Si tratta di piccole falene diurne, alquanto primitive, con nervatura alare di tipo eteroneuro e apparato riproduttore femminile provvisto di un'unica apertura, funzionale sia all'accoppiamento, sia all'ovodeposizione.[3][4][5][6]
Il capo è molto scuro e ricoperto di scaglie piliformi di colore giallo.[9][10][11]
Gli occhi, che appaiono brunastri, sono relativamente piccoli (0,3-0,35mm di diametro); la distanza interoculare, misurata frontalmente, è circa il doppio del diametro di un occhio;[9] gli ocelli sono assenti, come pure i chaetosemata.[4]
I palpi mascellari sono esili e ricurvi.[3][4] I palpi labiali sono invece diritti e rivolti in avanti, lunghi circa due volte e mezzo il diametro di un occhio; appaiono giallo-brunastri e ricoperti di robuste scaglie.[9] I lobi piliferi sono ben sviluppati.[3] Le mandibole sono vestigiali sebbene pronunciate e la spirotromba è alquanto ridotta.[3][4][12]
Le antenne non sono molto lunghe, potendo misurare circa 0,6volte la lunghezza della costa dell'ala anteriore; appaiono chiare in prossimità della base e più scure nella zona distale; sono provviste di sottili ciglia e la parte terminale del flagello è costituita da antennomeri ricoperti da piccole scaglie bianche.[3][4][9]
Torace
Torace e tegulae sono di colore marrone scuro.[9][11]
L'ala anteriore è lanceolata, con la lunghezza circa tripla rispetto alla larghezza;[3] la superficie dorsale ha una colorazione di fondo che è una sorta di marrone scuro con iridescenze che variano tra il dorato e il violetto. Sono presenti quattro evidenti macchie bianco-giallastre: la più piccola e arrotondata si trova circa a metà della costa e si spinge caudalmente fino a circa un quarto della larghezza dell'ala; in prossimità dell'apice si trova una seconda macchia, più allungata, che può procedere posteriormente fino a circa metà o tre quarti della larghezza dell'ala; lungo il margine interno, ma basalmente rispetto al tornus, si trova una terza macchia, grosso modo triangolare, che si spinge anteriormente più o meno fino alla metà della larghezza dell'ala; sempre lungo il margine interno, ma stavolta nell'area basale, si trova la quarta e ultima macchia, la più grande e di forma quasi trapezoidale, che può occupare oltre i due terzi della larghezza dell'ala e terminare in prossimità della costa. La pagina inferiore è brunastra, con lievi bagliori ramati e le macchie descritte in precedenza sono appena accennate. La frangiatura è costituita da due file di scaglie allungate, disposte lungo il termen, le più distali bianche, e le più prossimali grigiastre.[9][10] Rs4 termina sulla costa, mentre 1A+2A è biforcata solo alla base.[3][4]
Alloclemensia mesospilella (Incurvariidae), solo apparentemente simile a L. rupella
All'interno del genere Lampronia, questa specie è l'unica ad avere due macchie costali;[10] potrebbe tuttavia essere confusa a prima vista con Alloclemensia mesospilellaHerrich-Schäffer, 1854 (Incurvariidae), rispetto alla quale si distingue per la colorazione delle frangiature (che in quest'ultima sono bianco-giallastre dall'apice fino a metà del termen) e per la presenza di iridescenze violacee, non ravvisabili nell'incurvariide.[10]
L'ala posteriore, più corta della posteriore, presenta un apice arrotondato e scaglie più allargate. La colorazione della superficie dorsale è grigiastra, con bagliori purpurei nella zona centrale e sfumature ramate lungo la fascia terminale; ventralmente appare grosso modo della stessa tonalità visibile sulla pagina superiore. La frangiatura è grigiastra, più pronunciata nella zona anale, con lievi riflessi ramati.[9]
L'accoppiamento alare è di tipo frenato (con frenulum più robusto nel maschio), mentre è presente l'apparato di connessione tra ala anteriore e metatorace; si può inoltre osservare un ponte precoxale.[3][4][12][13][14]
Le zampe sono brunastre; l'epifisi è ridotta ma presente, mentre gli speroni tibiali hanno formula 0-2-4; le tibie delle zampe posteriori presentano ciuffi di scaglie simili a peli.[3][4][9][12]
Nell'apparato genitale maschile, l'uncus si trova fuso assieme al tegumen; quest'ultimo appare costituito da una stretta fascia dorsale, mentre il vinculum è ben sviluppato. La juxta si mostra sotto forma di uno sclerite sagittato ben definito. L'edeago è costituito da una struttura tubulare alquanto allungata, facilmente distinguibile.[3]
Nel genitale femminile, l'ovopositore è ben sviluppato e perforante, al fine di permettere l'inserimento delle uova all'interno dei tessuti fogliari della pianta ospite.[4][12]
