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Helianthemum Mill., 1754 è un genere di piante Spermatofite Dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Cistaceae, dall'aspetto di piccole erbacee annuali o perenni. Il nome deriva dal greco "Helios" = sole e "anthos" = fiore.

Come leggere il tassobox
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Eliantemo
Helianthemum nummularium (Eliantemo maggiore)
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi II
Ordine Malvales
Famiglia Cistaceae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Dilleniidae
Ordine Violales
Famiglia Cistaceae
Genere Helianthemum
Mill., 1754
Specie
(Vedi: Specie di Helianthemum )

Sistematica


La famiglia delle Cistaceae è mediamente numerosa con 200 specie raggruppate in 9 generi. Al genere Helianthemum appartengono circa metà delle specie della famiglia originate in prevalenza nella zona mediterranea e nell'Asia occidentale, una ventina delle quali sono presenti spontaneamente sul territorio italiano. Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Cistaceae all'ordine delle Violales mentre la moderna classificazione APG (avvalendosi dei recenti progressi della sistematica molecolare) la colloca nell'ordine delle Malvales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella a destra).
Il genere della pianta di questa scheda è suddiviso in varie sezioni (e/o sottogeneri). Qui prendiamo in esame cinque di queste sezioni, definite dal botanico italiano Adriano Fiori (1865 – 1950), relative alle specie spontanee della nostra flora[1]. Anche se questa suddivisione risulta datata può essere interessante esaminarla ugualmente:

  • Gruppo 2A : gli stami sono molti (più di 10); quelli esterni generalmente sono sterili (sono presenti solamente i filamenti senza antere); gli ovuli sono “anatropici” (= rovesciati con l'apice verso il basso)[2]; gli embrioni sono invece “circinati” (= a forma spiralata)[2];
  • Sezione FUMANA.
  • Gruppo 2B : gli stami in prevalenza sono 5 (o di più) e sono tutti fertili (filamenti con antere); gli ovuli sono “ortotropici” (= in posizione eretta)[2]; l'embrione è ripiegato una o due volte su se stesso;
  • Gruppo 3A : le piante sono perenni o suffruticose; lo stilo ha una forma contorta e il più delle volte è ginocchiato; i petali sono molto più grandi dei sepali; gli stami sono molti (più di10);
  • Sezione EUHELIANTHEMUM (appartengono le specie H. apenninum, H. nummularium e altre)
  • Gruppo 3B : le piante hanno un ciclo biologico annuale; lo stilo è diritto; i petali sono più brevi dei sepali (a volte possono mancare); gli stami sono da 5 a 15;
  • Sezione BRACHYPETALUM.
  • Gruppo 4A : il portamento delle piante è di tipo erbaceo; sono piante più o meno pelose (ma non tomentose); gli ovuli sono “ortotropici” (= in posizione eretta)[2]; l'embrione ha una forma triangolare o da ferro di cavallo;
  • Sezione TUBERARIA.
  • Gruppo 4B : il portamento delle piante è di tipo arbustivo; l'aspetto è argentino; i peli sono squamoso-stellati; gli ovuli sono “ortotropici” (= in posizione eretta)[2]; l'embrione è spiralato;
  • Sezione HALIMIUM (appartengono le specie H. halimifolium, che attualmente fa parte del genere Halimium (Dunal) Spach, e altre specie nordamericane come H. canadese, oppure della penisola iberica come H. ocymoides oppure H. lasianthum, o H. umbellatum dell'Europa centro-meridionale).

Qui di seguito sono elencati altri sottogeneri di Helianthemum (l'elenco può non essere completo)[3]:


Specie spontanee della flora italiana


Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della nostra flora) l'elenco che segue utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche[4].

