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Lo sparviere inciso (nome scientifico Hieracium bifidum Kit. ex Hornem., 1815) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Sparviere inciso
Hieracium bifidum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Sottotribù Hieraciinae
Genere Hieracium
Sottogenere Hieracium sect. Bifida
Specie H. bifidum
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cichorieae
Sottotribù Hieraciinae
Genere Hieracium
Sottogenere Hieracium sect. Bifida
Specie H. bifidum
Nomenclatura binomiale
Hieracium bifidum
Kit. ex Hornem., 1815
Nomi comuni

Sparviere bifido


Etimologia


Il nome generico (Hieracium) deriva dalla parola greca hierax o hierakion (= sparviere, falco). Il nome del genere è stato dato dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656 - 1708) rifacendosi probabilmente ad alcuni scritti del naturalista romano Gaio Plinio Secondo (23 - 79) nei quali, secondo la tradizione, i rapaci si servivano di questa pianta per irrobustire la loro vista.[3][4] L'epiteto specifico (bifidum) deriva dal latino e significa "separato", "diviso in due" e fa probabilmente riferimento al fusto che in genere è forcato.[5]
Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto inizialmente dal botanico danese Jens Wilken Hornemann (1770-1841) e perfezionato successivamente dal botanico e chimico ungherese Paul Kitaibel (1757-1817), nella pubblicazione "Hortus Regius Botanicus Hafniensis. In Usum Tyronum et Botanophilorum. Hauniae [Copenhagen] - 2: 761" del 1815.[6]


Descrizione


Il portamento
Il portamento
Le foglie
Le foglie
Infiorescenza
Infiorescenza
I fiori
I fiori

Habitus. La forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e hanno le foglie disposte a formare una rosetta basale. Possono anche essere considerate emicriptofite scapose (H scap) in quanto spesso hanno l'asse fiorale eretto e privo di foglie. Queste piante sono provviste di lattice (i vasi latticiferi sono anastomizzati) e vengono definite di tipo "fillopode" in quanto le foglie basali formano una rosetta e sono presenti alla fioritura. Inoltre i peli di questa pianta non sono piumosi.[7][8][9][10][11][12][13][14]

Radici. Le radici sono secondarie da rizoma.[15]

Fusto.

Foglie. Le foglie si dividono in basali e cauline. Le foglie basali, poco numerose (da 4 a 7), con picciolo lungo più o meno come la lamina, formano una ampia rosetta. La forma della lamina è da lanceolata a ovata; la base della foglia è tronca o (più raramente) è ottusa o acuta (può essere anche cuoriforme); l'apice è ottuso o acuminato; ai margini sono presenti 1 - 2 denti profondamente incisi, posizionati alla base della foglia. La superficie delle foglie è colorata di verde o più o meno glaucescente o anche violacea, ed è ricoperta da abbondanti setole. Le foglie cauline, disposte in modo alterno, possono essere mancanti o al massimo sono 1 - 2 a forma lineare (lunghezza 1 cm). I peli semplici si trovano sui margini e nella pagina inferiore, sono molli e sparsi. Dimensione delle foglie basali: larghezza 2 – 4 cm; lunghezza 4 – 9 cm.

Infiorescenza. Le infiorescenze sono composte da grandi capolini peduncolati. Il peduncolo è ricoperto da peli stellati e pochi peli semplici. I capolini sono formati da un involucro con forme da cilindriche a emisferiche composto da brattee (o squame) disposte su 2 serie (interne ed esterne) in modo embricato, all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. Le squame dell'involucro hanno una forma acuta e sono prive di peli ghiandolari, sono presenti invece abbondanti peli semplici (o stellati) e irti. Il ricettacolo, nudo, cioè privo di pagliette a protezione della base dei fiori, è provvisto di fossette appena dentellate sul bordo. Diametro del capolino (all'antesi): 2 – 3 cm. Lunghezza dell'involucro: 9 – 11 mm.

Fiore. I fiori sono tutti del tipo ligulato[16] (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e zigomorfi (raramente sono "stilosi").

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[17]

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni scuri (3 - 3,5 mm) a forma colonnare-obconica sono ristretti alla base (e ingrossati all'apice), mentre la superficie (liscia o appena rugosa) è provvista di 10 coste che nella parte apicale confluiscono in un orlo anulare. Il pappo è formato da setole semplici, color bianco sporco, disposte su due serie (quelle interne sono più lunghe e più rigide, quelle esterne sono fragili).


Biologia


Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.


Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta(Distribuzione regionale[21] – Distribuzione alpina[22])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[21] – Distribuzione alpina[22])

Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Orofita - Sud Europeo.