Uovo
L'uovo si mostra biancastro e leggermente allungato, con dimensioni comprese tra 0,3 e 0,5mm di lunghezza, e con un diamentro di 0,2-0,3mm. Il chorion appare liscio e provvisto di un reticolo micropilare ridotto.[3]
Larva
La larva ha forma pseudocilindrica e capo prognato.[3][4][12][15]
Pupa
La pupa è exarata e relativamente mobile, con appendici libere e ben distinte (pupa dectica).[3][4][12][15][16]
La biologia della specie è poco conosciuta.[9] Le uova vengono inserite una ad una nei tessuti della pianta nutrice, tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate; la giovane larva è minatrice. I bruchi si alimentano tra aprile e maggio.[3][4][10]
Periodo di volo
La specie è univoltina, con adulti che volano di giorno tra giugno e agosto, soprattutto al mattino.[10][17]
Alimentazione
Non si hanno notizie precise riguardo al regime alimentare di questi bruchi, ma sono stati osservati su alcune specie di Asteraceae che potrebbero rappresentare le piante nutrici:[9][10][18]
Lactuca alpina (L.) A. Gray, 1884 (cicerbita violetta)
Parassitoidismo
Non sono noti fenomeni di parassitoidismo ai danni delle larve di Lampronia rupella.[19]
L'Eurasia
Distribuzione e habitat
La specie è presente esclusivamente in Eurasia, e in particolare nei seguenti paesi: Francia continentale, Belgio, Norvegia continentale, Svezia, Germania, Svizzera, Austria, Italia (solo nel Settentrione), Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania, Serbia, Montenegro, Bulgaria, Albania, Grecia continentale, Russia settentrionale e nordoccidentale, centrale e regione del Volga, fino ai monti Altaj.[2][10][20]
L'habitat è rappresentato da boschi e foreste decidue, in cui sia presente un sottobosco ricco di piante erbacee e cespugli, ivi comprese piante di Cirsium.[10]
Tassonomia
Lampronia rupella ([Denis & Schiffermüller], 1775) - Ank. syst. Schmett. Wienergegend: 320 - locus typicus: Austria, dintorni di Vienna.[1]
(EN) Lampronia rupella, su Fauna Europaea version 2.6.2, Amsterdam/Copenhagen/Varsavia, 29 agosto 2013, OCLC818545243. URL consultato il 21 febbraio 2017.
(EN) Davis, D. R., The Monotrysian Heteroneura, in Kristensen, N. P. (Ed.) - Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, Kükenthal, W. (Ed.), Fischer, M. (Scientific Ed.), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, ristampa 2013, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp.65-90, ISBN978-3-11-015704-8, OCLC174380917. URL consultato il 21 febbraio 2017.
(EN) Scoble, M. J., Early Heteroneura, in The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp.213-219, ISBN978-0-19-854952-9, LCCN92004297, OCLC25282932.
(DE) Weidner, H., Beiträge zur Morphologie und Physiologie des Genital-apparates der Weiblichen Lepidopteren, in Zeitschrift für Angewandte Entomologie, vol.21, Berlino, Wiley, 1935, pp.239-290, ISSN0044-2240(WC· ACNP), OCLC1770418.
(PL) Razowski, J., Motyle (Lepidoptera) Polski, in Monografie fauny polski, Vol. 8: III Heteroneura, Adeloidea, Varsavia, Panstwowe wydawnictwo naukowe, 1978 [1973], p.137, LCCN74231771, OCLC749772251.
(EN) Pellmyr, O., Lampronia rupella, su TOL - Tree of Life web project, Tucson, Arizona, University of Arizona College of Agriculture and Life Sciences, 1º gennaio 1997, OCLC34596231. URL consultato il 21 febbraio 2017.
(DE) Lampronia rupella, su Lepiforum.de. URL consultato il 21 febbraio 2017.
(PL) Becker, V. O., The taxonomic position of the Cecidosidae. Brèthes (Lepidoptera), in Polskie pismo entomologiczne. Seria B: Entomologia stosowana, vol.47, Wrocław, Państowowe Wydawn. Naukowe, 1977, pp.79-86, ISSN0554-6060(WC· ACNP), OCLC5453738.
(EN) Brock, J. P., A contribution towards an understanding of the morphology and phylogeny of the Ditrysian Lepidoptera (abstract), in Journal of Natural History, vol.5, n.1, Londra, Taylor & Francis, 1971, pp.29-102, DOI:10.1080/00222937100770031, ISSN0022-2933(WC· ACNP), LCCN68007383, OCLC363169739. URL consultato il 21 febbraio 2017.
(EN) Kristensen, N. P., Studies on the morphology and systematics of primitive Lepidoptera (Insecta) (abstract), in Steenstrupia, vol.10, n.5, Copenaghen, Zoologisk Museum, 1984, pp.141-191, ISSN0375-2909(WC· ACNP), LCCN78641716, OCLC35420370. URL consultato il 21 febbraio 2017.
(SV) Bengtsson, B. A., Palmqvist, G. & Johansson, R., Nationalnyckeln till Sveriges flora och fauna. Fjarilar: Kakmalar - sackspinnare. Lepidoptera: Micropterigidae-Psychidae, Uppsala, ArtDatabanken, Sveriges lantbruksuniversitet (SLU), 2008, p.188, ISBN9789188506726, OCLC900833065.