  • Gruppo 1A : l'infiorescenza è formata da 2 - 5 racemi unilaterali; i racemi sono inoltre privi di foglie:
  • Helianthemum lavandulaefolium Miller – Eliantemo a foglie di Lavanda: l'altezza di questa pianta va da 1 a 4 dm; la forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Steno Mediterraneo; l'habitat tipico sono le garighe calcaree; la diffusione sul territorio italiano è limitata alla Liguria (ma da diverso tempo non viene più ritrovata) ad un'altitudine fino a 600 m s.l.m..
  • Gruppo 1B : l'infiorescenza si compone di cime pauciflore;
  • Gruppo 2A : i boccioli di questa pianta sono villosi con i sepali esterni ripiegati in modo buffo (il tutto è simile alla testa di un gatto);
  • Helianthemum caput-felis Boiss – Eliantemo a testa di micio: l'altezza di questa pianta va da 1 a 3 dm; la forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Sud Ovest Mediterraneo; l'habitat tipico sono le garighe, i pascoli aridi e rupestri su substrato calcareo; la diffusione sul territorio italiano è limitata alla Sardegna ad un'altitudine fino a 300 m s.l.m.. È considerata pianta molto rara.
  • Gruppo 2B : l'aspetto dei boccioli è normale;
  • Gruppo 3A : i fiori sono sessili (senza peduncolo);
  • Helianthemum sessiliflorum (Desf.) Pers. – Eliantemo a spiga: l'altezza di questa pianta va da 3 a 6 dm; la forma biologica è nano-fanerofita (NP); il tipo corologico è Sud Est Mediterraneo; l'habitat tipico sono i prati aridi e le sabbie marittime; sul territorio italiano questa pianta è diffusa al sud ad un'altitudine fino a 300 m s.l.m.. È considerata pianta rara.
  • Gruppo 3B : il peduncolo dei fiori è ben evidente (da 6 a 12 mm);
  • Gruppo 4A : i sepali possiedono delle setole patenti molto lunghe (come la distanza tra le nervature);
  • Helianthemum jonium Lacaita – Eliantemo jonico: le foglie sono lineari; la lunghezza dei peli dei sepali è di 0,6 - 0,8 mm; l'altezza di questa pianta va da 2 a 4 dm; la forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono le macchie mediterranee su sabbie marittime; la diffusione sul territorio italiano è discontinua ad un'altitudine fino a 500 m s.l.m..
  • Helianthemum hirtum (L.) Miller – Eliantemo irto: le foglie hanno una forma strettamente lanceolata; la lunghezza dei peli dei sepali è più lunga di un millimetro; l'altezza di questa pianta va da 1 a 4 dm; la forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Sud Ovest Mediterraneo; l'habitat tipico sono le garighe e le macchie boschive su substrato calcareo; la diffusione è limitata alla Corsica ad un'altitudine fino a 300 m s.l.m.. È considerata pianta molto rara.
  • Gruppo 4B : i sepali non hanno setole patenti;
  • Gruppo 5A : alla base delle foglie superiori sono presenti delle stipole a forma lanceolata molto simili alle foglie stesse e lunghe più del picciolo;
  • Helianthemum nummularium (L.) Miller – Eliantemo maggiore: la pagina superiore delle foglie è glabra o con pochi peli semplici; il colore della corolla può essere giallo, bianco o roseo; l'altezza di questa pianta va da 2 a 4 dm; la forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Europeo - Caucasico; l'habitat tipico sono i prati aridi, le sabbie o le rupi su substrato calcareo; è diffusa comunemente su tutto il territorio italiano ad una altitudine fino a 2500 m s.l.m..
  • Helianthemum croceum (Desf.) Pers. – Eliantemo color zafferano: la pagina superiore delle foglie è cosparsa di peli stellati; il colore della corolla è normalmente aranciato; l'altezza di questa pianta va da 1 a 4 dm; la forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Orofita - Ovest Mediterraneo; l'habitat tipico sono i prati aridi e le rupi su substrato calcareo; sul territorio italiano questa pianta è diffusa al centro e al sud ad una altitudine compresa tra 500 e 1750 m s.l.m.. È considerata pianta rara.
  • Gruppo 5B : alla base delle foglie superiori sono presenti delle stipole a forma lineare (sono più brevi e molto più strette delle foglie stesse);
  • Helianthemum apenninum (L.) Miller – Eliantemo degli Appennini: la lunghezza dei sepali e della capsula è di 7 – 10 mm; l'altezza di questa pianta va da 2 a 4 dm; la forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Sud Ovest Europeo; l'habitat tipico sono i pendii aridi e sassosi o le rupi su substrato calcareo; è diffusa comunemente su tutto il territorio italiano ad una altitudine fino a 1800 m s.l.m..
  • Helianthemum pilosum (L.) Pers. – Eliantemo peloso: la lunghezza dei sepali è di 5 - 6 mm, sono inoltre tomentosi con peli stellati lunghi 0,3 mm; la lunghezza della capsula è di 4 - 5 mm; il colore dei petali è bianco (giallo alla base); l'altezza di questa pianta va da 1 a 3 dm; la forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Ovest Mediterraneo; l'habitat tipico sono i prati aridi su substrato calcareo; sul territorio italiano questa pianta è diffusa in modo discontinuo fino ad una altitudine di 600 m s.l.m.. È considerata pianta molto rara.
