Appare molto simile nella forma a E. lugubris lugubris ma rispetto a questa, l'ala anteriore si mostra più ampia (particolare da cui deriva il nome scientifico)[1]; inoltre qui la concavità tra Rs4 ed M3 risulta meno pronunciata, e l'apice è meno prominente. Anche il disegno della pagina superiore dell'ala anteriore ricorda da vicino quello di E. lugubris lugubris, ma la linea mediana marroncina risulta più distinta dal resto della campitura; nella pagina inferiore, l'area triangolare subapicale è più piccola e sbiadita rispetto alla specie congenere. È visibile anche qui una piccola macchia scura e irregolare, bordata di bianco, nell'area discale. Le similitudini morfologiche tra le due specie sono talmente accentuate che alcuni autori come il D'Abrera considerano questo taxon una sottospecie di Enyo lugubris.[2][3][4]
L'ala posteriore ha una colorazione più uniforme su ambo le pagine, con tonalità che vanno dal marroncino pallido al color cioccolato nella zona del tornus.[3]
Le antenne sono uncinate alle estremità.[2][3]
Anche in questa specie è visibile, all'estremità addominale, una sorta di "ventaglio" caudale.[4]
Il genitale maschile è simile a quello di E. lugubris lugubris, ma il processo della valva appare più breve.[3]
Larva
Il bruco risulta verde chiaro, con un capo largo e appiattito, relativamente piccolo rispetto alle dimensioni del corpo. L'impressione che deve dare questa larva ad un eventuale predatore è quella di una fogliolina verde. Il processo caudale (cosiddetto "cornetto") si riduce via via che il bruco prosegue il proprio processo di sviluppo.[4]
Pupa
Le crisalidi appaiono scure e lucide, con un cremaster sviluppato e appuntito; si rinvengono entro bozzoli posti a scarsa profondità nel sottobosco.[4]
Biologia
Durante l'accoppiamento, le femmine richiamano i maschi grazie ad un feromone rilasciato da una ghiandola, posta all'estremità addominale.[4]
Periodo di volo
La specie è trivoltina, con adulti campionabili da maggio a giugno, da agosto a settembre e da dicembre a gennaio.[4]
Alimentazione
Gli adulti suggono il nettare di fiori di varie specie.[4]
I bruchi si alimentano su foglie di membri della famiglia Vitaceae Juss., nom. cons., tra cui Vitis tiliifolia Humb. & Bonpl. ex Schult.[4]
Distribuzione e habitat
Localizzazione geografica della Giamaica, che rappresenta l'areale della specie
L'areale di questa specie è limitato alla sola Giamaica (locus typicus), per la quale rappresenta un endemismo.[1][2][3][4]
L'habitat è rappresentato da foreste tropicali e sub-tropicali.[4]
Tassonomia
Sottospecie
Al momento non sono riconosciute sottospecie.[3][4]
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