Cortusa L. 1753 è un genere di piante Spermatofite Dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Primulaceae.
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Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV.
Il taxon oggetto di questa voce deve essere sottoposto a revisione tassonomica. |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
Ordine | Ericales |
Famiglia | Primulaceae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Dilleniidae |
Ordine | Primulales |
Famiglia | Primulaceae |
Genere | Cortusa L., 1753 |
Specie | |
(Vedi testo) | |
Il genere di questa scheda è composto da pochissime specie, una sola delle quali (Cortusa matthioli) è spontanea dei nostri territori. La famiglia di appartenenza (Primulaceae) è invece più numerosa in quanto comprende circa 1000 specie per oltre due dozzine di generi sparsi in tutto il mondo.
La posizione del genere Cortusa, come spesso accade per altri generi, non è definita univocamente dalle varie classificazioni botaniche. Qui di seguito è indicata la classificazione scientifica secondo il sistema di Cronquist, basata sugli studi delle Angiosperme del botanico americano Arthur Cronquist pubblicati tra il 1968 e 1988:
Mentre invece nelle più recenti classificazioni filogenetiche (APG II System) l'Ordine delle Primulales è stato soppresso e sostituito dall'Ordine delle Ericales[1].
Elenco delle specie di Cortusa più note. I nomi comuni in italiano sono evidenziati in grassetto accanto al nome scientifico.
Il genere Cortusa presenta diverse affinità con i generi Primula e Androsace. Si differenzia da questi per gli stami che sono adnati alla corolla.
Il nome del genere (Cortusa) fu introdotto dal P.A. Matthioli (1500 – 1577), medico e botanico di Siena, famoso fra l'altro per avere fatto degli studi su Dioscoride, e per aver scritto una delle prime opere botaniche moderne[2].
Il nome scientifico di questo genere fu invece definitivamente fissato da Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella sua monumentale opera intitolata Species Plantarum, pubblicata nel 1753.
Le Cortusa sono piante di altezza media e con forma biologica del tipo emicriptofita scaposa (H scap); si tratta quindi di piante erbacee perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, dotate di un asse fiorale eretto e privo di foglie. Queste piante sono in genere molto villose e a volte tra i peli possono essere presenti anche delle ghiandole.
Le radici sono secondarie da rizoma.
Le foglie sono solo quelle basali a forma palmato-lombata con parecchi grossolani lobi; a sua volta ogni lobo può essere dentello. Le foglie sono sorrette da villosi piccioli.
L'infiorescenza consiste in una ombrella con diversi fiori dotati di pedicelli di lunghezze disuguali. I fiori sono pendenti e solitari per ogni scapo. Alla base dell'ombrella possono essere presenti delle brattee lesiniformi o pennatosette.
I fiori sono ermafroditi, attinomorfi, tetraciclici (ha i 4 verticilli fondamentali delle Angiosperme: calice – corolla – androceo – gineceo), pentameri (calice e corolla divisi in 5 parti).
Il frutto è del tipo a capsula. La forma è bislunga o piriforme con 5 valve. Contiene numerosi semi (fino a 40) lenticolari e rugosi.
Oltre alle Alpi, queste specie si possono trovare in Europa orientale (Russia), sulla catena dell'Himalaya, in Asia settentrionale, in Cina e in Giappone. Sono piante che amano il luoghi umidi, freschi e ombreggiati.
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