  • Helianthemum jonium Lacaita – Eliantemo jonico: la lunghezza dei sepali è di 5 - 6 mm, sono inoltre pubescenti con sparsi peli semplici lunghi 0,6 – 0,8 mm; la lunghezza della capsula è di 4 - 5 mm; il colore dei petali è giallo (vedi “Sezione A” e “Gruppo 4A”).
  • Gruppo 1A : i petali sono gialli con una macchia color arancio alla base; l'infiorescenza è formata da pochi fiori isolati (1 – 3);
  • Helianthemum lunulatum (All.) DC. – Eliantemo ligure: l'altezza di questa pianta va da 5 a 20 cm; la forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Endemico; l'habitat tipico sono i prati e le rupi sassose su substrato calcareo; sul territorio italiano questa pianta è diffusa solamente sulle Alpi Marittime ad una altitudine compresa tra 850 e 2200 m s.l.m.. È considerata pianta rara.
  • Gruppo 1B : i petali sono totalmente gialli; l'infiorescenza è formata da molti fiori;
  • Helianthemum canum (L.) Baumg. – Eliantemo candido: la pagina inferiore delle foglie è bianco-tomentosa con peli di tipo stellato; la forma delle foglie è progressivamente ristretta alla base; l'altezza di questa pianta va da 4 a 20 cm; la forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Endemico o, secondo la sottospecie, Europeo - Caucasico; l'habitat tipico sono i prati e le rupi su substrato calcareo; sul territorio italiano questa pianta è diffusa in tutta la penisola ad una altitudine fino a 1800 m s.l.m..
  • Helianthemum cinereum (Cav.) Pers. – Eliantemo cinereo: la pagina inferiore delle foglie è bianco-tomentosa con peli di tipo stellato; la forma delle foglie alla base è arrotondata; l'altezza di questa pianta va da 1 a 2 dm; la forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Orofita – Sud Ovest Mediterraneo; l'habitat tipico sono i prati aridi e rupestri; sul territorio italiano questa pianta è diffusa al sud ad una altitudine compresa tra 800 e 1600 m s.l.m.. È considerata pianta rara.
  • Helianthemum oelandicum (L.) DC. – Eliantemo rupino: la pagina inferiore delle foglie è verde o grigio-verde, poco tomentosa e senza peli di tipo stellato; l'altezza di questa pianta va da 5 a 25 cm; la forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr); il tipo corologico è Europeo - Caucasico; l'habitat tipico sono i prati e pascoli aridi e le rupi calcaree; sul territorio italiano questa pianta si trova al nord e al centro ad una altitudine compresa tra 100 e 2800 m s.l.m..
  • Gruppo 1A : i sepali hanno una consistenza membranosa, sono cigliati sui nervi e glabri sul resto della superficie;
  • Helianthemum aegyptiacum (L.) Miller – Eliantemo egiziano: l'altezza di questa pianta va da 5 a 30 cm; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Sud Mediterraneo - Turanico; l'habitat tipico sono gli incolti aridi e i campi a substrato calcareo; sul territorio italiano questa pianta si trova al sud (e nelle isole) ad una altitudine massima di 800 m s.l.m.. È considerata pianta rara.
  • Gruppo 1B : i sepali sono di tipo erbaceo e pubescenti su tutta la superficie;
  • Gruppo 2A : le piante di questo gruppo si presentano vischiose-ghiandolose; dopo la fioritura i peduncoli si ripiegano verso il basso;
  • Helianthemum sanguineum (Lag.) Lag. – Eliantemo sanguineo: l'altezza di questa pianta va da 2 a 10 cm; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Sud Ovest Mediterraneo; l'habitat tipico sono i pascoli aridi; sul territorio italiano questa pianta si trova solo in Liguria. Forse è scomparsa in quanto da oltre un secolo non si hanno segnalazioni della sua presenza.
  • Gruppo 2B : le piante sono normali senza ghiandole e i peduncoli sono più o meno eretti;
  • Helianthemum ledifolium (L.) Miller – Eliantemo lanoso: i peduncoli sono più brevi dei sepali e sono più o meno eretti; l'altezza di questa pianta va da 10 a 50 cm; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Steno Mediterraneo; l'habitat tipico sono i pascoli aridi e sabbiosi; sul territorio italiano questa pianta si trova al sud (e nelle isole) ad una altitudine massima di 500 m s.l.m.. È considerata rara.
  • Helianthemum salicifolium (L.) Miller – Eliantemo annuale: i peduncoli sono più lunghi dei sepali e sono ricurvi; l'altezza di questa pianta va da 5 a 25 cm; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Euri- Mediterraneo; l'habitat tipico sono i pascoli aridi e i campi; sul territorio italiano questa pianta e ovunque comune ad una altitudine massima di 800 m s.l.m..