Distribuzione: in Italia è presente al Nord (specie comune) e al Centro (specie rara). Nelle Alpi è presente ovunque. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Alpi Dinariche, Monti Balcani e Carpazi.[22] Questa pianta è presente anche in Africa (Marocco).[2]

Habitat: l'habitat tipico per questa specie sono i pascoli subalpini, i pendii sassosi e rupestri; ma anche i ripari sotto roccia, i ruderi pietrosi e i margini erbacei dei boschi. Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo/siliceo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere umido.[22]

Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 200 fino a 2.300 m s.l.m. (massimo 2500 m s.l.m.); frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: montano, subalpino e alpino oltre in parte a quello collinare.


Fitosociologia



Areale alpino

Dal punto di vista fitosociologico alpino la sottospecie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale:[22]

Formazione: comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
Classe: Elyno-Seslerietea variae
Ordine: Seslerietalia variae
Alleanza: Seslerion variae

Areale italiano

Per l'areale completo italiano la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[23]

Macrotipologia: vegetazione forestale e preforestale.
Classe: Vaccinio myrtilli-Piceetea abietis Br.-Bl., 1939
Ordine: Piceetalia excelsae Pawłowski, 1928
Alleanza: Piceion excelsae Pawłowski, 1928
Suballeanza: Calamagrostio variae-Abietenion (Horvat) Exner & Willner, 2007

Descrizione. La suballeanza Calamagrostio variae-Abietenion è relativa alle foreste su suoli in prevalenza carbonatici. Le aree interessate sono quelle montane, submontane e subalpine delle Alpi e Prealpi. Le specie arboree maggiormente presenti in queste aree sono: Abies alba e/o Picea excelsa. Il sottobosco di queste comunità è molto ricco di specie arbustive (tra cui Lonicera alpigena e Sorbus aucuparia) ed erbacee (ad es. Calamagrostis varia e Anemone trifolia).[24]

Specie presenti nell'associazione: Picea excelsa, Abies alba, Vaccinium myrtillus, Oxalis acetosella, Lonicera nigra, Lonicera alpigena, Veronica urticifolia, Calamagrostis varia, Valeriana tripteris, Hepatica nobilis, Asplenium viride e Cardamine enneaphyllos.


Sistematica


La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[25], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[26] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[27]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][11][12]


Filogenesi


Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hieraciinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hieraciinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade è posizionata alla base ed è "sorella" al resto del gruppo comprendente, tra le altre, le sottotribù Microseridinae e Cichoriinae. Il genere Hieracium (insieme al genere Pilosella) costituisce il nucleo principale della sottotribù Hieraciinae e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello" posizionato nel "core" delle Hieraciinae.[12][28]

Il genere Hieracium è un genere estremamente polimorfo con maggioranza di specie apomittiche. Di questo genere sono descritte circa 1000 specie sessuali e oltre 3000 specie apomittiche[11][29], delle quali circa 250 e più sono presenti nella flora spontanea italiana. Alcuni taxon collegati alle varie specie del genere sono sottospecie, altri sono considerati aggregati (o inclusi), e altri ancora sono considerati "intermediari" (o impropriamente ibridi in quanto queste specie essendo apomittiche non si incrociano e quindi non danno prole feconda) con altre specie. A causa di ciò si pongono dei problemi di sistematica quasi insolubili e per avere uno sguardo d'insieme su questa grande variabilità può essere necessario assumere un diverso concetto di specie. Qui in particolare viene seguita la suddivisione del materiale botanico in sezioni così come sono elencate nell'ultima versione della "Flora d'Italia".[14]

La specie di questa voce è descritta all'interno della XXI sezione Hieracium sect. Bifida i cui caratteri principali sono:[14]

  • le specie di questo gruppo sono piante di tipo fillopode (raramente sono hypofillopode);
  • le foglie basali sono attenuate e più o meno brevemente picciolate;
  • le foglie sono fortemente ridotte (da 0 a 1), sono colorate di verde-glauco e sono spesso macchiate;
  • i peli ghiandolari sono più o meno assenti sui peduncoli dei capolini e sull'involucro;
  • i peli semplici sono sparsi, quelli stellati sono densi;
  • la fioritura è anticipata.

La specie H. bifidum è invece individuata dai seguenti ulteriori caratteri:[14]

  • nelle foglie i peli semplici si trovano sui margini e nella pagina inferiore, sono molli e sparsi.

