La rana di Berger è caratterizzata da un corpo slanciato e presenta una testa leggermente più larga che lunga. Possiede piccoli denti vomerini, ossia disposti sul vomere. La pelle è liscia o leggermente verrucosa, con dorso verde, con macchie bruno-nerastre estremamente variabili nel numero e nella disposizione e una linea medio-dorsale più chiara. Il ventre è bianco-giallastro con macchie grigie. Le zampe posteriori presentano a livello della fascia posteriore delle cosce una colorazione di colore giallo acceso o arancione. I maschi sono provvisti di due sacchi vocali esterni di colore bianchiccio.[4]
Distribuzione e habitat
La specie è diffusa in buona parte dell'Italia peninsulare al disotto di una linea immaginaria che va da Genova a Rimini, sull'Isola d'Elba, in Sicilia e in Corsica; è stata introdotta dall'uomo in Sardegna.
Vive dal livello del mare fino a circa 1.800 metri di altitudine.
L'habitat della rana di Berger è rappresentato da numerose tipologie di ambienti acquatici ricchi di vegetazione quali paludi, stagni, rive di laghi, canali e torrenti.[4]
Tassonomia
È considerata da alcuni autori sottospecie di P. lessonae.[2]
Note
(EN) Andreone F., Corti C., Sindaco R., Romano A. 2008, Pelophylax bergeri, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
Edoardo Razzetti, Laura Bonini e Franco Andreone, Lista ragionata di nomi comuni degli anfibi e dei rettili italiani, in Italian Journal of Zoology, vol.68, n.3, 2001, pp.243-259.
Benedetto, L., et al, Fauna d'Italia, vol. XLII, Amphibia, 2007.
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