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Hieracium L., 1753 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Hieracium
Hieracium alpinum
(Sparviere alpino)
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Sottotribù Hieraciinae
Genere Hieracium
L., 1753
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Genere Hieracium
Nomi comuni

Sparviere

Specie
(Vedi: Specie italiane di Hieracium )

Etimologia


Il nome del genere deriva dalla parola greca hierax o hierakion (= sparviere, falco). Il nome del genere è stato dato inizialmente dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656 - 1708) rifacendosi probabilmente ad alcuni scritti del naturalista romano Gaio Plinio Secondo (23 - 79) nei quali, secondo la tradizione, i rapaci si servivano di questa pianta per irrobustire la loro vista.[3][4] Da un punto di vista scientifico il nome del genere è stato pubblicato per la prima volta da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum - 2: 799. 1753"[5] del 1753.[6]


Descrizione


Hieracium alpinumIl portamento
Hieracium alpinum
Il portamento
Hieracium lachenaliiLa foglia
Hieracium lachenalii
La foglia
Hieracium umbellatumInfiorescenza
Hieracium umbellatum
Infiorescenza
Hieracium porrifoliumL'involucro
Hieracium porrifolium
L'involucro
Hieracium lachenaliiI fiori ligulati
Hieracium lachenalii
I fiori ligulati
Hieracium porrifoliumIl pappo con gli acheni
Hieracium porrifolium
Il pappo con gli acheni

Habitus. Le piante di questo genere possono raggiungere un'altezza massima di 10 dm (raramente raggiungono i 15 dm). La forma biologica prevalente è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee (e aromatiche), a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, inoltre spesso hanno l'asse fiorale eretto e privo di foglie (piante scapose), oppure le foglie basali sono assenti alla fioritura (piante afillipode). Alcune specie possono anche avere la forma biologica di tipo emicriptofita rosulata (H ros), ossia con foglie disposte a formare una rosetta basale e presenti alla fioritura (piante fillipode). Queste piante sono anche provviste di lattice (i vasi latticiferi sono anastomizzati), ma sono prive di stoloni.[7][8][9][10][11][12][13][14][15]

Rdici. Le radici spesso sono secondarie da rizoma.

Fusto. La parte aerea del fusto è eretta o ascendente con ramosità più o meno copiosa o anche nulla (pianta monocefala - con un solo capolino); può essere sia glabra che pelosa. Un elemento importante del fusto è l'acladio, ossia la porzione del peduncolo/fusto compresa tra la base del capolino e la ramificazione immediatamente sottostante.

Foglie. Le foglie si dividono in basali e cauline. In genere lungo il caule sono disposte in modo opposto; la lamina può essere intera o più o meno divisa con forme da lineari-strette a largamente ovate (con forme intermedie quali ellittiche, lanceolate, oblanceolate, oblunghe o spatolate); i bordi possono essere variamente dentati (anche profondamente, ma raramente sono lobati) o continui; la superficie può essere glabra o variamente pubescente (ricoperta da peli semplici o ramificati). Quelle basali sono provviste di picciolo (o anche sono sessili), mentre quelle cauline sono in genere sessili e progressivamente ridotte con lamine più strette.

Infiorescenza. L'infiorescenza è composta da un capolino terminale sorretto da un peduncolo (se i capolini sono più di uno si forma una sinflorescenza). I peduncoli possono essere avvolti da alcune brattee fogliacee. I capolini sono formati da un involucro composto da diverse brattee (o squame) disposte su 2 serie in modo embricato, all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. L'involucro ha delle forme da emisferiche o campanulate a cilindriche. Le squame grossolanamente si dividono in esterne (non sempre presenti) e interne; quelle esterne (formano quasi un calice) sono nulle o da 3 a 13 con forme da deltate a lanceolate o lineari; quelle interne sono da 5 a 21 ed hanno delle forme lineari-lanceolate con margini scariosi e apici acuminati con forme ottuse. Il ricettacolo è nudo, ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori. Diametro dell'involucro: 3 – 15 mm.