L'indumentum è uno degli elementi più importanti per distinguere le varie specie. H. bifidum è caratterizzata dalla seguente pubescenza:[14]

Tipo peliCauleFogliePeduncoli dei capoliniBrattee involucrali
Peli semplici: lunghi 1 - 2 mm, molli, bianci e denticolatiDa assenti a densiDensi sul picciolo, assenti sulla pagina superiore, sparsi sui margini e sulla pagina inferioreDa assenti a densi, la base è nera e l'apice è biancoDa assenti a sparsi
Peli ghiandolariAssentiAssentiDa assenti a sparsiDa assenti a sparsi
Peli stellatiDa sparsi a densiAssenti (presenti solo lungo le nervature)DensiDensi

Il numero cromosomico di H. bifidum è: 2n = 18, 27 e 36.[14][30] e 2n = 36[31] Sono presenti specie diploidi, triploidi e tetraploide.[32]


Sottospecie


Per questa specie sono riconosciute diverse sottospecie, alcune delle quali sono presenti nella flora spontanea italiana. Differiscono per il tipo di pubescenza oppure per la forma della foglie (ad esempio sono vellutate su entrambe le facce come la subsp. psammogenes, oppure il contorno è strettamente lanceolato con dentatura poco profonda come la subsp. pseudodollineri).[7][33][13][34]

SottospecieAutore e annoDistribuzione italianaDistribuzione euro-mediterranea
amoenobiumZahn, 1916Piemonte|Francia
basicuneatifolium(Dalla Torre & Sarnth.) Karl Müll. Dornst., 1931Alpi occidentaliAustria
basicuneatum(Zahn) Zahn, 1906AlpiEuropa centrale e Penisola Balcanica
bifidipraecoxFen. & Zahn, 1925Lombardia
bolognenseZahn, 1925Emilia-Romagna
caesiiflorum(Norrl.) Zahn, 1906Alpi e AppenniniEuropa
caesioprasinumZahn, 1934Trentino Alto Adige
canitiosum(Malme) Zahn, 1921Alpi orientaliEuropa Centrale
cardiobasisZahn, 1906AlpiEuropa Centrale
condylisquamumGottschl., 2011Marche
cordigenum(Norrl.) ZahnTrentino Alto Adige
coriifolium(Arv.-Touv.) Zahn, 1916PiemonteFrancia
dolomiticum(Willk.) Dalla Torre & Sarnth., 1911Trentino Alto Adige
elvenseGottschl.PiemonteRomania
eriopodoides(Zahn) Zahn, 1921AlpiAustria e Germania
erucoides(Arv.-Touv.) Zahn, 1916LombardiaFrancia
fenaroliiP. Rossi & Zahn, 1934LombardiaSlovacchia
gardetanumP. Rossi & Zahn, 1934Lombardia
laceridens(Zahn) Zahn, 1921Alpi occidentaliEuropa Centrale
laciniareZahn, 1916PiemonteFrancia
lepidum(Arv.-Touv.) Zahn, 1916LazioFrancia
megalocalathiumP. Rossi & Zahn, 1934Lombardia
megalotomum(Zahn) Zahn, 1921Trentino Alto AdigeSvizzera, Austria e Germania
mollinenseZahn, 1916Piemonte
nummulariifoliumGottschl., 2009Abruzzo
obscurisquamum(Zahn) Greuter, 2007AlpiEuropa (centrale e del nord)
oreites(Arv.-Touv.) Zahn, 1921Alpi occidentaliEuropa centrale e Penisola Balcanica
oreitiforme(Zahn) Zahn, 1921LombardiaAustria
perlacerumZahn, 1921AlpiEuropa centrale e Penisola Balcanica
poliomelanumZahn, 1921Alpi orientaliAustria e Germania
pourriacenseZahn, 1916PiemonteFrancia e Penisola Balcanica
prasinescensZahn, 1916PiemonteFrancia
psammogenes(Zahn) Zahn, 1921Alpi e AbruzzoEuropa
pseudobasicuneatum(Dalla Torre & Sarnth.) Zahn, 1921Alpi orientaliEuropa centrale
pseudodollineri(Murr & Zahn) Zahn, 1905AlpiAustria, Svizzera e Germania
pseudoligocephalum(Zahn) Zahn, 1921Trentino Alto AdigeEuropa centrale
pseudopraecox(Zahn) Dalla Torre & Sarnth., 1911Alpi e AbruzzoEuropa centrale e Penisola Balcanica
pseudopsammogenes(Dalla Torre & Sarnth.) Zahn, 1921AlpiAustria, Svizzera e Germania
pseudosemisilvaticum(Dalla Torre & Sarnth.) Zahn, 1921Trentino Alto Adige
sagittibasisZahn, 1916PiemonteFrancia
scandinaviorumZahn, 1905AlpiEuropa (centrale e del nord)
scutatum(Arv.-Touv.) Zahn, 1905LombardiaAustria, Svizzera e Germania
semipraecoxP. Rossi & Zahn, 1934Lombardia
semitenuiflorumFen. & Zahn, 1927Lombardia
senile(Arv.-Touv.) Zahn, 1921AlpiEuropa centrale e Penisola Balcanica
seniliforme(Zahn) Zahn, 1921Alpi occidentaliAustria, Svizzera e Germania
serpentinicolorFen. & Zahn, 1927Trentino Alto Adige
sinuosifrons(Dahlst.) Zahn, 1905Alpi orientali e AbruzzoEuropa
sivyenseZahn, 1910AlpiPenisola Balcanica
stenolepis(Lindeb.) Zahn, 1921Alpi orientali e AppenniniEuropa
subcaesiifloriforme(Zahn) Zahn, 1935AlpiEuropa centrale e Penisola Balcanica
subcanescentiformeKäser, 1917Trentino Alto AdigeSvizzera e Austria
subhastatumGottschl., 2009Abruzzo
subimbricatumGottschl., 2009Abruzzo
submollicepsZahn, 1921AlpiSvizzera
subpapyraceumChiarugi, 1926Alpi orientaliAustria e Germania
subsagittatum(Zahn) Zahn, 1921Alpi occidentaliPenisola Balcanica e Marocco
subtenuiflorum(Zahn) Greuter, 2008Alpi orientali
taraxacifoliumZahn, 1916PiemonteFrancia
toutoniiZahn 1921Trentino Alto AdigeAustria, Svizzera e Germania
vaccariiBesse & Zahn, 1903Valle d'Aosta
vensicumZahn, 1916PiemonteFrancia

