La vanessa sarda (Aglais ichnusa (Bonelli, 1826)) è una specie di farfalla endemica della Sardegna e della Corsica[1][2][3][4][5]. Da alcuni autori viene considerata una sottospecie di Aglais urticae[2][4][5].
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Stato di conservazione | |
![]() Basso rischio (lc)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Protostomia |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Panorpoidea |
Ordine | Lepidoptera |
Sottordine | Glossata |
Infraordine | Heteroneura |
Divisione | Ditrysia |
Superfamiglia | Papilionoidea |
Famiglia | Nymphalidae |
Sottofamiglia | Nymphalinae |
Tribù | Nymphalini |
Genere | Aglais |
Specie | A. ichnusa |
Nomenclatura binomiale | |
Aglais ichnusa (Bonelli, 1826) | |
Sinonimi | |
Aglais urticae ichnusa | |
È una specie piccola; l'adulto ha un'apertura alare di circa 37-40 mm[5] (45-50 mm secondo altre fonti[2]). Le ali sono di colore rosso aranciato, con i margini tigrati sulla pagina superiore, mentre su quella ventrale sono nere con macchie azzurre[5].
È una specie montana, rinvenibile dai 500 fino ai 2.500 metri di altitudine[5]; le uova vengono deposte sulle piante d'ortica, di cui i bruchi si cibano[4][1]; presenta fino a due generazioni, con gli adulti che appaiono da maggio fino a settembre[5].
La specie ha subito un calo di popolazione negli ultimi anni, forse a causa dell'inquinamento o del clima più secco[5].
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