(EN) Yu, D. S., Lampronia rupella, su Home of Ichneumonoidea, 28 aprile 2012. URL consultato il 21 febbraio 2017.
(EN) Stoch, F., Incurvariidae, su Fauna Italia - Checklist of the Species of the Italian Fauna, 2003. URL consultato il 21 febbraio 2017.
(EN) International Union for Conservation of Nature and Natural Resources, IUCN Red List of Threatened Species. Version 2016-3, su IUCN 2016, Cambridge, IUCN Global Species Programme Red List Unit, ISSN2307-8235(WC· ACNP), OCLC943528404. URL consultato il 21 febbraio 2017.
Bibliografia
Pubblicazioni
(PL) Becker, V. O., The taxonomic position of the Cecidosidae. Brèthes (Lepidoptera), in Polskie pismo entomologiczne. Seria B: Entomologia stosowana, vol.47, Wrocław, Państowowe Wydawn. Naukowe, 1977, pp.79-86, ISSN0554-6060(WC· ACNP), OCLC5453738.
(EN) Brock, J. P., A contribution towards an understanding of the morphology and phylogeny of the Ditrysian Lepidoptera (abstract), in Journal of Natural History, vol.5, n.1, Londra, Taylor & Francis, 1971, pp.29-102, DOI:10.1080/00222937100770031, ISSN0022-2933(WC· ACNP), LCCN68007383, OCLC363169739.
(EN) Kozlov, M. V., Incurvariidae and Prodoxidae (Lepidoptera) from Siberia and the Russian Far East, with descriptions of two new species (abstract), in Entomologica Fennica, vol.7, n.2, 1996, pp.55-62, ISSN0785-8760(WC· ACNP), LCCN91649454, OCLC195584534.
(EN) Kristensen, N. P., Studies on the morphology and systematics of primitive Lepidoptera (Insecta) (abstract), in Steenstrupia, vol.10, n.5, Copenaghen, Zoologisk Museum, 1984, pp.141-191, ISSN0375-2909(WC· ACNP), LCCN78641716, OCLC35420370.
(DE) Weidner, H., Beiträge zur Morphologie und Physiologie des Genital-apparates der Weiblichen Lepidopteren, in Zeitschrift für Angewandte Entomologie, vol.21, Berlino, Wiley, 1935, pp.239-290, ISSN0044-2240(WC· ACNP), OCLC1770418.
(EN) Zagulajev, A. K., New and little known microlepidoptera (Lepidoptera: Incurvariidae, Tineidae, Psychidae, Alucitidae) of the fauna of the USSR, in Entomologicheskoe Obozrenie, vol.71, n.1, San Pietroburgo, Nauka, 1992, pp.105-120, ISSN0367-1445(WC· ACNP), LCCN54045655, OCLC2446733.
Testi
(SV) Bengtsson, B. A., Palmqvist, G. & Johansson, R., Nationalnyckeln till Sveriges flora och fauna. Fjarilar: Kakmalar - sackspinnare. Lepidoptera: Micropterigidae-Psychidae, Uppsala, ArtDatabanken, Sveriges lantbruksuniversitet (SLU), 2008, p.188, ISBN9789188506726, OCLC900833065.
(EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp.lxiii + 4346, ISBN978-1-4020-6242-1, LCCN2008930112, OCLC837039413.
(EN) Common, I. F. B., Moths of Australia, Slater, E. (fotografie), Carlton, Victoria, Melbourne University Press, 1990, pp.vi,535,32con tavv. a colori, ISBN978-0-522-84326-2, LCCN89048654, OCLC220444217.
(EN) Grimaldi, D. A.; Engel, M. S., Evolution of the insects, Cambridge [U.K.]; New York, Cambridge University Press, maggio 2005, pp.xv + 755, ISBN978-0-521-82149-0, LCCN2004054605, OCLC56057971.
(EN) Peterson, A., Larvae of Insects: An Introduction to Nearctic Species Part I: Lepidoptera and Plant Infesting Hymenoptera, Columbus, Ohio, Edwards Brothers, Inc., gennaio 1960, p.315, ISBN non esistente, LCCN57023507, OCLC70495898.
(PL) Razowski, J., Motyle (Lepidoptera) polski 3. Heteroneura, Adeloidea, in Monografie Fauny Polski, vol.8, Warszawa; Kraków, Państwowe Wydawnictwo Naukowe, 1978, pp.137,11pls, ISBN non esistente, LCCN74231771, OCLC749772251.
Schenkl, F.; Brunetti, F., Dizionario Greco-Italiano/Italiano-Greco, in Meldi D. (a cura di), La creatività dello spirito, Berrettoni G. (nota bibliografica), La Spezia, Casa del Libro - Fratelli Melita Editori, dicembre 1991 [1990], pp.xviii,972,14 tavv., 538, ISBN978-88-403-6693-7, OCLC797548053.
(EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp.xi,404, ISBN978-0-19-854952-9, LCCN92004297, OCLC25282932.
Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.
2019-2025 WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии