Gli internodi sono affusolati. In Cathariostachys e in Decaryochloa i giovani germogli si presentano con capelli neri.[1][6][7][8][9][10][11]
Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina a forma lanceolata. In questa sottotribù spesso le lamine delle foglie sono sporgenti proiettandosi in modo adassiale. Le venature sono parallelinervie (quelle trasversali sono visibili distintamente in Perrierbambus). Le ligule sono membranose e cigliate.
Foglie del culmo: le foglie dei culmi in genere sono prive di padiglioni auricolari (sono auricolate in Nasfus, Valiha e in Decaryochloa, quest'ultimo genere con padiglioni pubescenti e fimbriati). In alcune specie le guaine sono persistenti.
Foglie del fogliame: le foglie del fogliame sono prive di padiglioni auricolari.
Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, formate a 1 a 4 spighette, non sono ramificate ed hanno la forma di una grande pannocchia aperta. Se le infiorescenze sono ramificate allora sono sottese da una brattea e un profillo. In Decaryochloa le infiorescenze non sono ramificate e sono circondate da una spata.
Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette (quelle fertili sono sessili), compresse lateralmente, sono formate da uno-due fiori basali sterili e un fiore fertile. I fiori sono sottesi da due a cinque brattee chiamate glume (inferiore e superiore). Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene sotto ogni fiore fertile.
Glume: le glume hanno delle forme ovate e apici acuti; hanno consistenza cartacea e sono prive di ciglia. Possono avere fino a 20 e più venature longitudinali.
Lemmi: il lemmi di Valiha possono avere da 29 a 41 venature longitudinali,
I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.
Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[6]
, P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
Il perianzio è ridotto e formato da tre lodicule, delle squame, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). In Cathariostachys le lodicule sono assenti.
L'androceo è composto da 6 stami ognuno con un breve filamento libero, una antera e due teche. Le antere sono basifisse con deiscenza laterale. Il polline è monoporato. In Decaryochloa gli stami sono disposti in due gruppi di tre (stami diadelfi), oppure sono liberi.
Il gineceo è composto da 3-(2) carpelli connati formanti un ovario supero. L'ovario, con apice pubescente o del tutto glabro, ha un solo loculo con un solo ovulo subapicale (o quasi basale). L'ovulo è anfitropo e semianatropo e tenuinucellato o crassinucellato. Lo stilo, breve, è unico con tre stigmi papillosi.
I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo, a volte carnoso, è libero tardivamente (o normalmente libero). L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è provvisto di epiblasto. I margini embrionali della foglia si sovrappongono. La fessura scutellare è assente.
Riproduzione
Impollinazione: in generale le erbe delle Poaceae sono impollinate in modo anemogamo. Gli stigmi piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento –dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
La distribuzione delle specie di questo gruppo è relativa all'Africa, Madagascar e Réunion con habitat tropicali.
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questa sottotribù (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[9]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, il gruppo di questa voce è descritto al'interno della sottofamiglia Bambusoideae (tribù Bambuseae).[1][6]
Filogenesi
La sottotribù Hickeliinae, insieme ad alcune altre sottotribù della tribù Bambuseae (Bambusinae, Greslaniinae, Dinochloinae, Holttumochloinae, Melocanninae, Racemobambosinae e Temburongiinae) è descritta all'interno del "clade paleotropicale". Buona parte delle specie di questo gruppo sono esaploidi o superiori con una storia poliploide che coinvolge antenati che erano strettamente legati all'antenato delle Arundinarieae (la tribù "basale" della sottofamiglia Bambusoideae).[3]
Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN88-7287-344-4.
G. Pasqua, G. Abbate e C. Forni, Botanica Generale - Diversità vegetale, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2015, ISBN978-88-299-2718-0.
Grass Phylogeny Working Group, Phylogeny and Classification of Poaceae (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol.88, n.3, 2001, pp.373-457. URL consultato il 29 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
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