Il nome della tribù deriva dal suo genere tipo Halleria L., 1753 il cui nome è stato dato in onore del medico, poeta, professore di Gottinga e membro fondatore della Accademia reale svedese delle scienze Albrecht von Haller (1708-77).[3]
Il nome scientifico della tribù è stato definito dal botanico scozzese George Don (Forfar, 17 maggio 1798 – Kensington, 25 febbraio 1856) nella pubblicazione "A General History of the Dichlamydeous Plants - 4: 503, 617" del 1838.[4]
Il portamento delle specie di questa tribù è arbustivo o formato da piccoli alberi, ma anche formato da erbe perenni con portamento rosulato (Charadrophila). La superficie di queste piante varia da glabra a pubescente. I rami sono eretti da quadrangolari (a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici) a alati o arrotondati con brevi internodi.[5]
Le foglie cauline sono opposte e picciolate, quelle basali (se presenti) formano delle rosette. Le lamine sono ovoidi o da ellittiche a orbicolari con apici acuminati o ottusi e margini da subinteri a dentati o crenati grossolanamente.
Le infiorescenze, di tipo tirsoide, sono formate da verticilli sovrapposti non terminali. Ogni verticillo può contenere diversi fiori. I fiori sono distintamente pedicellati. Sono presenti sia brattee che bratteole.
I fiori, ermafroditi, sono tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo) e pentameri (i verticilli del perianzio hanno più o meno 5 elementi ognuno).
Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X/* K (4-5), [C (4-5) A 2+2 o 5], G (2), supero, capsula.[5]
Il calice, subruotato a forma campanulata, è gamosepalo e subattinomorfo formato da 3 - 5 lobi (normalmente 4). I lobi formano una coppa e sono patenti. In Charadrophila il calice è bilabiato con lobi stretti e subuguali.
La corolla, tubulare-campanulata (gamopetala), bilabiata (subattinomorfa - le labbra sono appena distinguibili), termina con 4 - 5 lobi. Il tubo è diritto o incurvato, piatto nella parte apicale. Il colore è rosso, arancio o blu (bianco nella gola).
L'androceo è formato da 4 stami sporgenti (inclusi in Charadrophila). Talvolta è presente uno staminoide. Gli stami sono adnati alla base del tubo della corolla. I filamenti sono liberi, lunghi o corti. Le antere sono biloculari (a due teche). Le teche sono uguali e confluenti a maturità. La deiscenza è longitudinale.
Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario è supero ed ha delle forme ovoidi. Lo stilo termina con uno stigma da capitato a bilobo.
I frutti sono delle capsule a deiscenza loculicida. I semi, numerosi, hanno delle forme compresse e debolmente alate.
Riproduzione
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) ma anche tramite uccelli (impollinazione ornitogama).[5]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
La distribuzione delle specie di questo gruppo è soprattutto sudafricana con habitat da tropicali a subtropicali.
Tassonomia
La famiglia di appartenenza della tribù (Stilbaceae) comprendente tre tribù con una dozzina di generi e circa 40 specie[2][5][6] solamente dopo gli studi condotti dal gruppo APG è stata elevata definitivamente al rango tassonomico di famiglia.
Filogenesi
La circoscrizione attuale di questa tribù è di recente formazione. Il genere Charadrophila in passato è stato descritto all'interno della famiglia Gesneriaceae, mentre ultimamente era stato collocato nelle Scrophulariaceae (tribù Alonsoeae Barringer; ora obsoleta). Il genere Halleria provvisoriamente era stato inserito nella tribù Bowkerieae Barringer.[5] Da un punto di vista filogenetico i due generi formano un "gruppo fratello" e sono "basali" per la famiglia.[1]
Composizione della tribù
La tribù si compone di 2 generi e 5 specie:[2][5][6]
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