Fiori. I fiori (da 6 a 150) sono tutti del tipo ligulato[16] (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e zigomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[17]

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni sono scuri e lunghi circa 2,5 – 5 mm a forma colonnare-obconica (o più o meno cilindrica) e sono ristretti alla base (e ingrossati all'apice), mentre la superficie (liscia o appena rugosa) è provvista di 8 - 10 coste che nella parte apicale confluiscono in un orlo anulare. Il pappo è formato 20 a 80 setole biancastre (o giallastre) semplici disposte su due serie (quelle interne sono più lunghe e più rigide, quelle esterne sono fragili).


Pubescenza


Un carattere importante anche da un punto di vista tassonomico (per individuare i vari gruppi del genere) è la pubescenza delle varie parti della pianta: fusto, foglie, peduncolo e squame dell'involucro. Si possono distinguere cinque tipi principali di peli:

  • peli: possono essere semplici oppure pluricellulari con lunghezza contenute in 1 - 2 mm;
  • setole: possono essere semplici oppure pluricellulari con lunghezza variabile tra 3 - 5 mm fino a 10 mm;
  • peli stellati: generalmente sono brevi (meno di 0,5 mm), pluricellulari e con le punte rivolte in tutte le direzioni;
  • peli piumosi: sono derivati dalle lacinie delle setole;
  • ghiandole: sono peli semplici (brevi o lunghi) terminanti in un ingrossamento ghiandolare.


La frequenza della pelosità può essere: molto fitta - abbondante - sparsa - rara - inesistente.


Biologia



Distribuzione e habitat


Le specie di questo genere hanno una distribuzione cosmopolita (con una certa preferenza per l'Eurasia e il Nordamerica). In molte zone (specialmente in America settentrionale) le specie di Hieracium sono considerate specie invasive[21]. Nelle altre aree del globo sono presenti in Sud America (lungo le due coste) e in Africa mediterranea Nord-Occidentale.[14] L'habitat preferito è quello temperato a quote medie e alte. Delle circa 250 specie spontanee della flora italiana buona parte vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza i dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle principali specie o gruppi alpini[22].

Distribuzione e habitat delle specie alpine
SpecieComunità
vegetali
Piani
vegetazionali
SubstratopHLivello troficoH2OAmbienteZona alpina
H. alpinum10montano
subalpino
alpino
SiacidobassomedioF5 G1tutto l'arco alpino
H. amplexicaule3montano
subalpino
Ca - SineutrobassoseccoC2tutto l'arco alpino
H. bifidum10montano
subalpino
alpino
Ca - Ca/SibasicobassoseccoC2 C3 F2 F5 F7tutto l'arco alpino
H. bupleuroides3montano
subalpino
CabasicobassoseccoC2 C3tutto l'arco alpino
(più o meno)
H. caesium10montanoCa - Ca/SibasicobassoseccoC2 C3 F2CN BZ
H. glaucinum14collinare
montano
Ca/Si - SineutrobassoseccoF2 F7 G4 I1 I2 I3CN AO TN BZ
H. glaucum3montano
subalpino
Ca - Ca/SibasicobassoseccoC2 C3tutto l'arco alpino
H. humile3montano
subalpino
CabasicobassoseccoC2tutto l'arco alpino
(escl. BL BZ CO BG)
H. lachenalii14collinare
montano
subalpino
SineutromediomedioB7 F7 I2tutto l'arco alpino
(meno frequente a occidente)
H. laevigatum14collinare
montano
Ca - SineutrobassoseccoB7 G4 G7 H1 H4 I2tutto l'arco alpino
(meno frequente al centro)
H. lawsonii3montano
subalpino
Ca - Ca/SibasicobassoseccoC2IM CN TO
H. murorum14collinare
montano
subalpino
Ca - SineutromedioseccoB7 C2 C3 G4 I1 I2 I3tutto l'arco alpino
H. pictum3montano
collinare
Ca -Ca/SineutrobassoaridoC2 F2 I1alpi occidentali
H. piliferum10alpinoSiacidobassoseccoF5 G1tutto l'arco alpino
H. pilosum10subalpino
alpino
CabasicobassomedioC2 F5quasi tutto l'arco alpino
H. porrifolium3collinare
montano
CabasicobassoseccoB5 C2 C3 F2Alpi centro-orientali
H. prenanthoides11subalpinoCa - SineutroaltomedioF3 G2 H1 H2tutto l'arco alpino
H. racemosum11collinare
montano
Ca/Si - SineutromedioseccoB7 F7 G4 I1 I2tutto l'arco alpino
(più o meno)
H. sabaudum14collinare
montano
Ca/Si - SiacidomedioseccoB7 F7 G4 I1 I2tutto l'arco alpino
H. schmidtii3montano
subalpino
SiacidobassoaridoC2 C3CN AO BZ
H. sparsum10subalpino
alpino
SiacidobassomedioC1 C3 F5 G1BZ
H. tomentosum3collinare
montano
subalpino
CaneutrobassoaridoC2 F2 F5 I1alpi occidentali
H. umbellatum14collinare
montano
Ca/Si - SiacidobassoseccoB7 F7 G4 I1 I2tutto l'arco alpino
H. villosum10subalpino
alpino
CabasicobassomedioC3 F5tutto l'arco alpino
Legenda e note alla tabella.

Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili).
Zona alpina: vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 3 = comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni; 10 = comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite; 11 = comunità delle macro- e megaforbie terrestri; 14 = comunità forestali
Ambienti: B5 = rive, vicinanze corsi d'acqua; B7 = parchi, giardini, terreni sportivi; C1 = ambienti sabbiosi, affioramenti rocciosi; C2 = rupi, muri e ripari sotto roccia; C3 = ghiaioni, morene e pietraie; F2 = praterie rase, prati e pascoli dal piano collinare al subalpino; F3 = prati e pascoli mesofili e igrofili; F5 = praterie rase subalpine e alpine; F7 = margini erbacei dei boschi; G1 = lande e popolamenti a lavanda; G2 = praterie rase dal piano collinare a quello alpino; G4 = arbusteti e margini dei boschi; H1 = ontaneti verdi, saliceti subalpini; H2 = boscaglie di pini montani; H4 = arbusteti, siepi, margini di boschi; I1 = boschi di conifere; I2 = boschi di latifoglie; I3 = querceti submediterranei


Sistematica


La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[23], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[24] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[25]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][13][12]


Filogenesi


Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hieraciinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hieraciinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade è posizionata alla base ed è "sorella al resto del gruppo comprendente, tra le altre, le sottotribù Microseridinae e Cichoriinae.[13]

I seguenti caratteri sono distintivi per la sottotribù:[12]

  • queste piante sono spesso ricoperte da piccoli, soffici peli ramificati;
  • gli acheni hanno delle forme obovoidi-coniche non compresse;
  • il becco degli acheni è assente;
  • il pappo è formato da setole fragili.

Il nucleo della sottotribù Hieraciinae è l'alleanza Hieracium - Pilosella (comprendenti la quasi totalità delle specie della sottoribù - oltre 3000 specie) e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello". Il genere di questa voce, nell'ambito della sottotribù occupa una posizione evolutiva recente.[26]

Il genere Hieracium è un genere estremamente polimorfo con maggioranza di specie apomittiche. Di questo genere sono descritte circa 770 specie sessuali e oltre 5200 specie apomittiche[27], delle quali circa 250 e più sono presenti nella flora spontanea italiana. Alcuni taxon collegati alle varie specie del genere sono sottospecie, altri sono considerati aggregati (o inclusi), e altri ancora sono considerati "intermediari" (o impropriamente ibridi in quanto queste specie essendo apomittiche non si incrociano e quindi non danno prole feconda) con altre specie. A causa di ciò si pongono dei problemi di sistematica quasi insolubili e per avere uno sguardo d'insieme su questa grande variabilità può essere necessario assumere un diverso concetto di specie. Nella "Flora d'Italia" sono proposte due nuove unità tassonomiche: (1) gruppo-cardinale (insieme di forme elementari di singole serie evolutive come le specie o le agamospecie con proprie combinazioni di caratteri morfologici); (2) gruppo-intermediario (insieme di specie o agamospecie che riuniscono i caratteri morfologici di due o più gruppi-cardinali).[7]
Anche studi (Greuter, 2007) hanno confermato che la classificazione interna al genere pone problemi quasi impossibili da risolvere. Problemi che vengono ulteriormente ostacolati dallo scontro di correnti e scuole di pensiero difficilmente conciliabili per quanto riguarda i principi di base della classificazione del genere. Seguendo la tradizione Zahn un primo metodo consiste nel suddividere le specie principali e i vari intermediari ibridi in sottospecie, a questo si contrappone la "scuola nordica" la quale tratta ogni ceppo apomittico distinguibile come specie e quindi minimizza il numero delle sezioni tra genere e specie. Quest'ultimo approccio segue l'indirizzo filogenetico attuale, ma risulta inapplicabile su grandi aree con maggior diversità di morfotipi. Gottschlich recentemente (2009) suggerisce che i vari taxa dovrebbero essere caratterizzati da discontinuità morfologiche associate a separazione geografiche/ecologiche.[14]
Tradizionalmente il genere viene suddiviso in 4 sottogeneri:[7]