A questa lista è da aggiungere la specie Helianthemum sicanorum Brullo, Giusso & Sciandrello – Eliantemo dei Sicani, pianta endemica della Sicilia di recente ritrovamento.


Generi simili


Lo stesso argomento in dettaglio: Specie di Helianthemum.

Etimologia


L'etimologia del nome del genere è abbastanza intuitiva ed è formata da due semplici parole: hèlios (= sole) e ànthos (= fiore) indicando così la breve durata di un solo giorno dei fiori di questo genere, oppure (secondo altre etimologie) indica il fatto che questi fiori vogliono le zone soleggiate[1].
La prima volta che si trova il termine Helianthemum è in una stampa ad opera del fisico e botanico germanico Valerius Cordus (18 febbraio 1515 – 25 settembre 1544); ma è stato il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (5 giugno 1656—28 dicembre 1708) ad usarlo per primo come valore di genere. Un primo elencò abbastanza completo delle specie di questo genere, partendo ovviamente da quelle spontanee del proprio territorio, è stato fatto dal botanico svizzero Von Haller (1705 – 1777) in una pubblicazione del 1742.


Morfologia


Diagramma fiorale Helianthemum vulgare
Diagramma fiorale Helianthemum vulgare
Il portamento (Helianthemum grandiflorum)
Il portamento (Helianthemum grandiflorum)

Queste piante sono legnose o sub-legnose, ma anche erbacee a portamento arbustivo (eretto o prostrato) oppure sono erbe perenni (raramente annuali). La forma biologica più ricorrente (almeno per le specie europee) è camefita suffruticosa (Ch suffr), ossia sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm. A seconda della latitudine possono essere sempreverdi o semi-sempreverdi ossia le porzioni erbacee si seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose.


Radici


Le radici sono secondarie da fittone.


Fusto


I fusti sono ramosi-cespugliosi di tipo diffuso-ascendenti ma anche prostrato-ascendenti. Alla base sono quasi legnosi, ispidi e rugosi. I rami sono ascendenti.


Foglie


Le foglie (Helianthemum nummularium)
Le foglie (Helianthemum nummularium)

Le foglie sono a disposizione opposta lungo il fusto (ma anche in modo alterno, ma raramente e solo in quelle superiori). Possono avere varie forme: ovali, ellittiche o lanceolate. Sono lunghe mediamente 1 – 4 cm e larghe 0,5 – 2 cm. La superficie può essere più o meno glabra; a volte sono anche tomentose. Il colore delle foglie può essere verde (più o meno lucido) o da biancastro a grigio-verde (se sono tomentose). Alla base delle foglie di alcune specie sono presenti delle stipole.