Specie incluse


Le seguenti specie sono "incluse" nel gruppo del Hieracium bifidum:[33][13]

SpecieAutore e annoDistribuzione
Hieracium acidolepisT. Tyler, 2007Svezia
Hieracium acidotumDahlst., 1892Scandinavia
Hieracium acrogymnon(Malme) Dahlst., 1982Svezia
Hieracium aggregatumBackh. f., 1856Gran Bretagna
Hieracium albidulumT. Durand & B. D. Jacks., 1902Scandinavia
Hieracium anguinum(W. R. Linton) Roffey, 1925Gran Bretagna
Hieracium askiiT. Tyler, 2007Svezia
Hieracium astibesÜksip, 1959Estonia
Hieracium atriplicifoliumSchljakov, 1966Federazione Russa
Hieracium auratiflorumPugsley, 1942Gran Bretagna
Hieracium boreoanglicumP. D. Sell, 2006Gran Bretagna
Hieracium caesiifloroidesÜksip, 1959Estonia
Hieracium caesionigrescensDahlst., 1892Gran Bretagna e Scandinavia
Hieracium caesitiifoliumNorrl., 1906Federazione Russa e Finlandia
Hieracium caesitium(Norrl.) Brenner, 1892Federazione Russa e Scandinavia
Hieracium cauriiÜksip, 1959Estonia
Hieracium cercidotelmatodesÜksip, 1959Estonia
Hieracium chlorellumNorrl., 1888Europa (nord-orientale)
Hieracium circulareWiinst., 1926Danimarca
Hieracium cordigerum(Norrl.) Dahlst., 1892Italia, Romania e Scandinavia
Hieracium crassifoliiformeSchljakov, 1966Federazione Russa
Hieracium crebridensF. N. Williams, 1902Gran Bretagna
Hieracium crebridentiformePugsley, 1942Gran Bretagna
Hieracium crispulumNorrl., 1889Federazione Russa e Finlandia
Hieracium distractifoliumSchljakov, 1966Federazione Russa
Hieracium duricepsF. Hanb., 1892Gran Bretagna
Hieracium eichvaldiiÜksip, 1959Estonia
Hieracium emblaeT. Tyler, 2007Svezia
Hieracium gelertiiDahlst., 1922Germania e Danimarca
Hieracium halsicumDahlst., 1907Scandinavia
Hieracium hangvarenseT. Tyler, 2007Svezia
Hieracium helenaeT. Tyler, 2005Svezia
Hieracium intercessumÜksip, 1959Estonia
Hieracium juelii(Dahlst.) Johanss. & Sam., 1926Svezia
Hieracium kabanoviiÜksip, 1959Federazione Russa
Hieracium lacerifoliumDahlst., 1892Scandinavia
Hieracium livescensNorrl., 1889Federazione Russa e Finlandia
Hieracium livescentiformeSchljakov, 1966Federazione Russa e Finlandia
Hieracium macrochlorellumÜksip, 1959Federazione Russa
Hieracium moëanumLindeb., 1872Norvegia
Hieracium mucronellumP. D. Sell & C. West, 1967Gran Bretagna
Hieracium multifronsBrenner, 1892Federazione Russa e Finlandia
Hieracium oioënse(Dahlst.) Üksip, 1960Estonia
Hieracium pachyphylloides(Zahn) Roffey, 1925Gran Bretagna
Hieracium pahnschiiÜksip, 1960Estonia
Hieracium pauculidensP. D. Sell & C. West, 1967Gran Bretagna
Hieracium penduliformeJohanss., 1897Federazione Russa e Scandinavia
Hieracium pendulum(Dahlst.) Dahlst., 1900Federazione Russa e Scandinavia
Hieracium petropavlovskianumÜksip, 1959Federazione Russa
Hieracium phalarograptum(Zahn) Dahlst., 1925Scandinavia
Hieracium poaczenseSchljakov, 1966Federazione Russa
Hieracium praviformeT. Tyler, 2005Svezia
Hieracium pravifronsJohanss. & Sam., 1924Svezia
Hieracium protentumP. D. Sell, 2006Gran Bretagna
Hieracium pseudosarcophyllumPugsley, 1942Gran Bretagna
Hieracium ripariumÜksip, 1959Federazione Russa
Hieracium rivaleF. Hanb., 1893Gran Bretagna
Hieracium sanguineum(Ley) W. R. Linton, 1905Gran Bretagna
Hieracium sarcophyllumDahlst., 1893Scandinavia
Hieracium subcaesium(Fr.) Lindeb., 1869Stati Baltici e Finlandia
Hieracium subfarinosicepsSchljakov, 1966Federazione Russa
Hieracium sublividum(Dahlst.) Johanss., 1897Europa (nord-orientale)
Hieracium subniviferumSchljakov, 1966Federazione Russa
Hieracium subtenue(W. R. Linton) Roffey, 1925Gran Bretagna
Hieracium tanaodeirumJohanss., 1928Svezia
Hieracium terenodesOmang, 1923Norvegia
Hieracium triangularifoliumP. D. Sell, 2006Gran Bretagna
Hieracium vagaeÜksip, 1959Estonia
Hieracium variifoliumP. D. Sell & C. West, 1967Gran Bretagna
Hieracium virellicepsNorrl., 1906Federazione Russa e Finlandia

Note


  1. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 20 maggio 2022.
  3. Motta 1960, Vol. 2 - pag. 454.
  4. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 16-agosto-2013.
  5. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 18-settembre-2013.
  6. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 18-settembre-2013.
  7. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 301.
  8. Gunter Gottschlich & Domenico Pujatti, Il genere Hieracium in provincia di Trento (PDF), in Ann. Mus. civ. Rovereto; Vol. 16 (2000); pag. 273 - 351.
  9. Strasburger 2007, pag. 860.
  10. Judd 2007, pag.517.
  11. Kadereit & Jeffrey 2007, pag.194.
  12. Funk & Susanna 2009, pag. 352.
  13. Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  14. Pignatti 2018, Vol. 3 - pag. 1167.
  15. Catalogazione floristica - Università di Udine, su flora.uniud.it. URL consultato il 21-settembre-2013.
  16. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 12.
  17. Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  18. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  19. Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  20. Judd 2007, pag.523.
  21. Conti et al. 2005, pag. 106.
  22. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 692.
  23. Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org. URL consultato il 20 maggio 2022.
  24. Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 74.1.1.3 SUBALL. CALAMAGROSTIO VARIAE-ABIETENION (HORVAT 1962) EXNER & WILLNER 2007. URL consultato il 23 aprile 2019.
  25. Judd 2007, pag. 520.
  26. Strasburger 2007, pag. 858.
  27. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 maggio 2021.
  28. Fehrer et al. 2021.
  29. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'11 maggio 2022.
  30. Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 21-settembre-2013.
  31. Jindřich Chrtek, Patrik Mráz & Michal Severa, Chromosome numbers in selected species of Hieracium s. str.(Hieracium subgen. Hieracium) in the Western Carpathians (PDF), in Preslia, Praha, 76: 119–139, 2004.
  32. Patrik Mraz & Karol Marhold, Neotypification of the Name Hieracium bifidum KIT. ex HORNEM. (PDF), in Phyton (Horn, Austria) - Vol. 42 - Fasc. 1 - 117-124 - 29. 7. 2002.
  33. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 18-settembre-2013.
  34. Pignatti 2018, Vol. 4 - pag. 216.

Bibliografia



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