Papilio hospiton Gené, 1839, è un lepidottero appartenente alla famiglia Papilionidae.[2]
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Stato di conservazione | |
![]() Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Protostomia |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Panorpoidea |
Ordine | Lepidoptera |
Sottordine | Glossata |
Infraordine | Heteroneura |
Divisione | Ditrysia |
Superfamiglia | Papilionoidea |
Famiglia | Papilionidae |
Sottofamiglia | Papilioninae |
Tribù | Papilionini |
Genere | Papilio |
Specie | P. hospiton |
Nomenclatura binomiale | |
Papilio hospiton Gené, 1839 | |
La specie risulta filogeneticamente affine al Macaone (Papilio machaon), da cui si discosta per la presenza di "code" più corte sulle ali posteriori e per le macchie rosse più ridotte sulle pagine superiori delle ali posteriori. Nella pagina inferiore delle ali anteriori il margine presenta un disegno ondulato che raggiunge la fascia submarginale. Come altri papilionidi, il P.hospiton presenta il comportamento di Hill-topping, dato dai maschi che si posizionano su un punto di alta quota ad aspettare le femmine per l'accoppiamento.
Una curiosità è rappresentata dal fatto che gli adulti ricordano alcune specie di Papilionidi arcaici rinvenibili sull'Himalaya.
L'apertura alare è compresa tra i 3,4 e i 3,8 cm.
Le uova sono di forma sferoidale e vengono deposte dagli adulti tra aprile e luglio, singolarmente su foglie e culmi.
La larva di questa specie è riscontrabile durante il periodo Aprile- Luglio in Sardegna e Maggio-Settembre in Corsica; presenta forma cilindrica, colorazione vivace con tinte dominanti giallo, verde, ocra e nero.
La pupa è individuabile tra settembre e giugno, succinta su culmi, tenuta ferma da una cintura serica alla pianta parassitata dal bruco.
Papilio hospiton è endemica delle isole di Sardegna e Corsica. Viene considerata specie minacciata, e pertanto protetta, ai sensi della Direttiva Habitat sia in Francia che in Italia.
Si può riscontrare in zone collinari e aree verdi montane, tra i 500 ed i 1800 metri di quota, ma è stata anche ritrovata nelle isole circum-Sarde al livello del mare.
Gli adulti volano tra marzo e luglio in Sardegna e tra aprile e agosto in Corsica. La specie è monovoltina in Sardegna, ma è plausibile l'ipotesi di una seconda parziale generazione in Corsica, data la più ampia disponibilità di piante-ospite nella stagione estiva.
Le larve si alimentano sulle foglie di piante ospiti appartenenti alle famiglie Rutaceae e Apiaceae o Umbelliferae, tra cui:
La Ferula communis è la pianta-ospite più utilizzata per l'ovodeposizione nella stagione primaverile, ma esaurisce il proprio ciclo vegetativo in maggio-giugno. Nella tarda primavera e in estate P. hospiton si sposta a deporre su piante a vegetazione prolungata e tendenzialmente più in alta quota (sopra gli 800 m):
Al momento non vengono distinte sottospecie diverse da quella tipica, Papilio hospiton hospiton Gené, 1838.
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