Threskiornithinae Poche, 1904 è una sottofamiglia di uccelli facenti parte della famiglia Threskiornithidae, comunemente noti come ibis o ibi[1].
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Aves |
Ordine | Pelecaniformes |
Famiglia | Threskiornithidae |
Sottofamiglia | Threskiornithinae Poche, 1904 |
Generi | |
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Comprende i seguenti generi e specie:[2]
L'ibis sacro (Threskiornis aethiopicus) era oggetto di venerazione nella mitologia egizia. Uno dei motivi della sua fama risiede nel fatto di essere divoratore di serpenti, un altro aspetto particolare, è che l'ibis si ciba anche di carogne. L'animale beveva e cercava solo acqua limpida. Per questo motivo i sacerdoti egiziani, per il rito delle lustrazioni, utilizzavano prevalentemente l'acqua in cui un ibis si era dissetato. Legata all'ibis era la figura del dio Thot.
Nell'antico Egitto l'Ibis veniva allevato e poi ucciso e mummificato. Una volta mummificato veniva posto in prossimità delle sepolture, o acquisiva la funzione di amuleto, a protezione delle abitazioni.
In alcuni reperti si riscontra come l'ibis bianco fosse considerato, nell'arte paleocristiana, alternativo alla fenice quale simbolo di resurrezione.[3] Tuttavia l'ibis è uno degli uccelli impuri le cui carni il Deuteronomio vieta agli ebrei di mangiare[4]: è questo probabilmente il motivo per cui, abbandonata la simbologia di elemento positivo, i bestiari medievali lo classificano come simbolo maligno, forse a causa del fatto che l'ibis egiziano si nutre abitualmente di carne in putrefazione e pesci morti, portandolo a paragone del peccatore ghiotto e impudico.[5]
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