  • Stenotheca Fries: comprende una ventina e più di specie sessuali distribuite dalla Patagonia allo Stretto di Bering (e quindi Nord America) fino al Giappone.
  • Ortotheca Froelich: comprende una decina di specie sessuali distribuite tra il Sudafrica, Madagascar e India.
  • Mandonia A.-T.: alcune specie delle Ande.
  • Hieracium: è il gruppo principale con oltre 6000 specie formatesi per ibridazione e conseguente riduzione della sessualità (apomissia, apogamia, partenogenesi, poliploidia e sterilità pollinica) con distribuzione soprattutto Eurasiatica e Nordamericana. Questo gruppo a sua volta è suddiviso in due sottogruppi:[28]
  • sottogruppo Hieracia aphyllopoda: queste piante sono prive di foglie basali all'antesi (oppure sono appassite); anche le foglie cauline inferiori possono essere assenti all'antesi; quelle superiori sono numerose (6 - 30); la fioritura in genere è da luglio a ottobre;
  • sottogruppo Hieracia phyllopoda: le foglie basali sono presenti alla fioritura; le cauline sono al massimo 5 (fusti afilli) oppure fino a 15 con foglie a forme più lineari; la fioritura in genere è da maggio a luglio.


Un quinto gruppo, Pilosella Vaill., recentemente è stato portato al rango di genere e comprende almeno 3000 specie ibridogene distribuite in Eurasia temperata.

La costruzione filogenetica all'interno del genere presenta le stesse problematiche descritte sopra. Un recente studio[29], nel ricostruire la struttura filogenetica del genere, presenta ancora diversi gruppi politomici, ossia un albero filogenetico con più di due rami su uno stesso nodo. Sono stati comunque individuati due rami principali: un ramo europeo occidentale e uno orientale.

I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[12]

  • le piante non sono tutte vischiose;
  • i fusti e le foglie hanno peli semplici o ghiandolari;
  • i capolini sono numerosi;
  • il colore dei fiori in genere è giallo carico;
  • i rami dello stilo sono lunghi;
  • le coste dell'achenio confluiscono in un anello;
  • il pappo è formato da due serie di setole.

I numeri cromosomici delle piante di questo genere variano da 2n = 18 (specie diploidi) a 2n = 27 (specie triploidi). Sono comunque presenti anche specie tetraploidi e pentaploidi (2n = 36).[8][12]


Sezioni della flora italiana


Nella recente riedizione della "Florad'Italia" (2018) le varie specie di questo genere, appartenenti alla flora spontane italiana, sono state distribuite nelle 44 sezioni seguenti:

