bio.wikisort.org - Plantae

Search / Calendar

La sezione Hieracium sect. Andryaloidea Monnier è una sezione di piante angiosperme dicotiledoni del genere Hieracium della famiglia delle Asteraceae.[1][2][3]

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Hieracium sect. Andryaloidea
Hieracium tomentosum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Sottotribù Hieraciinae
Genere Hieracium
Sottogenere H. sect. Andryaloidea
Monnier
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Specie
(Vedi testo)

Etimologia


Il nome del genere deriva dalla parola greca hierax o hierakion (= sparviere, falco). Il nome del genere è stato dato inizialmente dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656 - 1708) rifacendosi probabilmente ad alcuni scritti del naturalista romano Gaio Plinio Secondo (23 - 79) nei quali, secondo la tradizione, i rapaci si servivano di questa pianta per irrobustire la loro vista.[4][5]

Il nome scientifico della sezione è stato definito dal botanico e naturalista francese Monnier (1717 - 1799).


Descrizione


Il portamentoHieracium tomentosum
Il portamento
Hieracium tomentosum
Le foglieHieracium tomentosum
Le foglie
Hieracium tomentosum
InfiorescenzaHieracium tomentosum
Infiorescenza
Hieracium tomentosum
I fioriHieracium tomentosum
I fiori
Hieracium tomentosum

Habitus. La forma biologica prevalente è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee (e aromatiche), a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, inoltre spesso hanno l'asse fiorale eretto e privo di foglie (piante scapose), oppure le foglie basali sono assenti alla fioritura (piante afillipode). Queste piante sono anche provviste di lattice (i vasi latticiferi sono anastomizzati), ma sono prive di stoloni; inoltre i peli ghiandolari sono scarsi, più comuni sono quelli semplici dentati e piumosi. Le piante sono di tipo fillopode (o hypofillopode).[6][7][8][9][10][11][12][13]

Radici. Le radici sono secondarie da rizoma.

Fusto. La parte aerea del fusto è eretta o ascendente con ramosità scarsa. La superficie può essere sia glabra che pelosa. Le piante di questa sezione possono raggiungere un'altezza massima di 4 dm. La parte sotterranea spesso è un fittone.

Foglie. Le foglie si dividono in basali e cauline disposte in modo alternato. Le foglie cauline, da 2 a 4, hanno delle forme da ellittiche a ovate con base attenuata o arrotondata. I bordi possono essere continui o variamente dentati (anche profondamente, ma raramente sono lobati). La superficie può essere glabra o variamente pubescente.

Infiorescenza. Le infiorescenze, di tipo corimboso, panicolato o recemiforme, sono composte da uno o più capolini quasi sempre peduncolati. I capolini sono formati da un involucro composto da diverse brattee (o squame) disposte su 2 serie in modo embricato, all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. L'involucro ha delle forme da emisferiche o campanulate a cilindriche. Le brattee si dividono in esterne (non sempre presenti) e interne; quelle esterne (formano quasi un calice) sono da poche a una dozzina con forme da deltate a lanceolate o lineari; quelle interne possono arrivare a due dozzine ed hanno delle forme lineari-lanceolate con margini scariosi e apici acuminati con forme ottuse. Il ricettacolo è nudo, ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori, ed è inoltre alveolato (i margine degli alveoli sono cigliato-dentati).

Fiori. I fiori sono tutti del tipo ligulato, tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e zigomorfi. In alcuni casi i fiori femminili sono "stilosi".

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[14]

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni sono scuri a forma colonnare-obconica (o più o meno cilindrica) e sono ristretti alla base (e ingrossati all'apice), mentre la superficie (liscia o appena rugosa) è provvista di 8 - 10 coste che nella parte apicale confluiscono in un orlo anulare. Il colore degli acheni è scuro (bruno-nerastro). Il pappo è formato 20 a 80 setole biancastre (o giallastre) semplici disposte su due serie (quelle interne sono più lunghe e più rigide, quelle esterne sono fragili).


Biologia


Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.


Distribuzione e habitat


Le piante di questa sezione sono distribuite in prevalenza nelle Alpi.


Sistematica


La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[18], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[19] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[20]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][12][11]


Filogenesi


Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hieraciinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hieraciinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade è posizionata alla base ed è "sorella" al resto del gruppo comprendente, tra le altre, le sottotribù Microseridinae e Cichoriinae. Il genere Hieracium (insieme al genere Pilosella) costituisce il nucleo principale della sottotribù Hieraciinae e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello" posizionato nel "core" delle Hieraciinae.[12][21]

Il genere Hieracium è un genere estremamente polimorfo con maggioranza di specie apomittiche. Di questo genere sono descritte circa 1000 specie sessuali e oltre 3000 specie apomittiche[11][22], delle quali circa 250 e più sono presenti nella flora spontanea italiana.

I caratteri distintivi per il genere Hieracium sono:[2]

  • le piante non sono tutte vischiose;
  • i fusti e le foglie hanno peli semplici o ghiandolari;
  • i capolini sono numerosi;
  • il colore dei fiori in genere è giallo carico;
  • i rami dello stilo sono lunghi;
  • le coste dell'achenio confluiscono in un anello;
  • il pappo è formato da due serie di setole.