Infiorescenza


L'infiorescenza si compone di racemi terminali più o meno lassi con pochi ma anche con tanti fiori. A volte le infiorescenze sono anche a ombrella. Raramente i fiori sono solitari. In generale la fioritura è molto breve in quanto i petali sono presto caduchi. In compenso questo tipo di piante presentano più fioriture durante l'arco della stagione. Spesso si presenta un certo dimorfismo tra le varie fioriture: i primi fiori si presentano con larghi petali, gli ultimi con petali più stretti se non addirittura apetali.


Fiori


Il fiore (Helianthemum apenninum)
Il fiore (Helianthemum apenninum)

I fiori sono ermafroditi e attinomorfi; sono pentameri (calice e corolla composta da 5 elementi). Il diametro medio dei fiori va da 2 a 4 cm. Il colore è bianco o giallo, occasionalmente rosa o carnicino. A volte sono bicolori: il centro del fiore ha delle tonalità più accese probabilmente per facilitare il raggiungimento del nettare degli insetti pronubi. I fiori generalmente sono pedicellati, raramente sessili.

* K 5, C 5, A molti, G (3) (supero)[5]

Frutti


Il frutto è una capsula loculicida a tre valve con molti semi. Una membrana riveste internamente il frutto. La forma dell'embrione può essere sia ricurvo (ad anello) che ad uncino, oppure dritto o ripiegato. I semi sono provvisti di albume amilaceo.


Distribuzione e habitat


Le specie di questo genere sono diffuse in varie zone dell'America, Europa, Nordafrica e Asia minore e Asia centrale, ma soprattutto in quelle aree che si affacciano sul Mediterraneo occidentale ma anche le isole Canarie, le coste atlantiche francesi e quelle inglesi. In effetti questo è un genere tipico della flora mediterranea e dell'Europa meridionale in genere le cui specie spesso sono caratteristiche di una determinata condizione ambientale come ad esempio certe zone aride (quasi da “steppa”, chiamate “garighe”) dell'Italia meridionale o insulare, oppure come la vera steppa russo-asiatica.
Come esempio si può citare la degradazione che alcuni terreni mediterranei, anticamente coltivati ad uliveto, subisce attualmente e che la fitosociologia assegna alla comunità vegetale chiamata Helianthemion guttati, costituiti quasi totalmente da un tappeto di erba irsuta a fiori gialli: Helianthemum guttatum (L.) P. Mill.
Le circa 20 specie rappresentate nella flora spontanea italiana (alcune delle quali endemiche) frequentano una vasta gamma di ambienti: dai luoghi rocciosi frammisti ai pascoli alpini di alta quota della montagna (sopra la zona delle Conifere e del Faggio) a quote più basse vicino al mare in zone tipiche dell'ulivo ma anche in aree aride e sassose.

Della trentina di specie spontanee della nostra flora 7 (più varie sottospecie) vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla diffusione delle specie alpine[6].

SpecieComunità
vegetali
Piani
vegetazionali
SubstratopHLivello troficoH2OAmbienteZona alpina
H. apenninum9collinareCabasicobassoaridoF2CN TO VA CO BG BS TN BZ BL
H. canum9collinare
montano
CabasicobassoaridoF2CN AO CO BG BS TN BZ BL UD
H. hirtum12collinare
montano
Ca Ca-SibasicobassoaridoF2CN(?) TO(?)
H. lunulatum3montano
subalpino
CabasicobassoaridoC2 F2 F5CN
H. nummularium sp. berteroanum9collinareCa Ca-SibasicobassoaridoC2 F2CN
H. nummularium sp. glabrum10montano
subalpino
Ca Ca-Sibasico-neutrobassoseccoC2 F2CN SO BS
H. nummularium sp. grandiflorum10subalpino
alpino
Ca SineutrobassoseccoC4 F5tutto l'arco alpino
(escl. VC)
H. nummularium sp. nummularium9collinare
montano
Ca Ca-SibasicobassoaridoF2CN TO AO VC NO CO BS
H. nummularium sp. obscurum9collinare
montano
Ca Sibasico-neutrobassoseccoF2tutto l'arco alpino
H. nummularium sp. semiglabrum9collinareoCa Ca-SibasicobassoaridoC2 F2CN
H. nummularium sp. tomentosum9montano
subalpino
Ca Ca-SineutrobassoseccoF2 F5CN AO NO CO BS TN BZ BL
H. oelandicum sp alpestre10subalpino
alpino
CabasicobassoseccoC4 F5tutto l'arco alpino
(escl. VA)
H. oelandicum sp italicum9collinare
montano
CabasicobassoaridoF2CN TO CO BG SO BS BL
H. salicifolium4collinareCa SineutrobassoaridoC1 F1TO BS

Legenda e note alla tabella.
Per il “substrato” con “Ca-Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).

Comunità vegetali:
3 = comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni
4 = comunità pioniere a terofite e succulente
9 = comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche
10 = comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
12 = comunità delle lande di arbusti nani e torbiere
Ambienti:
C1 = ambienti sabbiosi, affioramenti rocciosi
C2 = rupi, muri e ripari sotto roccia
C4 = campi solcati
F1 = praterie rase xerofile mediterranee
F2 = praterie rase, prati e pascoli dal piano collinare al subalpino
F5 = praterie rase subalpine e alpine

Usi



Giardinaggio


Se alcune specie si presentano in modo “modesto”, altre hanno delle sicure dote di eleganza tanto da giustificare attorno al 1656 l'entrata nei giardini europei di queste piante. Secondo le prime documentazioni si tratta dell'Heliantemum halimifolium trasferito dalla coste italiane e spagnole ai ricchi giardini centro-europei e inglesi (questa specie però attualmente è stata spostata nel genere Halimium (Dunal) Spach). Attualmente si possono contare ad una ventina le specie che vengono proposte dai commercianti di fiori sui mercati europei, senza contare le moltissime cultivar.
Tra le nostre specie spontanee quella che più viene sfruttata nel giardinaggio è la Helianthemum nummularium. Con questa specie si sono generate una dozzina di cultivar sfruttando le sue caratteristiche di estrema variabilità.
Per il giardinaggio queste piante sono adatte per i muri fioriti o giardini rocciosi, in tutti i casi in posizione ben soleggiate. Non hanno grandi esigenze, basta che il terreno sia ben drenato un po' ghiaioso e di tipo calcareo.


Altro


Alcune larve di lepidotteri (della famiglia delle Bucculatricidae e delle Coleophoridae) si cibano di queste piante.


Note


  1. Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore, 1960.
  2. 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
  3. Flora Europaea - Royal Botanic Garden Edinburgh, su 193.62.154.38. URL consultato il 18 maggio 2009.
  4. Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  5. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 6 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  6. AA.VV., Flora Alpina. Volume primo, Bologna, Zanichelli, 2004.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Biologia
Portale Botanica

На других языках


[es] Helianthemum

Helianthemum es un género de plantas con flores perteneciente a la familia Cistaceae. Está compuesto por unas 60 especies aceptadas, de las más de 500 descritas,[1] de hierbas y arbustos perennes o bienales. La validez de unas 400 especies de la literatura es difícil de resolver debido a la alta variabilidad de las poblaciones, la frecuente hibridación e introgresión, la ausencia del material tipo original de las especies descritas que, además, fueron frecuentemente creadas a partir de individuos de cultivares o de origen geográfico impreciso.[2]

[fr] Hélianthème

Helianthemum
- [it] Helianthemum

[ru] Солнцецвет

Солнцецве́т, или Нежник[2], или Гелиантемум[3] (лат. Helianthemum) — род двудольных растений семейства Ладанниковые (Cistaceae)[4]. Выделен британским ботаником Филипом Миллером в 1754 году[5].



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