  • 1A: tutte le parti della pianta possiedono abbondanti peli ghiandolari;
Hieracium sect. Amplexicaulia (Griseb) Scheele
Hieracium sect. Glutinosa W.D.J. Koch
Hieracium sect. Alpina (Griseb.) Gremli
Hieracium sect. Arpadiana Gottschl.
Hieracium sect. Picroidea (Arv.-Touv.) Gremli
Hieracium sect. Cerinthoidea Monnier
  • 1B: in genere i peli ghiandolari sono assenti, altrimenti sono presenti solamente sui peduncoli, brattee e margini fogliari;
  • 2A: il colore degli acheni è scuro (bruno-nerastro);
Hieracium sect. Picta (Peter) Stace
Hieracium sect. Andryaloidea Monnier
Hieracium sect. Thapsoide a (Arv.-Touv.) Belli
Hieracium sect. Lanatella (Arv.-Touv.) Zahn
Hieracium sect. Pannosa (Zahn) Zahn
Hieracium sect. Rupestria (Griseb) Gottschl.
  • 2B: il colore degli acheni varia da castano a paglierino;
  • 3A: il portamento delle piante è tipico alpino (altezza 5 - 15 cm); gli acheni sono lunghi 2,5 - 2,8 mm;
Hieracium sect. Barbata Gremli
  • 3B: gli acheni sono lunghi 4 - 4,5 mm;
  • 4A: le piante sono di tipo afillopode o pseudo-fillopode; il picco antesico è solitamente autunnale;
Hieracium sect. Lucida v Stace et P.D. Sell
Hieracium sect. Italica (Fr.) Arv.-Touv
Hieracium sect. Symphytacea (Arv.-Touv.) Gottschl.
Hieracium sect. Vettera Gottschl.
Hieracium sect. Amphitricha (Arv.-Touv.) Gottschl.
Hieracium sect. Prenanthoidea W.D.J. Koch
Hieracium sect. Dragicola Gottschl.
Hieracium sect. Cydoniifolia (Arv.-Touv.) Stace
Hieracium sect. Aestiva (Uksip ex Schljakov) Sennikov
Hieracium sect. Subsabauda Gremli
Hieracium sect. Tridentata (Fr.) Arv.-Touv
Hieracium sect. Sabauda (Fr.) Arv.-Touv
Hieracium sect. Hieracioides Dumort.
  • 4B: le piante sono di tipo fillopode (raramente hypofillopode); il picco antesico è solitamente primaverile-estivo;
  • 5A: i piccioli e gli involucri sono seminascosti da una densa villosità sericea con peli lunghi;
Hieracium sect. Villosa (Griseb.) Gremli
  • 5B: i piccioli e gli involucri, glabri o pelosi, sono sempre ben visibili;
  • 6A: le foglie cauline superiori hanno delle basi da subamplessicauli a guainanti il fusto;
Hieracium sect. Pulmonarioidea W.D.J. Koch
Hieracium sect. Jurassica (Arv.-Touv.) Gottschl.
Hieracium sect. Umbrosa Stace et P.D. Sell
Hieracium sect. Alpestria (Fr.) Arv.-Touv
Hieracium sect. Acanthodontoidea Gottschl.
Hieracium sect. Grovesiana Gottschl.
  • 6B: le foglie cauline superiori non sono abbraccianti;
  • 7A: le foglie basali sono attenuate, e sono brevemente (oppure no) picciolate;
Hieracium sect. Cernua R. Uechtr.
Hieracium sect. Naegeliana Zahn ex Szelag
Hieracium sect. Drepanoidea Monnier
Hieracium sect. Dollinera Gottschl.
  • 7B: le foglie basali sono distintamente picciolate;
Hieracium sect. Oleosa (Arv.-Touv.) J.-M. Tison
Hieracium sect. Oreadea (Fr.) Arv.-Touv.
Hieracium sect. Hieracium
Hieracium sect. Bifida (Arv.-Touv.) A.R. Clapham
Hieracium sect. Vulgata (Griseb) Willk. et Lange
Hieracium sect. Subalpina Pugsley
Hieracium sect. Bocconea Gottschl.

Vedi: Specie italiane di Hieracium.


Sinonimi


L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[30]


Generi simili


Il genere che più si avvicina a Hieracum e ovviamente il genere Pilosella Vaill. da poco separato da quello di questa voce. Si differenzia per il pappo formato da una sola serie di setole, tutte sottili e della stessa lunghezza; per la presenza di stoloni; per i capolini piccoli con involucri lunghi 4 – 8 mm e acheni lunghi 1 – 2 mm.[12][28]

Altri generi simili a Hieracium sono:[7]