Le specie di questo genere, provviste di molte sottospecie, formano degli aggregati o sezioni con diverse specie incluse, altre sono considerati "intermediare" (o impropriamente ibridi in quanto queste specie essendo apomittiche non si incrociano e quindi non danno prole feconda) con altre specie. A causa di ciò si pongono dei problemi di sistematica quasi insolubili e per avere uno sguardo d'insieme su questa grande variabilità può essere necessario assumere un diverso concetto di specie. Qui in particolare viene seguita la suddivisione in sezioni del materiale botanico così come sono elencate nell'ultima versione della "Flora d'Italia".[2]

I caratteri distintivi per le specie di questa VIII sezione sono:[2]

  • i peli ghiandolari sono scarsi, più comuni sono quelli semplici dentati e piumosi;
  • le piante sono di tipo fillopode (o hypofillopode);
  • le foglie cauline, da 2 a 4, hanno delle forme da ellittiche a ovate con base attenuata o arrotondata;
  • il colore degli acheni è scuro (bruno-nerastro).

Il numero cromosomico delle specie della sezione è: 2n = 18 (specie diploidi, triploidi, tetraploidi e pentaploidi).[2]


Specie della flora italiana


Nella flora spontanea italiana, per la sezione di questa voce, sono presenti due specie principali più alcune secondarie:[2][3]

Specie principale. Hieracium tomentosum L., 1755 - Sparviere lanoso: l'altezza massima della pianta è di 20 - 40 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita / Sud Europeo / Ovest Alpico-Appenninico; l'habitat tipico sono le ghiaie e i pendii sassosi; in Italia è una specie rara e si trova al Nord e al Centro fino ad una quota compresa tra 750 e 1.800 m s.l.m.. Non sono presenti specie secondarie collegate a Hieracium tomentosum; alcuni Autori descrivono una mezza dozzina e più di sottospecie di H. tomentosum, diverse delle quali sono presenti in Italia.[23][2][13]

Caratteri principali: i peli, in alcune parti della pianta, formano un feltro lasso e denso; le foglie cauline, da 2 a 5, sono più o meno picciolate (le inferiori da brevemente fino a indistintamente picciolate; quelle superiori sono attenuate o arrotondate e sessili).

Specie principale. Hieracium erioleucum Zahn, 1916 - Sparviere bianco-lanoso: l'altezza massima della pianta è di 20 - 30 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap); il tipo corologico è Orofita / Sud Europeo / Ovest Alpico-Appenninico; l'habitat tipico sono le ghiaie e i pendii sassosi; in Italia è una specie rara e si trova al Nord e al Centro fino ad una quota compresa tra 1.300 e 2.000 m s.l.m..

Caratteri principali: in genere i caratteri di questa pianta sono intermedi tra la specie H. tomentosum e la specie H. villosum; le piante sono ricoperte come da una criniera bianca; le foglie cauline, da 3 a 6, sono più o meno sessili e progressivamente decrescenti verso l'alto.
Specie secondarie collegate a Hieracium erioleucum :
SpecieCaratteriHabitatDistribuzione italianasottospecie
Hieracium amphisericophorum Zahn, 1921[24]Tra H. tomentosum e H. glanduliferumPascoli sassosi alpiniSestriere - Molto rara
Hieracium beyeri Zahn, 1921[25]Tra H. tomentosum e H. lawsoniiPascoli sassosi alpiniVal Susa - Molto rara
Hieracium lanseanum Arv.-Touv., 1872[26]Più simile a H. tomentosum che a H. humilePascoli sassosi alpiniArgentera - Molto rara3
Hieracium pteropogon Arv.-Touv., 1888[27]Più simile a H. tomentosum che a H. villosumPascoli sassosi alpiniAlpi occidentali - Rara2

Specie italiane alpine

Alcune specie di questa sezione vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione di alcune di queste specie alpine[28].

SpecieComunità
vegetali
Piani
vegetazionali
SubstratopHLivello troficoH2OAmbienteZona alpina
H. tomentosum3collinare
montano
subalpino
CaneutrobassoaridoC2 F2 F5 I1alpi occidentali
Legenda e note alla tabella.

Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili).
Zona alpina: vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 3 = comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni.
Ambienti: C2 = rupi, muri e ripari sotto roccia; F2 = praterie rase, prati e pascoli dal piano collinare al subalpino; F5 = praterie rase subalpine e alpine; I1 = boschi di conifere.


Note


  1. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. Pignatti 2018, Vol. 3 - pag. 1146.
  3. Pignatti 2018, Vol. 4 - pag. 209.
  4. Motta 1960, Vol. 2 - pag. 454.
  5. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 16-agosto-2013.
  6. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 282-317.
  7. eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 02-gennaio-2014.
  8. Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  9. Strasburger 2007, pag. 860.
  10. Judd 2007, pag.517.
  11. Kadereit & Jeffrey 2007, pag.194.
  12. Funk & Susanna 2009, pag. 352.
  13. Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  14. Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  15. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  16. Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  17. Judd 2007, pag. 523.
  18. Judd 2007, pag. 520.
  19. Strasburger 2007, pag. 858.
  20. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  21. Fehrer et al. 2021.
  22. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'11 aprile 2022.
  23. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 23 aprile 2022.
  24. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 23 aprile 2022.
  25. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 23 aprile 2022.
  26. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 23 aprile 2022.
  27. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 23 aprile 2022.
  28. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 684.

Bibliografia



Altri progetti





Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2025
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии