Il marlin indopacifico[2] (Istiompax indica (Cuvier, 1832)), conosciuto anche come marlin nero, è un pesce di mare appartenente alla famiglia Istiophoridae proveniente dall'Indo-Pacifico[3]. È l'unica specie del genere Istiompax Whitley, 1931[4].
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Stato di conservazione | |
![]() Dati insufficienti[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Classe | Actinopterygii |
Ordine | Perciformes |
Famiglia | Istiophoridae |
Genere | Istiompax |
Specie | I. indica |
Nomenclatura binomiale | |
Istiompax indica (Cuvier, 1832) | |
Sinonimi | |
Istiompax dombraini | |
Nomi comuni | |
Marlin nero | |
È una specie migratrice diffusa soprattutto nelle zone tropicali[1] dell'oceano Pacifico e nell'oceano Indiano. È comune nei pressi di Capo di Buona Speranza[5] e da lì si spinge talvolta nell'oceano Atlantico,[6] dove però non ne sembrano esistere popolazioni stabili[1]. Nell'oceano Indiano è segnalato lungo la costa dell'Africa orientale (dal Sudafrica al Gibuti, Madagascar e Seychelles inclusi) nonché alle Chagos[3], mentre nell'est dell'oceano Pacifico il suo areale si estende dalla California al Cile[1]. È stato segnalato anche nel mar Mediterraneo, dove è però rarissimo: nel 1987 un esemplare è stato pescato a Camogli, nel mar Ligure, dove era arrivato probabilmente attraverso lo stretto di Gibilterra[5].
Si trova spesso nei pressi della costa, o nelle zone attorno alle barriere coralline; sebbene di solito non scenda oltre i 100 m di profondità[1] può arrivare anche a 950[6]. Nuota in zone con temperature di circa 15 °C - 30 °C[6].
Presenta un corpo molto allungato e compresso sui lati, di grandi dimensioni: è una specie che cresce molto rapidamente[1] e può raggiungere i 465 cm per 750.0 kg di peso, anche se di solito non misura più di 380[6]. Le femmine sono di dimensioni maggiori e di solito gli esemplari che superano 270 cm sono femmine[1]. La fronte è alta, mentre la mascella superiore, come nelle altre specie della sua famiglia, è molto allungata e forma un rostro[6] utile al pesce quando caccia[7].
La prima pinna dorsale è bluastra e decisamente più lunga della seconda[6], ma non è più alta del corpo, e ciò permette di distinguere facilmente questa specie da Istiophorus albicans[5]. Anche le pinne anali sono due, marroni[6]. La colorazione è più chiara sul ventre, dove tende al grigio argentato con talvolta fasce più scure, mentre il dorso è blu grigiastro. La pinna caudale è a forma di mezzaluna. A differenza di Makaira nigricans presenta pinne pettorali molto rigide e mai ripiegate lungo il corpo[5]. Può vivere fino a 12 anni[1].
È un migratore stagionale che si sposta in acque più fredde durante l'estate[7].
È una specie carnivora dalla dieta molto varia, composta da diverse specie di invertebrati marini e pesci[8]. Le prede più frequenti sono, tra i pesci, acciughe, pesci volanti[9], Carangidi (Atule mate[9]), Corifenidi, Gempilidi, pesci scatola, Alepisauridi, pesci balestra, pesci farfalla, Sternoptychidae, Chiasmodontidi, pesci palla, tonni, sgombri e pesci spada.[7]. Gli invertebrati di cui si nutre più frequentemente sono cefalopodi, in particolare calamari e seppie, raramente crostacei[8].
È spesso preda di squali e orche; i giovani sono predati anche da carangidi, altri marlin, e sgombridi tra cui i tonni[10].
Può presentare diverse specie di copepodi parassiti, come Pennella instructa, Pennella filosa, Gloiopotes huttoni, Philichthys xiphiae e Gloiopotes watsoni[3].
È oviparo e la fecondazione è esterna. Non ci sono cure nei confronti delle uova, fino a 40 milioni[11], e delle larve, pelagiche[1].
Per molto tempo è stato attribuito al genere Makaira.
È pescato molto frequentemente (5000 tonnellate ogni anno[5]) sia per essere venduto come alimento, soprattutto in Giappone dove viene utilizzato per preparare il sashimi, sia per la pesca sportiva[6].
Potrebbe essere minacciato dalla pesca intensiva, ma mancano informazioni precise sulla pesca in alcune zone dell'oceano Pacifico[1]. In alcune zone ne è stata vietata la cattura; forse la sua popolazione è in calo come quella di Makaira nigricans[1]. Questa specie viene classificata quindi come "dati insufficienti" (DD) dalla lista rossa IUCN.
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