Nome del genere con AutoreNome comuneDifferenze rispetto al genere Hieracium
Andryala L.LanutellaLe squame sono disposte su una sola serie; il ricettacolo possiede delle piccole fosse circondate da setole.
Chondrilla L.LattugaccioLe foglie hanno delle forme strettamente lineari; i capolini sono formati da 7 - 15 fiori; le squame sono disposte su 1 - 2 serie; l'achenio è prolungato in un becco alla base del quale sono presenti alcuni dentelli.
Crepis L.RadichiellaGli acheni all'apice sono assottigliati e spesso sono prolungati in un becco allungato; il pappo è bianco formato da peli flessibili e tenaci.
Lactuca L.LattugaI capolini contengono pochi fiori; gli acheni hanno delle forme compresse e sono provvisti di becco allungato.
Launaea Cass.LauneaLe squame esterne sono provviste di un largo margine membranoso; gli acheni hanno delle forme subclindriche con 4 denteli basali.
Prenanthes L.RadichiellaLe infiorescenza sono delle pannocchie con capolini penduli con pochi fiori violetti.
Reichardia RothGrattalinguaGli acheni sono striati e con forme bitorzolute; i peli del pappo sono connati alla base e facilmente si staccano tutti assieme.
Sonchus L.CrespinoI capolini sono del tipo pauciflora; gli acheni hanno delle forme compresse.
Taraxacum WeberTarassacoLe foglie sono unicamente quelle basali in rosetta e l'infiorescenza si compone di un solo capolino; le squame sono disposte su due serie e quelle esterne sono ribattute verso il basso; l'achenio è prolungato in un becco alla base del quale sono presenti alcuni dentelli.
Willemetia (Neck.) Cass.LattugaccioLe foglie sono disposte in rosetta basale; i capolini sono pochi (generalmente uno); le squame sono disposte su 2 serie; l'achenio è prolungato in un becco alla base del quale sono presenti alcuni dentelli.

Curiosità


Il genere Hieracium fu occasione di delusione e scoramento per Gregor Mendel, che in età avanzata tentò di confermare con tale genere le sue leggi di ereditarietà, utilizzando il fatto che tale pianta è ubiquitaria e molto comune. Tale tentativo fallì completamente in modo incomprensibile. Molto più tardi fu dimostrato che utilizzare tale genere fu una scelta infelice, dato che è soggetto a fenomeno di Apomissia.


Note


  1. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 5 luglio 2022.
  3. Motta 1960, Vol. 2 - pag. 454.
  4. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 16-agosto-2013.
  5. BHL - Biodiversity Heritage Library, su biodiversitylibrary.org. URL consultato il 22-dicembre-2013.
  6. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 22-dicembre-2013.
  7. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 282-317.
  8. eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 02-gennaio-2014.
  9. Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  10. Strasburger 2007, pag. 860.
  11. Judd 2007, pag.517.
  12. Kadereit & Jeffrey 2007, pag.194.
  13. Funk & Susanna 2009, pag. 352.
  14. Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  15. Pignatti 2018, Vol. 3 - pag. 1138.
  16. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 12.
  17. Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  18. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  19. Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  20. Judd 2007, pag. 523.
  21. Linda M. Wilson, Key to identification of invasive and native Hawkweeds (Hieracium spp.) in the Pacific Nortwest (PDF), in British Columbia.
  22. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 692-704.
  23. Judd 2007, pag. 520.
  24. Strasburger 2007, pag. 858.
  25. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  26. Fehrer et al. 2021.
  27. Kilian 2009, pag. 354.
  28. Gunter Gottschlich & Domenico Pujatti, Il genere Hieracium in provincia di Trento (PDF), in Ann. Mus. civ. Rovereto; Vol. 16 (2000); pag. 273 - 351.
  29. Fehrer et al. 2021, p. 9.
  30. Global Compositae Checklist, su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 02-gennaio-2014.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[es] Hieracium

Hieracium es un género de plantas con flores perteneciente a la familia Asteraceae. Comprende 12614 especies descritas y de estas, solo 1411 aceptadas.[1][2]

[fr] Hieracium

Hieracium est un genre de plantes appelées communément épervières, de la famille des Astéracées à capitules tous ligulés et de couleur jaune (sauf Hieracium aurantiacum qui a des fleurs orange à rouges). Ce genre rassemble plus de 6 000 espèces et sous-espèces essentiellement montagnardes dont la détermination reste délicate en raison de l'action conjointe de l'apomixie, de l'hybridation et de la polyploïdie[1].
- [it] Hieracium

[ru] Ястребинка

Ястреби́нка (лат. Hieracium) — род травянистых растений семейства Астровые.



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